Linee di tendenza mariologica nel Protestantesimo contemporaneo
Data: Mercoledi 13 Novembre 2013, alle ore 16:52:58
Argomento: Riforma


Dal libro di Mario Masini, Maria di Nazaret nel conflitto delle interpretazioni, Edizioni Messaggero, Padova 2005, pp.189-192.



La riflessione dei mariologi è volta anche alla ricerca e al riconoscimento delle linee di tendenza mariologica del Protestantesimo quali si esprimono non soltanto nei documenti ufficiali, ma anche in occasioni e scritti privi di ufficialità. Già negli anni '50 il protestante Albert Ebneter aveva suggerito che la mariologia cattolica e quella di Lutero potrebbero trovare un percorso di riavvicinamento. In anni precedenti il Vaticano II il protestante Hans Asmussen aveva pubblicato uno scritto che, nonostante la sua ridotta estensione, aveva suscitato vivaci reazioni in quanto sottoponeva a critica la mancanza, nel mondo protestante, del riferimento a Maria tanto nella preghiera personale quanto in quella liturgico - cultuale; affermava, infatti, che senza mariologia e senza pietà mariana non si dà vera fede in Cristo59.
Nello stesso anno in cui veniva pubblicata la Lumen gentium (1965) del Vaticano II il cattolico Albert Brandenburg presentò con serenità di esposizione e senso ecumenico il pensiero rnariologico e mariano dei teologi protestanti contemporanei a partire da Karl Barth (1886-1968). E aveva giudicato che, conservando i principi fondamentali della Riforma e pur senza rinunciare all'atteggiamento critico del Protestantesimo nei confronti della mariologia cattolica, era possibile che cattolici e protestanti cercassero l'unità della dottrina dialogando sulla verità rivelata da Dio e affidata alla Chiesa60. Il Brandenburg sintetizza la problematica mariologica riconducendola a 7 punti tra i quali risultano assolutamente centrali il concepimento verginale di Gesù e la maternità divina di Maria61.
Una sintesi del pensiero protestante relativo a Maria viene offerta dal "Catechismo evangelico degli adulti": l'Evangelischer Erwachsenenkatechismus62 della chiesa luterana tedesca, il quale costituisce una testimonianza importante anche per il sottotitolo con cui si presenta: "Manuale della fede" (Kursbuch des Glaubens). In esso viene affermato che Maria va qualificata non soltanto come "cattolica", ma anche come "evangelica". Infatti Maria ha generato verginalmente Gesù concepito verginalmente ad opera dello Spirito Santo, e poi ha accompagnato i primi passi del Figlio che andava crescendo in «sapienza, età e grazia davanti a Dio e davanti agli uomini» (Lc 2, 52), essendogli molto più intima dei più intimi discepoli; inoltre, Maria è stata una ascoltatrice del tutto particolare della Parola di Dio. Per questi motivi Maria è modello della fede e dunque anche il prototipo e modello della Chiesa63.
Secondo il pastore valdese Paolo Ricca64 l'orientamento mariologico del Protestantesimo contemporaneo si raccoglie in due prospettive. La prima prospettiva è caratterizzata dal risveglio dell'interesse per l'argomento mariano. All'interno della Chiesa cattolica si è operata una attenuazione dell'attenzione per i dogmi e per il culto mariano e si è compiuta, mediante il Vaticano II, la saldatura del discorso mariologico con quello ecclesiologico: questo ha suscitato un risveglio dell'interesse del Protestantesimo per l'argomento mariologico. C'è stato, nel sec. XVI, l'utilizzo di Maria come bandiera della Controriforma e in funzione antiprotestante: oggi questo nesso non è più evidente: il cattolicesimo oggi presenta Maria «come la madre amorevole che chiama tutti i suoi "figli" all'unità» e il protestantesimo, da parte sua, ha perso la memoria della catena che legava Maria alla Controriforma. Questo ha indotto nel Protestantesimo la libertà dell'approccio a Maria.
Pur mancando «nel Protestantesimo una visione unanime e una posizione univoca su un punto tanto controverso» quale è il tema mariologico, tuttavia il Ricca ritiene che sia possibile cogliervi - ed è la seconda prospettiva - 3 linee di tendenza. La prima linea di tendenza può essere compendiata così: il Protestantesimo contemporaneo rifiuta di mettere in cantiere una "mariologia protestante", tuttavia non si limita alla delegittimazione teologica della mariologia come voleva K. Barth, anzi si sforza di capire «le ragioni, le implicazioni e la portata della mariologia sul piano antropologico e simbolico». La seconda linea di tendenza consiste nella ripresa dell'indagine sulla figura biblica di Maria: invero questa ricerca è già stata compiuta molte volte, però non ancora in maniera organica e soprattutto non ancora con un innesto nel complesso della teologia protestante. La terza linea di tendenza considera Maria in chiave tipologica, simbolica e meditativa65: questa visione valorizza Maria in quanto le riconosce una permanenza che oltrepassa quella unicamente storica, ma anche la relativizza in quanto «rinvia ad altro che a lei stessa». L'impegno futuro del Protestantesimo nel canpo mariologico sarà di «ritrovare Maria come sorella nella fede, ma ritrovarla veramente, perché era, per così dire, perduta e quindi assente; se viene ritrovata, ridiventa presente». Il pastore luterano Wolfgang Borowsky ha suggerito di raccogliere in tre casellari i punti di teologia mariana su cui indagare: i "titoli" mariologici, soprattutto quello di "corredentrice"; l'unità nella diversità riguardo ai dogmi mariani; unità nella valutazione dei testi biblico-mariani66. Ne risulta che l'istanza di pervenire ad una convergenza mariologica in chiave ecumenica permane vigoreggiante.

