L'affidamento all'Immacolata secondo San Massimiliano Kolbe
Data: Venerdi 14 Febbraio 2014, alle ore 11:59:49
Argomento: Spiritualitą


Un articolo di P. Roberto Brandinelli, in Milizia Mariana, n. 10 - dicembre 2004, pp. 28-30.



L'Immacolata

«Immacolata» è il titolo mariano più caro a Padre Kolbe, anche se riconosce che è dalla maternità divina di Maria che scaturiscono tutte le grazie concesse a Lei da Dio. Tra queste grazie, l'Immacolata Concezione è la prima. Però Padre Kolbe aggiunge che per certi versi l'Immacolata Concezione caratterizza Maria ancora di più della sua maternità divina. Questa, infatti, è un attributo esterno che indica la sua relazione a Gesù, la sua missione nella storia della salvezza, mentre l'Immacolata Concezione riguarda la sua intima natura, il suo essere personale. L'Immacolata Concezione ha un suo modello nella Santissima Trinità, in particolare nello Spirito Santo. Secondo Padre Kolbe lo Spirito Santo, procedendo eternamente dall'amore che intercorre tra il Padre e il Figlio, può ben definirsi Concezione Immacolata, Increata ed Eterna. A questa Concezione Immacolata, Increata ed Eterna corrisponde Maria, l'Immacolata Concezione creata e finita. Maria è l'Immacolata Concezione creata perché, fin dal primo istante della sua concezione, nella sua anima vive lo Spirito Santo. E grazie a questa speciale presenza dello Spirito Santo, Ella può divenire la Madre del Verbo. All'Immacolata Padre Kolbe vuole conformare la propria vita fino a trasformarsi in Lei, fino a consentire che Lei prenda possesso del nostro cuore e di tutto il nostro essere, che viva e operi in noi e per mezzo nostro, che ami Dio con il nostro cuore e che noi apparteniamo a Lei senza alcuna restrizione.Non si deve però trattare di un atteggiamento solo emotivo nei confronti dell'Immacolata, ma di un impegno a fare nostre, per quanto possibile, la sua realtà spirituale e la sua vita di grazia.

Donarsi a Lei per essere di Dio

L'affidamento a Maria non va visto come qualcosa di distinto o di aggiunto quasi dall'esterno alla consacrazione a Dio. Esso è nella stessa linea della consacrazione a Dio, perché Maria è all'interno della volontà di Dio. Come l'intercessione della Vergine non è altro che l'eco della volontà salvifica di Dio e come la sua mediazione materna non è autonoma dalla mediazione di Cristo, ma qualcosa che l'accompagna dall'interno, cosi l'affidamento a Maria è un tutt' uno con la consacrazione a Dio. L'affidamento a Maria rende più facile il cammino cristiano. Ella è colei che più di ogni altra creatura è pienamente unita a Dio. Lei sola vuole unicamente e tutto quello che Dio vuole; per cui pensare a Maria, donarsi e conformarsi a Lei significa pensare, unirsi e consacrarsi a Dio. Da qui deriva l'impegno di Padre Kolbe nel diffondere la conoscenza, l'amore e l'affidamento alla Vergine Immacolata e l'utilità anche per noi di affidarci alla sua materna intercessione e mediazione. L'affidamento all'Immacolata consiste essenzialmente in un atto della volontà emesso una volta e non revocato. Di per sé non sono richiesti atti esterni o formule particolari, anche se queste possono aiutare e Padre Kolbe ne compose qualcuna, che corredò anche di commento. Non è essenziale neanche la componente del sentimento o della memoria. Fondamentale è solo il conformare la propria volontà a quella della Vergine Maria, offrirsi in proprietà all'Immacolata.

Caratteristiche

La donazione di se stessi all'Immacolata è prima di tutto senza riserve, cioè illimitata nel tempo e nelle circostanze. I termini che in Padre Kolbe ricorrono più frequentemente per esprimere la totalità della donazione all'Immacolata sono quelli di cosa (proprietà) e di strumento. Con il termine cosa egli vuoi significare che come le realtà materiali si consumano con l'uso, allo stesso modo il milite dell'Immacolata deve essere disposto a consumarsi per la Vergine. Con i termini cosa e proprietà, Padre Kolbe fa capire che l'affidamento all'Immacolata deve condurre il cristiano ad una trasformazione di se stesso fino a raggiungere una piena identificazione con la Vergine Maria. Il termine strumento, presente già nel foglietto programmatico del 16 ottobre 1917, da un lato indica la totalità della propria donazione, dall'altro l'aspetto dinamico di tale donazione. L'anima che si dona all'Immacolata non resta infatti inerte, ma al contrario acquista una straordinaria capacità d'intercessione. Padre Kolbe fa ricorso anche ad un'altra immagine particolarmente suggestiva, a quella del pennello in mano al pittore.

L'esperienza di P. Kolbe

Nei primi quindici anni di vita della Milizia dell'Immacolata Padre Kolbe vive la propria donazione a Maria con un atteggiamento interiore di appartenenza all'Immacolata, allo scopo di raggiungere una maggiore efficienza apostolica. In questo periodo il suo ideale è quello di diventare proprietà e cosa dell'Immacolata in modo da appartenere a Lei, di essere disponibile a Lei come uno strumento. Padre Kolbe è perciò occupato a non ostacolare l'Immacolata con i propri peccati e le proprie resistenze. Negli anni 1932-85, invece, vive l'impegno dell'affidamento all'Immacolata con una esigenza nuova, quella di tendere verso una completa identificazione con Lei. Nella sua vita quotidiana si avvicendano gioie grandissime e croci pesanti, ma a lui interessa unicamente mettersi in armonia con la volontà dell'Immacolata e, attraverso Lei, con la volontà di Dio. In questi anni a Padre Kolbe piace essere un pennello nelle mani dell'Immacolata, ma ancora di più fondersi, divenire una cosa sola con Dio, attraverso l'Immacolata. Negli ultimi anni della sua vita, egli riesce sempre di più a superare le resistenze che vengono dalla sua individualità e dal suo amor proprio e si fa più acuta in lui l'esigenza di entrare quasi in compagnia di Maria all'interno del mistero trinitario. In questi anni la donazione all'Immacolata diventa un'opzione fondamentale, una vera spiritualità in quanto atteggiamento profondo, costante, unificatore, coinvolgente. Essa non appare in san Massimiliano una struttura statica, ma una realtà vitale, in continuo movimento.

Conseguenze

Con l'affidamento all'Immacolata, non si crea solo una relazione esterna con Maria diventando suoi figli, schiavi, cosa, proprietà o strumenti nelle sue mani, ma si diventa Lei stessa. Si tratta naturalmente di una trasformazione mistica che consente di non essere più angustiati da alcuna difficoltà e neppure dalla preoccupazione del destino eterno. Solo attraverso il dono totale di se stessi all'Immacolata si può esercitare un reale influsso sull'ambiente esterno e conseguire cosi le finalità della M.I. Tale influsso accade anche se la persona non se ne rende conto. In ogni caso il milite non si accontenta di questo e compie consapevolmente ogni sforzo e fa tutto il possibile per guadagnare anche altri all'Immacolata, affinché anch' essi divengano proprietà della Vergine.
 







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