PORTALE DI MARIOLOGIA - Enciclopedia
PORTALE DI MARIOLOGIA
  Login o Registrazione
PER CONOSCERE MEGLIO LA MADRE DI DIO
 Menu 
· Home
· Account o Registrazione
· Argomenti generali
· Articoli: archivio
· Articoli: invia nuovo
· Articoli: piu' letti
· Articoli: ultimi inseriti
· Banners del sito
· Biblioteca mariana
· Calendario mariano
· Documenti Magistero
· Enciclopedie
· Forums
· Fotoalbum
· Help del sito
· Invia Cartolina virtuale
· La Chat di Mariologia
· Le vostre domande
· Mappa del sito
· Motore di ricerca
· Sondaggio
· Statistiche
· Suggerimenti
· Sussidi Pastorali
· Testimonianze
· Web Links
· Webcams
 Enciclopedie 










 Inserti Speciali 



























 Nuovi in Biblioteca 
  La Vergine del silenzio
  Catechesi bibliche sui misteri del Rosario
  La Madonna che scioglie i nodi
  Uno sguardo a Maria. I molteplici aspetti del mistero mariano
  L'Annunciazione a Maria nell'arte d'Oriente e d'Occidente
  Il messaggio teologico di Guadalupe
  L'angelo mi disse. Autobiografia di Maria
  Il paradosso mariano. Cornelio Fabro rilegge S. Kierkegaard
  Maria e la modernità
  Benedetto XVI. Una donna icona della fede
  Giovanni XXIII. Madre e maestra di vita cristiana
  Icone. Il grande viaggio
  Ben più che Madonna. Rivoluzione incompiuta
  Cuore di Mamma.
  Maria Madre del Signore. Canti per le solennità mariane
 Pensieri 
Nuova pagina 1


 

 Ultimi 15 articoli 
Ultimi 15 Articoli

La Vergine Maria nel Concilio Vaticano II


La Theotokos Achiropita di Rossano


Maria, Icona della Chiesa pellegrina


La marianità del Carmelo


La contemplazione nel cuore di Maria per la missione


Maria al servizio della creazione e della vita


I giovani e Maria nella cultura contemporanea


Maria e l'Eucaristia


Con Maria aspettiamo la Pentecoste


La pietà popolare, i giovani e Maria


Il Mese di Maggio in Vaticano e nel mondo


Preghiera e contemplazione con Maria


Maria e i tempi dell'attesa nell'iconografia


Maria nella musica del Novecento Europeo 1


Maria nella musica del Novecento Europeo 2


 Immagini  
 Sondaggio 
COSA TI INTERESSA DI PIU' IN MARIOLOGIA?

S. Scrittura
Magistero della Chiesa
Apparizioni
Mariologia ecumenica
Liturgia
Dogmi mariani
Spiritualità mariana
Pietà popolare
Mariologia sociale
Padri della Chiesa
Cultura e Arte



Risultati
Sondaggi

Voti 757
 Contatore visite 
DAL 1999

web counter 
 F.A.Q. 

 Utenti 
Benvenuto, Anonimo
Nickname
Password
(Registrazione)
Iscrizione:
ultimo: pertinac
Nuovo di oggi: 0
Nuovo di ieri: 0
Totale iscritti: 357

Persone Online:
Visitatori: 250
Iscritti: 0
Totale: 250
 Orario 

 Imposta come Home
 Contatta il Webmaster
 Mappa del Sito
 Invia Cartolina 

Vuoi inviare una nostra cartolina ad un amico?
 La Chat 
Nome Stanzaonline
Privata IL MARIOLOGO0
Privata LA THEOTOKOS0

[ SPChat ]

