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CONVERSIONE


1. Maria nella psicologia delle conversioni
L'analisi del processo delle conversioni svela un gentile fattore, un materno intervento: il fattore, l'intervento mariano. Talvolta l'influsso di Maria emerge con caratteri chiari e distinti, e lo si scorge a prima vista. Altre volte si manifesta con tocchi delicatissimi, impercettibili agli stessi convertiti: ciò nonostante l'intervento di Maria imprime sempre le sue orme amorose. Non potrebbe essere diversamente. Il processo della Grazia, per comunicarsi agli uomini, fa, diciamo così, tre salti che Leone XIII, secondo la dottrina di S. Bernardino da Siena, ricorda nella sua Enciclica Jucundi semper dell'8 settembre 1894: « Omnis gratia quae hinc saeculo cqmmunicatur, triplicem habet processum, nam a Deo in Christum, a Christo in Virginem, a Virgine in nos ordinatissime dispensatur: Tutte le grazie che si comunicano a questo mondo hanno un triplice processo; seguendo un ordine altissimo, da Dio si comunicano a Cristo, da Cristo alla Vergine, dalla Vergine a noi.». Alle nozze di Cana, dietro preghiera della Madonna, Gesù cambia l'acqua in vino e cambia in gioia la pena degli sposi, anticipando l'ora della manifestazione della sua gloria. In questi fatti i Santi vedono il preludio e la manifestazione della mediazione di Maria, la sua potenza di intercessione e di protezione nel duplice ordine di benefici temporali e spirituali. Maria è Mater divinae gratiae perché ci ha dato Cristo, fonte universale della medesima Grazia. Scrive Bossuet: «Deciso, dalla divina sapienza, che Gesù fosse dato agli uomini per mezzo della Vergine, il decreto non viene più mutato: è e rimarrà dunque sempre verità consolante che la carità materna con cui questa Vergine contribuì alla nostra salute nel mistero dell'Incarnazione, principio universale di grazia, contribuirà ancora ed eternamente a tutte quelle altre opere che sgorgheranno da questo mistero come effetto da causa, corollari di una dimostrazione. Bisogna che richiamiamo, per bene intendere, le tre operazioni principali della grazia di Gesù Cristo. Dio ci chiama, Dio ci giustifica, Dio ci dona la perseveranza: primo passo, la vocazione; secondo, progresso, la nostra giustificazione; terzo, fine dei nostro viaggio, perseveranza. Tre stati della nostra vita spirituale, nei quali è impossibile prescindere dall'influsso di Cristo. Ma ecco che, con la S. Scrittura alla mano, vi posso chiaramente mostrare che la carità di Maria entra in tutte queste tre operazioni». Così noi possiamo spiegare l'intervento della Madonna nelle conversioni. S. Agostino, parlando delle conversioni, le paragona al processo della concezione degli uomini: « Si danno dunque certi primordi della fede simili ai concepimenti, sebbene non basti essere concepito, ma è necessario nascere per arrivare alla vita eterna. Però nessuna delle due cose si ottiene senza la misericordia di Dio, poiché anche le opere buone, se le hai, sono precedute dalla Grazia ». Per portare un altro paragone, possiamo dire che anche nella storia dei convertiti c'è, come nelle alterne vicende del tempo, una successione di notti e di giorni. La notte è la vita nell'errore, nel vizio, nell'oscurità delle vie interiori. Il giorno è la fede, l'abbraccio e la confessione di Cristo. Ma il passaggio dalle tenebre alla luce non è mai netto e improvviso. Sovente le tenebre non vogliono rassegnarsi a scomparire per lasciare il posto alla luce e ne avvengono lunghi duelli che fan sanguinare le anime. Si pensi alle lotte di S. Agostino alla vigilia della sua conversione. E' in questo albeggiare del giorno che splende la Stella del mattino, Maria. E' in questo lancinante dolore di parto che si rivela la Sua maternità. A seconda dei vari punti di vista che maggiormente vengono accentuati, la conversione si può considerare come una conquista della divinità, un'attuazione della virtù cristiana, una fascinazione dello amore di Dio e una rinascita alla vita della Grazia. Orbene, in tutte queste prospettazioni, in tutti questi vari aspetti della vita cristiana, è presente l'intervento della Madonna.

