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MERLONI CLELIA



Fondatrice delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù, beatificata il 3 novembre 2018.

1. Cenni biografici ed attività
- 1861: Clelia Merloni nacque a Forlì il 10 marzo. La madre Teresa Brandinelli morì quando la piccola aveva tre anni. Il padre Gioacchino Merloni, ricco industriale, ateo e massone, convertitosi soltanto in punto di morte, si risposò con Maria Giovanna Boeri che, con la nonna, educò la bambina, aiutandola ad acquisire una personalità forte e confidente;
- 1876: Clelia iniziò a studiare presso l’Istituto delle Figlie di Nostra Signora della Purificazione a Savona, ma per la salute cagionevole fu costretta a lasciare la scuola dopo un anno. Ricevette un’istruzione di tipo famigliare, con un insegnante per le lingue straniere e uno per lo studio del pianoforte. Mentre suo padre sognava per lei un matrimonio e una vita lussuosa, in Clelia si andava accendendo sempre più il desiderio di suora;
- 1883: entra nella Congregazione delle Figlie di Nostra Signora della Neve (Savona), dove le viene dato il nome di Sr. Albina, ma a causa di una malattia dovette ritornare a casa dopo quattro anni;
- 1892:  entra nella Congregazione delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza a Como dove si dedica alla vita religiosa con gioia e zelo. Qui, dopo una guarigione improvvisa dalla tubercolosi, grazie all’intercessione del Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria, ebbe la chiara e precisa visione di quello che avrebbe dovuto fare: creare un istituto di suore consacrate al Sacro Cuore di Gesù che si dedicassero al bene dei miseri, degli orfani, degli abbandonati e offrissero le proprie vite di opere buone per la conversione dei peccatori;
- 1894: il 30 maggio, nella Chiesa di San Francesco in Viareggio, Clelia insieme a due compagne, presentate ufficialmente come le prime Apostole del Sacro Cuore di Gesù, inaugura il nascente Istituto. La fioritura non si fece aspettare: ben presto si aprì una scuola, un asilo, un orfanotrofio e subito dopo una casa dove accolse anche persone anziane, tutto grazie al generoso sostegno finanziario di suo padre. Insieme al numero delle suore che cresceva si moltiplicarono le opere anche fuori Viareggio;
- 1895: il 27 giugno le muore il padre a San Remo. Clelia diviene l’unica beneficiaria del cospicuo patrimonio da lui lasciato. Purtroppo, la positiva espansione delle opere si concluse bruscamente dopo appena tre anni, perché il sacerdote amministratore, dopo aver sperperato tutta la proprietà con manovre finanziarie azzardate, scappò in Francia con il resto dei soldi. Il fallimento costrinse le Apostole ad abbandonare le loro numerose opere ed anche la città di Viareggio. Per Divina Provvidenza, Madre Clelia incontrò Mons. Giovanni Battista Scalabrini, Vescovo di Piacenza, che accettò il piccolo gruppo nella sua Diocesi, e aiutò le suore ad uscire dal dissesto finanziario;
- 1900: l'11 giugno Madre Clelia con 18 Suore fa la professione religiosa nella Cattedrale di Piacenza. Nonostante la gioia della loro consacrazione e del successo ministeriale avuto con la collaborazione di Mons. Scalabrini (nello stesso anno il Vescovo manda le Apostole nelle Missioni tra gli immigrati Italiani nel Brasile e poi a Boston, U.S.A.), crescevano sempre più tra le suore dei gravi conflitti interni. Si formarono, infatti, nella stessa congregazione due distinti gruppi e in grave conflitto tra di loro: quelle che volevano rimanere nel carisma della fondatrice e quelle che si inclinavano a quello della congregazione Scalabriniana. In più, dopo il fallimento e gli ulteriori processi giudiziari, Madre Clelia divenne vittima di calunnie. Non volendo accusare pubblicamente il sacerdote che aveva in precedenza mal gestito e rubato i soldi della Congregazione, assunse su di sé la colpa di tutta la situazione, questo condusse ad un indicibile malinteso: non venne più consultata per le questioni riguardanti l’Istituto, il titolo dell’Istituto fu cambiato, e vennero pubblicate le nuove Costituzione, la cui osservanza fu imposta dai visitatori sostenuti dalla Congregazione dei Religiosi.