NOTE
58 Cf. A. ERNETER, Luthers Marienbild, in «Orientirung», 20 (1956), n. 7, pp. 77-79; n. 8, 85-87.
59 H. ASMUSSEN, Maria, die Mutter Gottes, Evangelisches Verlagswerk, Stuttgart 19512 (3a ed. 1960), p. 61.
60 A. BRANDENBURG, Maria in der evangelischen Theotologie der Gegenwart, Verlag Bonifacius, Paderborn 1965, p. 156; cf. Id., Zur Einfürung in Maria in Geheimnis der Kirche, Bild der Neuen Frau, Aschendorff, Münster 1975, pp. 87-90. - Meno esplicito nella conclusione ma ampio nell'esposizione è il Brandenburg nel contributo - De mariologia ac de cultu.... apud christianos disiunctos Protetanticos hoc tempore vigentibus -, redatto alla vigilia del Vaticano II e pubblicato nel volume curato ed edito dalla PONTIFICIA ACADEMIA MARIANA INTERNATIONALIS: De Mariologia et Oecumenismo, Roma 1962.
61 Cf. E. R. CARROLL, A Survey of recent Mariology, in «Marian Studies», 18 (1967), p. 114.
62 Evangelischer Erwachsenenkatechismus. Kursbuch des Glaubens, VELKD, Gütersloh 1975. Presentazione di tale "catechismo" da parte di M. DIEZ PRESA, María en la teologia protestante moderna, in «Ephemerides Mariologicae», 44 (1994), p. 459: seconod il Diez Presa questo costituisce un ulteriore elemento che fa ben sperare nel futuro ecumenico della mariologia, p. 464.
63 Evangelischer Erwachsenenkatechismus, pp. 392-416.
64 P. RICCA, Maria di Nazaret nella riflessione di alcuni teologi contemporanei della Riforma, in «Marianum», 55 (1993), pp. 473-493.
65 Dettagli di G. Bruni su questa linea di tendenza in «Theotokos», 6, pp. 271-272
66 Cf. W. BOROWSKY, Verdrängt Maria Christus?, Druckerei M. Link, Schwennigen a. N. 1900, pp. 96-97; R. BERTALOT, Ecco la serva del Signore. Una voce protestante, ed. Marianum Roma 2002, pp. 34-36. 96-97.
 







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