La mariologia di San Bernardino da Siena
Data: Giovedi 1 Marzo 2012, alle ore 17:25:35
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Dal libro di P. Alessandro Maria Apollonio (F.I.), Mariologia francescana. Da San Francesco d'Assisi ai Francescani dell'Immacolata, Facoltà Teologica Marianum, Roma 1997, pp.87-92.



San Bernardino da Siena (1444), «fu uno dei più grandi assertori della mediazione universale di Maria come attestano non soltanto numerosi teologi dal '500 in poi, riferendo e sviluppando i suoi pensieri, ma anche le encicliche mariane dei Sommi Pontefici Leone XIII (Iucunda semper, 8 settembre 1894) e san Pio X (Ad diem illum, 2 febbraio 1904) che citano passi di san Bernardino oggi divenuti classici»213. Egli scrisse 11 sermoni specificamente mariani, in lingua latina secondo l'uso del tempo; essi formano il Tractatus de Beata Virgine214. Ci sono rimaste anche 8 prediche mariane in lingua volgare, che sono state riportate dai suoi uditori215. Inoltre, le ripetizioni ed i riferimenti mariano nei sermoni di diverso soggetto sono copiosissimi. Due sermoni mariani in latino attribuiti precedentemente al Santo, sono stati considerati spuri dalla recente edizione critica216. Come è stato già rilevato, l'impostazione cristologica e mariologica di san Bernardino risente dell'influsso del pensiero di Ubertino da Casale; inoltre possiamo includere san Bernardino tra quei teologi francescani che hanno seguito la scuola cristocentrica e "'immacolatista" del beato Giovanni Duns Scoto.

La predestinazione di Maria

Alia luce di queste considerazioni, non fu meraviglia se dagli scritti di san Bernardino si può dedurre sia la dottrina della predestinazione assoluta di Cristo, sia della predestinazione assoluta di Maria: «Pater ante saecula Deus perpetuam praedestinavit in Virginem. dignissimam Filius elegit in Matrem, Spiritus Sanctus omnis gratiae dornicilium praeparavit?»217.
Evitando accuratamente di affrontare la questione della predestinazione, prima o dopo la previssione del peccato, san Bernardino illustra positivamente la convenienza della predestinazione stessa di Maria collocandola accanto a Cristo, al vertice della perfezione creata: «Deus quidem licet in mundi creatione nihil, produxerit imperfectum sed omnia perfecta, sicut eorum exigebat natura, tamen ultimae perfectionis consummatio usque ad partum Virginis dilata est et soli Virgini reservata. - Omnia namque entia unum ens nobilissimum appetebant, viventia unum nobilissimum [...]; et Breviter omnes creaturae appetebant unum quoddam optimum, purum, creatum. Hic autem sic existentibus impertectis, provisum est mundo de una femina super omnibus benedicta, quae unico suo partu omnibus generibus rerum summam et ultimam perfectionem aduxit»218.
Come il Verbo Incarnato «principalis natura, in creatione intenta a Deo ab aeterno, fuit, quam ipse [Deus] praedestinavit ad, personalem unionem»219, così pure Maria, «haec benedicta puella tantam pcrfectionem attulit universo, quod ulterioris perfectionis non est capax»220.

