CATEGORIA: SANTUARI MARIANI
TITOLO DELLA PUBBLICAZIONE: La madonna di Pugliano. Il restauro e il santuario


Eleonora Ferraro  - Elisabetta Sonnino - Donato Iverso
La madonna di Pugliano. Il restauro e il santuario
Edizioni Scienze&Lettere, Roma 2007


Sono lieto di presentare questo nuovo volume sul restauro dell'immagine della Madonna di Pugliano effettuato prima della processione giubilare dell'anno 2000. Questa pubblicazione nasce con la generosa collaborazione della dottoressa Ida Maietta, che ha seguito il restauro condotto in modo esemplare dalla restauratrice Elisabetta Sonnino, e grazie al valido apporto della dottoressa Eleonora Ferraro che, effettuando ricerche sul materiale conservato presso l'Archivio della Soprintendenza di Napoli e studi sulle pubblicazioni precedenti, ha fornito ai devoti della Madonna di Pugliano una nuova guida del santuario. È sempre piacevole ripercorrere attraverso la visita al santuario le grandi tappe del cammino cristiano nel territorio di Ercolano. Possiamo dire che la storia è stata particolarmente generosa perché il tempo non ha cancellato del tutto la memoria che la fede cristiana è giunta a noi fin dai tempi apostolici. Il Santuario di Pugliano, ed in particolare il suo coro, vuole essere una memoria all'apostolo Pietro ed alla prima evangelizzazione. Lo sbarco a Calastro, località tra Torre del Greco ed Ercolano, dell'apostolo e il battesimo del mitico Ampellone vogliono confermare che, fin dalla prima generazione cristiana, Ercolano ha creduto in Gesù Cristo. La stessa caratteristica la ritroviamo per la venerazione alla croce. L'antico e prezioso crocifisso ligneo realizzato nella seconda metà del secolo XIII, conservato nella basilica di Pugliano, viene a continuare la devozione alla croce che il popolo ercolanese nel primo medioevo esprimeva attraverso la venerazione ai segni di croce incisi sui due sarcofagi (tombe pagane del II e del IV secolo) adattati ad altari dall'XI al XVI secolo. La scoperta della croce nel 1938 nella casa del Bicentenario fu interpretata come una prova. L'insigne archeologo Amedeo Maturi, parlando di questo segno di croce, affermava: "è il segno della croce cristiana! Lo confermano tutti i particolari, tutti i contorni, tutte le circostanze". Il nostro pensiero, guardando e ammirando questo segno, va alla parola di Pietro: ".. .a questo infatti siete stati chiamati, poiché anche Cristo patì per voi lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme; ...Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia..." (cfr. I Pietro 2, 2 1 e 24). È sempre il segno della croce, memoria della Pasqua del Signore Crocifisso e Risorto, inciso sui sarcofagi a riproporre il messaggio di vita: "Gesù Cristo vince"; "Croce da adorare per la quale tutto il mondo è stato illuminato". Fu in questo contesto che l'annuncio del vangelo, perché restasse vivo e limpido nella nostra terra, fu riproposto guardando a Maria, modello di vita cristiana. Lei, la fedelissima tra i discepoli del Signore, fu invocata come Madre, perché potesse nei secoli guidarci con la sua fede limpidissima verso Cristo Signore; come Maestra perchè, additandoci il Maestro Divino, Via, Verità e Vita, potesse anche a noi ripetere: "Fate tutto quello che Egli vi dirà"; come Regina perché, immagine della Chiesa senza ruga e senza macchia, mostrasse a noi, Chiesa pellegrinante, la via della carità e della unione con Cristo. Fin dal medioevo il Santuario di Pugliano è stato sempre luogo privilegiato per lucrare le Indulgenze. Il famoso storico Celano nella sua Guida di Napoli, parlando del Santuario di Pugliano dice: "frequentatissima stazione per le molte Indulgenze che vi sono è la Basilica di Pugliano". Il Galante, parlando di Pugliano, afferma: "copiosissime sono le Indulgenze, largite da Sommi Pontefici al Santuario di Pugliano, e tali che presso di noi trovano uguale riscontro solo nella chiesa di S. Pietro ad Aram, estese poi anche alla cappella Tesoro di S. Gennaro". E' quindi ancora il Santuario di Pugliano a conservare la memoria della seconda evangelizzazione operata da una comunità di monaci basiliani. L'attuale immagine della Madonna di Pugliano (inizio sec. XIV) sostituì le due icone della Madonna Antica o Madonna di Ampellone. Per l'icona più antica, quella venerata a Napoli, si parlò di un trasporto miracoloso. Oggi purtroppo tutte e due le icone sono state rubate, sia quella di Napoli sia quella di Ercolano, di cui si conserva solo una foto. Fin dai tempi antichi la Madre del Signore è stata celebrata nel Santuario di Pugliano in feste liturgiche più antiche, cioè il giorno dell'Assunta (15 agosto), memoria antichissima e primaria della Vergine. Una devozione semplice e intensa alla Madre di Dio ha costantemente segnato la vita della Chiesa ercolanese, accompagnata dall'antichità delle immagini che la rappresentano. Per l'uno e per l'altro, le antiche tradizioni riportano le origini ai tempi primitivi della Chiesa. Un fatto singolare è che l'immagine della Vergine viene sempre circondata dall'apostolo Pietro e da S. Aspreno, primo vescovo di Napoli, della Gens Nonia, fiorente famiglia dell'antica Ercolano. Questo testo, di esclusiva proprietà della Basilica di Pugliano, vuole essere di stimolo alle nuove generazioni perché continuino la ricerca e gli studi sul Santuario, ma anche per promuovere la conoscenza delle diverse opere (sculture, tele, pale e affreschi) custodite al suo interno. Ringrazio di cuore tutti i fedeli che con la loro generosità hanno sostenuto i costi di questa pubblicazione.
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