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1. L’Anglicanesimo

L’Anglicanesimo riguarda la forma di  Protestantesimo    che    domina    in    Inghilterra dal tempo di Enrico VIII  (1509-1547) e specialmente dal tempo di Elisabetta - vera fondatrice della Chiesa Anglicana - fino  ad  oggi. È  divisa  in tre comunità:  la High Church (Chiesa alta, con­servatrice), la Broad Church (Chiesa larga, aperta alle correnti laiche indipendenti) e la Low Church (Chiesa bassa, di tendenza spiccatamente antiromana).

2. Maria nelle Chiesa Anglicana
- I membri della Low Church (un terzo circa della Chiesa anglicana) rigettano la parte di Maria nel piano della Redenzione, e non fanno gran caso delle sue prerogative, per cui neppure esiste, per loro, una vera e propria questione mariana. La Madonna, secondo loro, non sarebbe altro che una donna piena di grazie, ma che avrebbe avuto una ben scarsa importanza nell'economia della Fede.
- I membri invece della Broad Church si avvicinano di più alle posizioni della Chiesa Cattolica sulla Madonna, pur temendo il a dogmatismo » di essa e il mito della « ado­razione » di Maria. Preferiscono tacere, pur conservando un grande spirito di tolle­ranza, ammettendo che uno possa essere vero cristiano ed avere « idee esagerate » sulla Vergine (come, per es., gli Orientali, coi quali gli Anglicani desiderano effettuare una specie di unione sui punti ch'essi ri­tengono essenziali).
- I membri della High Church sono coloro che più si avvicinano, in fatto di dottrina e di culto mariano, alla Chiesa Cattolica fino ad ammettere quasi tutte le tesi mariane del cattolicesimo, pur non ritenendole ne­cessarie (ad eccezione della verità della Ma­ternità divina) per l'eterna salvezza, poiché non appartenenti al «cuore del cristiane­simo » (Mascall E.-L., The Mother of God, Londra 1952). Costoro dicono di riallac­ciarsi, attraverso una catena ininterrotta, ad autorità posteriori alla Riforma, consape­voli « dell'importanza teologica centrale della Madre di Dio ». Una tale tradizione è an­data a sfociare nel celebre « Movimento di Oxford » che condusse il Newman alla con­versione al cattolicesimo.

3. Maria nel dialogo ecumenico con la Chiesa Anglicana
“Maria: grazia e speranza in Cristo”: è questo il titolo di un documento comune raggiunto dalla Commissione internazionale Anglicana e Cattolico - Romana sulla Madonna. La Commissione è stata nominata dalle due Chiese ed è pertanto un organismo ufficiale. Il documento segna la conclusione di un lungo lavoro ed è un significativo passo in avanti verso l’unità ed un valido contributo per il superamento di differenze dottrinali che nel passato hanno generato tanti contrasti. Ecco le interessanti Conclusioni del Documento:
78. Come risultato del nostro studio, la Commissione offre gli accordi che seguono che, secondo noi, fanno significativamente progredire il nostro consenso riguardo a Maria. Affermiamo insieme:
- l’insegnamento che Dio ha preso nella sua gloria la beata vergine Maria nella pienezza della sua persona è in consonanza con la Scrittura e che ciò può essere compreso solo alla luce della Scrittura;
- che in vista della sua vocazione a essere la madre del Santo, l’opera di redenzione di Cristo ha raggiunto Maria “fino in fondo”, nell’intimo del suo essere e nei suoi primissimi momenti di vita (n. 59);
- che l’insegnamento riguardo a Maria nelle due definizioni dell’assunzione e dell’immacolata concezione, compreso all’interno del modello biblico dell’economia della speranza e della grazia, può dirsi consonante con l’insegnamento delle Scritture e le antiche tradizioni comuni;
- che tale accordo, qualora venisse accettato dalle nostre due comunioni, collocherebbe in un nuovo contesto ecumenico le questioni riguardo all’autorità che sorgono dalle due definizioni del 1854 e del 1950;
- che Maria ha un permanente ministero a servizio del ministero di Cristo, nostro unico mediatore, che Maria e i santi pregano per tutta la Chiesa e che la prassi di chiedere a Maria e ai santi di pregare per noi non è divisiva della comunione.
79. Siamo d’accordo che non si possono dire rivelate da Dio né considerare insegnamento della Chiesa quelle dottrine e quelle devozioni che sono contrarie alla Scrittura. Siamo d’accordo che quelle dottrine e quelle devozioni che sono incentrate su Maria, comprese le pretese rivelazioni private”, devono essere moderate attraverso norme che assicurino il posto centrale e unico di Gesù nella vita della Chiesa e che nella Chiesa solo Cristo insieme con il Padre e con lo Spirito Santo,, va adorato.

A conclusione di questa testimonianza e documentazione riportiamo le parole con cui i due copresidenti, l’anglicano Peter Carnley, Vescovo di Perth, ed il cattolico Alexander Brunett, Arcivescovo di Seattle, hanno concluso la Prefazione al documento: Le nostre due tradizioni condividono molte delle feste stesse legate a Maria. La nostra esperienza ci ha fatto capire che è nell’ambito del culto che realizziamo la più profonda convergenza, allorché rendiamo grazie a Dio per la madre del Signore, che è una cosa sola con noi in quella sterminata comunità di amore e di preghiera che chiamiamo comunione dei santi”.
Ci sembra che non poteva essere trovata conclusione più adatta di questa che richiama tutti i credenti cristiani a quell’ecumenismo spirituale al quale, con le loro esortazioni, ci ha indirizzato più volte Giovanni Paolo II ed ora ci sollecita Benedetto XVI. Dobbiamo veramente sentirci uniti alla sterminata e partecipi della sterminata comunità di amore e di preghiera della quale fanno parte tutti coloro che vivono nella grazia, che nostro Signore ci dona esclusivamente per amore.

Bibliografia
CORR. G., La doctrine Mariale et la pensée Anglicane contemporaine, in Du Manoir, III, Parigi 1954, pp. 711-731; CWIERT-NIAK S., La Vierge Marie dans la tradition anglicane, Editions Fleurus, 1958; PERRELLA S. M., Non temere di prendere con te Maria (Matteo 1,20). Maria e l’ecumenismo nel postmoderno, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004: ID., Anglicani e Cattolici “con Maria la Madre di Gesù” (At 1,4). Saggio di mariologia ecumenica, San Paolo, Cinisello Balsamo 2009; COMMISSIONE INTERNAZIONALE ANGLICANA CATTOLICA ROMANA, Maria,  grazia e speranza in Cristo (2004), in Il regno-documenti 11 (2005) pp. 257-270.

VEDI ANCHE:
 - DICHIARAZIONE DI SEATTLE
 - INGHILTERRA






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DOTTORE IN S. TEOLOGIA CON SPECIALIZZAZIONE IN MARIOLOGIA
DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

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