Anno del Rosario
Messaggio di Mons. Giuseppe Malandrino del 26 ottobre 2002
DIOCESI DI NOTO


PREMESSE

Ai carissimi figli e figlie
della diletta Chiesa di Dio

In comunione per la Missione
contemplando con Maria il volto di Cristo

1. Il nostro cammino di Missione permanente nel quotidiano, in quest’Anno pastorale 2002-2003, è incentrato sulle parole-chiavi “in Comunione per la Missione”, come ho sottolineato a termine del Convegno pastorale dello scorso 24-26 Settembre e ho, poi, sviluppato negli Orientamenti e direttive (o Piano Pastorale).

Tale nostro cammino missionario ha ricevuto un luminoso ed efficace sprone dagli indirizzi di spiritualità mariana lanciati dal Papa lo scorso 16 ottobre con l’indizione dell’Anno del Rosario (Ottobre 2002 – Ottobre 2003), attraverso la Lettera apostolica “Rosarium Virginis Mariae”.
«Quasi a coronamento mariano della Lettera apostolica “Novo millennio ineunte” – scrive Giovanni Paolo II – ho sentito il bisogno di sviluppare una riflessione sul Rosario, per esortare alla contemplazione del volto di Cristo in compagnia e alla scuola della sua Madre Santissima…
Con questa indicazione pastorale non intendo intralciare, ma piuttosto integrare e consolidare i piani pastorali delle Chiese particolari.
Il Rosario, se riscoperto nel suo pieno significato, porta al cuore stesso della vita cristiana ed offre un’ordinaria quanto feconda opportunità spirituale e pedagogica per la contemplazione personale, la formazione del popolo di Dio e la nuova evangelizzazione» (RVM 3).

Sinodo e Missione permanente
sul solco mariano indicato dal Papa

2. La nostra Chiesa netina non può non accogliere con “generosità e prontezza”, anzi con intima gioia e gratitudine, questa “tinta mariana” che il successore di Pietro suggerisce per dare al nostro cammino 2002-2003 una “maggiore Comunione per una più feconda missione evangelica”.
Protesi a “riscoprire
Gesù lungo le nostre strade”, secondo il felice motto del nostro secondo Sinodo diocesano, siamo ben convinti, come si esprime il Vescovo mio predecessore, Mons. Salvatore Nicolosi, nella Lettera a conclusione del secondo Sinodo (n. 4), di ricevere da Maria «l’ispirazione profonda che anima le nostre decisioni sinodali. È lei, infatti – la quale conservava nel suo cuore tutte le parole del Figlio suo (cfr. Lc 2, 19) – che noi abbiamo cercato di imitare, riaffermando il primato della Parola di Dio, la centralità dell’Eucaristia e della comunione che da essa deriva e l’amore per i poveri».
Facendomi eco, perciò, delle indicazioni mariane del Santo Padre, desidero proporre alla diletta Chiesa netina alcuni suggerimenti che possono certamente rafforzare e accelerare il nostro cammino pastorale di “Comunione e Missione”.