INGHILTERRA


1. Alle origini del culto mariano
L'Inghilterra, prima dello scisma avvenuto sotto Enrico VIII nel 1534, aveva una profonda tradizione di culto mariano, radicata sia nel popolo sia nella classe dirigente. La Riforma spazzò via tutto come un uragano, ma pure qualcosa rimase nell'animo dei fedeli, come un seme nascosto e in questi ultimi tempi sta risorgendo, non solo presso i cattolici di tale nazione, ma anche in larghi strati della Chiesa anglicana. C'è una simpatica leggenda che fa risalire l'evangelizzazione dell'Inghilterra a Giuseppe d'Arimatea, il quale si sarebbe recato nella Britannia di allora con dodici compagni. Sempre secondo la leggenda, egli avrebbe ricevuto dall'angelo Gabriele l'ordine di erigere una cappella alla Vergine. Da questo primo nucleo si sarebbero poi sviluppati l'importante abbazia e santuario di Glastonbury. Ma il più famoso apostolo dell'Inghilterra è sant'Agostino di Canterbury, inviato da papa Gregorio Magno nel 597 a predicare il vangelo agli angli e ai sassoni, che si erano da poco stanziati nell'isola. Tra le consegne date dal santo papa ad Agostino c'era quella di non distruggere le usanze religiose di quei popoli, ma di "convertirle". Interessanti esempi di questa "conversione" di usi e costumi li troviamo soprattutto nel campo del culto mariano: le sorgenti e i pozzi, che erano luoghi sacri pagani, vennero in massima parte dedicati alla Vergine e diedero origine a tanti santuari.

2. L'Inghilterra, "dote" di Maria
a) La conversione degli anglo-sassoni significò per queste popolazioni una grande fioritura civile e culturale, con accentuazioni mariane molto marcate. Tuttavia l'impulso principale si ebbe con il re Edoardo il Confessore, al quale (1043-1066), viene fatta risalire, seppure con qualche incertezza, la forma più caratteristica di culto mariano in Inghilterra: la consacrazione del regno alla Vergine come sua "dote" (Mary's dowry). Per comprendere in che senso l'Inghilterra possa considerarsi "dote" di Maria, occorre rifarsi ai costumi matrimoniali degli anglo-sassoni. Anticamente la moglie veniva comperata con il versamento di una dote alla famiglia di lei. L'influsso del cristianesimo portò a versare la dote non più alla famiglia, ma alla sposa stessa. Va da sé che l'entità della dote stava a testimoniare l'amore dello sposo per la sua donna. La dote rimaneva sua proprietà assoluta e lei poteva disporne come meglio credeva. Il re, quindi, offrendo l'Inghilterra alla Vergine come sua dote, donava a lei tutto quanto possedeva e da quel momento non governava più a nome proprio, ma come suo vassallo. A sua volta il popolo inglese si sentiva fiero di costituire la "dote" di Maria. Nel 1400 l'arcivescovo di Canterbury Thomas Arundel in una lettera pastorale diceva: «Noi inglesi, essendo servi della sua speciale eredità e sua propria dote, come noi siamo comunemente chiamati, occorre che sorpassiamo gli altri nel fervore della nostra lode e della nostra devozione». Precedentemente, nel 1287, nel sinodo episcopale tenuto a Exeter, si stabilì che in ogni chiesa, accanto alla statua del santo patrono, si esponesse alla venerazione anche una statua mariana.
b) Molte città sono dedicate alla Vergine e le sue statue venivano collocate sopra la porta principale delle mura; qualcuna rimane ancora al suo posto, come a Lincoln. Sono dedicati a lei i collegi, le "gilde", come venivano chiamate le associazioni di arti e mestieri, e le confraternite. Queste dedicazioni significavano sempre degli impegni, che venivano puntualmente soddisfatti. Le immagini venerate non erano icone, ma quasi sempre statue, in cui prevalevano quelle della Vergine assisa con il Bambino sulle ginocchia. Tali statue erano quasi sempre rivestite d'argento e talvolta anche di oro, e ciò suscitava la meraviglia degli stranieri. I pellegrinaggi mariani si svilupparono enormemente e spesso mettevano in ombra quelli precedenti, diretti alle tombe dei santi. Le mète principali divennero i santuari di Addington, di Egmanton, di Glastonbury, ma soprattutto di Walsingham, la "Loreto inglese". Questo pellegrinaggio si sviluppò per tutto il Medioevo, rivaleggiando con quello più antico di Canterbury; i contemporanei riferiscono che la via che portava a Walsingham era una delle più affollate d'Europa. Tutti i re d'Inghilterra vi si recarono pellegrini, anche Enrico VIII; egli vi andò, con sincera devozione, nel 1511, lasciandovi in dono una preziosa collana.

