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PRECA GIORGIO



Primo santo maltese, canonizzato da Benedetto XVI il 3 giugno 2007 e anticipatore dei "Misteri della Luce" nel rosario.

1. Cenni biografici, fondazioni e spiritualità
a)
Nacque a Malta il 12 febbraio 1880. Da bambino, secondo l'usanza del tempo, venne incorporato nella Famiglia carmelitana con l'imposizione dello scapolare. Fu ordinato sacerdote il 22 Dicembre 1906. Nei primi mesi del 1907 raccolse attorno a sé e formò un piccolo gruppo di giovani ventenni. Iniziò così la "Società della Dottrina Cristiana", detta comunemente "Museum", lettere iniziali di «Magister, utinam sequatur evangelium universus mundus» («Maestro, che l'intero mondo segua il Vangelo»), opera dedicata all'educazione religiosa dei bambini e dei giovani ed oggi oggi operante anche in Europa, Oceania, Africa e America Latina. A quel tempo era una novità mandare dei laici per insegnare al popolo, mediante una catechesi articolata e capillare nelle parrocchie e lo scopo principale della nuova fondazione, era la formazione cristiana, soprattutto dei giovani, con la particolarità di sentire spiegare il Vangelo da altri giovani, vestiti come gli altri, restando laici. Fu la sua, un profetica intuizione che anticipava il decreto Apostolicam actuositatem del Vaticano II. Pensiero centrale della sua spiritualità e della sua teologia era l'Incarnazione: "Verbum Dei caro factum est" ("Il Verbo di Dio si fece carne"), parole che prese come motto ed emblema distintivo della Società e della sua vita. Il suo fecondo apostolato fu frutto di una vita di preghiera e di costante meditazione della Parola di Dio. La sua spiritualità si fondava sull’umiltà e la mansuetudine.
b) Da adulto, Padre Preca divenne terziario carmelitano: si iscrisse il 21 luglio 1918 e professò il 26 settembre dell'anno successivo. Alla sua professione scelse il nome di Franco. Don Giorgio ha scelto il nome di questo beato perché riteneva se stesso un grande peccatore...... una caratteristica di molti santi. Si sentiva un vero membro della Famiglia Carmelitana a tal punto che diverse volte, nei suoi scritti, si identificò come Carmelitano, utilizzando il suo nome di Terziario al posto di quello proprio. Nel 1952, come riconoscimento alla sua infaticabile divulgazione della devozione alla Madonna del Carmine, Don Giorgio venne affiliato all'Ordine Carmelitano. Morì il 26 luglio 1962 a 82 anni.
c) P. Preca è stato beatificato da Giovanni Paolo II il 9 maggio 2001 a Malta e canonizzato da Benedetto XVI il 3 giugno 2007 a Roma.  La sua presenza e l'influsso del suo spirito sono ancora sentiti quasi in tutte le famiglie maltesi. Don Giorgio Preca è un santo dei nostri tempi, non tanto per i fatti straordinari che si ricordano della sua vita, ma soprattutto per il suo intenso apostolato e la sua viva devozione alla Vergine, indicata come perfetto ed esemplare modello di vita. 

