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PAOLO VI



Papa dal 1963 al 1978.

1. Paolo VI e il suo Pontificato

Giovanni Battista Montini nasce a Concesio, vicino a Brescia, il 26 settembre 1897. A 19 anni entra nel seminario di questa città e il 29 maggio 1920 viene ordinato sacerdote. Trasferitosi a Roma per completare gli studi di Teologia, nel 1922 entra al servizio del Pontefice come membro della segreteria di stato. Nel maggio 1923 è a Varsavia come Nunzio Apostolico. Nel 1937 ritorna a lavorare nella segreteria di stato vaticana accanto al card. Tardini, quele stretto collaboratore del papa e nel 1954 succede al card. Schuster come Arcivescovo di Milano. Nel dicembre del 1958 Giovanni XXIII lo eleva alla dignità cardinalizia. Il 21 giugno 1963, succede a questo papa col nome di Paolo VI Muore il 6 agosto 1978, festa della Trasfigurazione. Paolo VI portò a termine il Concilio Vaticano II e promosse con grande determinazione e grande tenacia la sua attuazione. I suoi interventi, inseriti nel contesto dei grandi cambiamenti epocali del mondo, riguardano soprattutto la difesa del celibato sacerdotale, la trasmissione e la protezione della vita, lo sviluppo integrale e solidale degli uomini, fondato sulla pace, l’attività responsabile dei cattolici nella vita politica. Merito di Paolo VI è anche la riforma e l’aggiornamento della Curia Romana e la creazione e il perfezionamento di alcuni importanti organismi centrali, come il Segretariato per l’unione di cristiani, la Pontificia Commissione per le comunicazioni sociali, il Segretariato per i non credenti, il Sinodo dei Vescovi, il Consiglio dei Laici, la Pontificia Commissione Justitia et pax, la Commissione per la revisione del Diritto Canonico latino e orientale. Paolo VI intraprese anche una lunga serie di viaggi apostolici e una frenetica attività in difesa e promozione della pace mondiale. Tra i più importanti documenti di Paolo VI citiamo: 1. Encicliche: Ecclesiam suam (1964), sulla Chiesa; Mysterium fidei (1965), sul mistero eucaristico; Populorum progressio (1967), sul progresso sociale dei popoli; Sacerdotalis celibatus (1967), sul celibato sacerdotale; Humanae vitae (1968), sulla regolazione delle nascite; 2. Esortazioni Apostoliche: Gaudete in Domino (1975), sulla gioia cristiana; Evangelii nuntiandi (1975), sull’evangelizzazione del mondo contemporaneo; 3. Lettere Apostoliche: Octogesima advieniens (1971) nell’80esimo anniversario della Rerum novarum; 4. Dichiarazioni e Costituzioni Apostoliche: Persona humana (1975), sull’etica sessuale; Inter insignores (1976), sulla questione dell’ammissione delle donne al sacerdozio; Cost. Apostolica Penitemini (1966), sul valore del sacramento della penitenza; Professione di fede del popolo di Dio (1968).

