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  Il dogma della perpetua verginità di Maria 
DogmiMARIA SEMPREVERGINE -Secondo Concilio di Costantinopoli - 553

DEFINIZIONE

«Se qualcuno non confessa che due sono le nascite del Verbo di Dio, una prima dei secoli dal Padre, fuori dal tempo e incorporale, l'altra in questi nostri ultimi tempi (13), quando egli è disceso dai cieli, s'è incarnato nella santa e gloriosa madre di Dio e sempre vergine Maria, ed è nato da essa, sia anatema».(Dai XIV Anatemismi)

«Se qualcuno afferma che la santa gloriosa e sempre vergine Maria solo impropriamente e non secondo verità è madre di Dio, o che ella lo è secondo la relazione, nel senso che sarebbe nato da lei un semplice uomo, e non, invece il Dio Verbo, che si è incarnato dovendosi riferire, secondo loro, la nascita dell'uomo al Verbo Dio, in quanto presente all'uomo che nasceva; e chi accusa il santo sinodo di Calcedonia, di chiamare la vergine madre di Dio nel senso empio escogitato da Teodoro; o anche se qualcuno la chiama madre dell'uomo o madre di Cristo, intendendo con ciò che Cristo non sia Dio, e non la ritiene davvero, e secondo verità madre di Dio, per essersi incarnato da essa, in questi ultimi tempi, il Verbo Dio, generato dal Padre prima dei secoli, e che, quindi, piamente il santo sinodo di Calcedonia l'ha ritenuta madre di Dio, costui sia anatema6».(Dai XIV Anatemismi).

SIGNIFICATO DEL DOGMA

1. La Verginità perpetua di Maria è un dogma della Chiesa cattolica e della Chiesa ortodossa. Tale dogma afferma che Maria, la madre di Gesù, è sempre rimasta vergine, prima, durante e dopo il concepimento del suo figlio. Il dogma è stato definito dal secondo Concilio di Costantinopoli  nel 553. Questo concilio fu convocato dall'imperatore Giustiniano nel 553 e si i poneva l'obiettivo di riconciliare i cristiani copti dell'Egitto (sostenitori del monofisismo) con la Chiesa. Per raggiungere questo obiettivo, l'imperatore fece condannare gli scritti di tre autori nestoriani (la raccolta era nota con il nome di Tre Capitoli), particolarmente invisi ai copti, ossia Teodoro di Mopsuestia,Teodoreto di Ciro e il vescovo Iba di Edessa. Nel corso del Concilio venne anche condannato l'origenismo e furono pronunciati 14 anatemi.

2. In seguito al dogma Maria viene comunemente chiamata Maria Vergine ed è detta la Vergine per antonomasia. In Sintesi Maria è rimasta “Vergine nel concepimento del Figlio suo, Vergine nel parto, Vergine incinta, Vergine madre, Vergine perpetua” [Sant'Agostino, Sermo 186, 1: PL 38, 999]: con tutto il suo essere, ella è “la serva del Signore” (Lc 1,38).

(CCC 499) L'approfondimento della fede nella maternità verginale ha condotto la Chiesa a confessare la verginità reale e perpetua di Maria [Concilio di Costantinopoli II: DS 427] anche nel parto del Figlio di Dio fatto uomo [San Leone Magno, Tomus ad Flavianum, DS 291, 294; Pelagio I, Lettera Humani generis: DS 442; Concilio Lateranense, DS 503; Concilio di Toledo XVI, DS 571; Pio IV, Cost. Cum quorumdam hominum, DS 1880]. Infatti la nascita di Cristo “non ha diminuito la sua verginale integrità, ma l'ha consacrata” [Conc. Vat. II, Lumen gentium, 57]. La Liturgia della Chiesa celebra Maria come la Aeiparthenos , “sempre Vergine” [Lumen gentium, 52 e CCC 500) A ciò si obietta talvolta che la Scrittura parla di fratelli e di sorelle di Gesù [Mc 3,31-35; 6,3; 1Cor 9,5; Gal 1,19]. La Chiesa ha sempre ritenuto che tali passi non indichino altri figli della Vergine Maria: infatti Giacomo e Giuseppe, “fratelli di Gesù” (Mt 13,55) sono i figli di una Maria discepola di Cristo [Mt 27,56] la quale è designata in modo significativo come “l'altra Maria” (Mt 28,1). Si tratta di parenti prossimi di Gesù, secondo un'espressione non inusitata nell'Antico Testamento [Gen 13,8; 14,16; 29,15; ecc.]. (CCC 501) Gesù è l'unico Figlio di Maria. Ma la maternità spirituale di Maria [Gv 19,26-27; Ap 12,17] si estende a tutti gli uomini che egli è venuto a salvare: “Ella ha dato alla luce un Figlio, che Dio ha fatto “il primogenito di una moltitudine di fratelli” (Rm 8,29), cioè dei fedeli, e alla cui nascita e formazione ella coopera con amore di madre” [Lumen gentium, 63].

