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DOTTRINA MARIANA ORIENTALE


Nella riflessione e presentazione che le Chiese orientali fanno della figura di Maria si possono scoprire quattro dimensioni fondamentali: cristologica, pneumatologica, ecclesiologica, antropologica.

1. Dimensione cristologica

Dal punto di vista della riflessione teologica (ciò che chiamiamo una Mariologia, le Chiese orientali partono dalla condizione di Maria come Theotokos: una condizione che situa tutta la riflessione mariana in una prima e fondamentale dimensione cristologica. La maternità divina di Maria deve essere vista in tutta la profondità e ricchezza che contiene in sé, e che, già a suo tempo, scoprì la riflessione teologica portata a termine dai Padri. Non si tratta - nel caso della maternità di Maria - di un fatto meramente biologico: «La gloria di Maria - dice Nissiotis - è un riflesso dell'evento dell'incarnazione, nel quale essa non opera come semplice strumento al fine di dare un corpo di carne al Logos divino, ma è pienamente coinvolta come persona specifica e prescelta per cooperare all'ipostasi del Logos che è l'unica rivelazione personale e irripetibile di Dio nella storia» . E più avanti ritorna a insistere: «La maternità di Maria nei confronti del Logos non è semplicemente qualcosa di strumentale, nel rivestire di carne la comparsa del Logos nell'umanità. Dio non assume la carne per diventare un uomo, ma lo diventa come Logos divino in piena unione e comunione con la natura umana in una ipostasi, così come questa è operata da Dio, lo Spirito, in Maria che è perciò la Theotokos». Per tutto ciò - continua l'autore - «Maria, come Theotokos, non ha dato soltanto carne al Logos, forma umana a Gesù di Nazaret; ha dato l'ipostasi umana al Logos come nuovo Adamo, e ha partecipato alla riconciliazione tra Dio e l'umanità». La teologia orientale situa dunque decisamente la riflessione mariana nel contesto della cristologia: a ciò porta la confessione chiara e irrinunciabile di Maria come Theotokos. Avendo inoltre presente che la Liturgia è un luogo veramente privilegiato per scoprire la posizione dottrinale di una Chiesa, anche nel campo mariologico, ed essendo la persona di Cristo Salvatore l'«epicentro» del culto e della Liturgia, la persona di Maria non può essere fine a se stessa: il mistero di Maria deve essere visto e considerato, anche dal punto di vista liturgico, nel contesto della Cristologia.

2. Dimensione pneumatologica

L'altra dimensione, a cui sono particolarmente sensibili le Chiese d'Oriente nella loro riflessione su Maria, è la prospettiva pneumatologica. E Infatti, «senza un continuo riferimento all'azione dello Spirito Santo, il discorso su Maria perde il suo nucleo centrale, che è la dimensione personale ma anche comunitaria e cosmica del mistero dell'Incarnazione. Maria ha parte in questo mistero individualmente come Theotokos, a motivo dell'estrema sua obbedienza e umiltà di fronte alla volontà divina che le viene manifestata dallo Spirito». Grazie allo Spirito, il contributo umano di Maria nell'evento dell'Incarnazione viene potenziato al massimo, poiché «lo Spirito con la sua opera personifica, compie nel tempo e universalizza la presenza del Logos eterno nel tempo attraverso una persona umana concreta pure nel tempo». È lo Spirito che amplifica la maternità di Maria e le dona tutta la profondità ed efficacia di cui è capace. E lo Spirito colui che «forma Cristo nell'anima di ogni essere umano, sul fondamento della condivisione da parte di Maria dell'evento dell'incarnazione».

