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BACH JOHANN SEBASTIAN



1. Cenni biografici
Johann Sebastian Bach nasce ad Eisenach (Turingia) il 21 marzo 1685: è il settimo ed ultimo figlio di Johann Ambrosius (violinista) e Maria Làmmerhirt. Nello stesso anno nascono Georg Friederich Hndel ad Haile e Domenico Scarlatti a Napoli. Quello dei Bach è un nome prestigioso nel campo della musica che da numerose generazioni si dedica a quest'arte. Johann Sebastian riceve la sua prima educazione musicale dal padre che perfezionò poi con il fratello maggiore Johann Christoph (organista a Ohrdruf) quando rimase orfano a 10 anni. La vita di Bach fu quella di un abile insegnante e di un onesto e laborioso organista della Germania del Nord. Pochissimo si conosce della sua intimità tranne che ebbe due mogli e una ventina di figli; dieci di questi gli sopravvissero e almeno tre di loro diventarono musicisti così abili da occupare posti importanti nelle chiese e nelle corti europee dell'epoca. All'infuori del teatro, J. S. Bach praticò tutti i generi musicali del suo tempo e scrisse composizioni per ogni tipo di strumento in uso allora. La destinazione delle sue composizioni è rigorosamente liturgica ( "a Dio per onorarlo e al prossimo per istruirlo" si legge nell'intestazione dell'Orgel-Buchlein) ed estrapolate dalla Liturgia esse perdono il loro "pathos". Bach muore nel 1750.

2. Le Cantate sacre di Bach

Inconfondibile resta il messaggio che scaturisce dalle Cantate, illuminate di sacralità e testimoni della sua anima profondamente religiosa, sempre sostenuta da una incrollabile forza nella fede. La Cantata è una composizione vocale e strumentale a più voci che si articola in diversi brani di carattere contrastante. La Cantata bachiana sacra è parte essenziale della liturgia protestante in cui tutto è ordinato e previsto secondo una regia che in gran parte si rifà alla tradizione cattolica e che ha una duplice destinazione: l'assemblea dei fedeli e la "schola cantorum" (coro). Bach definisce la Cantata sacra "musica principale" e troviamo questa precisazione nella partitura della Cantata BWV 61 dove, attraverso il suo manoscritto, si hanno notizie importantissime sullo svolgimento del servizio religioso da lui prestato nella chiesa di S. Nicola e S. Tommaso a Lipsia. La Cantata (o parte di essa) nella celebrazione domenicale, faceva seguito al Vangelo ed i fedeli potevano seguirla su testi stampati per avere una sintesi della celebrazione in corso; dopo l'Omelia veniva eseguita la seconda parte. Bach utilizzò testi biblici o desunti dalla Bibbia, seguendo un modello che è quasi un rituale:
a. Brano orchestrale di introduzione (Ouvertoure) con intervento del Coro che interpreta il versetto iniziale che dà il nome alla Cantata;
b. Successione di Arie e Recitativi affidate ai solisti che esprimono i sentimenti e le emozioni che nel testo sono appena accennati;
c. Corale finale affidato al Coro come elemento conclusivo di una narrazione che chiude in maniera elaborata e grandiosa la Cantata.

3. La presenza della Madre del Signore nelle Cantate di Bach

Nella vita di Gesù, la presenza di Maria si inserisce come elemento insostituibile del suo insegnamento e questo tema, nella musica, diventa un aspetto importante che ogni compositore, in tutte le epoche, ha sempre celebrato. Anche nell'opera del religiosissimo Bach si avverte il mistero di Maria attraverso le Cantate che sottolineano i momenti salienti della vita della Vergine: l'Annunciazione, la Visitazione e la Purificazione. Nella cantata BWV 147 "Herz und Mund und Tat und Leben" (cuore, bocca, fatti e vita) si celebra la Visitazione della Madonna. Fu eseguita a Lipsia nel 1723 ed era destinata alla quarta Domenica di Avvento: una data non casuale visto che il Vangelo di quella domenica si riferisce a Maria che canta il suo Magnificat. Siamo di fronte ad una Cantata grandiosa, strutturata in 2 parti e aventi ognuna un corale finale di grande fattura melodica. Sempre in onore della Vergine, Bach compone la Cantata BWV 158 "Der Friede sei mÌt dir" (La pace sia con te) per la festa della Purificazione. É questo un lavoro breve, con un organico ridotto e il testo riecheggia il "Nunc dimittis" del vecchio Simeone. Ci sono molte altre Cantate nelle quali riecheggia il nome della Vergine ma sicuramente, le più importanti sono quelle di cui abbiamo parlato. In tutte traspare un clima di serena grandezza, segno evidente che anche il grande Bach ha saputo cogliere il messaggio di Maria.