2. Don Preca anticipatore dei "Misteri della Luce"
Durante la sua vita san Giorgio Preca si è impegnato molto per la divulgazione del santo rosario. Come un vero devoto della Vergine Maria ha praticato con fervore questa preghiera mariana dal cuore cristologico, l’ha raccomandata volentieri ai suoi ascoltatori, e ha anche scritto varie volte sulla sua importanza ed efficacia. Le somiglianze che si riscontrano tra l’insegnamento del Papa nella lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae e quello di don Giorgio mostrano la profonda spiritualità di questo santo, una spiritualità che ha superato i limiti geografici della sua terra nativa ed è passata ormai alla Chiesa universale!
a)
I "Misteri della Luce", proposti da Giovanni Paolo II nella sua Rosarium Virginis Mariae del 2002, sono stati anticipati già nel 1957 prprio da San Giorgio Preca. Il 16 ottobre 2002, Giovanni Paolo II dava inizio al 25° del suo pontificato con la lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae (RVM), con la quale promulgava l’Anno del Rosario e presentava alla Chiesa, oltre ai misteri del rosario già esistenti, altri cinque nuovi "Misteri della Luce" sulla vita pubblica di Gesù. L’introduzione dei cinque nuovi misteri ha provocato tra i credenti reazioni diverse. Infatti i mezzi di comunicazione hanno focalizzato l’attenzione più sull’introduzione dei nuovi misteri che sull’insegnamento globale della lettera. Numerosi giornalisti hanno sottolineato che «l’idea del Santo Padre circa questi nuovi misteri potrebbe essere stata presa dagli scritti di un sacerdote maltese che lo stesso Pontefice ha beatificato nel 2001, don Giorgio Preca» (cf The Guardian del 16 ottobre 2002 e altre testate cattoliche). Non ci è dato sapere da dove il Papa abbia attinto per l’introduzione di questi nuovi misteri. Eppure, tolte alcune lievi diversità, i cinque nuovi misteri proposti dal Santo Padre sono quasi identici a quelli proposti da don Giorgio Preca nel 1957, perfino nella loro denominazione di "Misteri della Luce"!
b) Nel 1957 la "Società della Dottrina Cristiana" fondata da don Giorgio compiva cinquant’anni. Don Giorgio non voleva celebrazioni esterne, ma desiderava solo che quell’anno fosse per tutti i soci un anno di avvicinamento più intimo a Dio. A tale scopo pubblicò il libro "Colloqui con Dio", sessanta discorsi che mettono in risalto il suo grande amore per il Creatore. Sempre nel 1957 don Giorgio propose l’idea di aggiungere altri cinque misteri del rosario sulla vita pubblica di Gesù. All’epoca questi misteri erano per l’uso privato dei membri della sua società, come anche i Colloqui. Alcuni suoi seguaci raccontano che don Giorgio ha presentato i "Misteri della Luce" per la prima volta durante uno dei loro incontri del mercoledì. Non ha comunicato come questi misteri siano nati. Di solito, quando proponeva qualche cosa di nuovo ai suoi seguaci, diceva: «Ecco cosa ho trovato oggi per voi ….». Ma in quell’occasione non ha detto questa frase e sembra che l’idea dei "Misteri della Luce" sia nata proprio da lui. Gli stessi testimoni affermano che quella sera, dopo aver spiegato l’importanza della meditazione su tutta la vita di Gesù, e che al rosario, in qualche modo, mancava questo aspetto, ha parlato di quanto li abbia trovati piacevoli e di quanto si sia sentito felice nel meditare questi "nuovi" misteri della vita pubblica di colui che ha dichiarato: «Io sono la luce del mondo» (Gv 8, 12).
c) I "Misteri della Luce" proposti da don Giorgio sono apparsi per la prima volta in pubblico in un articolo intitolato "La devozione di don Giorgio per il rosario", pubblicato nella rivista Dun Gorg, n. 5, del 1973. La divulgazione dei misteri continuò nel 1987 quando Vincent Caruana (1912-1998), membro della società, ha pubblicato un libretto intitolato "Gesù Cristo – Dio – Uomo – Redentore", con il sottotitolo di "Episodi dal Vangelo" nella forma di un rosario su un’idea originale di don Giorgio. Nell’introduzione Caruana presenta i "Misteri della Luce" affermando che «sono stati pubblicati e divulgati per la prima volta dal servo di Dio don Giorgio Preca». Con queste due pubblicazioni i "Misteri della Luce" hanno superato i limiti dell’uso privato e sono stati divulgati tra molti fedeli anche in altre parti del mondo. Altri, ispirati dall’insegnamento di don Giorgio, hanno perfino introdotto questi misteri nei propri siti web dedicati al rosario.

