In quest’ora buia vieni a soccorrerci e consolarci
Data: Mercoledi 30 Marzo 2022, alle ore 19:36:13
Argomento: Magistero


Un articolo di Andrea Acali in RomaSette del 26 marzo 2022.

 




 

Papa Francesco ha consacrato al Cuore Immacolato della Vergine l’umanità intera e in particolare Ucraina e Russia. «Portiamo a lei ciò che stiamo vivendo. Come i bambini che quando hanno paura ricorrono alla mamma»

«Ricorriamo dunque a te, bussiamo alla porta del tuo cuore noi, i tuoi cari figli che in ogni tempo non ti stanchi di visitare e invitare alla conversione. In quest’ora buia vieni a soccorrerci e consolarci. Riponiamo la nostra fiducia in te». Le parole della consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, preghiera semplice e fiduciosa, sono state rivolte alla Madonna da Papa Francesco al termine della celebrazione penitenziale che ha presieduto nella basilica di San Pietro nel giorno in cui la Chiesa ricorda l’Annunciazione, il 25 marzo. Una cerimonia inserita nella 24 Ore per il Signore, che dal 2014 in prossimità della IV domenica di Quaresima, domenica “laetare”, rivolge particolare attenzione al sacramento della riconciliazione. Anche il Papa si è confessato per poi ascoltare le confessioni di sei fedeli.

Dopo la proclamazione del Vangelo, il Papa ha tenuto la sua omelia, incentrata sul perdono, durante la quale ha dedicato ampi passaggi alla Consacrazione. «In questi giorni notizie e immagini di morte continuano a entrare nelle nostre case, mentre le bombe distruggono le case di tanti nostri fratelli e sorelle ucraini inermi. L’efferata guerra, che si è abbattuta su tanti e fa soffrire tutti, provoca in ciascuno paura e sgomento. Avvertiamo dentro un senso di impotenza e di inadeguatezza. Abbiamo bisogno di sentirci dire: non temere», le parole con cui l’arcangelo si è rivolto a Maria. «Ma – ha proseguito Francesco – non bastano le rassicurazioni umane, occorre la presenza di Dio, la certezza del perdono divino, il solo che cancella il male, disinnesca il rancore, restituisce la pace al cuore. Ritorniamo a Dio, al suo perdono». E come lo Spirito è sceso su Maria, «abbiamo bisogno dello Spirito d’amore, che dissolve l’odio, spegne il rancore, estingue l’avidità, ci ridesta dall’indifferenza. Abbiamo bisogno dell’amore di Dio perché il nostro amore è precario e insufficiente». Se «vogliamo che il mondo cambi, deve cambiare anzitutto il nostro cuore. Per fare questo, oggi lasciamoci prendere per mano dalla Madonna».

In lei, ha proseguito il pontefice, «non c’è traccia di male e perciò con lei Dio ha potuto iniziare una storia nuova di salvezza e di pace. Lì la storia ha svoltato. Dio ha cambiato la storia bussando al Cuore di Maria. E oggi anche noi, rinnovati dal perdono di Dio, bussiamo a quel Cuore. In unione con i Vescovi e i fedeli del mondo, desidero solennemente portare al Cuore immacolato di Maria tutto ciò che stiamo vivendo: rinnovare a lei la consacrazione della Chiesa e dell’umanità intera e consacrare a lei, in modo particolare, il popolo ucraino e il popolo russo, che con affetto filiale la venerano come Madre. Non si tratta di una formula magica ma di un atto spirituale. È il gesto del pieno affidamento dei figli che, nella tribolazione di questa guerra crudele e insensata che minaccia il mondo, ricorrono alla Madre, come i bambini che quando hanno paura ricorrono alla mamma, gettando nel suo Cuore paura e dolore, consegnando se stessi a lei. È riporre in quel Cuore limpido, incontaminato, dove Dio si rispecchia, i beni preziosi della fraternità e della pace, tutto quanto abbiamo e siamo, perché sia lei, la Madre che il Signore ci ha donato, a proteggerci e custodirci. Ci consacriamo a Maria per entrare nel piano di pace di Dio per il mondo». Maria «prenda oggi per mano il nostro cammino: lo guidi attraverso i sentieri ripidi e faticosi della fraternità e del dialogo, sulla via della pace», ha concluso Bergoglio.

Infine, il momento più atteso. Il Papa si è recato davanti alla statua della Madonna di Fatima, portata dal santuario di San Vittorino, e ha letto l’atto di consacrazione. «Abbiamo smarrito l’umanità, abbiamo sciupato la pace. Siamo diventati capaci di ogni violenza e distruzione. Abbiamo urgente bisogno del tuo intervento materno. Tu, stella del mare, non lasciarci naufragare nella tempesta della guerra. Tu, arca della nuova alleanza, ispira progetti e vie di riconciliazione. Tu, “terra del Cielo”, riporta la concordia di Dio nel mondo. Estingui l’odio, placa la vendetta, insegnaci il perdono. Liberaci dalla guerra, preserva il mondo dalla minaccia nucleare».

Ancora: «Madre di Dio e nostra, solennemente affidiamo e consacriamo al tuo Cuore immacolato noi stessi, la Chiesa e l’umanità intera, in modo speciale la Russia e l’Ucraina. Accogli questo nostro atto che compiamo con fiducia e amore, fa’ che cessi la guerra, provvedi al mondo la pace. Il sì scaturito dal tuo Cuore aprì le porte della storia al Principe della pace; confidiamo che ancora, per mezzo del tuo Cuore, la pace verrà. A te, dunque, consacriamo l’avvenire dell’intera famiglia umana, le necessità e le attese dei popoli, le angosce e le speranze del mondo. Attraverso di te si riversi sulla Terra la divina Misericordia e il dolce battito della pace torni a scandire le nostre giornate». Al termine Francesco ha deposto un omaggio floreale ai piedi della Vergine.

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