4. La Cantata BMV 147, per la festa della Visitazione di Maria
Le tre Feste della Madonna (Annunciazione, Visitazione e Purificazione) erano solennità molto importanti nella liturgia protestante e venivano celebrate in "pompa magna" con organici vocali e strumentali al completo. La Cantata BWV 147 "Herz und mund und tat und leben" (Cuore, bocca, tatto e vita) iniziata da Bach a Weimar nel 1716 venne eseguita a Lipsia il 2 luglio 1723. Bach intervenne personalmente nella stesura del testo per altro lunghissimo e come investito da missione apostolica ci ha lasciato testimonianza della sua profonda spiritualità.
- PARTE PRIMA
1- Introduzione e coro. Il testo invita l'uomo con la sua interezza di animo, cuore, bocca e opere, a dare un segno di riconoscenza a Cristo Salvatore. L'orchestra apre la scena con ricchi interventi di tromba sostenuta dagli Archi che si esibiscono in vertiginose imitazioni. Il Coro ne ripete i motivi e fra loro si crea un dialogo stretto, teso a creare un'atmosfera incandescente di accenti marcati e ritmi finalizzati ad esaltare la gloria di Dio.
2 - Recitativo per Tenore, Archi e Continuo. La voce maschile racconta lo stupore di Maria che parla del Salvatore e di come Lui ha operato in lei, sua ancella.
3 - Aria per Contralto, oboe d'amore e Continuo. Dice il testo: "Non avere paura di riconoscere il tuo Salvatore se vuoi che anche Lui ti riconosca davanti al Padre!"
4 - Recitativo per Basso e Continuo. Questo brano esordisce con un salto di settima che è un monito al giudizio finale al quale il cristiano deve pensare. Questi recitativi più che cantati sono declamati per dare maggiore rilievo al testo.
5 - Aria per Soprano, Violino solo e Continuo. Tutta l'aria è un arabesco di terzine affidate al Violino solo che con tinte delicate sorregge la melodia del soprano. L'organico così ridotto, crea un'atmosfera di serenità e pace e il testo è un invito a Gesù a farsi strada nelle nostre anime.
6 - Corale. Il Coro a 4 voci interpreta il testo che dice: "Io ho Gesù che mi ama ed io tutto intero mi dono a Lui."
- PARTE SECONDA
7 - Aria per Tenore, Organo e Violoncello. Maria è incorniciata dalle terzine dell'organo che verso la fine passano al Tenore. li testo declama "Fa', o Gesù, che io ti riconosca mio Salvatore nella gioia e nel dolore".
8 - Recitativo per Contralto, 2 oboi da caccia e Continuo. É un lungo recitativo che viene alleggerito dall'intervento dei 2 strumenti a fiato. Il testo è un'appassionata perorazione di Gesù, Maria, Giovanni, Elisabetta e lo Spirito Santo che enfatizzano la scena della Visitazione.
9 - Aria per Basso, Tromba, 2 oboi, Basso e Continuo. Esplosione di gioia nei vivaci disegni della Tromba che diventano incandescenti per l'incalzare dei sedicesimi pronunciati dagli altri strumenti. Tutto questo aggiunge smalto e colore ad un testo che esprime la fede vigorosa di Bach nel suo Gesù.
10 - Corale finale: "Gesù resta la mia gioia!" .Autentico gioiello dell'arte bachiana! I violini volteggiano nell'aria. Le voci cantano la loro melodia incastonata tra le terzine degli Archi e il cadenzare del Basso Continuo. La serenità di questo brano e la sincera commozione espressa nel testo, spiegano il successo di questo Corale che ha fatto ormai il giro del mondo anche attraverso purtroppo, le manifestazioni del moderno consumismo.

Bibliografia
BRAMBILLA W., La presenza di Maria nei capolavori della musica di ogni tempo, in Santa Maria Regina Martyrum, XIII (2010), n. 2, pp.40-42.

VEDI ANCHE:
- MUSICA







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DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

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