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Novena all'Immacolata

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PRESENTAZIONE

La proposta per la Novena dell’Immacolata: la glorificazione della Trinità.
Lo schema dei giorni cerca di approfondire questa tematica partendo dal senso del tempo di Dio che tocca anche il nostro tempo e evidenzia ciò che questo provoca esistenzialmente nella nostra vita.
Nel tempo senza tempo della Trinità, ma anche la preghiera che il salmo 89 ci suggerisce: Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore.
Di questa sapienza è stato ricolmo il cuore immacolato di Maria. A lei chiediamo, di accompagnarci nel vivere il tempo che ci è dato come un dono di Dio che passa per le nostre decisioni e a Dio ritorna con pienezza di frutti.

1° giorno Il tempo, memoria e attesa
2° giorno L’attesa che ci dà forma
3° giorno Il tempo della pazienza di Dio
4° giorno Tempo di farsi bambini
5° giorno Tempo di morire e risorgere
6° giorno Tempo del Figlio
7° giorno Tempo dello Spirito
8° giorno Tempo del Padre
9° giorno Tempo di nuovo cielo e nuova terra

Per ogni giorno sono indicati il testo della Scrittura e un breve commento che, nell’eventualità, potrebbe anche essere sostituito da una riflessione fatta dal Presidente della celebrazione. Per tutti i giorni è prevista invece la preghiera iniziale, tratta dalla Preghiera eucaristica IV, e il rito dell’incensazione e supplica.
Per quanto riguarda l’icona di Maria che ci accompagna, potrebbe essere quella della Platytera (Maria che ha nel cuore l’immagine di Gesù), o un’altra che riteniamo adeguata.

Il disegno di Dio, progettato e preparato dal Padre, eseguito nell’Incarnazione e nel mistero pasquale del Figlio del suo amore, sua parola vivente e icona perfetta, compiuto nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita, per Cristo, con Cristo e in Cristo, nell’unità dello Spirito Santo, viene ricondotto al Padre, Alfa e Omega, principio e fine di tutte le cose.
Che tutto questo non sia utopia, ma possibilità concreta, in germe già realizzata, lo mostra la liturgia con le varie celebrazioni che ci presentano Maria, una donna della nostra terra, della nostra carne e del nostro sangue, pienamente redenta, obbediente alla Parola, perfettamente unita a Cristo per opera dello Spirito Santo, vergine feconda, madre del Cristo, tempio dello Spirito, icona della Chiesa, coronata di gloria e splendente di ogni bellezza, segno di consolazione e di sicura speranza per il popolo di Dio pellegrino verso il giorno glorioso del Signore.
Nella liturgia cogliamo la sintesi delle tre dimensioni costitutive del tempo, del passato, del presente e del futuro e ci radichiamo nell’oggi dell’evento di salvezza di Dio, con Maria.


RITO INTRODUTTIVO

P - È veramente giusto renderti grazie, è bello cantare la tua gloria, Padre santo, unico Dio vivo e vero; prima del tempo e in eterno tu sei, nel tuo regno di luce infinita.
Tu solo sei buono e fonte della vita e hai dato origine all’universo, per effondere il tuo amore su tutte le creature e allietarle con gli splendori della tua luce.
Noi ti lodiamo Padre santo per la tua grandezza, tu hai fatto ogni cosa con sapienza e amore.
Padre santo, hai tanto amato gli uomini da mandare a noi, nella pienezza dei tempi, il tuo unico Figlio come salvatore. Egli si è fatto uomo per opera dello Spirito ed è nato dalla Vergine Maria; ha condiviso in tutto, eccetto il peccato, la nostra condizione umana.
Per attuare il tuo disegno di redenzione si consegnò volontariamente alla morte, e risorgendo distrusse la morte e rinnovò la vita.
E perché non viviamo più per noi stessi, ma per lui che è morto e risorto per noi, ha mandato o Padre lo Spirito santo, primo dono ai credenti, a perfezionare la sua opera nel mondo e compiere ogni santificazione.
Padre misericordioso concedi a noi, tuoi figli, di ottenere con la beata Maria vergine e madre di Dio, con gli apostoli e i santi, l’eredità eterna del tuo Regno, dove con tutte le creature, liberate dalla corruzione del peccato e della morte, canteremo la tua gloria in Cristo nostro Signore, per mezzo del quale tu o Dio doni al mondo ogni bene.
Per Cristo, con Cristo e in Cristo T - Amen
a te Dio Padre onnipotente nell’unità dello Spirito Santo T - Amen
ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli T - Amen.

