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IMMAGINE FOLKLORISTICA DI MARIA


Interessa cogliere, attraverso le espressioni della pietà mariana popolare, l'immagine che il popolo si è formato di Maria.

1. Maria nella zona del Sacro e del Mistero

La prima nota saliente della Madonna folklorica è la collocazione in zona di sacro e di mistero. Se infatti consideriamo la preghiera spontanea e animata dei fedeli dinanzi all'immagine di Maria, ci accorgiamo subito come essi si rivolgano a lei situandola in dimensione di gloria: dotata di santità, potenza e misericordia. Ella è percepita come realtà sacra, cioè «numinosa» e insieme «fascinosa», principio di timore riverenziale e sorgente d'amore. Questo aspetto trascurato dagli antropologi è il più evidente nella fenomenologia della preghiera mariana popolare. Maria è per il popolo un Tu vivente e materno, con cui può intessere un dialogo di ordine vitale, che riguarda il passato, il presente e il futuro. Anche gli ex voto con la loro struttura bifocale situano Maria in dimensione ultraterrena. Il primo fuoco, cioè la parte più bassa del quadro, descrive il mondo della sofferenza: un malato che giace a letto, una persona in incidente mortale (naufragio, incendio...). L'altro fuoco, la zona alta, presenta invece il mondo della gloria: la Madonna con il Bambino secondo l'effigie venerata in un dato luogo, circondata da nubi luminose segno del divino. I due mondi sono distinti, ma non separati. Li congiungono la preghiera o invocazione di aiuto che parte dall'uomo in pericolo e l'intervento della Madre di Gesù che guarisce e libera. L'intera vicenda è interpretata da un cartiglio con le classiche'parole: Votum feci gratiam accepi, spesso in forma abbreviata V.F.G.A. La dimensione di mistero è colta dal popolo quando riconoscendosi nel peccato invoca l'intercessione di Maria: «Prega per noi peccatori». La ragione di fondo è che Maria è vista come la «diversa» da noi peccatori, la «tutta santa», la «tutta pura», l'immagine ideale dell'uomo, il segnale della vita vera. Secondo la tradizione popolare dei paesi rivieraschi la Madonna «viene dal mare». Con tale espressione si vuole ricordare l'arrivio di icni abbandonate ai flutti del mare nel periodo iconoclasta, ma essa è carica di significato mistico: Maria viene da un mono d anoi sconosciuto, non è come noi.

2. Maria vicina al popolo

Pur essendo glorificata e diversa da noi, Maria non è affatto lontana dal popolo. Questo si identifica con lei nei momenti lieti, ma soprattutto in esperienze di dolore: Maria infatti ha sofferto la più grave tragedia che può colpire una madre: la morte violenta del figlio. I canti popolari considerano Maria una conterranea e pongono in rilievo la profonda umanità di Maria che condivide la condizione umana. In quelli dell'area calabrese, ad esempio, «Maria è vista mentre cammina scalza sulla via, soffre il freddo, è priva di fasce e panni per Gesù Bambino, manca perfino del pane. Nei canti della Passione emerge l'umanità e maternità di Maria: ella trova la strada tinta dal sangue del Figlio, supplica perché non lo si percuota tanto forte, interpella per poter baciare Cristo carico della croce, soffre la solitudine, piange secondo l'uso del cordoglio funebre: «Piangi, piangi, Maria, povera donna, ca lu to' figghju è misu a la cundanna». Il realismo con cui il popolo percepisce Maria appare in canti e preghiere che passano in rassegna le componenti corporali di lei: capo, occhi, braccia, mani, piedi. Più ancora la Madonna folklorica è vista secondo un modulo sconosciuto a livello ufficiale: bisognosa di apprendistato (ricorre a s. Anna per fasciare Gesù bambino) e in dimensione familiare (va alla fiera e compra una trombetta per il figlio, lava i panni, manda Gesù da Giuseppe per aiutarlo nella bottega). Ella assolve così alla funzione di modello di comportamento soprattutto per le giovani madri.

3. Note caratteristiche della figura folkloristica di Maria
Altre note della figura di Maria sono evidenziate nelle espressioni popolari: In primo luogo la bellezza, importante attributo di Maria (la Bedda Matri dei siciliani) che diviene fonte di contemplazione per i fedeli. Poi - nota inattesa - il riferimento di Maria al mistero pasquale, poiché il popolo con i suoi canti, processioni e usanze commemora la passione e la pasqua in prospettiva mariana. Infine la predilezione per gli emarginati caratterizza la Maria folklorica, come emerge per esempio dalla «leggenda di fondazione» del santuario della Madonna dei poveri a Seminara (RC). Si trattava di trasportare la statua appena rinvenuta. Ci provano i nobili, poi le maestranze, poi i manovali..., ma non ci riescono perché la statua si rivela troppo pesante. Infine si muovono i poveri e gli sciancati... e la statua diventa leggera come una piuma. Tale racconto presenta Maria come persona per nulla complice delle ingiustizie, ma che predilige i poveri capovolgendo la logica umana.

Bibliografia
DE FIORES S., Maria Madre di Gesù. Sintesi storico-salvifica, EDB, Bologna 1992, pp. 279-282: ID., La Madonna anima della pietà popolare per un autentico incontro con Cristo, in Maria presenza viva nel popolo di Dio, Edizioni Monfortane, Roma 1980; TONIOLO E. M., La figura di Maria nel canto popolare, in La Madonna, 26(1978)1-2, pp. 32-60; AGOSTINO G., Chi è Maria per il popolo, in La Madonna, 32(1984)5-6, pp. 66-70; ID., Pietà popolare in DE FIORES S. - MEO S., Nuovo Dizionario di Mariologia, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1986, pp. 1111-1122; TORTORA F., Per una devozione popolare autentica verso la Madre di Dio, LDC, Leumann 1981; CECCHELLI C., Mater Christi, Ferrari, Roma 1946; OTTO R., Il sacro, Feltrinelli, Milano 1976; LOMBARDI SARTRIANI L. M., Il canto religioso specialmente mariano nel contesto della cultura popolare, in La Madonna 26/1978, 1-2, pp. 21-31; MELIGRANA M., La presenza di Cristo nella cultura popolare meridionale, in Ulisse, 30(1976)81: «La figura di Gesù Cristo», pp. 160-161; FORI E., Preghiere popolari alla Madonna nel santuario di Dinnammare, Pontificia facoltà teologica Marianum, Roma 1980.

VEDI ANCHE:
- DEVOZIONE MARIANA
- EX-VOTO
- FOLKLORE LETTERARIO MARIANO
- FOLKLORE MARIANO
- MARIOLOGIA POPOLARE
- PELLEGRINAGGI E SANTUARI
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DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

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