2. Il mondo e la Chiesa durante il pontificato di Paolo VI
a)
Il Pontificato di Papa Montini si svolse nel contesto di una drammatica e complessa situazione del mondo e della Chiesa, con la quale egli si vide drammaticamente confrontato. Ovunque egli volgesse il suo sguardo nel mondo, vedeva l’addensarsi di problematiche sociali, umani, personali e collettive di vasta portata:
- Gli Stati Uniti vivevano la drammatica situazione delle rivolte razziali, degli assassini politici, della Guerra del Vietnam, della grave crisi economica che coinvolse tutto il mondo occidentale, della corsa agli armamenti in un confronto continuo, drammatico e pericoloso per la pace mondiale con l’Unione Sovietica;
- l’Europa era segnata dalla profonda divisione tra Est e Ovest, il cui simbolo emblematico fu il Muro di Berlino e la “Guerra fredda” e quasi tutti gli stati furono colpiti da capovolgimenti istituzionali, da contestazioni giovanili e, soprattutto l’Italia e la Germania, dalla terribile stagione del terrorismo alimentato dalle trame oscure ed eversive contro lo stato democratico;
- I Paesi comunisti furono scossi dalla rivoluzione culturale cinese, dal contrasto URSS – Cina, dalla pericolosissima crisi di Cuba che portò il mondo sull’orlo della catastrofe nucleare; dalla fine di ogni aspirazione alla libertà dei paesi satelliti del Patto di Varsavia e dalla soppressione di ogni forma di dissenso;
- Il Medio Oriente fu sconvolto dal conflitto arabo–israeliano, l’America Latina da sanguinose dittature, l’Africa dai conflitti legati alla fine del Colonialismo, dalla fame e del sottosviluppo.
b) Anche all’interno della Chiesa, non meno che nella società civile, il Pontefice fu confrontato con la drammatica situazione creatasi dopo la fine del Concilio Vaticano II, che egli aveva diligentemente e sapientemente condotto a conclusione, in cui l’assenza di dialogo tra progressisti e tradizionalisti; l’ interpretazione spesso non corretta o completa dei testi conciliari; il dissenso teologico e “di base” con una riduttiva interpretazione del magistero del Vescovo di Roma, sembrarono avviare la Chiesa verso il disgregamento e causarono al Papa accuse sproporzionate di indecisione, debolezza, restaurazione o progressismo, a seconda da dove esse partivano, che egli sopportò con grande serenità ma che ferirono profondamente il suo sensibilissimo cuore.  
c) Paolo VI, uomo mite, discreto, riservato; uomo del dialogo per cultura e tradizione familiare; Pontefice compreso fino allo spasimo del compito di difendere e diffondere la “Verità” e aperto all’accoglienza fino al limite del possibile, cercò di dare al suo pontificato una svolta fino allora sconosciuta: l’apertura dialogante verso tutte le componenti della società umana e della Chiesa, fatta di visibile presenza, di adeguati insegnamenti, di propositivi interventi, non sempre compresi o approvati, ma da lui compiuti con retta coscienza e piena consapevolezza. Egli fu, quindi, il primo Papa “pellegrino” del mondo; il primo a coniare il “nuovo nome della pace”, cioè, lo “sviluppo”; il primo a proporre un progetto di pace davanti all’Assemblea delle Nazioni Unite; il primo a “inginocchiarsi” spiritualmente davanti alle Brigate Rosse, invocando il rispetto dell’uomo.
d) Tutti questi e gli altri gesti profetici e propositivi furono compiuti sotto la spinta non di calcoli politici, ma piuttosto nella convinzione che il Pontefice, per lo stesso fatto di essere tale, è investito di una missione pacificatrice degli uomini.  All’interno della Chiesa avviò la sua azione verso il rinnovamento voluto del Concilio, spesso incompreso, quasi disprezzato e deriso, da un lato a nulla rinunziando di quanto facesse parte del tesoro millenario teologico e dogmatico della Chiesa e dall’altro proponendo nuove soluzioni e nuove prospettive nell’organizzazione, nel culto, nella teologia, ancora oggi non pienamente compresi o totalmente sviluppati.

3. Maria nel magistero di Paolo VI
a)
In questo cammino verso il mondo e verso il rinnovamento della Chiesa, Paolo VI inserisce il suo discorso su Maria, dandole il vero e imperituro significato di “Donna” nuova e “moderna”, nella quale, in maniera indelebile si riflette il progetto originario di Dio sulla creatura umana e il percorso di adesione a Cristo del vero suo discepolo e della quale né il culto, né la teologia, né la vita umana e cristiana possono fare a meno, senza svuotarsi del loro pieno significato storico – salvifico.
b) Papa innamorato di Maria, Paolo VI redasse i suoi documenti, pronunciò i suoi discorsi e compì i suoi atti “mariani”, soprattutto con la coscienza, la consapevolezza e la preoccupazione del Pastore, intervenendo là dove era richiesto precisare, indicare, proporre, riproporre la dottrina conciliare, non staccata ma letta alla luce della perenne tradizione della Chiesa.
c) Maria è per lui l’ideale di quella umanità, sognata come “Civiltà dell’amore”, modellata quasi sullo stesso suo bagaglio di virtù umane e spirituali, quali l’amore aperto e offerente, il servizio umile e disinteressato, la sollecitudine verso i sofferente e gli indigenti, il senso dell’appartenenza, dell’amicizia e del dono generoso, che furono i tratti salienti della sua personalità.