La mediazione di Maria

Per quanto riguarda la mediazione di Maria, san Bernardino sottolinea il carattere volontario e cosciente della sua cooperazione all'opera salvifica di Cristo: «....ut de ea incarnaretur sapientia Dei missus est Angelus ad Virginem (Lc 1,26-27): vigil ad vigilem, ut esset tanti secreti conscia, necnon et voluntaria atque propta cooperatrix et ministra»221.
Il nesso tra la maternità divina di Maria e la sua funzione salvifica è strettissimo, ed è colto sempre alla luce del libero consenso. Infatti, all'annuncio dell'Angelo Maria «consensit, scilicet propter universi orbis reparationem et recuperationem habendam, in qua et sui ipsius salus et reparatio continebatur et propter Dei laudem et gloriam ex hoc subsecuturam»222. «Hoc ergo fuit consentire in crucifixum, seu crucifigendum, et in praetium superabundae satisfationis omnium peccatorum et in meritum seu promeritationem et impetrationem ac mediatorem reparationis omnium electorum ex se et intra se formandum et suscipiendum»223.
Nel pensiero di san Bernardino, Maria non fu semplice soggetto passivo della Redenzione, ma vi partecipò attivamente: «Talis siquidem dolor fuit in ea maximus intensive [...] quia usque ad animam penetravit, sicut ei praedixerat Simeon, Luc. 2 cap. 35, dicens: "Tuam ipsius animam pertransivit gladius"; quod verbum, antrorsum et retrorsum consideratum, illarum duarum animarum, scilicet Christi et Virginis, miram doloris indicat participationem et transformationem»224. «...Omnino illa plus ad crucem appropinquabat quam quicumque alii, quia non solum iuxta crucem stabat, verum etiam in crucem pendebat: de se enim nihil in se remanserat. Tota commigraverat in dilectum, et dum ille corpus, ista spiritum immolabat»225.
La cooperazione di Maria alla redenzione, in unione al sacrificio del Figlio, si prolunga nella dispensazione universale della grazia: «Nulla creatura aliquam a Deo obtinuit gratiam vel virtutem, nisi secundum ipsius piae Matris dispensationem»226. «Nulla gratia de caelo, nisi ea dispensante, ad nos descendit. Hoc enim singulare officium divinitus ab aeterno adepta est, sicut Prov. 8 cap., 23, ipsa testatur dicens: "Ab aeterno ordinata sum", scilicet dispensatrix caelestium gratiarum»227.

L'Immacolata Concezione

A riguardo dell'Immacolata Concezione, san Bernardino fu estremamente prudente, soprattutto nellle predicazioni in ambienti dove potevano nascere discussioni e polemiche dannose per l'edificazione dei fedeli; in alcuni casi egli usò espressioni perlomeno ambigue che farebbero pensare ad una santificazione posteriore alla contrazione del peccato, per mezzo della grazia. Parlando della santificazione di Maria nella sua concezione, san Bernardino cita Hugone, il quale affermava che la stessa santificazione «removit culpam originalem, confert gratiam et removet pronitatem ad peccandum tam venialiter quam mortaliter. Et haec fuit in Virgine»228. Subito dopo, però, il Santo senese citava Sant'Anselmo secondo cui «decebat ut illius conceptio de matre purissima fieret ea puritate qua maior sub Deo nequit intelligi»229. Anche in altri luoghi san Bernardino usò espressioni inequivocabili a favore del privilegio: «La Vergine Maria - egli dice - fo senza omni peccato mortale, veniale et originale, secondo la comune nostra opinione. Et benché santo Thoma et alcun altro Dottore dicano che Ella contrahesse el peccato originale, [...] et che per brevissimo poncto stete cum esso, ma l'Ordine nostro et multi altri Sancti et Doctori, non meno autentici [=autorevoli] di quelli, tengono ch'ella non contrahesse mai peccato originale... E però nui dicemo, et tenemo fermamente. che Dio creò la sua beatissima Madre più pura et più mondissima che Joanne Baptista, [ ..] e quando gli infuse l'anima la preservò ch'Ella non contrahesse el peccato originale: e fo per tal modo preservata che fo sempre illibatissima, per modo che quell'anima sanctissima fo più pura et munda che mai nulla creatura, da l'anima del suo Fiolo in fora, però che fra li maschi Egli fo il più puro, cossì Maria infra le femine fo la più purissima»230.

San Bernardino è citato inoltre come testimone dell'Assunzione della beata Vergine Maria, nella Costituzione apostolica Munificentissimus Deus231.