2. Maria, via alla Verità

Scrive S. Agostino: « Veritas Christus, caro Christus: Veritas Christus in mente Marie, caro Christus in ventre Mariae: Cristo è Verità, Cristo è carne: Cristo è Verità nella mente di Maria, Cristo è carne nel seno di Maria ». Cristo-Verità si incarnò nella mente di Maria. Maria, si foggiò un'immagine perfetta del Figlio Suo, che formò la continua visione della Sua vita interiore. Tutta la verità di Cristo, tutto il suo essere di vero Dio e vero uomo, rifulse nella sua mente con tanto splendore che non può trovarsi in nessun 'altra immagine di creatura,: perché nessuno ha conosciuto e amato Gesù meglio di Maria, sua Madre. Se la conversione è l'approdo alla Verità, Maria, che ha conosciuto così perfettamente la Verità, si potrà giustamente chiamare via che porta alla Verità. E non c'è da temere che la conoscenza della strada e il cammino lungo questa strada abbiano a velare l'abbagliante luce del porto a cui si tende, che è Cristo. L'unione di Cristo con Maria sua Madre non può spezzarsi, e formerà sempre per la comunità cristiana una forza impellente verso Dio. La missione essenziale e perpetua di Maria è portare Dio agli uomini e gli uomini a Dio.

3. Maria, guida alla pratica della virtù

« Via ad patriam sanctitatis »: così S. Bonaventura chiama la Madonna. Se c'è una creatura al mondò che incarna la spirituale bellezza, e che è piena di forza e di armonia, se c'è una creatura al mondo che si possa considerare come un ideale perfetto che incarna la virtù, questa è proprio Maria. Le vie di Maria vanno diritto alla virtù, alla sottomissione a Dio, purezza, umiltà, rettitudine di coscienza, misericordia, modestia, sobrietà, giustizia, mansuetudine, pazienza, preghiera, pietà. L'Immacolata non sentì la grande lotta tra la carne e lo spirito, sicché lo stesso suo corpo fu trono di virtù, e vero Santuario di Dio che strinse al suo seno, nutrì con il suo latte, custodì con tenera fedeltà. La strada che porta alla virtù è irta di difficoltà e di pericoli. Spesso l'uomo che lotta per la sua conversione si dibatte nel dramma che nasce in lui al vedere la via della virtù, al sentire invece in sé ancora allettamenti del vizio. In questi momenti, a questi crocevia si presenta la Vergine gridando agli uomini: « Beati coloro che seguono le mie vie ». E' la Madonna che insegna la via della virtù e nello stesso tempo sa muoversi a pietà di quelli che fanno i primi passi per questa strada e ottiene da suo Figlio la grazia e la forza necessaria.

4. Maria, fascino al cuore del convertito

E' di S. Caterina da Siena questa frase molto espressiva: « Maria è come un'esca posta dalla bontà di Dio a pigliare le creature che hanno in loro ragione ». Maria, come via della virtù ed esemplare incontaminato del genere umano che ha dispiegato tutti gli incanti della bellezza morale, non è soltanto un oggetto di eccellente contemplazione e diletto, ma è ancora una calamita che attira i cuori alla religione di Cristo. La bellezza è una santa catena che porta le anime a Dio. S. Agostino formulava già questa legge di gravitazione spirituale « Rapiebar a Te, decore tuo: Tu mi rapivi, o Signore, con la tua bellezza ». Dio, come si serve della sua bellezza per fare conoscere agli uomini le sue perfezioni, così si serve dell'incanto, della bellezza per ricondurre gli uomini a sé. Questo cammino a Dio per i sentieri della bellezza creata non è raro nella storia delle conversioni. L'intima bellezza del Cattolicesimo ha suscitato molto fascino e commosso l'anima umana. « Dio, scrive S. Isidoro, fa intravedere la sua bellezza che non può essere circoscritta dalla bellezza delle creature, limitata e finita, perché l'uomo ritorni, a Dio per le stesse vie per le quali egli si allontanò da Lui, di modoché colui il quale per l'amore della bellezza creata si allontanò dallo splendore del Creatore, torni nuovamente alla bellezza di Dio per l'armonia del creato ». Tra tutte le bellezze, tra tutte le cose affascinanti che possono trarre l'uomo sulla via della conversione, Maria tiene il primo posto essendo la creatura che ha in sé la massima bellezza spirituale. Maria fa nascere soprattutto i sentimenti sublimi e puri che innalzano l'uomo e lo avvicinano agli angeli. Parlando della conversione S. Agostino scrive: «Purifica il tuo amore: l'acqua che andava alla cloaca, falla scorrere nei giardino; l'impeto con cui scorreva verso il mondo, dirigilo ai Creatore del. mondo ». In quest'opera di purificazione e di sublimazione dell'amore umano Maria opera la sua parte: purifica l'amore umano e incanala le sue correnti verso l'amore dei Cristo. Essa suscita sentimenti forti, virili, e desideri battaglieri per la conquista del Cielo a costo di abnegazione e di sacrifici.

