Essa   si   de­sume: 1) dagli stessi fiori di cui è formato questo mistico serto, cioè: a) il «Pater noster », ossia, la preghiera stessa insegnataci da Cristo, e quindi accettissima all'Eterno Padre, b) il saluto angelico, composto dalle parole   dell'Angelo, di   Elisabetta   e   della Chiesa, e) la Contemplazione dei sacri misteri, ossia, i gaudi, i dolori e i trionfi di Gesù e di Maria; 2) dalla facilità del medesimo, anche per gli indotti e per le persone semplici, senza essere per questo una monotona  cantilena  buona  soltanto  per  i  fanciulli e per le donnicciole, essendo eloquente e semplice; 3) dalla innumerevole moltitudine di uomini santi di ogni età, di uomini insigni per dottrina, di re e di principi che lo ebbero carissimo; 4) dal fatto che la Vergine stessa, anche ai nostri tempi, a Lourdes lo ha raccomandato; 5) dalla sua efficacia nel vincere i nemici di Dio e della Religione; 6) dal fatto che nutre la fede, ravviva la speranza, riaccende la carità.

Bibliografia
PIO XI, Lettera Enciclica Ingravescentibus malis, 29 settembre 1937 in AAS XXIX, p. 373 ed anche SPIAZZI R., Maria SS. Nel Magistero della Chiesa, Massimo, Milano 1987, pp. 98 – 99.