Introduzione di Vincenzo Sansonetti, Madre, prendici per mano, in Francesco e Maria. L'amore di Papa Bergoglio per la Madonna, Rizzoli, Milano 2014, pp. 7-11.
Francesco e Maria
"Alla potente intercessione di Maria, nostra Madre, Madre della Chiesa, affido il mio ministero." È la mattina del 15 marzo 2013. Papa da due giorni, Francesco si mette subito e apertamente sotto la protezione della Madonna. Le parole sono rivolte ai cardinali riuniti nella Sala Clementina. Aggiunge: "Sotto il suo sguardo materno, ciascuno di noi possa camminare lieto e docile alla voce del suo Figlio divino, rafforzando l'unità, perseverando concordemente nella preghiera e testimoniando la genuina fede nella presenza continua del Signore". Il giorno prima, 14 marzo, aveva compiuto il primo atto pubblico da Pontefice rendendo omaggio alla Vergine Salus Populi Romani, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, portandole un mazzolino di fiori. Una visita abituale per lui. Da arcivescovo, spesso andava li a pregare. Una forte devozione per la Madre di Dio ha sempre segnato la vita e l'azione pastorale di Bergoglio. L'ha confermato padre José Daniel Blanchoud, rettore del santuario di Nuestra Senora de Luján, protettrice dell'Argentina. "Ha compiuto quel gesto per chiedere a Maria che l'accompagni e lo protegga in questo nuovo ministero che la Chiesa gli chiede." Padre Blanchoud ha poi fornito un dato: "In questi giorni [si era agli inizi del pontificato, ndr] abbiamo avuto un'affluenza di pellegrini maggiore di quella consueta. L'elezione ha messo in movimento la gente: l'ha fatta avvicinare alla Vergine. Il popolo conosce la devozione del Papa per la Madonna. Vengono a confessarsi". La Madonna degli argentini è un'immagine che ricorda la Vergine di Loreto (anche se il legno è di colore bianco) e richiama quella di Pompei, perché si festeggia l'8 maggio, giorno della celebre Supplica nella cittadina campana. Bergoglio era sempre presente quel giorno al Santuario di Luján, a 70 chilometri da Buenos Aires, dove ogni anno si ritrova un milione di giovani al termine di un faticoso pellegrinaggio. Il futuro Papa visitava spesso anche la piccola, candida chiesa di Nostra Signora di Caacupé, la Madonna delle Villas Miserias, nelle baraccopoli. In un'omelia del 7 novembre 2011 il futuro Pontefice aveva detto: "Per potersi inserire umanamente nella nostra storia, Dio aveva bisogno di una madre, e ce la chiese. Quella è la Madre cui guardiamo oggi, la figlia del nostro popolo, la serva, la pura, la discreta che fa spazio affinché il Figlio realizzi il segno: Colei che facilita in ogni momento questa realtà ma non da padrona né da protagonista. Bensì da serva. La stella che sa spegnersi affinché il Sole si manifesti".
L'intimo legame di Papa Francesco con la Madonna è documentato nel suo stemma, prima vescovile e poi pontificio dove, in basso a sinistra, si trova proprio una stella: secondo la tradizione araldica la stella simboleggia appunto la Vergine Maria, madre di Cristo e della Chiesa. La definirà "stella della nuova evangelizzazione". Il legame ha radici lontane, il suo battesimo, ed è stato poi alimentato dalla particolare devozione a "Maria che scioglie i nodi". Il giorno di Natale del 1936 viene infatti battezzato nella basilica dedicata a Maria Ausiliatrice del Harrio Flores di Huenos Aires: la chiesa, imponente, in stile neo-romanico lombardo, è cara ai suoi genitori, che la frequentavano sin da ragazzi; e lo stesso Jorge Mario nella sua infanzia vi passerà intere giornate. Diventato vescovo e cardinale non dimentica la "sua" basilica e ogni anno, il 24 maggio— festa di Maria Ausiliatrice — vi presiede i sacri riti. Ma spesso giunge inatteso, in altri giorni. C'è chi ricorda che arrivava con l'autobus, vestito da semplice prete. Entrava in chiesa, si sedeva accanto alla statua della Madonna e si raccoglieva in silenziosa preghiera; poi, sempre in autobus, tornava in arcivescovado.
