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MADONNARI



I Madonnari sono artisti di strada, così chiamati dalle immagini, soprattutto sacre e principalmente Madonne, che sono soliti disegnare per strada. Il termine è di probabile origine centro-italiana. Il Madonnaro è un artista ambulante nomade che si sposta da un paese all'altro in occasione di sagre e feste popolari. Esegue i suoi disegni con gesso, o altro materiale povero, su strade, marciapiedi, cemento, selciato di centri urbani e che trae il proprio sostentamento grazie alle offerte del pubblico.

1. Origini
L'arte, come indicato da varie descrizioni che si trovano in testi e lettere, fu presente in tutta l'Europa fin dal XVI secolo. Dato il materiale impiegato, dopo qualche giorno il disegno sbiadisce fino a che con la prima pioggia svanisce. Questo è anche il motivo per cui solo di recente è stato possibile iniziare ad averne una documentazione visiva. La tradizione dei Madonnari nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale si stava perdendo. Lo scarno numero di questi artisti era diminuito fino a quando alcuni di loro cercarono un posto dove riunirsi per dare luogo ad un evento annuale. Uno dei primi incontri avvenne nel1972, grazie al contributo del comune di Curtatone, il 15 agosto sul sagrato del Santuario della Beata Vergine delle Grazie nei pressi di Mantova; erano in 10. Da più di vent'anni nella località dove si tiene l'Incontro nazionale dei Madonnari, è sorta l'Associazione Madonnari d'Italia con diversi aderenti. La riscoperta di quest'arte antica nel corso degli anni successivi ha visto nascere altre manifestazioni sia in Italia che all'estero. Pur conservando lo spirito tradizionale, a questi semplici artisti si sono aggiunti anche pittori qualificati, artisti di varie tendenze e semplici appassionati che, con produzioni a volte discutibili, elaborano Madonne e altri temi sacri. Non di rado, questi artisti sono molto abili nella loro tecnica, decisamente particolare e inusuale, riuscendo a creare delle vere opere d'arte, anche se effimere.

2. Il manifesto del Madonnaro
a) Il Madonnaro non è mai stato un artista minore, ma è da considerare il riproduttore spettacolare di Immagini Sacre, ed in particolare di Immagini della Madonna, per una catechesi pittorica del culto cattolico da porre all’attenzione del pubblico di ogni estrazione sociale. Eredi dei Pittori di Icone Bizantine, nel tardo medio evo, nascono i primi Madonnari, artisti poveri, ma di grande talento, che con materiali effimeri e con colori ricavati sul posto sfruttando e manipolando terre e pigmenti naturali senza collante alcuno, riproducono per la gioia degli occhi di tutti, ed in maniera spettacolare, immagini sacre di artisti famosi, ma prodotte, da questi ultimi, per la vista esclusiva di pochi ricchi committenti e delle loro corti;
b) Il Madonnaro esplica la sua Arte lavorando all’aperto sui sagrati delle Chiese dove, attirando l’attenzione dei passanti, riesce a farsi lasciare degli oboli in omaggio alla sua produzione disponibile per tutti anche se per la durata di poco tempo;
c) Il Madonnaro, vagando di città in città, come un nomade, viene considerato come un accattone perché costretto a vivere dell’obolo dei passanti. La catechesi del Madonnaro si innesta soprattutto nel culto mariano richiamando la tradizione decorativa popolare con tutti i mezzi e dimensioni possibili. Disegnare Madonne per terra, e vivere del denaro che questo lavoro riesce a procurare ai Madonnari, li accomuna per un certo verso al cantastorie. Il disegnatore di Madonne sull’asfalto si può collocare nell’ottica dell’artista che porta la religione di villaggio in villaggio, e quindi fa ugualmente catechesi, con immagini riprodotte da opere di artisti più famosi anziché con prediche;
d) Il Madonnaro, autore quasi anonimo, di una città senza terra, immutato nel tempo, si sottrae al mondo delle conquiste scientifiche e tecniche e attende con pazienza l’apertura nel regno delle arti. Le astuzie sono tante per richiamare il pubblico: le immagini i cui occhi seguono la spostarsi dell’osservatore per un arco di 180° corrispondente allo spazio di visione dell’opera; i colori sono vivaci e di effetto, ma legati alle tradizioni cromatiche dell’immagine, elementi fondamentali per potere convivere con questa professione; le grandi dimensioni, danno spettacolarità all’opera rendendola mirabile. È soltanto da poche decine di anni che il Madonnaro è stato riscoperto e valorizzato anche se ancora risulta semisconosciuto nel campo dell’arte. Infatti purtroppo ancora soltanto in alcune manifestazioni viene richiesta la sua opera, e non risulta, ancora, avere il proprio posto tra le materie di istruzione artistica.
e) Dunque se l’arte dei Madonnari merita la Vostra attenzione ed il Vostro interessamento presso le autorità che possono promuoverla e sostenerla, il Vostro sostegno potrà fare in modo che questa arte possa divulgarsi, continuare e trovare nella società il posto che le compete.

