Gabriele dell'Addolorata
Data: Mercoledi 16 Settembre 2009, alle ore 12:23:09
Argomento: Santi


Il profondo legame spirituale con Maria nella vita di San Gabriele dell'Addolorata

 

La vita di questo giovane santo passionista è stata segnata da un amore profondo per la Vergine. Lui stesso si definiva "un impasto di amore alla Madonna". Questo amore travolgente è vissuto da Gabriele con la psicologia di un orfano bisognoso dell'amore materno, che si rivolge a Maria come a madre col linguaggio filiale corrispondente agli stadi evolutivi dell'età. Nella sua formazione vi è un ruolo materno coperto dalla presenza vivida della madre celeste. Gabriele dell'Addolorata (nasce il 18 giugno 1839 e muore il 27 febbraio 1862) attinge ispirazione ed energia dalla dottrina mariana del tempo, basata sui florilegi dei Padri, sugli esempi dei santi e impregnata di devozioni. Ma ne risulta un'esperienza originale per contenuto ecclesiale e passionista.
Da piccolo è già molto devoto dell'Addolorata, prega davanti ad un gruppo marmoreo della Pietà, recita con tutta la famiglia quotidianamente il rosario. Durante la sua permanenza presso i Gesuiti di Spoleto, si inserisce nella Congregazione mariana attraverso la quale la sua devozione mariana si precisa verso una fisionomia spirituale. Sicuramente è stato anche influenzato dalla spiritualità dei Servi di Maria che proprio a Spoleto officiano la chiesa di San Luca con un'associazione laicale intitolata ai sette dolori di Maria e profonde ripercussioni interiori deve aver avuto nel visitare la Santa Casa di Loreto. Durante il noviziato passionista, la sua marianità si irrobustisce sotto la guida del maestro padre Raffaele e del vice padre Norberto. Fonti dottrinali sono "Le Glorie di Maria" di S. Alfonso e "L'amor di Maria" del camaldolese padre Roberto.
La Vergine è una presenza permanente nel suo cuore. Come programma di vita si propone di non negare mai nulla che gli venga chiesto per amore di Maria. Parla di Maria non passione ed amore sconfinato, non tollera che altri siano tiepidi in questa devozione, preferisce i predicatori che parlano di Maria, cura e recupera le sue immagini deteriorate. In Maria ha una fiducia illimitata, a lei si rivolge sempre con la frase: "Maria, mamma mia, pensaci tu!". Visitando le chiese, subito dopo la visita al SS. Sacramento, corre all'altare della Vergine. Le feste mariane lo trovano più mobilitato del solito. Preparandosi e celebrandole aumenta le devozioni e soprattutto l'impegno per la preghiera e la pratica della virtù. In un piccolo diario - trattato intitolato "Simbolo mariano" concentra tutte le sue conoscenze ed esperienze mariane. E' un testo di poco valore letterario e teologico, ma fondamentale per capire la spiritualità del giovane passionista.
Tutta la sua giornata è disseminata di atti di devozione alla Vergine. In modo particolare ha venerato e amato la Vergine sotto il titolo di Addolorata. Ai quattro voti religiosi che fa come passionista, Gabriele aggiunge anche quello di diffondere la devozione all'Addolorata. L'Addolorata e il Crocifisso sono per lui le facce dello stesso mistero che ha invaso, trasformato e santificato la sua giovane vita.

 







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