Uno studio del Prof. Samuele Pinna in Rivista Teologica di Lugano XXII (3/2017) pp. 583-597.

«La ricerca di Charles Journet, riconsegnata nella sua opera maggiore, L’Église du Verbe incarné, si sviluppa essenzialmente nell’area della teologia della Chiesa, di cui – in linea con il Vaticano II – anche il mistero riguardante Maria, quale Madre di Dio e della Chiesa, è parte o, meglio, è il cuore [...] Per Journet la mariologia non è semplicemente un frammento dell’ecclesiologia, quasi una sua appendice di minor valore, bensì è una parte strutturale: è il suo vertice. La Chiesa è attratta dalla Vergine, senza mai potersi identificare con lei. In Maria, pertanto, si condensa e si intensifica la grazia collettiva di tutta la Chiesa. Maria è nella Chiesa più Madre che la Chiesa, più Sposa che la Chiesa, più Vergine che la Chiesa. Journet anticipa, in qualche modo, la teologia espressa dal Concilio, che dedica l’ultimo capitolo della Costituzione Lumen gentium alla riflessione sulla figura della Beata Vergine Maria [...] ».

Charles Journet nasce a Ginevra nel 1891. Ordinato sacerdote nel 1917, fino al 1924 eserciterà il suo ministero come vicario nelle parrocchie di Saint-Pierre a Friburgo, di Sainte-Croix a Carouge e del Sacré-Coeur a Ginevra. Nel 1924 è nominato professore del Grand Séminaire, dove insegnerà teologia dogmatica fino al 1970. Nel 1926 fonda, insieme a F. Charrière, futuro vescovo della Diocesi, la rivista Nova et Vetera, che dirigerà fino alla sua morte. All’inizio degli anni ’20 entra in relazione di amicizia con Jacques Maritain: la loro ricca corrispondenza rivela il legame che li terrà uniti durante le loro vite e l’influsso reciproco esercitato nelle loro opere. Nel 1965 papa Paolo VI lo crea Cardinale e, nello stesso anno, partecipa alla IV sessione del Concilio Vaticano II. Il 15 aprile 1975 morirà nell’ospedale cantonale di Friburgo e verrà seppellito, secondo la sua volontà, al cimitero della Chartreuse della Valsainte.