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STABAT MATER



Sequenza sul martirio della Vergine ai piedi della croce.

1. Il testo
È contenuto in redazioni varie, in molti libri liturgici (una trentina circa, tra la metà del sec. XIV e la fine del sec. XV) nonché in vari manoscritti. Si ignora quindi il testo originario, poiché una ricostruzione critica del testo, di difficile realizzazione, non è stata ancora tentata. Le varie redazioni oscillano tra una quarantina ed un centinaio di versi. Non è inoltre raro, nel medioevo, il caso di un autore il quale varia o riduca ad una più sequenze anteriori. Oggi il testo, direi, ufficiale è quello che Benedetto XIII, nel 1727, introdusse nel Messale Romano.

Testo Latino

Testo Italiano

Stabat Mater dolorosa
juxta crucem lacrymosa
dum pendebat Filius.
Alla croce del Signore
tutta immersa nel dolore,
sta la madre in lacrime.
Cuius animam gementem,
contristatam et dolentem,
pertransivit gladius.
Una spada acuminata,
già da tempo profetata,
le trafigge l'anima.
O quam tristis et afflicta
fuit illa benedicta
Mater Unigeniti,
Oh! l'angoscia e la distretta
della donna benedetta
Madre dell'Altissimo.
quae moerebat et dolebat,
Pia Mater, cum videbat
Nati poenas incliti.
Quante lacrime e lamenti
nell'assistere ai tormenti
del suo divin Figlio!
Quis est homo, qui non fleret,
Matrem Christi si videret
in tanto supplicio?
Chi potrà frenare il pianto
nel vedere in tale schianto
la beata Vergine?
Quis non posset contristari,
Christi Matrem contemplari
dolentem cum Filio?
Chi la madre addolorata
con il Figlio suo associata
guarderà impassibile?
Pro peccatis suae gentis
vidit Jesum in tormentis
et flagellis subditum.
Vede il Figlio tanto amato
per le colpe flagellato
del suo stesso popolo.
Vidit suum dulcem natum
moriendo desolatum
cum emisit spiritum.
Vede il dolce Figlio in croce
mentre soffre pena atroce
esalar lo spirito.
Eja Mater, fons amoris,
me sentire vim doloris
fac, ut tecum lugeam.
Salve, fonte dell'amore
fa ch'io provi il tuo dolore,
fammi con te piangere.
Fac ut ardeat cor meum
in amando Christum Deum,
ut sibi complaceam.
Il mio cuore sia fervente
verso Cristo sofferente,
Salvatore amabile.
Sancta Mater, istud agas,
Crucifixi fige plagas
cordi meo valide.
Siano impresse nel mio cuore
le ferite del Signore
sul duro patibolo.
Tui Nati vulnerati,
tam dignati pro me pati,
poenas mecum divide.
Delle pene che ha provato
il tuo Figlio sì piagato
fa ch'io sia partecipe.
Fac me vere tecum flere,
Crucifixo condolere,
donec ego vixero.
Possa anch'io con te soffrire
e con Cristo compatire
fino al giorno ultimo.
Juxta crucem tecum stare,
te libenter sociare
in planctu desidero.
Alla croce stare accanto
ed unirmi a te nel pianto,
madre mia, desidero.
Virgo virginum praeclara,
mihi jam non sis avara,
fac me tecum plangere.
Salve, Vergine preclara;
tua bontà non sia avara
voglio con te piangere;
Fac ut portem Christi mortem,
passionis fac consortem
et plagas recolere.
Del Signor portar la morte,
aver parte alla sua sorte,
le sue piaghe accogliere;
Fac me plagis vulnerari,
cruce hac inebriari
ob amorem Filii.
Delle piaghe esser segnato,
della croce inebriato,
del sangue purissimo.
Inflammatus et accensus
per te, Virgo, sim defensus
in die judicii.
E nel giorno del giudizio
ch'io non cada a precipizio
nell'eterno carcere.
Fac me cruce custodiri,
morte Christi praemuniri,
confoveri gratia.
Quando un dì dovrò morire
possa, Cristo, a te venire,
per tua madre amabile.
Quando corpus morietur
fac ut animae donetur
Paradisi gloria. AMEN
E, se il corpo avrà la morte,
giunga l'anima alle porte
dell'eterna patria. AMEN

