Maria in San Bernardo di Chiaravalle
Data: Martedi 13 Ottobre 2020, alle ore 9:50:50
Argomento: Autori


Un articolo di Stefano De Fiores in Theotokos XVII (2009/2), pp. 309-336.



«Al seguito di Jean Leclercq, riconosciuto studioso ed interprete di san Bernardo di Chiaravalle (1090-1153), Inos Biffi mette in guardia dal dare per scontati «i tratti singolari e inconfondibili sia della sua personalità sia della sua dottrina o meglio ancora della sua teologia speculativa e spirituale». Ciò significa che la figura di Bernardo di Chiaravalle, su cui si sono accumulate «convenzionali contraffazioni devozionali ed emotive», rimane tuttora avvolta nel mistero, ed esige un accostamento più critico su colui che si definiva «chimera del mio secolo». In pratica si tratta di distinguere, fino addirittura a separare, il Bernardo storico e quello leggendario, il Bernardo di Clairvaux e san Bernardo. Le differenze tra l'uno e l'altro sono notevoli: Il Bernardo della storia non ha niente di meraviglioso. Egli è straordinario, perché eccezionale, ma all'interno della categoria degli esseri di cui facciamo parte. È più vicino a noi del Bernardo della leggenda, più vicino all'uomo reale quale fu l'abate di Clairvaux e quali siamo noi. Sicché si potrebbe giungere ad affermare che questa leggendarizzazione «ha alterato la conoscenza oggettiva del san Bernardo della storia». Ma — come osserva I. Biffi — «sarebbe sbrigativo il dissolvimento di ogni relazione storica tra il san Bernardo della storia e quello dell'agiografia», per il motivo che se la biografia devota e leggendaria non ha colto tutto san Bernardo, ciò «non vuol dire che lo ha contraffatto[...]». 

 

 







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