Quanto alla devozione di Bergoglio per "Maria che scioglie i nodi" risale all'epoca in cui, a metà anni Ottanta, viveva in Germania, in Baviera, per completare la tesi di dottorato. Tutto nasce dalla "scoperta" di un quadro pieno di gioia e colore che lo commuove e che si trova nella chiesa (tenuta dai Gesuiti) di St. Peter am Perlach, ad Augusta. Il dipinto, a olio su stoffa e risalente al XVIII secolo, è attribuito all'artista locale Johann Georg Schmidtner. Realizzato su richiesta di un nobile prelato per ricordare l'aiuto prezioso che i suoi nonni, quasi un secolo prima, avevano ricevuto dalla Vergine in un momento di gravi difficoltà coniugali. L'opera, in stile veneziano con influenza barocca, senza titolo, è quasi ignorata dalla gran parte dei fedeli e dei visitatori; Bergoglio invece ne resta profondamente colpito, e anche confortato. Nel quadro la Madonna non regge in braccio il Bambin Gesù ed è ritta, sopra una falce di luna, e schiaccia sotto il piede un serpente che rappresenta il Maligno; nel frattempo è intenta a sciogliere con attenta sollecitudine i nodi intrecciati di un nastro sorretto da due angeli. L'angelo di destra le porge il nastro pieno di nodi; dall'altro lato il nastro scivola ormai liscio dalle mani di Maria nelle mani di un altro angelo che lo mostra al fedele, per indicargli che la sua preghiera è stata esaudita. Bergoglio si inginocchia davanti a questa immagine carica di mistero e sente che anche dentro di lui alcuni "nodi" cominciano a sciogliersi. Tornato in Argentina, si farà instancabile promotore della conoscenza tra i fedeli di "Maria che scioglie i nodi", inaugurando cappelle in suo onore e utilizzandone l'immagine persino come personale "biglietto da visita". La devozione, diffusissima in America Latina, sta diventando molto popolare anche in Italia. Nella preghiera mariana in Piazza San Pietro del 12 ottobre 2013, una vera e propria catechesi sul ruolo della Vergine nella nostra vita, Papa Francesco si riferisce chiaramente a questa devozione. Afferma: "Maria, che con il suo 'sì' ha aperto la porta a Dio per sciogliere il nodo dell'antica disobbedienza, è la madre che con pazienza e tenerezza ci porta a Dio perché Egli sciolga i nodi della nostra anima con la sua misericordia di Padre". É lei che "ci porta per mano", come Madre, "all'abbraccio del Padre della misericordia".
Maria nelle parole di Papa Francesco
In Maria, Figlia di Sion, si compie la lunga storia di fede dell'Antico Testamento, con il racconto di tante donne fedeli, a cominciare da Sara, donne che, accanto ai Patriarchi, erano il luogo in cui la promessa di l)io si compiva, e la vita nuova sbocciava. Nella pienezza dei tempi, la Parola di 1)io si è rivolta a Maria, ed Ella l'ha accolta con tutto il suo essere, nel suo cuore, perché in Lei prendesse carne e nascesse come luce per gli uomini.
(Enciclica "Lumen Fidei", 29giugno 2013)
Maria è strettamente associata, per il suo legame con Gesù, a ciò che crediamo. Nel concepimento verginale di Maria abbiamo un segno chiaro della filiazione divina di Cristo. L'origine eterna di Cristo è nel Padre, Egli è il Figlio in senso totale e unico; e per questo nasce nel tempo senza intervento di uomo.