4. Documenti mariani di Paolo VI
a)Tra omelie, radiomessaggi, Encicliche, Esortazioni apostoliche, Lettere Apostoliche, ecc., Paolo VI scrisse circa 315 documenti mariani. Ricordiamo in particolare:
- la grande opera da lui svolta per l’inclusione del Documento conciliare sulla Madre di Dio all’interno della Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen genitum, conosciuto come il Capitolo VIII;  
- la solenne proclamazione di Maria come Madre della Chiesa, compiuta al termine della terza sessione conciliare il 23 novembre 1964, contestualmente alla promulgazione della Lumen gentium;
- l’esortazione apostolica Signum magnum del 13 maggio 1967, in cui riafferma la dottrina conciliare della maternità spirituale di Maria ed il suo inscindibile nesso con i doveri degli uomini redenti verso di lei;
- la Sollemnis professio fidei del 30 giugno 1968, in cui oltre a riaffermare i punti essenziali della fede in quel momento storico messi in dubbio o contestati, nei nn. 14 e 15 condensa e riafferma tutta la dottrina mariana ecclesiale, a partire dai quattro dogmi definiti, fino alla dottrina comune della cooperazione alla salvezza della Madre del Signore e alla sua intercessione celeste, con la quale non cessa di manifestare la materna sollecitudine verso di noi.
- l’enciclica Christi matri e l’esortazione apostolica Recurrens mensis october, documenti con cui aveva fortemente sollecitato la recita del Rosario per ottenere da Dio il dono della pace.
b) Il documento mariano più significativo di Paolo VI, è certamente l’Esortazione apostolica Marialis cultus del 2 febbraio 1974. Con questo documento Paolo VI intese:
- mettere in luce il posto eminente e singolare che la Madre di Dio ha nel culto della Chiesa;
- offrire valide indicazioni per il rinnovamento dell’Angelus e del Rosario, dei quali sottolineò, in maniera originale, la perenne validità.   

Bibliografia
GRASSO A., La Vergine Maria e la pace nel magistero di Paolo VI (1963-1978), PAMI, Città del Vaticano 2008; GUITTON J., Paolo VI segreto, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1985; ACERBI A., Paolo VI, il Papa che baciò la terra, S. Paolo, Cinisello Balsamo 1997; Riccardi A., Genio italiano al timone della Chiesa, in Avvenire, 21 giugno 2003; PERRELLA S. M., Il Rosario nel magistero dei papi: da Leone XIII a Giovanni Paolo II. Una preghiera con Maria la Madre di Gesù (At 1, 14), in AA.VV. Contemplare Cristo con Maria, PAMI, Città del Vaticano 2003; BERTETTO D., Magistero, in DE FIORES S.- MEO S. (ED), Nuovo dizionario di mariologia, Paoline, Cinisello Balsamo 1985, 842-853; EDITORIALE, Paolo VI, il papa del Concilio Vaticano II, in La Civiltà Cattolica, 154 (2003), n. 3, pp. 3-12; TAGLE L. A., Paolo VI e il Concilio nel 1964, in AA. VV., L’evento e le decisioni. Studi sulle dinamiche del Concilio Vaticano II, Il Mulino, Bologna 1997.

VEDI ANCHE:
 - CHRISTI MATRI
 - GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
 - MARIALIS CULTUS
 - MENSE MAIO
 - SIGNUM MAGNUM
 - SOLLEMNIS PROFESSIO FIDEI
 






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