3. Arte madonnara
a) Chi è dunque il Madonnaro al giorno d’oggi ? L’artista Madonnaro artefice unico e potente del messaggio che vuole proporre, appartiene alla categoria degli “artisti di strada”, perché il suo teatro con il suo palcoscenico, può essere soltanto la strada che è a disposizione di tutti. Egli, libero e trasparente come un diamante, usa il suo gessetto come una potentissima arma per esprimere con forza i principi fondamentali di vita, per evidenziare i problemi che maggiormente affliggono l’umanità risolvendoli con il suo “credo” e per denunciare e stigmatizzare realtà sociali anomale e amorali. Il suo pubblico non deve pagare alcun ticket per ricevere il suo messaggio, che vede e intende senza guide o forzature. Il suo messaggio, inoltre è multilingue e multietnico poiché, essendo espresso con forme e colori universali, è intelligibile da tutti con grande simpatia e disponibilità in effetti, mentre la manualità forma le immagini, il Madonnaro parla della propria arte con il pubblico che si sofferma a guardare e chiedere ogni sorta di curiosità, istaurando un’atmosfera di commedia dell’arte recitata su strada e a disposizione di tutti. Eppure il Madonnaro non è né un barbone, né un accattone né un uomo randagio, anche se lo ritroviamo libero in ogni piazza e in ogni strada dove viene richiesta la sua opera. L'arte Madonnara, ritenuta da molti la più alta espressione dell'arte povera e spontanea, fortemente radicata nella tradizione popolare religiosa effimera nella sua propria essenza, ha come componente fondamentale il nomadismo. L'origine stessa dell'arte madonnara è mobile, percorre le strade del Mondo.
b) L'Arte dei Madonnari/Madoneri è un'Arte effimera, ma con un intenso valore cristiano. I veri Madonnari, girando di città in città, fanno catechesi. Non sono barboni, quindi trattateli come grandi artisti. Con pochi gesti e poco tempo, creano opere d'arte sublimi, consapevoli della minima durata dell'opera.

4. Chi sono i Madonnari?
Sono artisti la cui caratteristica è proprio quella di esibirsi con semplici gessetti colorati e pigmenti naturali lungo le strade, sui sagrati delle chiese e nelle piazze, in occasione di feste patronali, sagre paesane, rievocazioni storiche, fiere natalizie, eventi fieristici, riproducendo, per la gioia degli occhi di tutti, in modo fedele e spettacolare le opere della più famosa arte pittorica dei secoli, immagini sacre o profane, degli artisti più famosi. Il Madonnaro è un artista a tutti gli effetti e come tale va riconosciuto; il giudizio pertanto va rivolto alle sue opere, non alla sua condizione. Passano gli anni, e nel frattempo sono cresciuti gli auto didatti, pittori che non dipendono economicamente dal lavoro di Madonnaro, ma che il fascino di questa pittura li vede protagonisti nelle piazze a dare il meglio di loro. Ecco nascere allora il Gruppo Madonnari Bergamaschi ( era infatti il 1987 a Ciserano ) che su invito di enti e associazioni varie organizza piccoli raduni sulle strade d'Italia per propagandare una tradizione che vuole rinnovarsi proprio a contatto diretto col pubblico, per vitalizzare centri storici, per sottolineare la valenza di manifestazioni locali.