ORIENTAMENTI COMUNITARI DIOCESANI

1) Leggere e assimilare la Lettera del Papa sul Rosario

3. Come primo suggerimento, vorrei esortare tutti i fedeli, a cominciare dai carissimi presbiteri e diaconi e dagli operatori pastorali, a leggere, meditare e assimilare, sia personalmente che comunitariamente, la Lettera apostolica del Papa sul Santo Rosario. Un sodo nutrimento spirituale e pastorale si può indubbiamente attingere da una attenta lettura di questa Lettera: piena di sapienza e di unzione spirituale, biblicamente e teologicamente fondata, aperta alle urgenze pastorali dei nostri giorni (quali le trepidazioni per la pace mondiale e per le insidie disgregatrici della famiglia).
Cito solo qualche brano per stimolare l’accostamento all’intera Lettera.
Sulla dimensione biblico-cristologica del Rosario così scrive il Papa: «Il Rosario, pur caratterizzato dalla sua fisionomia mariana, è preghiera dal cuore cristologico. Nella sobrietà dei suoi elementi, concentra in sé le profondità dell’intero messaggio evangelico di cui è quasi un compendio». (RVM 1).
Sulla dimensione contemplativa del Rosario così è scritto: «Il Rosario, proprio a pa
rtire dall’esperienza di Maria, è una preghiera spiccatamente contemplativa. Privato di questa dimensione ne uscirebbe snaturato, come sottolinea Paolo VI [nella “Marialis cultus”]: “senza contemplazione il Rosario è corpo senz’anima, e la sua recita rischia di divenire meccanica ripetizione di formule”» (RVM 12).
E sulla efficacia del Rosario per la pace e la famiglia – oggi in notevole crisi – così leggiamo: «Il Rosario è stato più volte proposto dai miei Predecessori e da me stesso come preghiera per la pace… Riscoprire il Rosario significa immergersi nella contemplazione del mistero di Colui che “è la nostra pace” (Ef 2, 14). Non si può quindi recitare il Rosario senza sentirsi coinvolti in un preciso impegno di servizio alla pace… Il rilancio del Rosario nelle famiglie cristiane, nel quadro di una più larga pastorale della famiglia, si propone come aiuto efficace per arginare gli effetti devastanti di questa crisi epocale» (RVM 6).

2) I “misteri” biblici del Rosario nei nostri “Centri di Ascolto della Parola di Dio”

4. Ma anche per quanto riguarda l’aspetto della nuova evangelizzazione, o della Missione permanente nel quotidiano, la Lettera del Papa sottolinea l’importanza del Rosario. Così, ad esempio, è scritto al n. 17: «Il Rosario è anche un percorso di annuncio e di approfondimento nel quale il mistero di Cristo viene continuamente ripresentato ai diversi livelli dell’esperienza cristiana … Il Rosario conserva tutta la sua forza e rimane una risorsa non trascurabile nel corredo pastorale di ogni buon evangelizzatore».
Vorrei proporre, perciò, a tutte le comunità parrocchiali ed ecclesiali in quest’Anno del Rosario, di scegliere, senza vincoli obbliganti per nessuno, come argomenti biblici privilegiati dei “Centri di Ascolto della Parola di Dio” (voluti dal nostro Sinodo e rilanciati dalla Missione popolare diocesana) alcuni “misteri” del Rosario. Ai quindici misteri tradizionali – della gioia, del dolore e della gloria – occorre adesso aggiunge
re, come è stato proposto dal Papa, altri cinque “misteri della luce”, riguardanti il ministero pubblico di Gesù: Battesimo nel Giordano, Nozze di Cana, Annuncio del Regno di Dio, Trasfigurazione, Istituzione dell’Eucaristia (cfr. RVM 21).
I competenti Uffici diocesani stanno preparando alcuni opportuni sussidi sullo stile di quelli pubblicati nel volume degli Atti degli Apostoli che abbiamo distribuito capillarmente in preparazione alla Missione popolare diocesana o sulla falsariga di quelli che stanno per essere forniti dal Vicariato di Noto, come ho accennato al n. 13 degli “Orientamenti e direttive pastorali 2002-2003”.

3) Il Rosario quotidiano nelle nostre parrocchie, nelle nostre famiglie, con particolare attenzione per i nostri giovani

6. Infine, un ultimo suggerimento: incrementiamo e qualifichiamo la preghiera del Rosario in tutte le nostre parrocchie, migliorandone la recita con i suggerimenti dati dal Papa, specialmente nei nn. 26-37 della citata Lettera.
Analoga esortazione rivolgo, assieme al Papa, a tutte le famiglie e a tutti i giovani (cfr. nn. 41 e 42 della stessa Lettera apostolica).
Concludendo, esprimo la ferma certezza che fissando gli occhi su Cristo con la recita del Rosario (cfr. RVM 40), la nostra Chiesa netina crescerà nel mistero della comunione, trinitaria ed ecclesiale, e nello slancio missionario di donare l’amore e la pace di Cristo al mondo intero, con i suoi drammi e le sue attese.
Uniti insieme nella corona del Rosario, benedico tutti, specialmente i più sofferenti, con l’amorevole intercessione di Maria SS., Scala del Paradiso, Madre e Fiducia nostra.

Noto, Sabato 26 ottobre 2002

+ Giuseppe Malandrino
Vescovo di Noto






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