Mater misericordiae
Brevi meditazioni di Mons. Giuseppe Costanzo del maggio del 2006
ARCIDIOCESI DI SIRACUSA



 1. La nostra lode a Maria

Nel mese di Maggio pensieri ed affetti corrono d’istinto a Maria. Come avviene per una persona amata. È un bisogno del cuore. È un moto spontaneo dell’anima. Spesso, però, non sappiamo come tradurre in parole cariche d’amore i sentimenti che ci urgono dentro, come compendiare in una sola battuta la nostra fede e la nostra devozione, la venerazione e le attese del nostro cuore. C’è un’invocazione che non mi stanco di ripetere e di raccomandare. È come una freccia infuocata d’amore che parte decisa dal cuore e va diritta al cuore della Madonna. È la giaculatoria che dice: “Madre mia, fiducia mia!”. È preghiera semplice e breve, profonda e traboccante d’amore. È accessibile a tutti, anche a chi non ha studiato. È praticabile da tutti, anche da quelli che sono oberati di impegni. Non chiede tempo, ma amore. Non stanca, ma fa ardere il cuore e lo pacifica. È la risorsa di chi ama. È il grido di chi lotta. È l’invocazione di chi trepida.
Madre mia!”. È il riconoscimento della sua missione nei nostri confronti; è la consapevolezza della nostra condizione: siamo suoi figli, a lei donati dal Figlio morente, posti sulle sue braccia e a lei affidati dal Salvatore del mondo.

Madre mia!”. È l’esclamazione esultante del bimbo che è felice tra le sue braccia, che si sente sicuro accanto al cuore della Madre di tutte le mamme. È la gioiosa meraviglia del credente, consapevole di ciò che lei è per lui e, soprattutto, di ciò che lui è per lei.


Madre mia!”. È professione di fede nella sua maternità spirituale. È atto d’amore verso una madre così tenera. È consolante certezza del suo accompagnamento efficace e costante.

Fiducia mia!”. Tu, o Maria, sei il “cuore” e il volto materno di Dio. In te, o Vergine benedetta, io contemplo l’icona della divina tenerezza, la pura trasparenza della santità a cui anelo.

Fiducia mia!”. Tu sei “l’Onnipotente per grazia” e questo mi riempie di serenità e di pace. Tu conosci i miei bisogni e intervieni, anzi “la tua benignità… liberamente al dimandar precorre” (Dante Alighieri). Tu “brilli davanti al peregrinante popolo di Dio come segno di sicura speranza e di consolazione” (Lumen Gentium), e perciò “cresce lungo il cammino il mio vigore” (Sal 84,8).

Fiducia mia!”. Tu sei l’aiuto di cui ho bisogno nel mio viaggio tra le tribolazioni e i pericoli. Tu l’avvocata di grazia e il modello di santità. Tu, Madre di misericordia, mi “dischiudi  il cammino verso il Regno dei cieli”. E quando le difficoltà della vita rendono incerto il mio passo e mettono a dura prova la mia fiducia e la mia speranza, io - come l’orante della Bibbia – “non cesso di sperare, moltiplicherò le tue lodi” (Sal 71); ripeterò decine, anzi centinaia di volte: “Madre mia, Fiducia mia!”.



2. La tua bellezza ci incanta

Per comunicare con la persona amata non occorrono lunghi discorsi: basta una parola, un gesto, uno sguardo. Questo è ancora più vero nel nostro rapporto con la Madonna, che ci conosce e ci ama in Dio e che è la “Madre che tutto può”. È bello potersi rivolgere a lei con la spontaneità e la fiducia dei figli.. è bello dirle: “O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te”.Nella prima parte di questa preghiera c’è il gioioso riconoscimento della gigantesca statura morale di Maria: Ella è la creatura concepita senza peccato. Ella – per singolare privilegio -è stata fin dall’inizio quello che anche noi siamo chiamati a diventare: “santi ed immacolati nell’amore”. In lei noi contempliamo il nostro destino finale.  Non c’è, in lei, neppure l’ombra del peccato. È senza macchia alcuna. È la “Donna vestita di sole”. È la “piena di grazia”, traboccante dell’amore di Dio, e perciò bellissima, graziosissima. Innamorato della sua limpidezza, Dio vi si specchia dentro, come le alte montagne nella trasparenza dei laghi.  Davvero, “la figlia del re è tutta splendore”; davvero “al re piace la sua bellezza” (Sal 45). In lei il Padre ha preparato una degna dimora per il Figlio. E il popolo cristiano sente il fascino di questo straordinario candore e la dichiara “Bella fra tutte le donne” e l’acclama: “Salve, o tutta santa”. Incantati dalla divina bellezza di questa Madre i fedeli cantano entusiasti: “Dell’aurora Tu sorgi più bella … non vi è stella più bella di Te”. Tutto lo stupore e amore dell’anima incantata da Maria è compendiato nel canto liturgico a tutti noto: “Tota pulchra es, Maria!” Sei tutta bella, sei splendida nell’anima e nel corpo. La tua bellezza, anche corporale, è il riverbero della tua bellezza interiore. Sei bella – e dunque buona! – perché ricolma dell’amore di Dio. Tu ci ricordi che non c’è vera bellezza senza la bontà del cuore e la capacità di amare. In un mondo in cui la bellezza fisica è ostentata, idolatrata e spesso strumento di immoralità,  la tua bellezza morale diventa contestazione silenziosa e criterio di discernimento.Consapevoli delle nostre brutture, supplichiamo con fiducia:

