Vescovo di Sardi in Asia Minore, assai stimato dai suoi contemporanei come grande carismatico. Scrisse numerose opere, quasi tutte perdute, tra le quali un’Apologia a Marco Aurelio, verso il 172, dove augura rapporti pacifici tra la Chiesa e lo Stato. Recentemente si è rinvenuta in un papiro greco la sua Omelia sulla Pasqua del tipo di Preconio Pasquale. Melitone, in questo scritto, riconferma la vera Incarnazione del Verbo dalla Vergine e collega questa col Mistero pasquale. La Vergine, dunque, partecipa alle sofferenze del Redentore ed è perciò in sinonimia con Lui «puro agnello» Ella diventa l’«agnella pura». Infatti, l’attenzione degli studiosi è attratta dalla frase: «questi è colui che fu partorito da Maria, la buona agnella». Nell’ambito del commento a Esodo 12, Melitone proietta sulla vergine Maria le caratteristiche di «agnello pasquale» proprie del Figlio, «di agnello senza difetti e senza macchia». Maria è vista come l’agnella «bella e buona» e pura senza macchia. Con questa metafora il vescovo Melitone esprime la verginità di Maria.

Bibliografia
PETERS G., I Padri della Chiesa, vol. I, Borla, Roma, p. 248; TONIOLO E., Padri della Chiesa in DE FIORES S. – MEO S., Nuovo Dizionario di Mariologia, San Paolo. Cinisello Balsamo 1986, p. 1050; CALABUIG I., Liturgia, in Nuovo Dizionario di Mariologia, op. cit., p. 770; MIRAVALLE M., “CON GESÙ”. La storia di Maria Corredentrice. Prefazione del Cardinal Edouard Gagnon, PSS, Casa Mariana Editrice, Frigento 2003; DE ALDAMA J. A., Maria en la patristica de los siglos I-II, La Editorial Catolica, Madrid 1970; JOSSA G., Dalle origini al concilio di Nicea, in Giovanni Filoramo (a cura di), Cristianesimo, Editori Laterza, Roma - Bari 2000.

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