- 1904; Il 28 febbraio, venne promulgato il decreto di destituzione di Clelia con il passaggio del governo a Madre Marcellina Viganò;
- 1905: Clelia venne reintegrata nella sua funzione;
- 1911, il 13 settembre, in seguito a tre visite apostoliche, con un decreto della Sacra Congregazione dei Religiosi, Madre Clelia viene nuovamente rimossa dall’ufficio di Superiora Generale. Le sue numerose richieste di rivedere il suo caso rimasero senza risposta, mentre la discordia in seno alla Congregazione crebbe e le suore a lei fedeli vennero espulse dall’Istituto. Sola, considerando la sua persona un ostacolo alla pace della comunità, decise di lasciare l’Istituto, da lei stessa fondato, piuttosto che vederlo dilaniato dalla discordia;
-1916: nel mese di luglio per lei cominciò il periodo del difficile esilio: Torino, Roccagiovine, Marcellina furono i passi del lungo cammino per il Calvario. Il suo nome divenne sconosciuto per le successive generazioni di Apostole. Fu proibito tenere corrispondenza con lei o inviarle qualsiasi aiuto;
- 1920: il 16 agosto Madre Clelia scrisse al Papa, implorando il permesso di rientrare nella Congregazione che lei aveva fondato;
- 1928: soltanto il 7 marzo fu concesso a Madre Clelia di rientrare nell’istituto. Invecchiata e molto debole, trascorse gli ultimi due anni della sua vita in una stanza molto lontana dalla Comunità, ma collegata ad un coretto che si affacciava sull’altare della cappella. Questi anni furono segnati da intensa preghiera e tenera carità per tutti coloro che ella conobbe, da un’offerta piena e totale di sé al Cuore Eucaristico di Gesù per la salvezza delle anime. Il segno più certo della sua squisita carità era lo spirito di perdono, purificata dal fuoco dell’amore brillava come una perla di straordinaria bellezza, specialmente quando fu oggetto di gravi ingiustizie e calunnie infondate.
- 1930: il 21 novembre muore a Roma e viene sepolta nel cimitero Campo Verano;
- 1943: il 18 luglio, durante la seconda guerra mondiale, gli aerei alleati bombardarono la vicina stazione ferroviaria di San Lorenzo, colpendo anche il Cimitero del Verano, dove ci furono molti danni e tante tombe vennero distrutte:
- 1945: cominciano le ricerche per trovare i resti della Fondatrice, in mezzo a tutta quella devastazione. Dopo alcuni giorni di lavoro gli operai trovarono la bara di Madre Clelia, ancora sigillata; venne portata alla presenza della Superiora generale per essere aperta. Il corpo della Madre Fondatrice era intatto. A partire da quel momento, cominciò una processione ininterrotta di religiosi e tanti fedeli verso il Cimitero del Verano, per vedere il corpo incorrotto della Madre e implorare il suo aiuto. Il 20 maggio, solennità di Pentecoste, il corpo di Madre Clelia fu trasferito con una solenne processione funebre dal cimitero del Verano nella cappella della casa Generalizia dedicata a Santa Margherita Maria Alacoque. I resti mortali della Fondatrice furono collocati nella parete destra della Cappella. Sulla lapide marmorea fu posta la seguente iscrizione: “Madre Clelia Merloni fondatrice dell'Istituto delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù. Il divin Cuore di Gesù fu la luce della sua esistenza. I poveri, gli oppressi, gli infelici, il palpito suo più tenero. Visse di purezza, semplicità, carità";
- 1988: inizia il processo di beatificazione di Madre Clelia, su richiesta della Congregazione delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù. L’apertura del Processo Diocesano è avvenuta a Roma;
- 1998: alla chiusura del processo, sessanta testimoni dell’Italia, degli Stati Uniti e del Brasile hanno dato la loro testimonianza sulla santità di Madre Clelia;
- 1999: dopo una relazione dettagliata della commissione storica, il 21 maggio la fase diocesana si è conclusa e Madre Clelia è stata dichiarata “Serva di Dio”;
- 2018: il 27 gennaio il Santo Padre appone la sua firma sul decreto di riconoscimento del miracolo, ottenuto per intercessione di Madre Clelia. Questo atto è il completamento del processo di beatificazione. Il 3 novembre, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, Italia-Roma, si è celebrata la Messa di Beatificazione di Madre Clelia Merloni.