3. Una distruzione dissennata
a) Nel 1536, due anni dopo il distacco da Roma, Enrico VIII, seguendo il consiglio dei ministri filoprotestanti Thomas Cromwell e Thomas Cranmer, con la scusa di troncare ogni abuso alla radice, soppresse i monasteri e i santuari, confiscandone i beni. Essi vennero sistematicamente depredati e talvolta anche distrutti dai commissari reali, che davano ampia pubblicità agli abusi riscontrati, e talvolta anche simulati. Il re, nel decretare ciò, passò sopra ai propri stessi sentimenti personali; perché aveva un urgente bisogno di denaro per finanziare le sue guerre: l'argento e l'oro che vennero a riempire le sue casse misero a tacere la sua coscienza. Praticamente non si salvò quasi nulla, né in Inghilterra, né in Galles. In Scozia avvenne la stessa cosa per opera dei calvinisti guidati da John Knox. Non solo vennero distrutte tutte le statue, i reliquiari e gli ex voto, ma anche i libri e i documenti, con enorme danno per la pietà, per l'arte e la storia. I santuari che erano anche chiese parrocchiali rimasero, per quanto spogliati delle immagini e degli altri oggetti di culto; le chiese invece che facevano parte di monasteri o conventi, vennero distrutte o lasciate nell'abbandono, e quindi sparirono del tutto o, come nel caso di Walsingham e Glastonbury, si ridussero a ruderi, che a mala pena danno un'idea delle splendide costruzioni gotiche anteriori alla Riforma.
b) Da principio, da parte del popolo, ci furono rivolte, la più nota delle quali, avvenuta nel 1536, passò alla storia con il nome di «Pellegrinaggio di grazia». Gli insorti infatti si consideravano pellegrini e marciavano divisi per parrocchie, preceduti dalle rispettive croci processionali. Ma il popolo rimase abbandonato a se stesso e fu costretto a sottostare a ogni sorta di angherie. La sua amarezza è resa in modo patetico in questa ballata anonima composta sulla rovina di Walsingham:
Amaro, amaro è contemplare
il crescere dell'erba
dove le mura di Walsingham
sì salde s'ergevano...
Piangi, piangi, Waisingham;
i cui giorni sono notti,
le benedizioni volte in bestemmie,
le sacre azioni in profane.
Il peccato ove sedeva la Vergine,
il Cielo mutato in inferno,
Satana al posto del Signore.
O Walsingham, addio!


4. Ritorna la libertà religiosa
All'inizio del 1800 si ebbe l'abolizione delle leggi contro i cattolici e con l'avvio del romanticismo si attuò un recupero della cultura medioevale. Inevitabilmente ci si trovò di fronte al culto mariano che aveva marcato in modo così evidente la cultura inglese di quei secoli. L'atteggiamento degli anglicani fu in genere esitante, ma alcuni di loro non si fecero scrupolo di collocare immagini mariane nelle chiese e praticare le tipiche forme di culto mariano dei cattolici. Essi fecero rivivere alcuni antichi santuari, come quello di Walsingham e anche gli stessi pellegrinaggi, fra cui quello così detto "della dote", in ricordo della consacrazione dell'Inghilterra a Maria "come sua dote". Inoltre moltissimi anglicani iniziarono a frequentare i santuari cattolici, sia in patria che all'estero. Da parte loro i cattolici, con l'abolizione delle leggi ostili, si adoperarono per far risorgere gli antichi santuari negli stessi luoghi, o nelle immediate vicinanze. Talvolta capitò che fossero i proprietari anglicani a facilitare l'iniziativa della ricostruzione. È evidente che gli attuali santuari mariani inglesi non ricordano neanche lontanamente le splendide chiese gotiche dei secoli passati; si tratta di costruzioni per lo più modeste e anche i pellegrinaggi non sono fenomeni di massa come allora. Ma è importante notare che questa rinascita, profondamente sentita sia dai cattolici che da larghi strati del mondo anglicano, è la ricucitura dello strappo che si era prodotto nel 1534. Forse non è esagerato dire che mai come nel culto mariano le due confessioni si sono sentite così unite e mai la nostalgia dell'unica Chiesa si è fatta sentire più forte.

