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LUBICH CHIARA



Fondatrice dell'Opera di Maria e del Movimento dei Focolari

1. Primi anni e orientamenti spirituali
Chiara Lubich nacque a Trento nel 1920 in una famiglia che da sempre si era distinta per il suo impegno sociale. Suo padre scelse di difendere gli operai della tipografia dove lavorava, per cui fu licenziato. La difficoltà economica non scoraggiò l'intera famiglia, né le idee socialiste del padre impedirono la crescita spirituale dei piccoli, in quanto la madre era una fervente cattolica. La stessa Chiara descrive quegli anni come fondamentali per il suo impegno sociale e religioso. La crisi economica gravò non poco sui figli che dovettero lavorare per sostenersi agli studi. Infatti la giovanissima Chiara dava lezioni private per continuare ad andare all'università di Venezia. Insegnò nelle scuole elementari di Trento, mostrando sempre una particolare attenzione alla vita spirituale dei ragazzi e delle loro famiglie. Durante la Seconda Guerra Mondiale Trento fu pesantemente bombardata,per cui molti si ritirarono in montagna. Il suo desiderio era di aiutare coloro che erano rimasti in città. Condivise il dolore di tanti che avevano perso tutto con la guerra. In quei giorni terribili il suo incontro con il Signore diventava pin intenso. Voleva vivere il vangelo senza glossa, come i primi discepoli, mettendo in comune ogni cosa, ma essenzialmente vivendo la presenza della Vergine che nel Cenacolo pregava per la Chiesa nascente. L'aiuto ai poveri non consisteva in un semplice assistenzialismo, né in una sorta di impegno sociale, ma vivere la dimensione cristiana del battesimo riscoprendo quei valori fondativi della Chiesa. Il servizio ai poveri, la preghiera comune, la presenza della Vergine Maria tra gli Apostoli sono le fondamenta della Chiesa delle origini. Chiara Lubich intuì che la forza laicale nella Chiesa era necessaria per portare l'annuncio ai lontani. I laici non sono solo fruitori del Vangelo, ma lo annunciano nella società e nelle famiglie.

2. La fondazione dell'Opera di Maria e l'incontro con Igino Giordani
La sua scelta di vita iniziò il 7 dicembre del 1943 quando si consacrò con voti privati a Dio scegliendo di essere sempre unita a Dio per mezzo della Vergine Maria. In quegli anni fondò l'Opera di Maria, un movimento ecclesiale laicale che aveva lo scopo di entrare nelle maglie della storia per portare Cristo a tutti. Nel 1948 incontrò il giornalista e deputato democristiano Igino Giordani che fu chiamato da lei Foco. Può essere considerato, a giusta ragione, il cofondatore del movimento per il suo impegno nel rinnovare la spiritualità laicale rendendola più attenta ai problemi della gente comune. L'attività politica non intralciò la sua aspirazione all'unità della vita spirituale del laico che si apriva cosi ad un rinnovamento di tutta quanta la Chiesa. Con la sua presenza il movimento si caratterizzô per la forte dimensione laicale e per scelte concrete in materia di dottrina sociale. Il suo contributo alla crescita del movimento fu notevole, in quanto lo apriva alle realtà mondiali. Nel 1949 in un ritiro sulle Dolomiti a Tonadico la fondatrice ebbe una vera e propria esperienza carismatica, che paragonò ad una visione mistica. Tale esperienza riguardava la fondazione i cui membri, già in quegli anni, venivano chiamati Focolarini. La spiritualità di Chiara Lubich riguardava anche il clero. Infatti il primo sacerdote focalarino fu Pasquale Foresi che nel 1954 divenne sacerdote aprendo nuovi orizzonti al movimento che raggruppava le diverse vocazioni nella Chiesa. Dopo la rivoluzione di Ungheria Chiara seguì le indicazioni di Pio XII, desiderosa che i laici fossero nuovamente testimoni della fede nelle fabbriche e nelle piazze. I volontari di Dio rappresentarono cosi una prima realizzazione di quel progetto rinnovativo che fu portato avanti nel Concilio Vaticano II con l'Enciclica Gaudium et Spes.