2. La Madonna nella vita e negli scritti di Madre Clelia
Per Madre Clelia, Maria è la Madre costantemente presente che intuisce i sentimenti dei figli, che cura, che protegge e riscalda, che ci fa crescere nell’amore verso suo figlio Gesù. Possiamo confermare attraverso i suoi scritti che la Vergine Maria non è soltanto un modello di preghiera, ma un esempio significativo e profondo di madre amorosa, di apostola molto fervorosa e di esempio di donazione senza riserve a Dio. “Clelia fu figlia attenta e disponibile, a somiglianza della Madre e, grazie a questa dedizione, diventò mariana in tutto il suo essere”. Tutta la sua vita fu segnata da questa esperienza mariana, tanto che, guardando alla fine della sua esistenza terrena, l'attenzione si pone sul giorno della morte: il 21 novembre festa liturgica della presentazione di Maria al Tempio. Madre Clelia in questo giorno parte per la casa del Padre. Questo fatto ci fa vedere tra le righe il coronamento del suo amore filiale a Maria. Ora nel cielo sta con la Vergine Maria, che amò tanto qui sulla terra.
        1.
Maria Madre
        Facendo una lettura attenta degli scritti di Madre Clelia, percepiamo una sensibilità prettamente materna. Sensibilità che ci induce a credere che la presenza della Vergine Maria nella sua vita è stata molto incisiva. Attraverso i suoi scritti ella esorta le sue religiose: “Raccomandati alla tua cara mamma Maria; dille che vuoi amare il suo Gesù, e che lo vuoi amare assai: che ti presti il suo materno cuore, perché con esso tu possa amarlo sinceramente”. Secondo Madre Clelia, se tutti i discepoli e le discepole di Gesù ricorrono a Maria, devono essere certi che lei insegnerà loro ad amare Gesù in modo nuovo. Madre Clelia comprese questa realtà e l’abbracciò nella sua vita. Afferma una teste: “Amava molto la Madonna e non la separava mai da Gesù e quando si doveva accendere la fiamma della speranza in qualche cuore depresso, ella trovava parole appropriate per suscitare la pace e la fiducia di Dio raccomandando il ricorso a Maria. Ella stessa, personalmente, aveva provato l’efficacia di questa devozione”. Un'aktra teste afferma: “Mi hanno raccontato tutte le suore che la conobbero che sono d’accordo nel dichiarare che la Serva di Dio era distaccata da tutto e da tutti: era unita fortemente a Gesù crocifisso e alla Madre Sua Immacolata”.