3. Dimensione ecclesiologica

Una terza e fondamentale dimensione della Mariologia orientale è la componente ecclesiologica. Afferma Nissiotis: «Ogni discorso mariologico ha una pertinenza diretta per una più profonda comprensione della Chiesa come Corpo di Cristo, comunione dei santi e popolo eletto di Dio. Maria ha il ruolo di renderci capaci di capire il nuovo raduno di tutto il genere umano in un'unica famiglia pan-umana, mediante un'azione specifica dello Spirito». In questa prospettiva ecclesiologica Maria appare come:
- La figura tipologica della «figlia di Sion» realizzata nella Chiesa.
- Il membro più importante del Corpo di Cristo, la Chiesa.
- Tipo e figura della santità della Chiesa: vera «personificazione» della santità della Chiesa. La solidarietà di Maria con l'umanità, chiamata alla santità e in cammino verso essa, ha la sua massima espressione nella figura di Maria la «tutta santa» (pandgia).
- Archetipo della pienezza realizzata grazie all'azione dello Spirito: per questo è figura escatologica della Chiesa.
- Madre del nuovo Popolo di Dio.
- Madre nella fede, dei membri del Corpo di Cristo.
- Madre della moltitudine per il suo compito fondamentale nell'Incarnazione del Logos.
- Colei in cui si attua la totalità del mistero dell'economia salvifica.
Ancor più, «la Theotokos può influenzare altresì tutte le strutture della Chiesa, rendendone più carismatico e flessibile il ministero, liberandolo dal clericalismo e dal falso funzionalismo ministeriale».

4. Dimensione antropologica

Una quarta e ultima dimensione a cui è particolarmente sensibile la teologia mariana orientale, soprattutto oggi, è la dimensione antropologica. Partendo dalla piccolezza, debolezza e umanità di Maria, che, in definitiva, si esalta e venera nella sfolgorante liturgia orientale mariana, si fonda nelle Chiese d'Oriente una vera antropologia teologica. Infatti, «l'accettazione cosciente della debolezza umana, come elemento principale della nuova persona umana in Cristo, è l'elemento chiave dell'antropologia cristiana fondata sul "tipo" della Madre di Dio, come Theotokos». E ciò perché «nella debolezza, Maria realizza il potere di Dio nella realtà umana concreta, e in tal modo diviene l'eterno "tipo" della verità fondamentale nell'antropologia cristiana». In questo contesto antropologico si fanno, nella teologia mariana orientale, due importanti osservazioni:
a) Negativamente, si può segnalare il pericolo che questa teologia «a motivo dello spazio eccessivo che dà alla lode, rischi di restare passiva di fronte a questo dinamico archetipo di una coerente azione rivoluzionaria in tutti i settori della vita personale e collettiva, che è permeata dalla vanità dell'orgoglio umano e dalla sete illegittima di potere».
b) Positivamente, si mette in rilievo la rivalutazione della donna di fronte all'uomo, partendo proprio dal fatto che il Logos si fece uomo per mezzo di una donna senza concorso d'uomo. Così, «la Theotokos, vista da quest'angolazione e in questa prospettiva, come donna rappresenta tutta l'umanità maschile e femminile, elevata insieme, restaurata e chiamata a diventare insieme "persone nuove in Cristo"». Ancor più: «L'elevazione della Theotokos è quella di tutto il genere umano, maschile e femminile, nell'unione assoluta e in una profonda eguaglianza qualitativa, ad opera dell'atto creatore e salvifico di Dio».

5. Alcuni orientamenti dell'attuale dottrina mariana orientale
Ecco alcuni orientamenti che si osservano attualmente nell'ambito della dottrina mariana orientale:
a) Si constata, innanzitutto, un certo allontanamento da quei punti dottrinali che, in un passato recente, sono stati oggetto di una definizione dogmatica da parte della Chiesa cattolica. La Mariologia orientale, fino a un'epoca relativamente recente, si è mantenuta su una linea che possiamo qualificare come «tradizionale»..È soprattutto a partire dal 1854 che - a motivo della proclamazione dogmatica dell'Immacolata Concezione - le Chiese orientali andarono prendendo posizioni sempre più polemiche di fronte alla Mariologia cattolica, per di più con un certo ripiegamento nel campo della riflessione teologica mariana e, insieme, un certo allontanamento dalla genuina tradizione patristica. Questo fenomeno è particolarmente notevole in relazione con quei punti della dottrina mariana che sono stati .oggetto di un atto magisteriale solenne. Comunque «una voce coraggiosa si è levata recentemente, quella di A. Stawrowsky. Egli chiede maggiore serietà ai propri correligionari ortodossi, mentre sollecita dai cattolici un adeguato impegno onde rendere più comprensibile agli ortodossi la dottrina contestata sulla immacolata concezione e l'assunzione di Maria».
b) Si constata, inoltre, una particolare accentuazione della dimensione antropologica, anche nell'ambito della Mariologia, per opera soprattutto di P. Evdokimov. Questa reazione intende contrastare, in qualche modo, la dottrina della divinizzazione o deificazione dell'uomo (personificata in Maria), che potrebbe correre il rischio di convertire in pure astrazioni verità centrali del cristianesimo, come l'autenticità dell'umanità di Cristo (contro qualsiasi forma di docetismo), o il realismo dell'uomo (uomo e donna), chiamato da Dio nella sua concretezza esistenziale e storica a stabilire con Lui un'Alleanza definitiva.