5. Il grande raduno annuale al Santuario mariano di Curtatone
Ogni anno, durante i festeggiamenti dell’Assunta, nei giorni a cavallo di ferragosto, a Curtatone, un paese della provincia di Mantova sito sulle rive del fiume Mincio, dove si trova uno splendido Santuario del 1400 dedicato alla Beata Vergine Maria il grande piazzale davanti alla Chiesa si riempie di tantissimi artisti provenienti da tutta Italia e da tutto il Mondo. Si tratta dell’Incontro Internazionale dei Madonnari, un’iniziativa organizzata dalla Pro Loco e dal Comune di Curtatone col patrocinio della Regione Lombardia, un’occasione di confronto straordinaria che inizia nel 1973, quando Gilberto Boschesi, ricercatore del costume popolare e delle tradizioni padane, pensò di dare riconoscimento e valore all'arte dei Madonnari i quali da sempre, singolarmente e spontaneamente, erano presenti alle Grazie nei giorni di fiera come in altre località italiane. Il 15 Agosto del 1973, l'Ente Provinciale Turismo di Mantova, l'Associazione ProLoco e il Comune di Curtatone, riunirono per la prima volta sul sagrato del Santuario della B.V. delle Grazie i cosiddetti "Pittori Dei Marciapiedi". In quella circostanza una giuria composta da giornalisti e critici d'arte tra i quali Enzo Tortora, conferì loro una qualifica più appropriata, quella di "Madonnari". In passato anche Sandro Pertini, durante il suo mandato alla Presidenza della Repubblica Italiana diede un riconoscimento ufficiale a questa manifestazione ed all’opera spontanea degli artisti di Strada.
 
6. L'Associazione Madonnari d'Italia (A.M.I.)
L'Associazione Madonnari d'Italia, con sede a Grazie di Curtatone (MN) in Piazzale Santuario n° 17, è nata venti anni fa dal raduno dei Madonnari che si tiene nel famoso Piazzale di Grazie in Ferragosto. Oggi opera come una vera e propria Associazione culturale. Lo scopo dell'A.M.I., alla quale aderiscono oltre trenta Madonnari, è quello della promozione dell'arte effimera e quindi la salvaguardia e la continuità di questa forma d'arte. Oltre al classico spettacolo dell'arte con i gessetti, l'Associazione mette a disposizione dei Maestri Madonnari per l'insegnamento dell'arte ai bambini. Numerosi Maestri dell'A.M.I. sono disponibili per studiare e realizzare trompe-l'oeil e affreschi per privati. L'Associazione è stata presente alla Fiera BIT di Milano, alla Fiera Cento Città di Ferrara, alla Fiera dell'Artigianato di Milano, alla Fiera di Mantova, etc. L'Associazione è stata anche protagonista in manifestazioni europee a Parigi, Madrid, Barcellona, Monaco di Baviera e in moltissime località italiane come Milano, Roma, Firenze, Bologna, Torino, Venezia, Catania, Arezzo, Ragusa, Varese, Como, Trento, Ferrara, Mantova, ecc.



Bibliografia
PIETROBELLI J., Lei, Cristina Pietrobelli Edizioni, Milano 2012, p. 751-745; NAALIN F., L'arte dei Madonnari. Le tecniche, Demetra, Verona 2000; ID., I Madonnari, MG, Verona 1982; AMATI A., Pitture sull'asfalto, Pubblipaolini, Mantova 1984; PAGLIARI N., Madonnari in piazza (1973-2007), Sometti, Mantova 2008; DAMIANI P (Angela in arte madonnara), Manifesto del Madonnaro, dal sito dell'artista.






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