5. I più noti Santuari mariani
- Nostra Signora della Santa Casa di Walsingham: per eccellenza il santuario mariano inglese e uno dei primi, nel Medioevo, a livello europeo, fondato, secondo la tradizione, da una certa Richeldis nel 1061, la quale avrebbe avuto in sogno l'ordine di erigere una cappella a imitazione della Santa Casa di Nazareth;
- Nostra Signora del Carmelo di Aylesford: uno dei luoghi più importanti dell'Ordine Carmelitano, perché è il primo convento fondato in Inghilterra da due eremiti provenienti dalla Palestina al seguito dei crociati (1241) e perché in esso visse e operò san Simone Stock, secondo superiore generale dell'Ordine e suo geniale riorganizzatore;
- Grotta di Lourdes di Carfin: sorge vicino a Glasgow (Scozia), in una zona mineraria con una forte presenza cattolica. Il santuario consiste in un vasto parco in cui sono disposti dei gruppi statuari, che formano un vero e proprio itinerario religioso;
- Nostra Signora di Glastonbury a Glastonbury: questo santuario, sorto sulle rovine di un antichissimo luogo di culto celtico, è considerato la culla del cristianesimo inglese e forse la prima chiesa mariana sorta sull'isola;
- Nostra Signora della Consolazione di West Grinstead: sorge nel Sussex, a sud di Londra e rappresenta in pratica l'unico anello di congiunzione fra i santuari attuali e quelli del Medioevo.

Bibliografia
MARCUCCI D., Santuari mariani d'Europa. Storia, fede, arte, San Paolo, Cinisello Balsamo 1993, pp. 73-79; FACCENDA L., Sempre mi troverai. Nei Santuari mariani ho incontrato la Madre, Edizioni dell'Immacolata, Borgonovo di Pontecchio Marconi 1993; BENAZZI N. (Ed), Santuari d'Europa, San Paolo, Cinisello Balsamo 2014;  SAGGIORATO B. A., La Madonna nel mondo con i più celebri santuari mariani, Edizioni Carroccio, Terraglione di Vigodarzere 1986; FRANIA R., Maria, Mutter der Voelker, Pattloch Verlag, Aschaffenburg 1985.

VEDI ANCHE:
- ANGLICANI

- DICHIARAZIONE DI SEATTLE
- LETTERA A PUSEY
- LETTERATURA MARIANA INGLESE
-
NEWMAN JOHN HENRY
- STOCK SIMONE

 






[ Indietro ]

DIZIONARIO ENCICLOPEDICO DI MARIOLOGIA

Copyright © da PORTALE DI MARIOLOGIA - (790 letture)

IDEATO E REALIZZATO DA ANTONINO GRASSO
DOTTORE IN S. TEOLOGIA CON SPECIALIZZAZIONE IN MARIOLOGIA
DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

PHP-Nuke Copyright © 2005 by Francisco Burzi. This is free software, and you may redistribute it under the GPL. PHP-Nuke comes with absolutely no warranty, for details, see the license.
Generazione pagina: 0.15 Secondi