3. Il carisma mariano di Chiara Lubich e il Movimento Gen
Nel 1964 fu fondata la cittadella del movimento a Loppiano presso Firenze, un luogo di accoglienza e di riflessioni sui temi più importanti della spiritualità focolarina. L'impegno della fondatrice fu di annunciare a ogni parte della terra il messaggio di Cristo, proponendo un'economia di comunione. Il carisma di Chiara Lubich si è sviluppato in ogni parte del mondo, avendo una proposta accattivante specialmente per i giovani. Infatti nel 1966 diede vita al Movimento Gen (Generazione Nuova) che riguardava i giovani desiderosi di vivere il proprio cristianesimo senza compromessi. Numerosi sono i suoi contributi teologici e spirituali che riguardano il suo carisma e le iniziative apostoliche del suo movimento. L'intuizione originaria è legata alla sua esperienza mariana da cui parte per approfondire il mistero trinitario e quello cristologico. Maria è la guida per entrare nell'intimità divina consentendole di approfondire la natura della Chiesa e la sua missione. Chiara stessa racconta di una forte esperienza spirituale vissuta da giovane durante la quale comprese lucidamente il suo ruolo e la sua missione nella Chiesa. Si potrebbe dire che la sua è stata una vera esperienza mistica, in cui Dio la fa entrare nella sua vita intima, aiutandola a discernere sulla qualità del suo discepolato.

4. Il mistero di Nazareth e Chiara Lubich
Dio la seduce e le mostra un aspetto particolare delta sua vita: l'intimità di Nazareth. Tale aspetto del mistero rivelato viene colto dalla fondatrice con intensa partecipazione e con la chiarezza tipica di coloro che sono stati chiamati ad offrire le loro vite per l'edificazione comune. Percepiva che la presenza di Dio quasi la schiacciava ovvero la riempiva totalmente per cui avvertiva la forza attrattiva di Dio che diventa conoscenza amorosa delta sua volontà. Comprese che Dio la chiamava a realizzare l'intimità di Nazareth nei posti in cui il laico vive ed opera. Tale esperienza mistica esplicita anche il suo carisma, per cui è fondamentale per comprendere i primi passi del movimento. L'intimità della Sacra Famiglia richiama i valori fondamentali della vita umana in cui Dio viene a porre la sua tenda. Il focolare è un robusto indicatore di come la Trinità Santa abbia scelto le categorie umane per comunicare il suo messaggio di salvezza. Maria, Giuseppe e Gesù rappresentano il modello di vita per il mondo odierno, attraversato dalla crisi familiare e dalle incertezze economiche e politiche. E vero che Chiara Lubich è vissuta in un contesto storico caratterizzato dalla guerra e successivamente dalla ricostruzione, ma il carisma ricevuto va al di là del momentaneo per corrispondere ad una precisa volontà di approfondire un particolare aspetto del mistero rivelato. L'intimità di Nazareth richiama la manifestazione trinitaria nel contesto quotidiano. La presenza di Gesù in comunione con i genitori, Maria, esempio di donna impegnata a discernere la volontà di Dio sulla sua famiglia, e Giuseppe, custode dell'amore familiare, diventano le fondamenta spirituali su cui Chiara Lubich poggia le iniziative del movimento. L'amore e l'unità delta famiglia di Gesù rimandano alla presenza trinitaria, che intende rinnovare il mondo a partire dal nucleo vitale dell'uomo.