3. I "nuovi" misteri a confronto
Ecco un preciso confronto dei "Misteri della Luce" del santo maltese, con quelli della "Rosarium Virginis Mariae"
a) Don Preca li ha formulati come segue:
1. Gesù, dopo essere battezzato al Giordano, fu portato nel deserto.
2. Gesù che si rivela vero Dio con la parola e i miracoli.
3. Gesù che insegna le beatitudini sulla montagna.
4. Gesù che si trasfigura sulla montagna.
5. Gesù che fa l’ultima cena con gli apostoli.
b) I misteri introdotti dal Papa sono:
1. Gesù battezzato al Giordano da Giovanni.
2. Gesù che si rivela con il primo segno alle nozze di Cana.
3. Gesù che predica il regno di Dio e la conversione.
4. Gesù che si trasfigura sul monte Tabor.
5. Gesù che istituisce l’eucaristia.
c)
Anche da un semplice confronto delle due versioni, appare la grande somiglianza. Le piccole differenze sono meno grandi di quello che potrebbe sembrare.
- Nel primo mistero don Preca, oltre al battesimo di Gesù, aggiunge il suo ritiro nel deserto, dove si è preparato per quaranta giorni prima di dare inizio alla sua missione. Conoscendo il beato, si capisce il motivo dell’aggiunta: inizialmente aveva scritto questi misteri per i suoi seguaci, per mostrare loro la necessità di una buona preparazione nella loro missione della proclamazione della Parola;
- Nel secondo mistero don Giorgio propone la meditazione su come Gesù si riveli Dio con la parola e i miracoli. Il Papa propone un solo miracolo, quello delle nozze di Cana, che secondo l’evangelista Giovanni (2,11) aveva proprio lo scopo di rivelare Gesù come Dio;
- Nel terzo mistero don Giorgio propone Gesù nell’insegnamento delle beatitudini, che sono la "Carta costituzionale" di come Gesù voleva la Chiesa. Non possiamo negare che con la predicazione delle beatitudini Gesù ha anche annunziato il regno di Dio e ha invitato tutti gli uomini alla conversione di vita.
- Quarto e quinto mistero coincidono.
Quanto al giorno in cui meditare i misteri, entrambi suggeriscono di inserirli tra i misteri della gioia e quelli del dolore. La differenza sta solo nel giorno: il beato propone il lunedì (con i misteri della gioia alla domenica), mentre il Papa ha proposto il giovedì, che è il giorno più adatto perché associato all’istituzione dell’eucaristia. È anche giusto che i misteri della gioia, che toccano gli eventi principali dalla vita di Maria, vengano meditati di sabato, giorno dedicato alla Vergine.
d)
Oltre ai "Misteri della Luce", nella "Rosarium Virginis Mariae" si trovano concetti simili a quelli predicati da don Giorgio:
- il Papa sottolinea l’importanza di una breve pausa di silenzio dopo l’enunciazione del mistero per la contemplazione e meditazione (RVM 31): idea che don Giorgio non solo praticava ma anche raccomandava ai suoi ascoltatori;
- San Preca amava chiamare il rosario «scuola di insegnamento». Il Papa fa riferimento al rosario come «scuola di Maria» (cf RVM 1; 3; 15; 34);
- Il Papa propone, dopo il Gloria, di introdurre una preghiera a conclusione di ogni mistero (RVM 35). A questo scopo don Giorgio aveva scritto varie preghiere alla Vergine e alle virtù relative ai misteri da recitare prima del Pater Noster.

Bibliografia
CILIA A., Anticipatore lontano dei Misteri della Luce, in Madre di Dio del 7 luglio 2007; PRECA G., Il sacrario dello Spirito di Cristo, Città Nuova, Roma 2009;  MONTONATI A., Coraggio e profezia. Un pioniere del Vaticano II: il beato Giorgio Preca (Malta 1880-1962), San Paolo, Cinisello Balsamo 2003. 






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