NOTE
213 KOROSAK B., Bernardino da Siena, in: Bibliotheca Sanctorum, vol. II, Roma 1962. col. 1315. Gli scritti bernardiniani sono stati pubblicati recentemente in edizione critica: S. BERNARDINI SENENSIS, Opera Omnia, Ad Claras Aquas, Quaracchi 1950-1965, 9 voll. L'Opera Omnia non si occupa delle reportationes in latino e in volgare delle prediche di san Bernardino; queste sono state pubblicate nelle seguenti edizioni: BERNARDINO DA SIENA, Le prediche volgari. Quaresimale fiorentino del 1424, a cura di C. Cannarozzi, Pacini, Pistoia 1934, 2 voll.; ID., Le prediche volgari. Quaresimale del 1425, Libreria Ed. Fiorentina, Firenze 1940, 3 voll.: ID., Le prediche volgari. Predicazione del 1425 in Siena, Rinaldi, Firenze 1958, 2 voll.; ID. Prediche in volgare sul Campo di Siena 1427, a cura di C. Delcorno, Rusconi, Milano 1989, 2 voll. Il sermone Seraphim è stato pubblicato in: S. BERNARDINI SENENSIS, Opera, Poletti, Venetiis 1745, vol. III. Tra gli studi sulla mariologia bernardiniana, ricordo i seguenti: FOLGARAIT G., La Vergine bella in san Bernardino da Siena, Ed. Ancora, Milano 1939; DI FONZO L., La mariologia di S. Bernardino da Siena, in: Miscellanea Francescana, 47 (1947) 3-102; FIN G., L'Immacolata Concezione di Maria negli scritti e nella predicazione di S. Bernardino da Siena, Pontificia Università Gregoriana (tesi di laurea). Roma 1954.
214 In: Opera Omnia, Ad Claras Aquas, Quaracchi (Fi) 1959, vol. VI, pp. 65-180. II sermo IV De admirandi gratiis B. Virginis si trova in: Opera Omnia, o c., vol. IV, pp. 537-584); il sermo VII De salutatione angelica si trova in: o.c., vol. II, pp. 153-162; il sermo VIII De superadmirabilis gratia et gloria Matris Dei si trova in: I.c., pp. 371-397. Delle numerose edizioni degli scritti bernardiniani, precedenti all'attuale Opera Omnia, la migliore è quella curata da: RIDOLFI P., S. Bernardini Senensis Ord. Min. Opera... in 4 tomos distincta, Venetiis 1591, 4 vol.. in 4°. Il Tractatus si trova in: III, pp. 75-134. I sermoni 4, 7, 8 si trovano rispettivamente in: II, p. 510 ss.; I, p. 384 ss.; I, p. 510 ss..
215 Quattro di queste prediche sono state pronunziate dal Santo a Siena nel 1427 e pubblicate ultimamente dall'Editrice Rusconi: BERNARDINO DA SIENA, Prediche volgari sul Campo di Siena1427, Milano 1989, 2 voll. (predica I; XXIV; XXIX; XXX). Altre quattro risalgono ai due quaresimali di Firenze del 1424-1425 (cfr. S. BERNARDINO DA SIENA, Le prediche volgari, a cura di C. Cannarozzi. Pistoia 1934, 2 voll. [predica XVIII; LII; LIII] e ID., Prediche volgari inedite, a cura di D. Pacetti, Cantagalli, Siena 1935 [predica LI]).
216 COMMISSIO OPERIBUS S. BERNARDINI SENENSIS EDENDIS PRAEPOSITA, De Sancti Bernardini Senensis operihus. Ratio critica, Ad Claras Aquas. Quaracchi (Fi) 1947. Nella "ratio" critica sono ritenuti spuri i due sermoni mariani Necdum erant abyssi e il De Annuntiatione Virgini gloriosae.
217 SAN BERNARDINO, Tractatus de Beata Maria virgine. De septem verbis Virginis gloriosae. Sermo IX, in: Opera Omnia o.c., vol. VI. p. 123.
