Il patronato di Maria
Data: Giovedi 25 Febbraio 2021, alle ore 9:39:10
Argomento: Medioevo


Un articolo su La Madonna della Neve, n. 2 - febbraio 2021, pp. 4-5.

 



Maria è avvocata di tutti i fedeli ma tutti vogliono averla tutta per sé - Nel medioevo si spiega così la categoria della elezione - E i Carmelitani non sono da meno rispetto alle altre famiglie religiose - Tra essi emergono teologi e umanisti come John Baconthorpe e Arnoldo Bostio.

Nel medioevo, se è condivisa la convinzione che Maria si è assunta il compito di proteggere e difendere il popolo cristiano al cospetto del tribunale divino, sono gli Ordini religiosi quelli che vantano di possedere una particolare attenzione della Madre di Dio nei loro confronti. E all'interno degli Ordini mendicanti, si distinguono i Carmelitani. Questa convinzione si diffonde attraverso il racconto dei benefici e dei miracoli che la Vergine ha riservato all'Ordine, che vanta di averla avuta, quando era ancora su questa terra, come ospite sul monte Carmelo. Lì, infatti, prima ancora della venuta di Cristo si erano raccolti quei "figli dei profeti" che, a imitazione di Elia, custodivano la presenza del Signore. Ma non mancano più accurate riflessioni sulla missione di Maria come "avvocata". Tra i numerosi autori, si distingue in modo particolare John Baconthorpe, filosofo e teologo scolastico, detto "doctor resolutus", vissuto in Inghilterra nella prima metà del XIV secolo (†1346 ca), "magister" a Oxford e Cambridge. Maria, nei confronti dei suo "fratelli", si mostra un incomparabile esempio da imitare e una potente mediatrice: «Perciò è davvero opportuna fra i Carmelitani l'usanza di invocare Maria, loro speciale avvocata, dopo ogni ora canonica, recitando, in ginocchio, la "Salve Regina". Giustamente questo Ordine è ancor più venerato per il fatto che possiede un'avvocata così grande; perciò tutti potranno dire, riferendosi ad esso: "Grazie a Lei riceverai lode"» (Laus religionis carmelitanae).

Clementissima avvocata

E Spiega: «Se Maria è già Mediatrice fra Dio e l'umanità ed è clementissima avvocata di tutti, in uno sguardo di fede stabile e riconoscente, essa appare come colei che si prende speciale cura di coloro che le sono particolarmente affidati, ritenendoli suoi familiari a diritto speciale. Come ogni stella differisce da un'altra, così ci sono diversi gradi in ogni famiglia; quelli che possiedono un titolo speciale, si trovano più vicini al Signore della casa. Davvero i Carmelitani hanno ottenuto, a titolo speciale, che Maria fosse loro avvocata, senza altro intermediario celeste, dopo il Signore, come dimostra il vincolo della loro professione. Perciò, per diritto e per gratitudine, lei sarà più vicina a loro che a tutti gli altri. E poiché essi sono più cari a Maria e di conseguenza più vicini al Figlio suo, a questi Fratelli essa può dire "Fratelli miei carissimi e tanto desiderati, rimanete saldi nel Signore (Fil 4,1)"» (Laus religionis carmelitanae). Un altro autore che con grande abilità retorica ha evidenziato la cura di Maria per i Carmelitani, è stato il fiammingo Arnoldo Bostic (1445-1499). Grazie alla sua preparazione teologica e culturale e all'esemplarità della sua vita, i Carmelitani furono attivamente coinvolti nel movimento umanistico della seconda metà del XV secolo. La riflessione sull'azione di protezione esercitata da Maria sui suoi fedeli è resa, secondo lo stile tipico del tempo, nella forma del dialogo tra Gesù (la giustizia) e Maria (la misericordia). Nell'opera, il "Patronato e il patrocinio della beata Vergine Maria", Bostio scrive: «Maria è zelantissima nel proteggere i suoi figli; a tal punto che quelle parole del più soave dei profeti, Mosè: "lo dò la morte e dò la vita" (Dt 32,39) possono essere intese come dialogo tra nostro Signore Gesù Cristo e la sua dolcissima Madre. Se il Figlio di Dio, per esigenze di giustizia, dicesse: "Farò morire questo ingiusto fedele", risponderebbe la Vergine clementissima: "E io lo farò vivere, per mezzo della misericordia, perché sono la Madre della misericordia". Se egli, un po' rabbonito, ancora insistesse: "Lo percuoterò perché sono gravemente offeso, ella, che è la fonte della pietà, aggiungerebbe: "E io lo salverò, perché sono piena di grazia, e non c'è chi me lo possa strappare dalle mani". Solo lei, fra le creature, può dispensare doni in abbondanza a chi vuole e come vuole».

Misericordia e giustizia

E il richiamo alla Scrittura giustifica i benefici compiuti da Maria: «La preghiera della Vergine Maria poggia sulla giustizia, perché non è lecito a un figlio negare qualcosa a sua madre; come Salomone dice a sua madre Betsabea: "Chiedimi quello che vuoi perché non è lecito che io ti neghi qualcosa" (1Re 2,20). E perciò a quella sublime e potentissima Signora canta la Chiesa: "Il Figlio ti onora, non negandoti niente. Le preghiere dei santi e degli angeli, invece, si fondano sulla grazia e sulla pura liberalità di Dio. Maria, per i suoi meriti e per le sue preghiere, ha ottenuto la grazia della conversione a innumerevoli peccatori induriti e maligni. Ha salvato tanti già sicuri della loro dannazione; molti annegati nelle acque; tanti sorpresi da morte improvvisa, poiché si erano raccomandati al suo patrocinio quando erano in vita. Tanti che erano morti senza un salutare pentimento li sottrasse potentemente alle fauci del diavolo e li riportò in vita perché potessero fare penitenza». Insomma, ella è più abile nel salvare i peccatori di quanto non sia il diavolo nel procurare la loro dannazione. «Chi sarebbe in grado di spiegare con quanta giustizia o con quale diritto ella salvi quelli che potrebbero dannarsi e quelli che sono morti in peccato mortale senza avere fatto penitenza? É certo però che lo fa senza ledere la giustizia.[...] É così esuberante questa fontana di misericordia, che i suoi gesti di pietà sono inesauribili, pur rimanendo sempre integro e intaccato il sigillo della giustizia. Con arte e ingegnosità ella sa dispensare la misericordia senza nuocere alla giustizia». Salvare la misericordia, senza nuocere alla giustizia, questa è la missione di Maria. «Non si può dubitare che ella sia sempre disposta a soccorrere i suoi devoti, poiché è lei che genera la vita, procura il perdono; è Madre di grazia, Fonte di pietà, Imperatrice di clemenza, Regina di misericordia. La Trinità divina la scelse a condividere il suo regno, perché quelli che hanno paura della giustizia possano accorrere al trono della Madre di misericordia: decretò di non negar nulla ai suoi meriti e alle sue suppliche. "É meglio che non parli chi dice di aver avuto la sensazione che la soavissima Maria, invocata nelle necessità, abbia fatto mancare la sua misericordia". Così si esprime il devoto Bernardo, nutrito in modo particolare del suo latte. In lei sta ogni speranza di vita e di virtù».

 

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