Prega per noi, che ricorriamo a Te”.
Prega per noi”, cioè ottienici un cuore nuovo, un cuore semplice e puro, un cuore umile e docile, come il tuo. Nel nostro cuore si mescolano insieme bene e male, si intersecano slanci e resistenze al Volere del Padre, attecchiscono sentimenti nobili e grandi accanto ad atteggiamenti meschini, assai poco conformi al Vangelo.

Prega per noi”, cioè aiutaci a vivere da veri cristiani, da autentici testimoni, in un mondo contraddistinto da un consumismo sfrenato, dall’indifferenza religiosa e da un secolarismo chiuso alla trascendenza.

Prega per noi”: restituiscici, o tutta bella, alla nostalgia del candore, al desiderio di incontaminata trasparenza, all’anelito verso la santità. Spesso ci sentiamo sporchi, indegni di Te  e della Trinità Santissima, e perciò a Te ricorriamo, ci rifugiamo tra le tue braccia e cerchiamo asilo nel tuo cuore, o Madre di misericordia.



3. Maria, donami Gesù, donami a Gesù

Quando il rapporto con Maria diventa maturo, anche la domanda si fa essenziale. Non si pensa più ai doni, ma al Datore dei doni. Non più alle grazie, ma alla sorgente di ogni grazia. Ecco, allora, una preghiera tanto cara al suo Cuore di Madre: “Maria, donami Gesù, donami a Gesù”.
Donami Gesù”. L’anima che ha familiarità con la Madonna, che ha imparato da lei come pregare e che cosa domandare, non si attarda in richieste di cose marginali, ma va subito all’essenziale: “Dammi Gesù”. Non indugia su favori che è pure legittimo chiedere, ma va al cuore del problema: ella sa che il pane è necessario, ma che non è tutto; sa che il denaro è importante, ma che non basta a renderci contenti; sa che la tavola piena di vivande non sazia, se il cuore è vuoto di certezze; sa che anche i cibi più raffinati sono privi di sapore, se manca la pace dell’anima. Sa che perfino la salute è un bene inestimabile, ma perde di valore di fronte alla sapienza del cuore e comunque non placa il bisogno di felicità. L’anima che si è lasciata educare da Maria e che ha assimilato la sua spiritualità, chiede Gesù, vuole Gesù. Egli è il senso della vita e il segreto della storia. È Colui che ci conosce e ci ama. È l’amico della nostra vita e il compagno di viaggio. Egli è il nostro Maestro e il nostro Redentore, il pane per la nostra fame e l’acqua viva per la nostra sete.. Egli è il Pastore che offre la sua vita per noi. È la nostra guida, il nostro esempio, il nostro conforto e alla fine – lo speriamo – la pienezza eterna della nostra esistenza. Gesù è tuo Figlio, o Maria, o benedetta fra tutte le donne. Tu, a Betlemme, l’hai offerto al mondo e ogni giorno continui a donarlo a quanti ne sono innamorati.

Donami a Gesù”, o Madre buona e tenera. Strappami al male che mi seduce, alla menzogna che mi inganna, al peccato che mi invecchia. Spezza le catene che mi tengono prigioniero degli idoli di turno, asservito ai tanti padroni che mi tolgono libertà e dignità, accecato dalle lusinghe che rendono corto il respiro e ristretto l’orizzonte. Liberami dalla paura, dall’egoismo e dalla diffidenza, che paralizzano ogni slancio e bloccano ogni desiderio di vita nuova e di amore fedele.

