L’influsso di Maria nella sfera dell’attività sociale e politica avviene anche attraverso l’agire del discepolo di Cristo, che ha il dovere di armonizzare la sua condizione di cittadino del mondo con la consapevolezza di non avere in esso una permanente dimora. L’impegno sociale e politico del cristiano deriva dalla fede e dall’esigenza di incarnare il Vangelo della carità nella società di cui è membro. Egli deve animare cristianamente l’ordine temporale, senza abdicare alla partecipazione anche politica, ossia alla molteplice e varia azione economica, sociale, legislativa, amministrativa e culturale, destinata a promuovere organicamente e istituzionalmente il bene comune. Nella esplicitazione di questo suo compito, il discepolo del Signore, contempla la Madre di Dio che svolse un ruolo determinante nella storia della salvezza e la vede, così come la presenta il Vangelo, donna concreta e attiva, operosa e fedele, sempre presente accanto a Cristo nei momenti cruciali della sua esistenza.  Da questa contemplazione, egli riceve un forte impulso all’azione sociale e politica. Se percorre la storia della Chiesa e dei popoli, poi, egli l’ammira Donna sempre “contemporanea” alle esigenze dei suoi figli lungo tutti i secoli e in tutti i continenti; figli di cui porta impressa quasi la “biografia interiore” e che ha aiutato nella loro realizzazione spirituale e sociale; Donna che ripudia la violenza, la corruzione, la miseria, l’infedeltà, la violazione del corpo e dello spirito, l’umiliazione dell’uomo imago Dei. Maria, dunque, indica al discepolo la via giusta per il suo impegno sociale e politico, riscalda il suo cuore e lo muove all’azione affinché, al servizio della salvezza operata da Cristo, agisca cristianamente nella concretezza della sua vita in mezzo agli uomini e nella società in cui vive. In sostanza, non bastano i programmi secolari per superare i pericoli che la pace corre e non basta nemmeno la volontà di pace, se manca la fede nella realtà della pace instaurata da Cristo crocifisso e risorto. Non basta nemmeno la resistenza al male e la rinuncia all’uso della forza, ma bisogna superare le stesse radici del male e giungere alla comunione, ad un amore creativo che vinca ogni ostilità.

2. Aspetti del rapporto Maria – Società umana
Sintetizzando il vitale, complesso e profondo rapporto di Maria con i cristiani e tutta la famiglia umana secondo l’insegnamento di Paolo VI, possiamo così riassumere:
a) Maria, madre della Chiesa e madre degli uomini
La Chiesa esprime l’unità degli uomini e la simboleggia. La Vergine, in quanto madre di Cristo e della Chiesa, strumento e segno reale dell’unità e della solidarietà del genere umano, è nello stesso tempo madre degli uomini. Ella è colei che aiuta la Chiesa a radunare l’umanità nell’unità, a fomentare la solidarietà nella carità, partendo dagli ultimi.
b) Maria solidale con gli uomini
Essendo nostra madre, la Vergine ci incoraggia e sollecita a diventare sempre più fratelli e sorelle, a costruire la solidarietà umana non su basi sentimentali, ma sul fatto che siamo tutti figli dello stesso Padre e perché fratelli e sorelle potenziali e attuali dell’unico Figlio del Padre. La nostra fratellanza e la nostra sororità possono avere senso, quindi, se partecipiamo a quell’amore con il quale il Padre ha amato il mondo, all’amore con il quale Cristo si è donato per i suoi e per tutti gli uomini; all’amore con cui Maria ci ama tutti e singolarmente come madre dell’unico Figlio e dei figli. Maria ci incoraggia, dunque, a testimoniare al mondo che solo vedendo Gesù nel volto dell’altro e dell’altra, solo tenendoci per mano, solo uniti a Cristo e quindi uniti insieme, possiamo essere in comunione e solidali, come una famiglia compatta, come una comunità di fratelli.
c) Maria, la pace, la dignità umana e la giustizia
A dare al mondo Gesù nostra pace è stata Maria e fu lei, quindi, lo strumento di riconciliazione tra Dio e l’uomo, avendo dato al mondo il Salvatore e Redentore. Fu lei l’alma socia di Cristo, la porta del regno di Dio, per cui giustamente la invochiamo Signora e Regina della pace. Il fondamento della dignità umana e dei diritti dell’uomo, di ogni uomo, di ogni persona umana, è Cristo, che per mezzo della sua redenzione ha restaurato nell’uomo l’immagine di Dio e gli ha ridonato la figliolanza divina perduta. Il valore dell’uomo, la sua dignità, i suoi diritti, la giustizia e l’amore che gli spettano, li possiamo solo comprendere guardando al Redentore dell’uomo, attraverso il quale comprendiamo anche l’azione di Dio nella storia, che è storia di salvezza, di liberazione, di continua restaurazione e riconciliazione dell’umanità. Con l’avvento di Cristo e associata alla sua opera di riscatto, troviamo la Vergine nazaretana che, oltre a collaborare con lui, proclama anche che nella storia è impressa indelebilmente l’orma liberatrice di Dio. Ella, dunque, incoraggia i cristiani ad operare per il riscatto dell’uomo e ricorda loro che l’impegno e la lotta per i suoi diritti non valgono nulla se non si fondano sul rispetto per ogni creatura fatta ad immagine di Dio.

