«Tra Maria e la donna c’è un nesso necessario. Già sul piano naturale, quello che accade in Maria concerne in qualche modo la donna e contribuisce alla sua storia e alla sua comprensione, appunto perché Maria è donna. Il mistero di Dio sul femminile non distingue tra Maria e la donna. Il progetto di Dio su Maria, è lo stesso progetto di Dio sulla donna. Ma il nesso più profondo tra la donna e Maria è dato dal fatto che la Madre del Signore è chiamata ad occupare un posto importante nella storia della salvezza in quanto donna. La scelta di Maria da parte di Dio che nella «pienezza dei tempi» fa nascere suo Figlio «da donna» (Gal 4,4), rivela al massimo grado il modo di agire di Dio nei riguardi della donna stessa. Maria, perciò, rivela la donna alla donna, perché costituisce l’orizzonte storico-salvifico della sua definitiva comprensione. In questo intervento cercherò di individuare lo spazio nel quale, in base agli orientamenti principali dell’enciclica di Benedetto XVI Deus caritas est e del recente magistero pontificio, si possa riconoscere la permanente validità dell’iconicità mariana per le nuove esigenze della donna emancipata del nostro tempo. Tale rapporto porta ad individuare l’esistenza e l’importanza di quel modo femminile di essere ed agire nel mondo, diverso e reciproco rispetto a quello maschile, e di ipotizzare ambiti concreti di azione e di impegno a servizio della vita per la donna, nel campo della compagine sociale ed ecclesiale, alla luce della Madre di Dio[...]».