6. La Mariologia sofianica

Si prende atto, infine, dello sforzo più caratteristico di novità mariologica realizzato nell'ambito della teologia mariana orientale. Ci riferiamo alla Mariologia sofianica, «l'unico apporto originale recente» nel campo della riflessione teologica mariana nell'ortodossia. Il principale rappresentante di questa corrente è Sergio Bulgakov, la cui dottrina è tutta «pervasa dalle speculazioni sofianiche, ossia dalla Sapienza divina, nelle quali dipende dai russi V. Soloviev e Florenskij e dagli idealisti tedeschi, come anche dai palamiti». Gli anelli di questo processo di riflessione sofianica sono i seguenti:
- Punto di partenza inequivocabile è il concetto di Sapienza che, in S. Bulgakov, ha diversi significati: Dio stesso, Padre, Figlio e Spirito Santo, è essenzialmente Sapienza: il Figlio di Dio è la Sapienza personificata; Cristo in quanto personificazione della Sapienza; Maria può essere un'altra personificazione della Sapienza; La Chiesa, presente soprattutto nei santi, può essere pure personificazione della Sapienza. Anche le creature razionali in quanto sono riflesso della sapienza e bontà di Dio, sia su un piano meramente naturale, e assai più se si tiene conto dell'ordine della Grazia, possono essere personificazioni della Sapienza. In questo panorama, ampio e relativamente indefinito, Maria appare come «fonte della Sapienza». Grazie a lei giungono fino a noi gli effluvi della Sapienza: «Madre della Sapienza, ella trionfa su tutti gli errori e su tutti i sofismi».
- I seguaci della teologia sofianica pretendono di trovare sufficiente fondamento per essa nella Sacra Scrittura, nell'insegnamento dei Padri, nella liturgia bizantina e nell'iconografia russa.
La Mariologia sofianica fu condannata nei 1935 dal metropolita Sergio di Mosca e dalla Chiesa russa degli emigranti, perché poneva in Dio - mediante la personificazione in Maria della Sapienza - una quarta ipostasi. Buigakov fu accusato, inoltre, di panteismo, per avere da una parte identificato la Sapienza con Dio e dall'altra con la creatura razionale.

Bibliografia

CALERO A. M., La Vergine Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa. Saggio di Mariologia, Elle Di Ci, Leumann 1995, pp. 356-361; EVDOKIMOV P., La donna e la salvezza del mondo, Jaca Book, Milano 1980; GHARIB G., Oriente cristiano in DE FIORES S. - MEO S., Nuovo Dizionario di Mariologia, San Paolo, Cinisello Balsamo 1986, pp. 1030-1043; SCHULTZE B., Bulgakov, in Enciclopedia Cattolica, vol. III, Roma 1949, col. 193; ID.,  Sofiologia, in Enciclopedia Cattolica, vol. XI, Roma 1953, coll. 899-902; LE GUILLOU J., Les caractères de la Mariologie orthodoxe. Marie et le Mystère, in Et. Mar. 19 (1962), pp. 118-130; GORDILLO M., Mariologia Orientalis, Pontificio Istituto di Studi Orientali, Roma 1954; MEYENDORF J., La Chiesa Ortodossa ieri e oggi, Morcelliana, Brescia 1962; ID., Initiation à la théòlogie byzantine, Editions du CerI, Paris 1975; KNIAZEFF J., La place de Marie dans la piété orthodoxe in Mariologie et Oecuménisme, v. I, Parigi 1963, pp. 123-143; ID., La Mère de Dieu in La Viergé Marie, Mame, Parigi 1968,pp. 107-164; ENGBERDING H., Maria nella pietà delle liturgie dell'Oriente in STRAETER P., Mariologia, Marietti, Torino 1952, pp. 111-127.

VEDI ANCHE:
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