3. Fondamenti dell’impegno sociale sul modello mariano
Tutto questo deve essere fondato su una vita cristiana autentica della quale la Madre del Signore emerge come vero modello, in quanto donna libera e permeata di trascendenza; donna interiore animata dalla “sapientia cordis”, che accoglie, ascolta, medita e pratica la parola di Dio; donna cosciente e animata di fede, tanto da essere per antonomasia «Colei che ha creduto» (Lc 2, 45) e che custodisce integro e puro questo dono, accompagnandolo con solida speranza e sincera carità (Cfr. Lc 2, 58); donna operosa e umile, che accoglie e offre con semplicità il Figlio al mondo per la sua salvezza; donna povera, ricolma di amore che riconosce Dio come meta e ricchezza della propria vita, patrimonio che nessuno e nulla potrà depauperare. La Beata Vergine Maria è stata l’autentica risposta alla crisi d’identità dell’uomo contemporaneo, spesso incatenato dal suo efficientismo esteriore a cui non corrisponde un’uguale ricchezza interiore; dal suo positivismo ed empirismo che precludono la possibilità di un’apertura ai veri valori trascendenti; dal suo materialismo per cui primeggiano l’istinto per il piacere e per il possesso che gli fanno ignorare la bellezza del donarsi nell’amore e per amore di Dio e del prossimo; dal suo attaccamento al potere e al dominio, che lo distolgono dall’idea della vita come servizio umile e disinteressato del suo simile più bisognoso; da una debolezza del pensiero che gli impedisce di cogliere la forza e la concretezza della verità su Dio e sull’uomo inevitabilmente uniti in Cristo. Maria è perciò esempio mirabile e vera maestra di vita spirituale per tutti coloro che vogliono offrire la loro vita a Dio e servire i fratelli nella carità, nel segno della rigenerazione e della solidarietà spirituale; è l’esempio della spirituale rivoluzione cristiana, perché è la prima creatura che, rigenerata fin dal suo concepimento alla totalità della grazia per la salvezza operata da Cristo, rappresenta la condizione umana completamente libera dalle catene della schiavitù dell’egoismo, del peccato e della morte, interprete, quindi, della vitalità operativa del Dio Trinitario che vuole riscattare ogni uomo da ogni misera condizione di povertà.

Bibliografia
GRASSO A., La Vergine Maria e la pace nel Magistero di Paolo VI (1963-1978), PAMI, Città del Vaticano 2008, pp. 288-291; DELIA C. C., Maria e l’uomo d’oggi, Centro di Cultura Mariana “Madre della Chiesa”, Roma 1989,  30-37; AA.VV., La Madre di Dio per una cultura di pace, Monfortane, Roma 2001; AA.VV., Il culto mariano, in Rivista di Pastorale liturgica, 39 (2001), n. 2, 3-69; AA.VV., Maria segno di speranza per il terzo millennio, Centro di Cultura Mariana “Madre della Chiesa”, Roma 2001; AA.VV., Maria guida sicura in un mondo che cambia, Centro di Cultura Mariana “Madre della Chiesa”, Roma 2002; AA.VV., Maria e l’impegno sociale dei cristiani, AMI, Roma 2003.