Il Santo Rosario
Messaggio di Mons. Gervasio Gestori del 31 ottobre 2002
Diocesi di San Benedetto del Tronto



Carissimi,
in occasione dell'anniversario della sua elezione, iniziando il 25° anno di Pontificato, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha scritto una Lettera Apostolica sul santo Rosario, per esortare tutto il popolo cristiano "alla contemplazione del volto di Cristo in compagnia e alla scuola della Madre Santissima" (n. 3), mediante la recita di questa antica e popolare preghiera. Ha voluto proclamare l'Anno dei Rosario dall'ottobre di quest'anno all'ottobre 2003, nella convinzione che questo modo di pregare "porta al cuore stesso della vita cristiana ed offre un 'ordinaria quanto feconda opportunità spirituale e pedagogica per la contemplazione personale, la formazione del Popolo di Dio e la nuova evangelizzazione" (ib.).
Il Papa definisce questa preghiera semplice e nello stesso tempo profonda, perché offre un metodo valido di orazione che comprende momenti ripetitivi e di silenzio e permette di implorare grazie con l'insistenza tipica di chi ha un cuore che ama.
Giovanni Paolo il introduce anche una novità nella recita del Rosario, perché accanto ai tradizionali misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi, vengono aggiunti cinque misteri della luce, desunti dagli anni della vita pubblica del Signore: Gesù battezzato nel Giordano, Gesù alle nozze di Cana, Gesù annuncia il Regno di Dio, Gesù trasfigurato sul Tabor e Gesù istituisce l'Eucaristia.
Questi misteri di luce vengono assegnati preferibilmente alla giornata di giovedì, mentre i misteri della gloria rimangono per il mercoledì e la domenica, quelli di dolore per il martedì e il venerdì e quelli gaudiosi vanno detti al lunedì e nella giornata di sabato.
il Santo Padre desidera che questa preghiera abbia come scopo quello di implorare dal Signore il grande dono della pace per il mondo e invita a fare del Rosario una preghiera della famiglia e per la famiglia, affermando che "la famiglia che prega unita, resta unita" (n. 41). Ed aggiunge: "A questa preghiera è anche bello e fruttuoso affidare l'itinerario di crescita dei figli... Pregare col Rosario per i figli, e ancor più con i figli, educandoli fin dai teneri anni a questo momento giornaliero di sosta orante della famiglia, non è, certo, la soluzione di ogni problema, ma è un aiuto spirituale da non sottovalutare" (n. 42).
Facendo mie queste parole del Papa, mi sento di raccomandare fortemente alle famiglie della nostra Chiesa diocesana questa preghiera del Rosario e vorrei che si continuasse a recitarlo ogni giorno con devozione in quelle case, dove la pratica è fortunatamente coltivata, mentre un aspetto che sia ripreso in quelle famiglie, dove per diversi motivi è stato messo da parte o senza troppo pensarci abbandonato. L'anno della famiglia, che stiamo vivendo, chiaramente richiamato dalla mia Lettera Pastorale, sia l'occasione fortunata per coltivare questa pia pratica di preghiera.
Mi appello anche ai giovani, perché non temano di fare anche questa esperienza spirituale di preghiera: "Se il Rosario viene ben presentato, - ha scritto il Papa - sono sicuro che i giovani stessi saranno capaci di sorprendere ancora una volta gli adulti, nel far propria questa preghiera e nel recitarla con l 'entusiasmo tipico della loro età" (n.42).
Chiedo a tutte le Parrocchie ed alle diverse Comunità cristiane di programmare il santo Rosario, con l'avvertenza di recitarlo almeno alcune volte con quelle modalità che lo rendono più sentito e maggiormente efficace, cosi da educare i fedeli alla riscoperta gioiosa della sua bellezza evangelica e della sua fecondità pedagogica.
Alle intenzioni per la pace e per le famiglie, ricordate dal Papa, si aggiunge anche quella dei nostri fratelli defunti. ~ mese di novembre, tradizionalmente dedicato ai nostri morti, e l'affetto per quanti hanno lasciato questo mondo, sono un forte richiamo perché continui l'antica pratica del Rosario come preghiera di suffragio per quanti sono passati all'altro mondo e per il conforto dei parenti.
Gli anni anche recenti delle nostre Comunità e di tante nostre famiglie hanno visto la recita quotidiana del Rosario come momento significativo di fede e come occasione di fraternità comunitaria e di unità familiare. Desidero che questa testimonianza ricca di fede non venga meno e sia intelligentemente e cordialmente ripresa anche nelle nostre case, con il coraggio di dedicare un poco di tempo al silenzio ed alla preghiera, liberandosi da passive dipendenze televisive e da comodi individualismi personali.
Se ripenso alla mia vita, posso umilmente constatare che non ho mai tralasciato di recitare ogni giorno questa preziosa preghiera del Rosario, sentendomi sempre fortemente sostenuto dalla vicinanza della Madre di Gesù in certi momenti difficili o nelle prove del mio camino.
Quanto vorrei che la corona del santo Rosario venisse ripresa tra le mani con sentimenti di fede cristiana e con amore verso la Vergine Maria nelle Comunità, nelle famiglie e dai giovani della nostra Chiesa diocesana.
Supplico la Madonna di Loreto, nostra particolare Patrona, perché venga incontro a questo desiderio ed esaudisca la nostra preghiera.
Con la mia benedizione.

+ Gervasio Gestori Vescovo
S. Benedetto del Tronto, 31 ottobre 2002 - Vigilia di Tutti i Santi





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