5. Significati dell'esperienza mariana
Per essere in comunione perfetta con Gesù bisogna passare per la Vergine Maria. Essere mariani significa riconoscere la potenza di Dio nel cuore umano, significa aprirsi all'azione di Dio che trasforma ogni creatura in suo tempio vivente. Maria non è solo un esempio di come Dio viene ad abitare nel cuore dell'uomo, ma è l'anticipazione di come la Chiesa vivrà per sempre la sua unione a Dio, anzi di come ogni creatura sarà  tutta di Dio. La via mariana di unione a Dio viene ancora di più espressa in queste seguenti affermazioni: «In lei è "il mio Dio e mio tutto"». Le forze spirituali e le sue potenze fisiche sono, attimo per attimo, consumate dalla forza dello Spirito Santo che abita in lei. E come un cero che, consumandosi, alimenta la vita di Dio in lei accesa. Vive di Dio, Dio vive in lei, che tutta si annienta, attimo per attimo per dare vita a Lui. La presenza della Santissima Trinità coinvolge ogni dimensione dell'umanità di Maria senza limitare la sua libertà di scelta. Dio abita in lei, perché Maria desidera essere tutta di Dio. Il suo consumarsi per Dio si esprime in una convinta adesione di fede. Il quotidiano diventa il vero banco di prova per far crescere la fede con sincerità. Il focolare di Maria è l'esperienza del quotidiano in cui la fede della Vergine viene messa a dura prova fino a raggiungere l'offerta totale di sé, sperimentando la desolazione nell'ora del Calvario di Gesù. La Trinità Santa ha scelto la Vergine Maria, una creatura, per realizzare il suo piano redentivo. Ella diventa non solo un esempio possibile per essere in unione a Dio, ma rappresenta il modo per concretizzare la relazione fra Dio e l'uomo. Chiara Lubich individua cosi la strategia di Dio per riportare tutta l'umanità nella sua comunione. Per essere madri e padri di anime c'è un modo possibile, fattibile che il credente può mettere in campo per gustare la vicinanza e la dolcezza di Dio. Maria è prossima all'uomo ed è la creatura pin vicina a Dio per essere la Madre del Salvatore. La Vergine realizza la congiunzione fra Dio desideroso di riavere con sé la creatura e l'umanità tutta che anela alla Patria Beata. In lei prende forma il Figlio dell'Altissimo congiungendo nella sua persona la natura umana e quella divina. Maria partecipa al mistero dell'incarnazione come parte necessaria, perché Dio possa comunicare tutto il suo amore all'umanità. Maria per Chiara Lubich è, quindi, un metodo che fa comunicare il soprannaturale con il naturale e viceversa al fine di realizzare l'unità. Il credente ha una possibilità facile, sicura per essere prossimo a Dio, perché non si ferma alle sole creature, ma si eleva verso il Creatore nutrendo gli stessi sentimenti che furono della Vergine Maria. Quando la creatura tace e sgombra la propria interiorità di ogni forma di egoismo, allora percepisce che Dio desidera regnare nella sua anima. Vivere Maria insieme con Gesù e vivere Gesù con Maria rappresentano il modo concreto per essere santi come Dio e santo. In entrambe le vie la meta da raggiungere è la perfetta unione con Dio attraverso l'umanità di Cristo, che è venuto a salvarci incarnandosi nel seno della Vergine Maria. L'esperienza mariana è fortemente cristica e non può essere diversamente, in quanto tutta la vita della Vergine è stata vissuta in funzione della Santissima Trinità. Era radicata in Dio per essere tutta dell'umanità.

