Maria è ortodossa, evangelica o cattolica?
Data: Domenica 10 Ottobre 2010, alle ore 9:17:50
Argomento: Ecumenismo


Un articolo di Stefano De Fiores su Famiglia Cristiana del 26/07/2010

 

La sensibilità o devozione alla Madonna cambia per cattolici, ortodossi e protestanti.
Quali sono le divergenze e le convergenze nelle tre confessioni a proposito della figura di Maria?

Supponiamo di avere dinanzi a noi tre rappresentanti delle principali branche del cristianesimo: un prete greco ortodosso, una pastora luterana tedesca e un laico cattolico romano. Se li interroghiamo: «Chi è per voi Maria?», verosimilmente darebbero le seguenti risposte.

«Per me ortodosso», direbbe il primo, «la Theotokos (Madre di Dio) è l’onnipresente. Basta partecipare alla nostra divina liturgia per accorgersi che Maria è onorata e incensata nelle icone, celebrata in festività che punteggiano l’anno liturgico, cantata da anafore e inni ricchi di simboli biblici e di afflato poetico. Veramente – come diceva Bulgakov – la nostra è la religione di Gesù e di Maria».

Il tono cambia radicalmente se parla la pastora luterana: «Onoriamo la Madre di Gesù, ma non rivolgiamo a lei nessuna preghiera, perché non riconosciamo altri mediatori all’infuori dell’unico mediatore. Preferiamo guardare a Maria come alla credente, dichiarata da Elisabetta beata per la sua fede».

Avanza il cattolico e puntualizza la sua posizione: «Amo vedere Maria come la cooperatrice al mistero della salvezza, anzi il tipo o modello della creatura che prevenuta dalla grazia risponde con piena disponibilità, come ha fatto al momento dell’annunciazione. Le chiediamo di pregare per noi adesso e nell’ora della nostra morte».

Fin qui si tratta di preferenze e di accentuazioni, comprensibili nell’ambito della propria confessione di fede. Non ci sono differenze notevoli con la Chiesa ortodossa, che crede all’assunzione e alla santità immacolata di Maria (sebbene sia contraria alla dogmatizzazione) e anche alla sinergia o cooperazione tra Dio e la creatura.

Le differenze sono con le comunità evangeliche o protestanti. Queste hanno difficoltà ad accettare i dogmi dell’immacolata concezione e dell’assunzione, come pure la cooperazione di Maria (in base al solus Deus) e la preghiera rivolta a Maria.

Grazie allo Spirito Santo, che guida le Chiese verso la piena unità, si sono raggiunti traguardi insperati di comprensione anche riguardo ai dogmi mariani. Per il Gruppo di Dombes (1998), che raduna 20 teologi protestanti e altrettanti cattolici, le divergenze esistono, ma «non attentano alla nostra comunione in una stessa fede in Cristo», poiché «l’interpretazione di tali dogmi non comporta nulla che sia contrario all’annuncio evangelico. In questo senso questi dogmi non ingenerano divergenze separatrici».

La dichiarazione di Seattle (2004), Maria: grazia e speranza in Cristo, da parte della Commissione internazionale anglicana-cattolica romana, si spinge ancora più in là, affermando che i dogmi dell’Immacolata e dell’Assunta non solo non contraddicono la verità centrale di Cristo salvatore ma sono in armonia con essa. E prosegue: «Siamo una cosa sola con lei e con gli apostoli, raccolti in preghiera per l’effusione dello Spirito sulla Chiesa nascente, famiglia escatologica di Cristo».


 







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