Mamajedda
Data: Domenica 8 Luglio 2018, alle ore 8:59:13
Argomento: Libri


Raccolta di Sonetti siciliani dedicati alla Madre di Dio di Benedetto Buscemi, Adrano 2001.



«Non è la prima volta che scrivo versi rivolti alla Santa Madre di Dio e non ho avuto l’intenzione di fare arte, anche se ho preferito adoperare la forma metrica del sonetto che tanto prediligo. So di non essere né il primo, né l’unico ad onorare Maria Santissima; ma, come tanti altri hanno già fatto prima e meglio di me, non ho potuto non scrivere anch’io proprio per quello stesso sentimento di affetto filiale che da sempre i cristiani portano alla Santa Vergine. Questo moto del cuore mi è stato trasmesso da piccolissimo da mio padre con il suo esempio: innamorato com’era di Maria, non potevo non ammirarlo, mentre anch’io rimanevo dolcemente ammaliato dal dolcissimo nome della Signora di tutte le Grazie. Rivedendo i cinquant’anni di vita che ho già trascorso, ho constatato come in ogni momento la Mamma di Gesù è stata pure Madre mia; una Presenza silenziosa, ma forte nel sorreggermi, decisa nel difendermi, dolcissima nel consolarmi; una Madre che non ha mai desistito dal correggere i miei errori, dal guidarmi per seguire i passi del Suo Divino Figlio. Così come venivano fuori ho cercato di trascrivere i miei sentimenti, le mie riflessioni e forse le mie preghiere; ma, in ogni caso, si è trattato del mio voler parlare a Lei, con Lei, di Lei. Sicuramente queste righe non rendono, così come da sempre vorrei, la stessa intensità del mio sentire e potrebbero pure lasciare indifferenti chi li esaminasse; ma so per certo che Ella sa quanto il mio cuore vorrebbe cantarLe, anche se non riesce come vorrebbe; tante volte, infatti, spinto dal desiderio di cantare a Lei e, non trovando nessun modo che mi soddisfa, preferisco abbandonarmi ad un silenzio mentale cullato dal pensiero di Maria, del Suo Nome, mentre una dolcezza di cui non so dire invade il mio animo e di cui sento gli effetti nel benessere di tutto il mio essere. Il titolo di questa raccolta “Mamajedda”, termine siciliano ormai dismesso nel linguaggio corrente, significa “Mammina” e veniva usato in antico non dai bambini ma dalle persone di una certa età nei confronti delle madri già avanti negli anni ed era un segno di affettuoso rispetto carico di una certa sacralità intima e famigliare. Voglia Maria Santissima gradire queste povere parole e insegnarmi sempre più ad esserLe grato per l’amore del quale continuamente mi ricopre.»

 

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