COSA COMPRENDE LA PERPETUA VERGINITÁ

La verginità perpetua di Maria comprende: la "virginitas mentis" cioè il costante proposito della verginità; la "virginitas sensus" cioè l'immunità dagli impulsi disordinati della concupiscenza sessuale; la "virginitas corporis" cioè l'integrità fisica. Il dogma della Chiesa si riferisce in primo luogo all'integrità fisica. 

 1.Verginità prima del parto
Maria concepì senza cooperazione di uomo per virtù dello Spirito Santo.

1. Il dogma afferma che Maria concepì Gesù senza l’apporto di un uomo ma per opera dello Spirito Santo per cui si dice che concepì “sine virili semine”. 

2. Avversari della concezione verginale furono nell'antichità i giudei ed i pagani (Celso, Giuliano l'Apostata), Cerinto e gli ebioniti, nell'epoca moderna i razionalisti, i quali cercano di far derivare la fede nella verginità dalla mitologia pagana.

3. La fede della Chiesa nella concezione verginale (attiva) di Maria è espressa in tutti i simboli della fede. (Cfr. D. 86, 256, 993 (DS. 150, 503, 1880). Che Maria, fino al momento della concezione attiva, sia stata vergine è attestato da Lc. 1, 26-27: "L'angelo Gabriele fu da Dio mandato... a una vergine... e la vergine si chiamava Maria". Matteo 1, 18 ss.: "La madre di lui, Maria, essendo fidanzata a Giuseppe, prima, che venissero a stare insieme, si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo". Lc. 1, 34-35: "Disse Maria all'angelo: Come avverrà questo, poichè io non conosco: uomo? E l'angelo le rispose: Lo Spirito Santo verrà sopra di te, e la potenza dell'Altissimo ti ricoprirà".

4. Poiché Maria visse in legittimo matrimonio con Giuseppe, questi era il padre legale di Gesù. Lc. 3, 23 afferma, riferendosi alla concezione verginale: "Il figlio, come si credeva, di Giuseppe". Cfr. Lc. 2, 23. 48.

5. I Padri attestano in pieno accordo la concezione verginale di Maria, come fa Ignazio di Antiochia, Smirn. I, I: "Nato realmente da una vergine"; Trall. 9, 1; Ef. 7, 2; 18, 2; 19, i. Essi difendono, a cominciare da Giustino, il significato messianico di Is. 7, 14 e fanno osservare che le parole vanno intese nel senso che la Madre dell'Emmanuele concepisse e partorisse come vergine, così come afferma Cfr. Giustino, Dial. 43; 66-68; Apol. 1, 33; Ireneo, Adv. haer. 111, 21; Origene, Contra Celsum 1, 34-35; S. th. 111, 28, 1.

2. Verginità durante il parto
Maria partorì senza lesione della sua integrità verginale

 1. Il dogma afferma che l'integrità fisica di Maria non fu lesa all'atto dei parto. Come nel concepire, così anche nel partorire la sua integrità verginale rimase intatta. Il modo in cui partorì ebbe quindi un carattere straordinario. Dai testi evangelici risulta che Maria, nel partorire Gesù, si comportò in modo del tutto attivo, con la mancanza anche del dolore fisico: “Lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia”  (Lc. 2, 7)

2. La verginità di Maria nel parto fu negata nell'antichità da Tertulliano (De carne Christi 23) e particolarmente da Gioviniano, avversario dell'ideale cristiano della verginità, e nel tempo moderno dal razionalismo. A. Harnack, ad esempio, ritiene che sia un'invenzione dello gnosticismo.