6. Maria, modello dell'accoglienza di Dio
Per Chiara la Madonna è il fulgido esempio di come essere distaccati da tutto per accogliere il Tutto. Vivere dentro significa essere innalzati sulla croce, provare i sentimenti di desolazione della Vergine e di abbandono di Gesù. L'unità si costruisce dalla croce sperimentando che ogni divisione uccide, mentre la vita è unità. Lo Spirito dell'amore suscita nella Chiesa l'unità e la comunione ponendo Maria come custode della verità e della Chiesa. In questo modo la presenza di Maria risulta necessaria per realizzare una Chiesa unita e un mondo rinnovato, in quanto desidera che il Figlio regni in ogni cuore. Ella allora lavora nell'intimità delle coscienze per far nascere nuovamente Gesù. L'azione dello Spirito sarà quella di rendere ogni credente immagine perfetta di Gesù. Il mistero del Natale, in realtà, rimanda a ciò che in ogni coscienza credente avviene: Cristo nasce di nuovo per riportare al Padre tutta la creazione. Nel segreto dei cuori Dio fa germogliare la vita del Figlio con la potenza dello Spirito perché possano godere delle promesse eterne. In questo modo Dio estende il suo potere d'amore rendendo ogni credente capace di accoglierlo e di testimoniarlo in ogni parte dell'universo. La cristificazione non sarà altro che l'opera dello Spirito nel cuore del credente che desidera essere umile servitore di Dio. Chiara Lubich parte da una domanda di fondo per specificare il dinamismo dello Spirito nella vita intima del fedele: «Solo Maria è stata detta che è madre di Cristo. Ma noi possiamo esserlo? E possibile, vivendo la Parola di Dio, diventare come lei?». Come lo Spirito ha operato nella Vergine cosi in maniera analogica agisce nel cuore del credente, perché Dio regni sempre in quella vita. Essere madri e padri delle anime significa far crescere il seme di Cristo nel segreto del cuore. Lo Spirito Santo feconda quell'anima aprendola alla volontà del Padre. Gesù nasce, cresce e giunge alla piena maturità nel fedele, perché sia una cosa sola con il Padre. In questo modo si imita la Vergine Maria non solo dando Gesù al mondo, ma vivendo nell'intimità della sua casa. Le virtù della Vergine piacciono a Dio, per cui ogni cristiano vivendo Maria vive Dio pienamente. Essere come Maria, anzi essere un'altra Maria per piacere a Dio in tutto. La fondatrice consegna al movimento un modello esistenziale che non è solo per consacrate, ma per ogni credente che vive nel mondo il desiderio struggente di essere uno con Dio. La povertà di Maria insegna l'essenzialità del vivere in famiglia come in comunità. La sua obbedienza è la virtù necessaria per trasformare qualsiasi società globalizzata e per rendere il mondo a misura d'uomo. Non è, quindi, eccentrica, ma teocentrica, in quanto Dio è il suo possesso e la sua eredità. La vita spirituale si sviluppa avendo Maria come perfetta cristiana che addita la meta ed incoraggia a perseguirla, usando dei mezzi soprannaturali che il Salvatore ha donato alla sua Chiesa. La visione spirituale di Chiara Lubich trova in Maria la sua massima espressione. In lei respira l'armonia della Chiesa e il desiderio di portare la parola di vita ad ogni angolo della terra. L'esperienza mariana vissuta è diventata una realtà per tantissimi giovani e famiglie che sperimentano la comunione ecclesiale nella continua ricerca dell'unione con Dio.

Bibliografia
ASTI F., Maria Vergine nella vita mistica del credente, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2017, pp. 396-403; SALIERNO L. M., Maria negli scritti di Chiara Lubich, Città Nuova, Roma 1993; G. ROSSI G., Il "Carisma dell'unità" alla luce dell'esperienza mistica di Chiara Lubich, in Nuova Umanità 22 (2000/1), pp. 21-34; LUBICH C., La comunità cristiana, in Fides 48 (1948/10), pp. 279-280; IDEM, L'anima mia magnifica il Signore, in Città Nuova 3 (1959/13), p. 2; IDEM, Gli albori, in Città Nuova 3 (1959/22), pp. 2-3; IDEM, Prima pietra, in Città Nuova 3 (1959/24), pp. 6-7; IDEM, Questo Dio sconosciuto, in Città Nuova 4 (1960/10), pp. 5-6; IDEM, Maria laica come noi laici, in Città Nuova 8 (1964/20), p. 7; IDEM, Unità e fuoco, in Città Nuova 9 (1965/21), p. 9; IDEM, L'influsso spirituale di Maria sull'uomo di oggi, in Mariapoli 4 (1987/10-11), pp. 17-24; LAMBIASI F., Maria, la donna e la Trinità. Una esplorazione in alcune mariologie contemporanee, in Theotokos 1(1993/2), pp. 17-144.






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