5. Maria, madre della vita spirituale

Parlando della madre di S. Agostino la Liturgia usa queste parole: « Charitatis visceribus multo semine lacrymarum genuit Christo: Con viscere di carità e con molta pioggia di lacrime lo generò a Cristo ». S. Monica ha generato il suo figlio S. Agostino, con le sue viscere alla vita fisica, con le sue lacrime e con le sue preghiere alla vita soprannaturale della Grazia. La carità è madre e ha un seno profondo dove dimora colui che ama per formarlo a sua immagine e somiglianza. Maria, come ha realizzato una maternità fisica, nel suo seno, per Gesù; così, mediante la fecondità delle lacrime, del sacrificio e del dolore, ha realizzato una maternità spirituale nei riguardi di tutti noi. Ogni cristiano, come dice S. Agostino, è filius lacrymarum, è figlio delle lacrime, della Passione di Cristo, della Compassione della Madre sua. In che modo Maria contribuisce alla nostra rinascita spirituale? Particolarmente con due misteri: l'Incarnazione e la Redenzione sul Calvario. Sono questi due momenti sublimi della cooperazione mariana, all'illuminazione soprannaturale dei figli di Dio. Scrisse S. Agostino: «Per feminam mors, per feminam vita: per Evam interitus, per Mariam salus: Dalla donna ci è venuta la morte, da una donna ci viene la vita; Eva fu causa di rovina, Maria di salvezza ». E la Liturgia della Chiesa canta: « Vitam datam per Virginem - gentes redemptae plaudite: Glorificate, o genti redente, la vita data per mezzo della Vergine ». A Betlemme Maria ha mostrato suo Figlio ai pastori e ai Magi che lo cercavano. Ancora oggi a tutti quelli che cercano Dio la Madonna lo indica. Se ogni conversione è una Epifania o manifestazione di Cristo nella notte oscura del dubbio, Maria vi interviene per ascoltare i lamenti delle anime vacillanti e mostrare loro Gesù, accogliendole al suo dolce focolare di madre e di regina. Scrive il Card. Pie: « S. Francesco Saverio diceva che trovava i popoli restii al Vangélo ogni volta che si scordava di mostrare l'immagine di Maria accanto alla Croce del Salvatore. Quando si parla loro di Dio, scriveva un missionario, di Dio onnipotente, se l'adorano, lo fanno tremando; ma quando si parla loro di Gesù e si dice che è Figlio di Dio e di una donna che fu sua madre, e che ella è insieme Madre di Dio e degli uomini, allora tutti si sciolgono in lacrime e fremono di entusiasmo. Si può dire di questi pagani ciò che diceva l'evangelista dei gentili di allora: Invenerunt Puerum cum Maria Matre eius ».

Bibliografia

BARRA G., La Madonna e le conversioni, in AA. VV:, Enciclopedia mariana Theotócos, Bevilacqua&Solari Edizioni - Editrice Massimo, Genova - Milano 1954, pp. 230-236; COANOU P., Notre-Dame et les conversions, nel vo1 « Marie » del Du Manoir, Paris; CAPÀNAGA V., La Madonna nella storia delle conversioni, Roma 1953; ROSSI G., Uomini incontro a Cristo, Assisi, 1953; SCHAEFFER B., Hanno sentito la Voce, Milano, 1952; BARRA G., Uomini nuovi, Milano, 1952; MERTON T., La Montagna dalle sette balze, Milano 1952; GRASSO A., E la Vergine distese le mani, Editrice Ancilla, Conegliano 20112; ID., Maria di Nazareth. Saggi teologici, Editrice Istina, Siracusa 2012.

VEDI ANCHE:
- NEWMAN JOHN HENRY
- RATISBONNE ALFONSO







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