218 SAN BERNARDINO, Tractatus.... De gratia et gloria Beatae Virginis. Sermo VIII, in Opera Omnia, o.c., vol. II. cap IX, p. 379.
219 SAN BERNARDINO, De universali regno et dominio Jesu Christi. Sermo LIX, in: Opera Omnia, o.c. vol II. p. 342. L'espressione è tratta da: UBERTINO DA CASALE, Arbor vitae, I, o.c., cap. 3, f. 6 C.
220 SAN BERNARDINO,  Tratactus.... De superadmirabilis gratia et gloria beatae Mariae Virginis, in: Opera Omnia, o.c., vol. II, p. 379. Cfr DI FONZO I, o.c.. p. 22. Il concetto di Maria predestinata da Dio come vertice della perfezione creata, sarà ripreso da san Massimiliano Kolbe.
221 SAN BERNARDINO,  Tractatus... De consensu virginali, in: Opera Omnia, o.c., vol. VI, p. 110.
222 SAN BERNARDINO, Tractatus... In Annuntiatione gloriosae Virginis, in: Opera Omnia o.c.. vol. VI, p. 114.
223 Ivi, p. 112.
224 SAN BERNARDINO, Tractatus... De glorioso nomine Mariae, quod interpretatur "amarum mare", in: Opera Omnia, o.c., vol. VI, p. 78.
225 SAN BERNARDINO, Incipit tractatus de passione Domini nostri Jesu Christi. Sermo LV, pars II, in: Opera Omnia, o.c., vol. II, p. 246.
226 SAN BERNARDINO, Tractatus... De superadmirabili gratia et gloria Matris Dei, in: Opera Omnia, o.c., vol. II, p. 378. San Bernardino cita a sostegno della sua affermazione il Sermo 3 in Vigilia Nativitate Domini di san Bernardo (PL 183, 100 A).
227 SAN BERNARDINO, Tractatus... De superadmirabilis gratia et gloria Mater Dei. Sermo VIII, in: Opera Omnia, vol. II, o.c., p. 395.
228 SAN BERNARDINO, Tractatus .. De admirabilis gratiis beatae Virginis. Sermo IV, in Opera Omnia, vol. IV, p. 539. L'espressione è tratta da: HUGONE ARGENT., Compendium theologiae veritatis, IV, c. 4.
229 Ivi, pp. 539-540. L'espressione è tratta da SANT'ANSELMO, Liber de conceptu originalis et originali peccato, cap. XVIII, in: PL 158, 451.
230 In: ABATE G., S. Bernardino "esplicito" assertore dell'lmmacolato concepimento di Maria, in: Virgo Immaculata, VII, 2, Romae 1957, pp. 11-13. Si tratta di un sermone inedito, il cui incipit è «De gratiae plenitudine Virginis Mariae, et est S Bernardini». Come tutti i sermoni in volgare del Santo, anche questo non è di suo pugno, ma è una reporatatio. Il sermone è inedito, tuttavia ci sono buoni motivi per condividere l'opinione di p. Giuseppe Abate che l'attribuisce a san Bernardino: oltre all'indicazione esplita dell'incipit, depone a favore dell'autenticità il fatto che il codice manoscritto in cui si trova il sermone è assai antico (fine XV, inizio XVI secolo) ed in esso vi sono altre omelie del Santo già riconosciute come autentiche. Vi sono altre prediche sicuramente autentiche in cui san Bernardino si schierò a favore del privilegio, senza condannare la sentenza contraria (cfr Predicatio "Beatae Mariae Virginis", in: SAN BERNARDINO, Le prediche volgari, Edite dal p. Cannarozzi, Firenze 1958, pp. 160-161.
231 Cfr. o.c., pp. 763-765.
 







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