canto
Rito dell’incenso e della supplica
P - Vergine Maria, madre di Dio, tu sei il turibolo d’oro che portò il carbone infuocato. Benedetto colui che lo riceve dal santuario, perché rimette i peccati e distrugge la colpa; egli è il Verbo del Signore incarnato da te che si è offerto al proprio Padre in incenso e sacrificio gradito. Noi ti adoriamo o Cristo, assieme al tuo Padre buono e celeste, e al tuo Spirito santo e vivificante, perché tu sei venuto e ci hai salvati.
Rallegrati tu, da cui imploriamo la salvezza, o Santa colma di onore, Vergine in ogni tempo. O Madre di Dio, Madre di Cristo, fai salire la nostra preghiera verso il tuo Figlio diletto, perché rimetta a noi i nostri peccati.
Rallegrati tu che hai partorito per noi la luce della giustizia, Cristo, Dio nostro. O Vergine santa supplica in nostro favore Iddio nostro perché faccia misericordia alle nostre anime e rimetta a noi i nostri peccati.
Rallegrati tu che per noi hai partorito l’Emmanuele. Ricordati di noi e implora misericordia in presenza del Signore nostro Gesù Cristo, perché rimetta i nostri peccati.

mentre si incensa l’icona di Maria

Questo è il tempo della benedizione, questo è il tempo dell’incenso puro, tempo della grazia del nostro Salvatore, amico del genere umano, Cristo. L’incenso è Maria, perché colui che profuma più di ogni incenso, che abitò nel suo seno e che lei ci generò, venne e ci salvò. Profumo soave è Gesù Cristo, venite, adoriamolo e osserviamo i suoi comandamenti.
Profumo soave è Maria, perché colui che è nel suo seno supera ogni incenso; egli venne e in lei si incarnò.
Tu sei quell’incenso, o nostro Salvatore, perché tu sei venuto e ci hai salvati.
T - Abbi pietà di noi o Signore!
P - Santo Dio, santo forte, santo vivente immortale, nato da Maria, Vergine santa
T - Abbi pietà di noi o signore!
P - Santo Dio, santo forte, santo vivente immortale, che risuscitasti dai morti il terzo giorno, che ascendesti con gloria nei cieli e sedesti alla destra del Padre, che verrai di nuovo in gloria per giudicare vivi e morti
T - Abbi pietà di noi o Signore!
P - Gloria al Padre, gloria al Figlio, gloria allo Spirito Santo, ora e sempre nei secoli senza fine
T - Amen, amen! Così sia, così sia.


Rallegrati, o cielo dei cieli, che nel tuo grembo purissimo accogliesti colui che i cieli e i cori di fuoco non possono portare

1° giorno
IL TEMPO, MEMORIA E ATTESA

Liturgia della Parola
Dal Libro della Genesi 1, 1-5.31; 2,1-3

Commento
Il primo capitolo del Genesi, con il racconto così denso di sapienza, relativo alla creazione del mondo e dell’uomo, ci immette in una considerazione religiosa della durata. In principio sembra immettere nella nostra povera durata qualcosa dell’eterna, trascendente, assoluta presenzialità di Dio.
La sua Parola ha tracciato sull’informe abisso il segno della gratuità grandiosa di un cominciamento che ancora ci conduce. Con quel gesto dell’aleggiare sulle acque, l’eterno è entrato nel tempo, ha dato avvio alla storia, ha giocato con la nostra durata. In un certo senso si è compromesso con la nostra precarietà, con il nostro limite. Ha scelto il tempo per portarvi dentro una scintilla di eternità. Ha inaugurato la nostra storia immettendovi un’aspirazione inaudita: la nostalgia di una comunione e di una pace perfetta, come è quella delle tre Persone divine.
Dio ha scelto dall’eternità il tempo perché fosse l’alveo del nostro scorrere, la cornice del nostro agire, la misura del nostro esserci.
Dio ha benedetto il tempo. Con parola feconda lo ha riempito di cose, rendendolo intenso. Una benedizione che ha nome: moltitudine, ordine, consistenza, bellezza.
Se è così, forse possiamo già riconoscere come il tempo attenda una voce umana per farsi grida di ritorno a Dio, preghiera del tempo, riconoscimento e riconoscenza a colui che creando l’uomo ha previsto il tempo; lode per gli inizi e per ogni inizio.

