Perché Maria viene a noi?
Data: Giovedi 14 Aprile 2016, alle ore 9:36:12
Argomento: Mariofanie


Un articolo di Lucia Amour su Sacro Cuore, n. 3 - aprile 2016, pp. 10-11.



Si avvicina il mese di maggio, mese mariano per eccellenza, un mese che ha il profumo delle rose e il sorriso di Maria. Ella nel corso del tempo ci ha dimostrato di prediligerlo in modo speciale, scegliendolo per alcune delle Sue più grandiose epifanie (si pensi a Fatima e a Ghiaie di Bonate, entrambe iniziate un 13 maggio), un mese che si apre all'insegna della forza e della pazienza di colui che è il protettore della Santa Famiglia e di tutte le nostre famiglie, san Giuseppe, invocato come lavoratore cioè come il sostegno e l'aiuto di Gesù e di Maria attraverso il quotidiano umile e costante impegno nel compiere i doveri del proprio stato.

Una presenza costante e universale

Le visite, dolci e consolatrici, della Vergine Madre sulla terra nel corso dei secoli, sono cosa assodata e molto amata dal popolo cristiano, anche se la Chiesa, nella sua grande saggezza e prudenza, ha fino ad oggi dato il suo riconoscimento ufficiale soltanto a 15, tra le tantissime apparizioni mariane venerate dai fedeli in tante parti. Da Laus in Francia, a Kibeho in Rwanda, da Rue du Bac a Parigi (dove tuttavia, nonostante la diffusione mondiale dell'apparizione, non ci fu, da parte del Vescovo un decreto, ma soltanto una lettera pastorale che autorizzava la diffusione della Medaglia Miracolosa) a Lourdes passando per Fatima in Portogallo, Banneux in Belgio e tanti altri luoghi, la nostra Mamma celeste - certo con il permesso del Figlio Gesù - scende periodicamente sulla terra per visitarci ammonirci e consolarci: ma perché lo fa? La Rivelazione di Dio è compiuta con le Scritture e pertanto nulla può esservi aggiunto, neppure da un'Apparizione mariana: questo è certo. Così recita a tale proposito il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 67: "Lungo i secoli ci sono state delle rivelazioni chiamate "private".... Il loro ruolo non è quello di "migliorare" o di "completare" la Rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica».

Fatti per il cielo

Ma allora, quale è per noi suoi figli amatissimi e spesso infedeli il senso profondo di tante apparizioni della Vergine, specie negli ultimi due secoli? Penso fortemente che il primo scopo sia lo stesso per tutte le Apparizioni mariane: quello di farci prendere vera consapevolezza che il Cielo esiste davvero. «Vengo dal Cielo» dice Nostra Signora del Rosario ai tre pastorelli il 13 maggio 1917, mentre a Lourdes l'Immacolata Concezione promette a Bernardette il 18 febbraio 1858: «Non vi prometto di rendervi felice in questo mondo, ma nell'altro». "Vengo dal Cielo": tutti i veggenti di ogni tempo hanno fatto propria questa grandiosa esperienza, che li ha segnati per sempre: chi ha visto Maria già su questa terra ha compreso con il cuore che, dopo e al di là della vita terrena, esiste per l'uomo il Paradiso. Tutto cambia per loro, dopo questa esperienza. La morte non fa più paura mentre tutte le cose acquistano una prospettiva diversa, la prospettiva del Vangelo: chi perderà la sua vita per il Signore la guadagnerà per la vita eterna. Provate ad immaginare se in un giorno qualunque, mentre siete occupati in una delle tante vostre attività, magari una delle più modeste, il Soprannaturale con tutta la sua potenza e la sua Luce accecante, si palesasse improvvisamente ai vostri occhi increduli e forse spaventati. Non pensate che da quell'istante la vostra vita cambierebbe radicalmente e per sempre? Ebbene, questo è esattamente ciò che è successo anche a Bernardette mentre raccoglieva rami secchi in una grotta sporca e abbandonata; così è capitato a Laus per Benedetta Rencurel, a La Salette per Massimino e Melania, a Fatima per Lucia Giacinta e Francesco, tutti poveri pastorelli dediti a condurre le loro greggi; così è avvenuto ai ragazzini di Pontmain nei paesi della Loira, a Manette Beco in Belgio, quando la "Vergine dei Poveri" le apparve dalla finestra di casa sua a Banneux in un freddo gennaio del 1933 e, sempre in Belgio, ai cinque ragazzi di Beauraing, mentre si avviavano verso il convento delle suore dove studiavano. Così fu anche per Ida Peerdeman, impiegata in una fabbrica di profumi ad Amsterdam, quando il 25 marzo 1945 le pareti di casa sua scomparvero per lasciare il posto ad "un mare di luce e un vuoto profondo" nel quale apparve la Signora di tutti i Popoli. Alphonsine invece era nel refettorio della sua scuola a Kibeho, in Rwanda, all'ora di pranzo, quando la Madre del Verbo la chiamò: "Figlia mia!".

La Mamma si fa carico dei suoi figli

Ecco allora il primo grande messaggio che Maria ci dona in tutte le sue Apparizioni: se il Cielo esiste davvero e ci aspetta tutti tra poco - anche per chi vivesse cent'anni, il suo tempo sulla terra è infatti poco rispetto all'eternità -, come e per che cosa merita davvero spendere la propria esistenza? Lascio ad ognuno di voi il compito di riflettere su questo interrogativo. Il secondo grande messaggio varia da caso a caso: Maria, da mamma, vuole aiutarci a vivere la sequela al Figlio in modo pieno in ogni tempo della storia, cercando di offrirci gli strumenti più idonei per superare le difficoltà cui potremmo andare incontro e, molte volte, prevenirle.

 

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