Ermeneutica biblico-mariana, un cantiere aperto
Data: Sabato 19 Giugno 2010, alle ore 15:32:28
Argomento: Bibbia


Uno studio di Mario Masini su Theotokos VIII (2000),  n. 2 - MARIA SECONDO LE SCRITTURE - pp. 873-905

Il compito in tutti i tempi attribuito all’ermeneutica biblica è stato significato già da Origene1 nella celebre metafora, che egli asserisce aver ricevuto da una tradizione giudaica. La Bibbia rassomiglia ad una casa con molte porte chiuse a chiave; molte chiavi sono a disposizione: opera dell’ermeneutica è trovare la chiave adatta ad aprire ciascuna delle porte. In senso generale, l’ermeneutica è il complesso dei principi e dei metodi per l’interpretazione e la comprensione di un testo scritto; l’aggettivo «biblica» aggiunto ad «ermeneutica » designa gli approcci e i metodi della pratica esegetica in tale specifico settore2. L’ulteriore aggiunta di «mariana» costituisce un’espressione insolita. Benché, infatti, in tutti i tempi e soprattutto in quelli recenti, esegeti e teologi si siano dedicati all’interpretazione dei testi mariani presenti soprattutto nel Nuovo Testamento, tuttavia non si può dire che si sia costituito all’interno dell’ermeneutica un settore che possa essere qualificato come biblico-mariano. Se però si considerano gli ultimi decenni, soprattutto quelli posteriori al Vaticano II3, si rileva un crescendo di contributi esegetici e teologici dedicati ai testi biblico-mariani tale da invitare a porsi la domanda se non si possa ormai parlare anche di un’ermeneutica biblico-mariana4.....................

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