2. L'Autore
Lo S. M. è stato attribuito a molti, tra i quali S, Bernardo, Innocenzo III, S. Bonaventura, Giovanni XXII, Gregorio IX, Giovanni Peckham e, per lo più, a Jacopone da Todi (†1306). A quest'ultimo lo attribuiscono, fra gli altri, due codici del sec. XIV. Però i raffronti dello S. M, con lo stile degli altri scritti di Jacopone non favoriscono una tale attribuzione, È quindi di autore, fino ad oggi, incerto.

3. La forma metrica
È composta di 20 strofe, Si ha la cosiddetta strofa esastica o « versus caudatus tripertitus », composta di due versi paralleli (ciascuno di due ottonari piani) e di un verso senario sdrucciolo. Rima dei tre versi; a a b, c c b. Il ritmo, è di tipo discendente con percussione sulle sedi dispari.

4. Divisione
Si può dividere, più o meno logicamente, in tre parti, delle quali la prima è introduttiva, la seconda è centrale e la terza è conclusiva, Nella parte introduttiva (str. 1-4) viene presentata la Vergine ai piedi della Croce, trafitta dalla spada del dolore. Nella parte centrale (str. 5-18) il poeta implora, ripetutamente, la grazia di esser reso intimamente partecipe della « Passio » del Figlio e della « Compassio » della Madre. Nella parte conclusiva (str. 19-20) il poeta, per il merito di tanto dolore, implora la grazia delle grazie: quella della sua eterna salvezza.

5. Eccellenza
Non pochi letterati hanno esaltato l'alto valore lirico e religioso dello S. M. « La liturgie Catholique - così l'Ozanam - n'a rien de plus touchant que cette complainte si triste dont les strophes monotones tombent comme des larmes » (Les poètes franciscaines en Italie, au XIIIe siècle). Il Daniel l'ha proclamata « la regina delle sequenze » (Thesaurus hyinnologicus, Halis, Anton, 1841, t. V, p. 59). Per questo già verso la fine del sec. XIV era notissima. È stata tradotta e parafrasata in molte lingue (in italiano basti citare le traduzioni di Tommaseo, Venturi, Clasio, Biava, Bruni ecc.) e da molti musicisti 8 stata rivestita di splendide melodie (basti ricordare i nomi di de Près, Palestrina, Orlando di Lasso, Pergolesi, Haydn, Rossini, Wagner, Perosi, ecc.).


Bibliografia
TENNERONI A., Jacopone da Todi, lo S. M. e Donna del Paradiso, Todi 1887; MARINI N., L'estetica dello « S. M. », Siena 1897; GHIR N., Die Sequenzen des roem. Messbuches, dogmatisch und aszetisch erklärt, II ed., Friburgo in Br. 1900, pp. 62-94; CARBONE C., L'inno del dolore mariano « S. M. » (Studio critico dogmatico letterario), Roma, 1911; ERMINI F., Lo S. M. e i pianti della Vergine nella lirica del medioevo, Città di Castello, 1916; WILMART A., O.S.B., Auteurs spirituels et texts dévots du moyen age latin, Parigi,1932; FINK I., Der Dichter des S. M. in « Geist u. Leben » 21 (1948) pp, 352-360; MAXIMILIANUS, O.F.M.Cap., De Middelnederlandse van het S. M. ingleid en toegelicht, Zwolle, N. V. Uitig Tieenk Willink, 1957, 160 pp.

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- DONNA DE PARADISO






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