        2. Maria, Madre del servizio
        Lo sguardo contemplativo di Clelia vede nella persona di Maria un modello nella pratica delle virtù, tra queste emergono il servizio e l’amore al prossimo. L’evangelista Luca, nel testo della visitazione, ci mostra Maria che cammina in fretta per mettersi al servizio di sua cugina Elisabetta. L’amore è sempre pronto nel servire l’altro! Il sì pronunciato all’annunciazione, la colloca nel cammino del servizio. Madre Clelia lascia trasparire nei suoi scritti questa realtà di Maria: donna al servizio del prossimo. In una sua lettera scrive che la Vergine Maria fin da piccola, si mette al servizio degli altri: “…. faceva sempre a tutti un’amabile accoglienza, dolce e graziosa, perché era sempre disposta a rendere servizio,… per dovere di fede e per amore di Dio, che ella amava e serviva nella persona del prossimo… Così Maria c’insegna a praticare la carità”. Uno sguardo contemplativo è ciò di cui abbiamo bisogno per coltivare e scoprire, così come Clelia, la bellezza e la profondità dell’amore che ci mette sempre in cammino, il cammino del servizio. Una teste ci fa conoscere che: “La Madre venerava le feste dei Santi, in particolare della Madonna; ricordo che dal coretto recitava puntualmente il Santo Rosario”. “Aveva molto zelo per la diffusione del Vangelo e diceva che pregava molto per i missionari perché anch’essa avrebbe voluto esserlo, per far conoscere Gesù e Maria”.
        3. Maria, Donna di preghiera
       I vangeli lasciano trasparire, anche se in forma indiretta, alcune immagini di Maria come donna orante: nel cenacolo in preghiera con i discepoli; nella narrazione dell’infanzia dove l’autore la presenta come la donna che custodisce nel cuore tutti gli eventi confermando così, un cammino di intima unione con Dio; in Giovanni, dove osserviamo due momenti significativi: quando intercede per gli sposi nelle nozze di Cana, e sul calvario, in piedi presso la croce, come donna offerente. Con certezza è nella contemplazione di ogni scena del Vangelo che il cuore di Madre Clelia pulsò forte nel vedere la Vergine santa non solo come un modello di preghiera, ma per confermare, nell’esperienza intima con il Padre, la bellezza e la profondità della sua missione come madre e mediatrice. Infatti scrive: “Pregate, figliole mie, pregate tanto e, diffidando di voi stesse mettete una filiale e completa confidenza nel Cuore di Gesù e nel patrocinio della santissima Vergine che fu l’Apostola più fervente, la prima delle martiri, poiché non ha effuso il sangue delle vene, ma il sangue dell’anima straziata dalla passione del Figlio suo sul calvario. La santa comunione e il santo rosario: ecco le due devozioni che io vi raccomando con tutto il cuore. Mi ascolterete?”. Una teste sostiene che: “La Serva di Dio ha accettato con rassegnazione ed eroismo il calvario della sua uscita. Io dico sempre che se il nostro Istituto ha progredito è perché la Serva di Dio ha accettato questa grande croce offrendosi vittima al Sacro Cuore ed alla Madonna”; “Pregava sempre e volentieri, la preghiera era il respiro della sua anima innamorata del Sacro Cuore e della Madonna”.
Concludendo: quali lezioni possiamo prendere per la nostra vita, considerando il grande amore di Madre Clelia per la Vergine Maria? Ecco: Maria si è fatta serva. Anche Madre Clelia si è collocata nella dinamica del servizio e, perciò, ci spinge a chiederci: io come sto vivendo la dimensione del servizio nella mia vita quotidiana?

Bibliografia
Molte informazioni sono tratte dal sito delle Apostole del S. Cuore di Gesù; MERLONI C.,  Il diario di Madre Clelia Merloni. Donna del perdono, Effatà, Cantalupa 2018; TARONI M., Madre Clelia Merloni. Fondatrice delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù, Elledici, Leumann 2010; APOSTOLE DEL S. CUORE DI GESÚ, Madre Clelia Merloni un raggio di tenerezza, Edizioni Palumbi, Teramo 2016; AGASSO D. jr, L'amore senza resa. Madre Clelia Merloni, Effatà, Cantalupa 2018; GORI N., Come un chicco di grano. Madre Clelia Merloni, Effatà, Cantalupa 2017.






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