Maria, Madre dell'evangelizzazione
Data: Martedi 7 Luglio 2015, alle ore 9:19:10
Argomento: Magistero


Un articolo di Giuseppe Ruggiero in Il Rosario e la Nuova Pompei, 131 (2015) n. 5 /giugno 2015,  pp. 18-19.



L'Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium

Papa Francesco ci ha regalato alla fine del 2013 il suo documento programmatico di pontificato, l'esortazione apostolica Evangelii Gaudium. Anche se non è formalmente qualificata come "post-sinodale", ossia frutto del Sinodo dei Vescovi tenutosi nell'ottobre 2012, dedicato alla nuova evangelizzazione, essa è certamente il documento più rappresentativo della sua personalità e della missione che intende portare avanti nei prossimi anni. Più che offrire ricette pre-costituite, invita a pensare; è un programma "aperto"; col suo linguaggio diretto e semplice apre tante vie di rinnovamento e di azione sulla scia del Concilio Vaticano II, di cui quest'anno, l'8 dicembre, si celebrerà il 50° della chiusura e in connessione l'inizio del Giubileo della Misericordia. Lo scopo di questa esortazione apostolica è di invitare ad una "nuova tappa dell'evangelizzazione". Si noti che qui non si parla di "nuova evangelizzazione", ma solo di "nuova tappa dell'evangelizzazione", proprio per superare i dibattiti più o meno accademici intorno all'espressione e per chiarire che "ogni autentica azione evangelizzatrice è sempre nuova". Ci sono almeno tre documenti magisteriali, che in certo senso potrebbero essere considerati come la radice ispirativa e sono le esortazioni apostoliche Gaudete in Domino ed Evangelii Nuntiandi, firmate da Papa Paolo VI nel 1975, entrambe dedicate alla gioia dell'annunzio del Vangelo nel mondo d'oggi e poi il celebre discorso di apertura del Concilio Vaticano II di Papa Giovanni XXIII, che si apriva con le parole Gaudet Mater Ecclesia. A questi 3 documenti se ne può aggiungere un altro, il documento conclusivo di Aparecida, frutto della V conferenza generale dei Vescovi dell'America Latina nel 2007, che sempre respira nell'animo e nelle pagine di Papa Bergoglio, che ne è stato il redattore. In quel testo dei Vescovi latinoamericani si parla della gioia che deve caratterizzare i discepoli di Cristo e che ha poi un impatto benefico sulla società in generale. Tutto ciò significa che la Evangelii Gaudium è frutto di un lungo e articolato percorso maturato nella mente del Papa da lungo tempo, sin dagli anni della sua giovinezza, del suo ministero sacerdotale, quando da Superiore provinciale dei gesuiti a San Miguel in Argentina, come raccontano i suoi biografi, volle fondare una parrocchia nelle borgate lì attorno e spingeva i suoi confratelli ad "uscire", ad andare nelle case dei poveri, ad evangelizzare! Comunicando in questa esortazione apostolica il riflesso delle sue esperienze pastorali, ma anche aprendosi a nuove esperienze, al passo con i tempi, Papa Francesco vuole far comprendere che questa è la Chiesa: una "Chiesa in uscita", che se non evangelizza, si ammala e non è più quella che è. Ricchissimi e avvincenti sono i contenuti che si dipanano progressivamente dalla lettura del testo. Come quando spiega che cosa s'intende per "evangelizzazione" e dice che non si tratta semplicemente di trasmettere una dottrina teorica, ma d'instaurare un rapporto interpersonale, anzitutto con Dio e poi con i fratelli: la Chiesa non cresce per proselitismo, ma per attrazione, riprendendo le parole di Benedetto XVI; è il rapporto di amore che genera conoscenza e adesione. Ecco da dove nasce la gioia del Vangelo e il fine dell'evangelizzazione è «di condurre le fragilità del nostro popolo verso la gioia evangelica, che è la fonte della nostra forza»: con queste parole si esprimeva il Cardinale Bergoglio, qualche anno prima della sua elezione al pontificato. Per questa convinzione, egli raccomanda di accompagnare con misericordia e pazienza le persone, al di là dei loro difetti e delle loro cadute.

Maria, madre dell'evangelizzazione

Alla luce di questi concetti fondamentali, non è difficile per il Papa presentare la Vergine Maria come la "madre dell'evangelizzazione". Negli ultimi paragrafi dell'esortazione apostolica al culmine dell'architettura, il Papa presenta Maria come colei che impersona la Chiesa evangelizzatrice e senza di lei non è possibile capire lo spirito della nuova evangelizzazione. In lei la gioia e il Vangelo sono una sola cosa e si diffondono senza limite. In una sua omelia da Cardinale nel 2012, egli presentava la Vergine come colei che «non si è difesa dalla sorpresa di Dio. In lei la sorpresa del Vangelo si unisce alla gioia». Molto significativa è anche la sottolineatura che la Chiesa che evangelizza ha in lei un'icona femminile, che legge tutti i misteri del Vangelo. Viene qui richiamato uno dei pensieri più cari a Papa Francesco, ossia il genio femminile come costitutivo della Chiesa. Le donne, con la loro sensibilità e intelligenza, ad imitazione di Maria, sono quelle che meglio impersonano la Chiesa "madre" tenera, piena di affetto. Maria, infatti, apre i cuori alla fede con il suo affetto materno. E potremmo dire che la Evangelii Gaudium non fa altro che declinare tutte le caratteristiche di questo affetto materno. La capacità di attenzione agli altri è la prima caratteristica dell'affetto materno evidenziata; e questa è finalizzata ad una conversione che restituisca la gioia della fede. La conversione, il miglioramento continuo e quindi la crescita è la finalità delle attenzioni materne. Una maternità autentica mira alla crescita del figlio e alla sua autonomia. Attraverso l'educazione del figlio, la madre prolunga l'atto generativo e gli fornisce tutti gli strumenti per strutturare la sua identità più profonda. L'apertura e l'ascolto sono le altre due caratteristiche dell'amore materno richiamate da Evangelii Gaudium. Una madre che ascolta, perché ha il cuore aperto, è una garanzia di sana crescita del figlio, perché è convinta che la crescita è armonica quando non è frutto di imposizioni dei suoi progetti, perché il figlio cresce e si sviluppa secondo il progetto scritto nella sua natura personale. La buona madre fa crescere il figlio, quando «sa riconoscere tutto ciò che Dio ha seminato in suo figlio» e ne favorisce lo sviluppo. E questo avviene attraverso la vicinanza della madre, che sta con il figlio, condividendo con lui i momenti di ansia e di dolore e le aspirazioni. Il modello è sempre lei, la Vergine Maria, madre attenta, aperta all'ascolto, che si avvicina ai suoi figli per aiutarli a capire i segni di Dio e ad accompagnarli sulle vie che lo Spirito apre davanti a loro. Così la gioia del Vangelo si espande nei cuori e si allarga al mondo intero.

 

ASCOLTA L'AUDIO DELL'ARTICOLO







Questo Articolo proviene dal PORTALE DI MARIOLOGIA


L'URL per questa storia è:
/modules.php?name=News&file=article&sid=1267