pausa di silenzio

Lode a Maria
O Vergine, chi è che può narrare con compiutezza la tua grandezza? Non c’è chi ti rassomiglia in tutto il creato. I cieli e i cieli dei cieli ti glorificano, perché diventasti la Madre di colui che li creò. Gli angeli e gli arcangeli ti glorificano, perché generasti il loro Creatore. Gli uomini e gli animali e tutti quelli che hanno corpo ti proclamano beata, perché nutristi colui che li sostentò. La terra e i monti e tutte le colline ti ossequiano perché abbracciasti tenendolo sulle tue ginocchia colui che li rese solidi. I mari e i fiumi narrano la tua grandezza, perché contenesti nella ristrettezza del tuo seno colui che li fece profondi e li estese nella loro ampiezza.
O Maria, tutto fu creato in vista di te e tutto fu fatto per te. Gli ospiti del cielo a te inneggiano perché da te è nato il Creatore di tutte le creature. A loro uniamo le nostre voci ed esultanti cantiamo:
Tota pulchra
Preghiera
P - Signore di tutto, Dio grande e salvatore nostro Gesù Cristo, tu hai chinato le sublimi altezze per venire a noi e hai preso dimora nel seno verginale di Maria, santificato dal primo istante dallo Spirito Santo, fa’ che le nostre voci si accordino con le voci di tutto il creato e così noi renderemo gloria a te che sei Dio e vivi e regni con Dio Padre per tutti i secoli dei secoli.
T - Amen.

Madre di Dio, tempio incontaminato, abitazione della divinità,
hai accolto in te il Signore dei Signori;
con voci incessanti ti supplichiamo di intercedere per noi

2° giorno
L’ATTESA CHE CI DÀ FORMA

Liturgia della Parola
Rm 13,10-14

Commento
Noi non siamo così convinti e forse neanche così consapevoli dell’importanza della vigilanza.
Gesù ci raccomanda di vegliare e di stare pronti, non solo con quella acutezza dello spirito che è dell’uomo sensibile a Dio nella preghiera, ma anche con l’intelligenza sollecita ai bisogni dei fratelli, con l’esercizio fruttuoso dei talenti avuti in dono, cercando di illuminare la nostra situazione di sonnolenti e di scuotere la nostra situazione di gaudenti e di violenti.
Andiamo con gioia incontro al Signore, consapevoli del suo ritorno glorioso, con il desiderio di accorgerci dei segni della sua presenza in questo tempo, con la volontà di sottrarci a quanto ancora ci colloca nella notte, con la disposizione di attendere il Signore.
Sappiamo che questa attesa è resa talvolta ansiosa, forse anche drammatica, quando misuriamo ciò che manca alla nostra statura cristiana. Proprio per questo occorre ricordare che questa attesa attiva del ritorno del Figlio dell’uomo sarebbe così povera e così vana se non fosse preceduta e accompagnata da una promessa, che è una realtà: anche il Cristo ci attende con l’attrazione di un amore fedele e con la grazia di una forza potente.
Dunque nell’attesa del ritorno del Signore, ma attesi, desiderati, salvati dal suo amore, andiamogli incontro con gioia.

pausa di silenzio

Lode a Maria
Tutte le generazioni solennemente ti magnificano, o Vergine santa, Madre di Dio, Maria; il Re dei re infatti si è abbassato fini a te e si è incarnato da te, dimostrando che egli era venuto per salvare gli uomini.
Noi ti chiediamo, Vergine Madre del Figlio unico: supplica colui che da te si è incarnato e ci ha divinizzati, si è umiliato e ci ha esaltati, si è fatto povero e ci ha arricchiti: supplicalo di adornarci di ogni specie di virtù, di darci la forza di meditare le cose divine e spirituali e di renderci perfetti nelle divine virtù. E noi con te magnifichiamo la gloria del Figlio da te nato, e quella del Padre suo e del suo Santo Spirito cantando:
Tota pulchra