Donami a Gesù” e aiutami ad accoglierlo nell’intimo del cuore. Egli riempie di luce la mia solitudine e mi dona il gusto della vera libertà. È vero, Egli contesta i miei pensieri, scombina i miei programmi, manda in crisi le mie certezze, ma lo fa perché  mi ama e perché vede meglio della mia ristrettezza di vedute. Mi guasta i progetti, ma non mi rovina la festa; e anche quando mi disturba il sonno, non mi toglie la pace.

Donami a Gesù, ma non permettere che la mia fede in Lui e il mio amore per Lui mi tenga estraneo alle sofferenze dell’uomo e alle tragedie della storia. Fammi sempre memore che non posso amare il Dio invisibile se non amo i fratelli che vedo. Dammi l’attenzione e la passione per questo mondo, in cui si prepara la materia del mondo rinnovato, ma tiene sempre desto in me il desiderio della patria beata. Fammi capace, o Madre, di consegnarmi fiduciosamente a Lui e di abbandonarmi totalmente in Lui, in quell’unione intima di cui il cuore ha struggente nostalgia.



4. Cuore Immacolato e Addolorato di Maria, abbi pietà di noi

Questa giaculatoria è un grido d’amore e un gemito di dolore. È la preghiera più incisiva con cui ci rivolgiamo e quasi ci aggrappiamo a Maria, al suo cuore immacolato e addolorato. Tanto più addolorato quanto più immacolato. Sì, perché più il cuore è puro e più il male lo ferisce; più l’anima è sensibile e più è acuto il dolore.Tutto il male che affligge l’uomo, che ne umilia la dignità e ne minaccia la felicità, è presente al Cuore della Madre. Ella vede tutto l’odio che avvelena i rapporti, le vendette che striano di sangue l’umana convivenza, la corruzione che inquina la società, l’indifferenza che rende il fratello estraneo al fratello. Vede l’avidità di denaro e la fame di potere, il dilagare della violenza e della prepotenza, il progressivo disgregarsi della famiglia e la silenziosa apostasia degli uomini dalla fede. Vede il crollo dei valori e degli ideali, l’esagerato amore di sé e il conseguente disprezzo degli altri, la crisi religiosa e la decadenza dei costumi… Vede e piange. Piange di dolore di fronte allo scempio di un patrimonio accumulato in secoli di tenace impegno dei nostri padri. Piange di compassione per le sorte miseranda dei suoi figli, lontani da Dio, schiavi del peccato e spesso chiusi alla trascendenza. Piange di sconforto per la durezza di cuore di tanti che si dicono credenti, ma rifiutano la norma evangelica e offendono il Figlio suo. È sempre causa di tristezza per una madre vedere i figli malati e sofferenti. Che cosa non  farebbe, una madre, per dare loro serenità, per rimetterli sulla buona strada, per renderli felici?A lei, dunque, “gementi e piangenti in questa valle di lacrime”, ricorriamo fiduciosi e diciamo:
Abbia pietà di noi”, o Madre di Misericordia: Abbi pietà dei nostri smarrimenti, delle nostre incertezze e fatiche, dei nostri cuori vacillanti. La nostra fede è debole, la nostra speranza è fragile, il nostro amore è povero: abbi pietà! Grande è il nostro peccato, immensa la nostra presunzione, scarso il nostro impegno: abbi pietà!
Tu, che sei la più tenera di tutte le madri, muoviti a pietà davanti ai nostri tentennamenti, alle nostre incoerenze, alle nostre ripetute infedeltà.

Tu conosci i passi del nostro vagabondare, Tu mescoli le tue lacrime alle nostre, Tu vedi l’affanno e il dolore dei tuoi figli.

Soccorrici, o Madre buona, asciuga il nostro pianto e sana le nostre ferite col balsamo del tuo amore. Fa che possiamo sentirti sempre vicina ai nostri problemi: allo stipendio che non basta, allo stress della vita odierna, all’incertezza del futuro, alla paura che ci blocca. Vicina  a noi nella solitudine, nell’usura dei rapporti, nell’instabilità degli affetti. Vicina a noi nella difficoltà di educare, nell’incomunicabilità perfino con gli intimi, nella frammentazione logorante del nostro tempo. Vicina a noi nel capogiro delle tentazioni, nella tristezza delle cadute, nella tirannia del peccato. Aiutaci, o maestra e modello di vita, o Vergine sempre fedele, o porto sicuro nel comune naufragio. Abbi pietà di noi! Non stancarti di amarci!





Questa pagina proviene da
PORTALE DI MARIOLOGIA


L'URL per questa pagina è:
/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=143