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VIRGO FIDELIS



1. Virgo Fidelis
a)
"Virgo Fidelis" é un titolo di onore e di lode, che la Chiesa da e con il quale invoca la Madonna nelle Litanie Lauretane, che solitamente sono cantate dal popolo Cristiano. Insigni cultori di Maria hanno dimostrato che questo titolo risale al secolo XI o XII, trovandosi in altri gruppi litanici che sono autentici e mirabili poemi popolari mariani, nei quali i titoli cantati alla Vergine Maria traggono origine dalla Sacra Scrittura, dagli scritti dei Padri della Chiesa e dalla Tradizione.
b) Il titolo "Virgo Fidelis" racchiude in sé tutto il significato della vita di Maria e della sua missione di Madre e di Corredentrice del genere umano affidatale da Dio. Maria, promessa, figurata, simbolizzata, profetizzata, venne al mondo nella pienezza dei tempi senza la colpa originale. Degna di Dio, benedetta fra le donne, ripiena di grazia, è stata chiamata a collaborare all'opera della restaurazione universale, che avrebbe compiuto Gesù Cristo. Mentre la gloria di Maria è la sua maternità, e la sua beatitudine è la fede, la sua vita invece è nella fedeltà alla missione ricevuta ed accolta. E' fuori dubbio infatti che Maria abbia ricercato continuamente la volontà di Dio nell'accoglienza della Parola Divina, nella coerenza di una vita umile e servizievole, nella perseveranza di un impegno assiduo. Questa profonda ricerca, unita ad un'accoglienza generosa, irrobustita da una forte coerenza e vivificata da una perseveranza assidua, fa di Maria la donna fedele in assoluto. 

2. La Patrona dei Carabinieri
a)
Il titolo "Virgo Fidelis" che esprime in tutto significato della vita di Maria e della Sua missione di Madre e di Corredentrice del genere umano affidatale da Dio, non ha mai avuto una risonanza universale e un culto particolare nella chiesa. Nella liturgia infatti non esiste una speciale festa. Il merito maggiore della diffusione e dell'affermazione del culto alla "Vergine Fedele" è della "Benemerita e Fedelissima" Arma dei Carabinieri d'Italia.
b) Nell'Arma il culto alla "Virgo Fidelis" iniziò subito dopo l'ultimo conflitto mondiale per iniziativa di S.E. Mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Ordinario Militare d'Italia, e di P. Apolloni S.J., Cappellano Militare Capo. Lo stesso Comandante Generale prese a cuore l'iniziativa e bandì un concorso artistico per un'opera che raffigurasse la Vergine, Patrona dei Carabinieri. Lo scultore architetto Giuliano Leonardi rappresentò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre, alla luce di una lampada legge in un libro le parole profetiche dell'Apocalisse: "Sii fedele sino alla morte" (Apoc.2,10).
c) La scelta della Madonna "Virgo Fidelis", come celeste Patrona dell'Arma, è indubbiamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell'Arma dei Carabinieri che ha per motto: "Nei secoli fedele".

3. La battaglia di Culqualber e la festa della Virgo fidelis
a)
a)Proprio il 21 novembre 1941 avvenne la caduta del caposaldo di Culqualber (Passo delle euforbie), uno dei due centri di resistenza fondamentali per la difesa del campo trincerato di Gondar, dove si erano raccolti un complesso di 13 battaglioni nazionali, 15 coloniali e 3 squadroni di cavalleria indigena con 71 cannoni, 18 mortai, e una minuscola componente aeronautica composta da un Caproni Ca.133 e due Fiat Cr.42, sotto l'abile ed energica guida del Generale Guglielmo Nasi. I militari italiani che presidiavano Culqualber, posto in una posizione strategica da cui era possibile raggiungere Gondar, appartenevano al 1° Gruppo Carabinieri Reali, comandato dal maggiore Alfredo Serranti, al 67° Battaglione Coloniale, comandato , al 240° Battaglione Camice Nere, affidato agli ordini del maggiore Alberto Cassoli. Perno della difesa era proprio il 1° Gruppo Carabinieri, costituito da 200 nazionali e da 160 zaptiè, a cui era stati affidata proprio la difesa dei due lati maggiormente esposti all'offesa nemica. Nonostante fossero completamente isolati ed ormai assediati fin dalla fine di settembre, gli eroici difensori continuarono strenuamente a lottare, contrattaccando con continui assalti all'arma bianca ed audaci sortite, scrivendo meravigliose pagine per l'Esercito Italiano, e per l'Arma dei Carabinieri in particolare. A partire dall'inizio di novembre gli inglesi concentrarono la loro pressione sul caposaldo: il 12 gli inglesi scatenarono la loro offensiva, facendo ampio ricorso a mezzi corazzati ed ad un massiccio bombardamento da parte di una cinquantina di velivoli. Nonostante le forti perdite subite, gli inglesi continuarono il loro risoluto attacco, scontrandosi con la superba resistenza dei nostri uomini. Alle 13.00 del 21 novembre cadde il maggiore Corbieri, falciato da una raffica, mezz'ora dopo fu la volata del maggiore Serranti, trafitto da una baionettata all'addome, mentre per ultimo cadde il maggiore Cassoli, al pari della gran parte dei valorosi soldati affidati ai loro ordini. La resistenza del caposaldo di Culqualber cessò alla sera del 21 novembre. Gondar ammainò il Tricolore sei giorni dopo. La caduta del caposaldo di Culqualber fu comunicata agli italiani con il Bollettino delle FF.AA. n. 539 del 23 novembre 1941: « ... gli indomiti reparti di Culqualber-Fercaber, dopo aver continuato a combattere anche con le baionette e le bombe a mano, sono stati infine sopraffatti dalla schiacciante superiorità numerica avversaria. Nell'epica difesa si è gloriosamente distinto, simbolo del valore dei reparti nazionali, il Battaglione Carabinieri, il quale, esaurite le munizioni, ha rinnovato sino all'ultimo i suoi travolgenti contrattacchi all'arma bianca. Quasi tutti i Carabinieri sono caduti». Per l'eroica resistenza di Culqualber la Bandiera dell'Arma è stata insignita di una seconda Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: «Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa l'impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell'intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per ultima volta in terra d'Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa impari lotta corpo a corpo nella quale comandante e carabinieri fusi in un solo eroico blocco simbolico delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell'Arma».
b) L'8 dicembre 1949 Sua Santità Pio XII, accogliendo l'istanza di S.E. Mons. Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria "Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri", fissando la celebrazione della festa il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber.

Bibliografia
Dal sito ufficiale dell'Arma dei Carabinieri






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DOTTORE IN S. TEOLOGIA CON SPECIALIZZAZIONE IN MARIOLOGIA
DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

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