3. La dottrina di Gioviniano (Virgo concepit, sed non virgo generavit) fu respinta in un sinodo di Milano (390) presieduto da Sant’Ambrogio (cfr. Ep. 42), in cui si fece appello al simbolo apostolico: “natus ex Maria virgine”.

4. La verginità nel parto inclusa nel titolo di "sempre vergine" è espressamente insegnata:
v     Da Papa Leone I nell'Epistola dogmatica “Ad Flavianum” (Ep. 28, 2),
v     Dal Concilio Lateranense del 649
v     Da Papa Paolo IV nel 1555 (D. 256, 993 [DS. 503, 1880]).
v     Da Pio XII che nell'Enciclica “Mystici corporis” scrive: "Lei con un parto ammirabile dette alla luce Cristo Signore" (mirando partu edidit; l. C., P. 247).

5. La fede generale della Chiesa risulta anche dalla liturgia. Confronta:
v     il Prefazio delle feste della Madonna (virginitatis gloria permanente);
v     i responsori della 5a lezione della festa del Natale (cuius viscera intacta permanent);
v     della 8a lezione della festa della Circoncisione (peperit sine dolore);
v     Is. 7, 14 che, secondo Matteo, annuncia che una vergine (come vergine) partorirà.

6. Al parto verginale i Padri riferiscono in senso tipico anche:
v     Le parole del profeta Ezechiele sulla “porta chiusa” (Ez. 44, 2; cfr. Ambrogio, Ep. 42, 6; Gerolamo, EP. 49, 21), quelle del profeta Isaia sul parto senza dolori (Is. 66, 7; cfr. Ireneo, Epid. 54; Giovanni Damasceno, De fide orth. IV, 14)
v     Quelle del Cantico dei Cantici sul giardino chiuso e della fonte sigillata (4, 12; cfr. GEROLAMO, Adv. Iov. 1, 31; EP. 49, 21).
v     Ignazio di Antiochia definisce non solo la verginità di Maria ma anche il suo parto come "un mistero strepitoso" (Ef. 19, 1).

7. La nascita verginale di Cristo è attestata con certezza:
v     da scritti apocrifi del II secolo (Odi di Salomone 19, 7 SS.; Protovangelo di Giacomo 19-2o; Ascensione di Isaia 11, 7 ss.)
v     da scrittori della Chiesa, come Ireneo (Epid. 54; Adv. haer. III, 21, 4-6). Clemente Alessandrino (Strom. VII, 16, 93), ORIGENE (In Lev. hom. 8, 2; diversamente In Luc. hom. 14). Contro Gioviniano la dottrina tradizionale della Chiesa fu difesa da Sant’Ambrogio (Ep. 42, 4-7), da S. Gerolamo (Adv. Iovinian. 1 31; Ep. 49, 21) e da Sant’Agostino (Enchir. 34).
v     Per illustrare il mistero i Padri, e con loro i teologi, si servono di diverse analogie: l'uscita di Cristo dal sepolcro sigillato; il suo passaggio attraverso le porte chiuse; la penetrazione dei raggi solari attraverso il vetro; la nascita del Logos dal seno del Padre; la nascita del pensiero umano dall'intelletto.

3. Verginità dopo il parto
Maria visse vergine anche dopo la nascita di Gesù

1. Il dogma insegna che Maria, oltre Gesù, non ebbe altri figli, rimanendo così vergine per tutta la sua vita.

2. Quest'aspetto della verginità di Maria fu negato in antico da Tertulliano (De monog. 8), Eunomio, Gioviniano, Elvidio, Bonoso di Sardica e dagli Antidicomarianiti. Al presente viene contestato dalla maggior parte dei protestanti, sia liberali sia conservatori. Papa Siricio (392) respinse la dottrina di Bonoso (D. 91). Il V Concilio ecumenico di Costantinopoli (553) (il II di questa città) attribuisce a Maria il titolo di "sempre vergine" D. 214, 218, 227 [DS 422, 427, 437]). Cfr. le dichiarazioni del Concilio Lateranense del 649 e di Paolo IV (D. 256, 993 [DS- 503, 1880]). Anche la liturgia celebra Maria "sempre vergine". Cfr. la preghiera Communicantes nel canone della Messa. La Chiesa prega: post partum, Virgo, inviolata permansisti.