(Enciclica "Lumen Fidei", 29giugno 2013)
Anche Maria ha conosciuto il martirio della croce: il martirio del suo cuore, il martirio dell'anima. Lei ha sofferto tanto, nel suo cuore, mentre Gesù soffriva sulla croce. La Passione del Figlio l'ha vissuta fino in fondo nell'anima. E stata pienamente unita a Lui nella morte, e per questo le è stato dato il dono della risurrezione. Cristo è la primizia dei risorti, e Maria è la primizia dei redenti, la prima di "quelli che sono di Cristo". E nostra Madre, ma anche possiamo dire è la nostra rappresentante, è la nostra sorella, la nostra prima sorella, è la prima dei redenti che è arrivata in Cielo.
(Omelia nella solennità dell'Assunzione, Castel Gandolfo 15 agosto 2013)
La Madre del Redentore ci precede e continuamente ci conferma nella fede, nella vocazione e nella missione. Con il suo esempio di umiltà e di disponibilità alla volontà di Dio ci aiuta a tradurre la nostra fede in un annuncio del Vangelo gioioso e senza frontiere. Cosi la nostra missione sarà feconda, perché è modellata sulla maternità di Maria. A Lei affidiamo il nostro itinerario di fede, i desideri del nostro cuore, le nostre necessità, i bisogni del mondo intero, specialmente la fame e la sete di giustizia e di pace e di Dio.
(Omelia nella solennità di Maria SS. Madre di Dio - XLVII Giornata mondiale della pace, 1 gennaio 2014)
Nelle mani di Maria, Madre del Redentore, poniamo con fiducia filiale le nostre speranze. A Lei, che estende la sua maternità a tutti gli uomini, affidiamo il grido di pace delle popolazioni oppresse dalla guerra e dalla violenza, perché il coraggio del dialogo e della riconciliazione prevalga sulle tentazioni di vendetta, di prepotenza, di corruzione. A Lei chiediamo che il Vangelo della fraternità, annunciato e testimoniato dalla Chiesa, possa parlare a ogni coscienza e abbattere i muri che impediscono ai nemici di riconoscersi fratelli.
(Omelia nella solennità di Maria SS. Madre di Dio - XLVII Giornata mondiale della pace, 1 gennaio 2014)
Passato attraverso l'esperienza di morte e risurrezione del suo Figlio, viste, nella fede, come l'espressione suprema dell'amore di I)io, il cuore di Maria è diventato una sorgente di pace, di consolazione, di speranza, di misericordia. Tutte le prerogative della nostra Madre derivano da qui, dalla sua partecipazione alla Pasqua di Gesù. Dal venerdì al mattino di domenica, Lei non ha perso la speranza: l'abbiamo contemplata Madre addolorata ma, al tempo stesso, Madre piena di speranza. Lei, la Madre di tutti i discepoli, la Madre della Chiesa, è Madre di speranza.
(Regina Coeli, 21 aprile 2014)
La Madonna sempre andava dietro a Gesù, fino alla fine, lo accompagnava. Preghiamola che ci accompagni sempre nel nostro cammino, questo cammino della gioia, questo cammino dell'uscire, questo cammino del rimanere con Gesù.
(Udienza all'Azione Cattolica, 3 maggio 2014)
Vegli su di voi, sulle vostre famiglie e sul vostro servizio la Vergine Maria, vostra celeste Patrona che venerate con il titolo di Virgo Fidelis. A Lei ricorrete con fiducia, specialmente nei momenti di stanchezza e di difficoltà, sicuri che, come madre tenerissima, Lei saprà presentare al suo Figlio Gesù i vostri bisogni e le vostre attese.
(Udienza all'Arma dei Carabinieri, 6 giugno 2014)
Un cristiano senza memoria non è un vero cristiano: è un cristiano a metà strada, è un uomo o una donna prigioniero del momento, che non sa fare tesoro della sua storia, non sa leggerla e viverla come storia di salvezza; [...] quel giorno, con gli Apostoli, c'era la Dorma della memoria, quella che dall'inizio meditava tutte quelle cose nel suo cuore. C'era Maria, nostra Madre. Che Lei ci aiuti in questa strada della memoria.
(Omelia nella solennità di Pentecoste, 8 giugno 2014)