Articolo di Maria Giovanna Muzj in Theotokos 16 (2008) n. 1, pp. 21-62.

«Chi si prefigga di fare uno studio sintetico dell'iconografia mariana della Chiesa indivisa, deve necessariamente tener conto di due dati di fatto: da una parte la sua ricchezza e multiformità, dall'altra la diversità delle impostazioni metodologiche degli innumerevoli studi di cui è stata oggetto. Questi ultimi si possono infatti suddividere in tre grandi gruppi: quelli di taglio prettamente storico-artistico svolti su singoli monumenti o singole aree geografiche, nonché il materiale relativo all'iconografia mariana contenuto nei saggi di storia dell'arte paleocristiana e medievale; quelli che considerano l'iconografia mariana prevalentemente in relazione al suo ambiente culturale teologico e liturgico; infine quelli condotti secondo un approccio íconografico-iconologico, con il suo sfondo interdisciplinare e la sua ricerca del messaggio che data opera voleva veicolare[...]».