3. La Scrittura attesta solo indirettamente la verginità di Maria dopo il parto:
v     Il fatto che il Salvatore morente affidi sua madre alla protezione di Giovanni (Gv. 19, 26: "Donna, ecco tuo figlio"), presuppone che Maria non avesse altri figli oltre Gesù. Cfr. Origene in Ioan. 1, 4 (6), 23.
v     L'interpretazione tradizionale di Lc. 1, 34, dalla risposta di Maria: "Come avverrà questo, poichè io non conosco uomo?" arguisce il suo proposito di verginità perpetua. Agostino suppone, persino un voto formale di verginità.
v     Per coloro che la Scrittura chiama parecchie volte "fratelli di Gesù", mai però "figli di Maria", si devono intendere parenti prossimi di Gesù. Cfr. Mt. 13, 55 con Mt. 27, 56, Gv. 19, 25 e Gal. 1, 19.
v     Dal passo Lc. 2, 7: "E diede alla luce il suo figlio primogenito" (cfr. Mt. 1, 25 sec. la Volgata ) non vuol dire che Maria dopo Cristo abbia dato alla luce altri figli, poiché nel giudaismo anche il figlio unico è designato con il nome di primogenito. Un epitaffio giudaico scoperto ultimamente in Egitto chiama primogenito il figlio d'una donna morta al suo primo parto. Il titolo di primogenito portava con sè particolari diritti e doveri. Cfr. Ebr. 1, 6, dove l'unico figlio di Dio viene detto primogenito.
v     I passi Mt. 1, 18: "prima che venissero a stare insieme" e Mt. 1, 25, "egli non la conobbe finchè non ebbe partorito un figlio" non significano che Giuseppe l'abbia conosciuta in seguito, ma solo che nessun rapporto coniugale intervenne tra lui Maria prima del parto. Meglio quindi tradurre Mt. 1, 25 così: " senza che egli la conoscesse, ella partorì un figlio". Cfr. Gen. 8, 7; 2 Sam. 6, 23; Mt. 28, 20.

4. Tra i Padri emergono come difensori della verginità Maria dopo il parto:
v     Origene (In Lc. hom. 7),
v     Ambrogio (De inst. virg. et S. Mariae virginitate perpetua),
v     Gerolamo (De perpetua virginitate B. Mariae adv. Helvidium),
v     Agostino (De haeresibus 56, 84) e  (Sermo 196, 1, 1; De carud. 22, 40),
v     Epifanio (Haer. 78; contro gli antidicomarianiti).
v     Basilio che osserva: "Gli amici di Cristo non tollerano di udire che la madre di Dio cessò di essere vergine" (Hom. in s. Christi generationem, n. 5). 
v     Giovanni Damasceno (De fide orth. 14. S. th. 111, 28, 3.)
v     Pietro Crisologo (Sermo 117)
Essi esprimono, in modo varigato ma fondamentalmente univoco i tre momenti della verginità di Maria in formule come: Virgo concepit, virgo peperit, virgo permansit (Agostino, Sermo 51, 11, 18).

ATTUALIA' DEL DOGMA

M
aria Sempre Vergine è il modello del vero discepolo di Cristo che, accogliendolo in sé con la fede come Parola viva e santificante, rimane fedele a Lui per tutta la vita, liberandosi dai legami della temporalità per vivere con Lui e come Lui la figliolanza del Padre nella grazia dello Spirito.

v     La verginità di Maria manifesta l'iniziativa assoluta di Dio nell'Incarnazione. Gesù come Padre non ha che Dio [Lc 2,48-49 ]. “La natura umana che egli ha assunto non l'ha mai separato dal Padre. […] Per natura Figlio del Padre secondo la divinità, per natura Figlio della Madre secondo l'umanità, ma propriamente Figlio di Dio nelle sue due nature” [Concilio del Friuli (796 o 797), Simbolo: DS 619]. (CCC 506) 

v     Maria è vergine perché la sua verginità è il segno della sua fede che non era alterata da nessun dubbio [Lumen gentium, 63] e del suo totale abbandono alla volontà di Dio [1Cor 7,34-35].

v     Per la sua fede ella diviene la Madre del Salvatore: “Beatior est Maria percipiendo fidem Christi quam concipiendo carnem Christi [Sant'Agostino, De sancta virginitate, 3, 3: PL 40, 398]. 

 

 

 

 

 

 

 

Inserito Sabato 19 Settembre 2009, alle ore 16:02:26 da latheotokos
 
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