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LECTIO DIVINA


1. Maria, "icona" della Lectio
Nel Vangelo dell’infanzia Luca ripete due volte che Maria «custodiva nel cuore tutte queste parole» (2,19.51). Per essere più precisi, in questi due passi l’evangelista usa lo stesso verbo greco (teréin, cioè «custodire»), ma con due preposizioni differenti:
- La prima volta (2,19) Luca usa la preposizione syn, che corrisponde al latino cum, e che dà al verbo «custodire» il senso di «raccogliere insieme»;
- la seconda volta (2,51), invece, usa la preposizione diá, che esprime piuttosto l’idea dell’intensità e della durata.
In definitiva, Luca intende dire che nella teca preziosa del suo cuore la vergine madre «continuava a custodire insieme con grande cura» ogni reliquia del Verbo, cioè – per così dire – ogni «particola» del mistero di Gesù.
Ma una delle due volte Luca aggiunge anche: «E le confrontava... » (2,19). Qui viene usato un altro verbo greco ricco di significato: è il verbo symbállein, imparentato fra l’altro con il sostantivo italiano «simbolo». In questo modo Luca vuol dire che Maria non soltanto «custodiva con diligenza» il Verbo di Dio: di più, essa «confrontava» le parole della rivelazione. Di solito gli esegeti interpretano questo «confrontare» mettendolo in rapporto unicamente con le parole e gli eventi della rivelazione, nel senso che Maria li «confrontava» tra di loro, per giungere a una comprensione più piena di essi. Ma nulla impedisce, di intendere questo «confrontare» anche in relazione con la vita di Maria. In questa interpretazione, Maria confrontava con la Parola la sua stessa vita, evidentemente per rendersi sempre più docile al progetto che Dio aveva su di lei. Certo, in lei non c’era peccato; ma questa assenza del peccato non l’ha mai esonerata dal faticoso itinerario della fede. Proprio a questo proposito San Giovanni Paolo II, riecheggiando il testo della Costituzione conciliare Lumen Gentium, si riferiva alla «peregrinazione della fede», nella quale «la Beata Vergine avanzò», serbando fedelmente la sua unione con Cristo.

2. Maria e la progressione di impegno del cristiano
I due verbi usati da Luca («continuare a custodire con diligente cura», e «confrontare») rappresentano una progressione di impegni dinanzi alla Parola. Di più, essi evocano il duplice movimento che caratterizza l’antica lectio patristica e monastica:
- Il primo movimento (cioè il «continuare a custodire con grande cura» di Maria) è come un «viaggio di andata» (dal lettore al testo): leggo e medito la Parola, per farla scendere in profondità nel mio cuore. A questo primo livello, la domanda-guida è la seguente: «Che cosa mi dice questo testo?»;
- Il secondo movimento (vale a dire il «confrontare» di Maria) implica un «viaggio di ritorno» (dal testo al lettore). La domanda-guida allora diventa questa: «Che cosa dico io al testo? Come lo faccio fruttificare nella preghiera e nella contemplazione, vale a dire nella testimonianza della vita, “faccia a faccia” con quel Dio che è tutto Carità?».
Come si vede, gli scritti del Nuovo Testamento, ci presentano in Maria madre del Signore l’icona del modo molteplice di “accogliere nel cuore” la Parola. Maria di Nazaret, infatti, non solo «custodiva» la Parola di Dio (ecco la lectio e la meditatio), ma anche la «confrontava » nel suo cuore (ed ecco l’oratio e l’impegno di conversione della vita, cioè l’autentica contemplatio). Proprio di questo itinerario di lectio divina, che giunge a trasformare in carità tutta la vita dell’orante, Maria di Nazaret rimane l’icona ineguagliabilmente significante per i cristiani di tutti i tempi.

Bibliografia
DAL COVOLO E., Maria di Nazareth, "icona" della Lectio divina, in AA. VV., Maria e la Parola di Dio rivelata, celebrata e vissuta, Centro di Cultura Mariana "Madre della Chiesa", Roma 2009, pp. 173-184; ID., Lampada ai miei passi. Leggere la Parola come i nostri Padri, Elle Di Ci, Leumann 2007; MASINI M., La lectio divina. Teologia, spiritualità, metodo, San Paolo, Cinisello Balsamo 2002; ID., Lectio divina, in SODI M.-TRIACCA A. M., (a cura di), Dizionario di omiletica, Elle Di Ci - Gorle, Leumann -Bergamo 2002, pp. 757-761; ZEVINI G., La lectio divina nella comunità cristiana. Spiritualità, Metodo, Prassi, Morcelliana, Brescia 2001; MAGRASSI M., Pregare la Bibbia, in  ZEVINI G. (a cura di), Incontro con la Bibbia. Leggere,  pregare, annunciare, Roma 1978; BAROFFIO L., Lectio divina e vita religiosa, Elle Di Ci, Leumann 1981.






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DOTTORE IN S. TEOLOGIA CON SPECIALIZZAZIONE IN MARIOLOGIA
DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

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