CATEGORIA: MARIOFANIE - EVENTI
TITOLO DELLA PUBBLICAZIONE: Apparizioni, malati e guarigioni a Lourdes


Antonino Grasso
Apparizioni, malati e guarigioni a Lourdes.
La "prodigiosa" guarigione di Delizia Cirolli
il "miracolo" n. 65 di Lourdes riconosciuto dalla Chiesa

Edizioni Segno, Udine 2015

INTRODUZIONE


La “prodigiosa” guarigione di Delizia Cirolli dal sarcoma di Ewing alla tibia destra, è il “miracolo” n. 65 di Lourdes riconosciuto dalla Chiesa. In questa affermazione, sono contenute in sintesi tutte le tematiche affrontate nelle tre parti e negli undici capitoli di questo libro.

1. La guarigione è avvenuta dopo un pellegrinaggio a Lourdes, dove la Vergine Immacolata è apparsa nel 1858 e dove, ormai da oltre 150 anni, si attestano grandi “prodigi”, anche attraverso l’uso dell’acqua della sorgente:
- nel Capitolo I, affronto la controversa tematica delle apparizioni mariane nel XIX secolo in Francia e descrivo quelle riconosciute dalla Chiesa;
- nel Capitolo II, riassumo quelle di Lourdes, chiarendo brevemente il contesto antecedente e conseguente agli eventi, il significato del messaggio, i percorsi di Bernadette e il rapporto dei Vescovi di Roma con Lourdes;
- nel Capitolo III, approfondisco i significati del pellegrinaggio dei malati e del “segno” dell’acqua della sorgente, specificando quali sono state le guarigioni riconosciute “miracolose” dalla Chiesa in questo luogo.

2. Parlando di guarigioni, ci si trova subito di fronte al grande problema, sempre discusso e sempre attuale, di quando una guarigione può dirsi “prodigiosa” e cioè “inspiegabile per la scienza medica attuale” e quando essa è “miracolosa” per la Chiesa. Il riconoscimento della scienza di trovarsi davanti ad un evento “inspiegabile” è, nella prassi odierna, solo la base di partenza perché la Chiesa proceda nelle sue inchieste canoniche. Infatti non è tanto la guarigione in sé “prodigiosa”, quanto l’essere avvenuta in un sicuro contesto religioso, permette alla Chiesa di individuarla come “miracolosa”:
- nel Capitolo IV affronto il tema del rapporto emblematico della fede con la ragione e la scienza e quello della scienza con le guarigioni “prodigiose” di Lourdes, specificando il valore e i limiti della constatazione medico-scientifica;
- nel Capitolo V approfondisco la definizione di “miracolo” e il significato “teologico” della guarigione “prodigiosa”, come un fatto avvenuto in natura, ma al di là delle leggi naturali, operato direttamente da Dio e da Lui solo, quale “segno” di salvezza dato agli uomini, chiamati al dialogo con Lui.

3. Riconoscere una guarigione “prodigiosa” e “miracolosa” non è una cosa facile a Lourdes. La scienza prima e la Chiesa dopo, si pongono davanti a questo evento con distacco e lo esaminano a lungo con grande severità e correttezza, non tralasciando nulla di quanto è umanamente possibile, per giungere alla conoscenza della verità:
- nel Capitolo VI delineo sia la prassi medica che, dopo gli incerti inizi al tempo delle apparizioni, si è sempre più perfezionata e qualificata e che viene oggi seguita per riconoscere ufficialmente una guarigione come “inspiegabile allo stato attuale della scienza medica” e sia la prassi ecclesiale che individua se questa può essere attribuita, senza ombra di dubbio, solamente a Dio come un suo “miracolo - segno”.

4. Il miracolo n. 65 di Lourdes è la guarigione prodigiosa e istantanea di Delizia Cirolli, che all’età di quasi dodici anni, giunta al termine della sua esistenza e fuori da ogni logica e aspettativa medica, ritornò improvvisamente a vivere, dopo essere stata pellegrina a Lourdes e aver continuato a bere, anche a casa, l’acqua della sorgente:
- nel Capitolo VII mi soffermo a descrivere, in base ai documenti esistenti, la mortale malattia tumorale di Delizia Cirolli;
- nel Capitolo VIII, descrivo il pellegrinaggio a Lourdes e la guarigione di Delizia, presentando i reperti che attestano la repentina scomparsa della sua malattia.

5. Per sei lunghi anni gli organi competenti di Lourdes, il “Bureau Médical” (B.M.L.) e il “Comité Médical International” (C.M.I.L.), eseguirono ogni sorta di controllo possibile con visite ripetute, nuove radiografie e analisi, consulto di specialisti di fama mondiale, dibattiti scientifici ad altissimo livello sulle varie interpretazioni della malattia, per giungere alla conclusione che la guarigione di Delizia Cirolli risultava “inspiegabile per la scienza medica”. L’Arcivescovo di Catania, ricevuta la documentazione da Lourdes, non tardò ad istituire una Commissione Canonica Diocesana con il compito di appurare l’esistenza di un chiaro contesto religioso della guarigione che lasciasse attribuire a Dio il fatto prodigioso. Dopo che la Commissione Canonica espresse il suo parere positivo, l’Arcivescovo di Catania riconobbe come “miracolosa” la guarigione “prodigiosa” di Delizia Cirolli, che venne così ascritta all’albo di Lourdes come la 65esima guarigione riconosciuta dalla Chiesa:
- nei Capitolo IX, Capitolo X e Capitolo XI, mi soffermo a descrivere, in base alla documentazione ufficiale dei vari organismi interessati, tutto l’iter del riconoscimento, dalla prima visita di Delizia al Bureau Médical nell’estate del 1977, fino al riconoscimento ufficiale di Mons. Bommarito, nel giugno del 1989. Ho sottolineato anche quali furono le diverse interpretazioni degli specialisti sulla natura della malattia, - “metastasi di neuroblastoma” o “sarcoma di Ewing” -, per concludere che, in ogni caso, la scienza medica si trovò davanti ad un fatto straordinario ed imprevedibile. Ampio spazio ho dato alle Relazioni teologica e finale delle Commissioni istituite dall’Arcivescovo di Catania, per dimostrare come questa guarigione fu dovuta al solo e diretto intervento di Dio, per intercessione della Vergine Immacolata di Lourdes. Delineo, infine, una breve cronologia della vita di Delizia, concludendola con una testimonianza da lei scritta sul significato “spirituale” e “comunitario” della sua guarigione. Oggi Delizia, dopo oltre un trentennio dalla sua guarigione, è una donna felice e serena, dedita alla famiglia, al lavoro e all’assistenza degli ammalati, che vive la sua guarigione come una testimonianza da rendere alla bontà di Dio e della Vergine, senza alcun protagonismo ma nella semplicità e nell’umiltà.
 
6. Concludo il mio lavoro affermando che la “miracolosa” guarigione di Delizia Cirolli, ripropone, anche ai nostri giorni, la sempre attuale vitalità del Santuario e del pellegrinaggio di Lourdes, “luogo” privilegiato dell’esperienza visibile del soprannaturale i cui “segni”, tuttavia, acquistano significanza solo nella misura in cui sollecitano e ottengono una risposta dell’uomo alla interpellanza divina.

Antonino Grasso

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