Preghiera
P - Accogli o Dio la nostra preghiera, e fa’ che con Maria tua e nostra Madre sappiamo attendere il tuo Figlio che viene sempre incontro a noi, in ogni tempo. La nostra attesa si riempia di lodi per mezzo del santo Spirito, voce di ogni creatura, e del tuo Figlio Gesù Cristo nostro Signore che vive e regna con te nell’unità dello Spirito santo per tutti i secoli dei secoli.
T - Amen.


O sola Madre-vergine, supplici imploriamo:
intercedi sempre presso il Figlio tuo e Dio nostro,
perché ci liberi dalla tentazione e da tutti i nostri pericoli

3° giorno
IL TEMPO DELLA PAZIENZA DI DIO

Liturgia della Parola
2Pt 3,3-14

Commento
Voce di Dio il grido e il disegno della consolazione. Gesto di Dio il rispetto e la fatica della pazienza. Questa non è soltanto lunghezza di respiro, stabilità di un disegno irrevocabile, amore che non può venir meno, ma per noi attesa, disponibilità, sollecitudine, non volendo che alcuno perisca ma che tutti abbiano modo di pentirsi. Che è come dire che l’apparente ritardo di Dio dipende dai nostri ritardi nel comprendere il suo tempo e ad adeguare il nostro passo al ritmo delle sue urgenze.
Davanti alla promessa della consolazione quale sarà l’atteggiamento dovuto? E di fronte a questo insegnamento di pazienza, quale la risposta esigita?
Il profeta Isaia dice che occorre preparare una via nel deserto e nella steppa appianare la strada e colmare valli e abbassare colli e trasformare i dirupi in vaste pianure. E io penso che il mio cuore è questa steppa impraticabile e questo deserto, e dico a Dio che vi costruisca lui una strada per corrervi la sua avventura.
L’apostolo Pietro dice che occorre dare consistenza alla santità della condotta e intensità al riferimento filiale, attraverso una catastrofe: quella che il vangelo chiama conversione porta con sé il fragore di una fine, la consumazione di un mondo, il dissolvimento di un tempo senza consistenza.
E io penso che tutto il mio agire cristiano debba assumere luce e prendere forza da questi eventi ultimi: essere senza macchia, irreprensibile e in pace.

Lode a Maria
Rallegrati e gioisci al suono dei nostri canti, che benedicono e lodano la tua felicità; esulta pure, o beata fra le donne, degna abitazione del Verbo che si è annichilito, sede dell’incarnazione divina. Come pianta frondosa, quale vaso del crisma del nome di Cristo, prima ancora che il Verbo nascesse da te, ti conservasti intemerata e senza alcuna macchia, circonfusa e interamente velata dalle ali degli angeli. In te si compiacque e in te volle passare a riposarsi la gloria divina della Trinità. In te infatti discese lo Spirito, elargitore della pura santità, su di te stese la sua ombra la virtù del Padre altissimo, rendendoti atta a ricevere il Figlio. E colui che abitò in te, che è della stessa sostanza del Padre altissimo, non era soggetto al tempo, ma esisteva prima dell’astro del mattino.
Tu solo, Vergine benedetta, bruciata dal fuoco della purezza verginale, salisti come colonna di fumo odoroso, fragrante di santità. Tu sei pura nella tua condotta, piena di bontà, ricca di mansuetudine, perfetta nelle virtù, ricolma di dolcezza. Per questo noi ti cantiamo:
Tota pulchra

Preghiera
P - Il tuo aiuto, o Padre, ci renda perseveranti nel bene in attesa del Cristo tuo Figlio; quando egli verrà, ci trovi vigilanti nella preghiera, operosi nella carità fraterna, irreprensibili nella pace, ricolmi di doni dello Spirito. Per Cristo nostro Signore.
T - Amen.


Nelle tue mani, umile Vergine che hai accolto l’Altissimo,
deponiamo le nostre preghiere: deponile ai piedi del Fanciullo
della nostra speranza, il tuo Figlio compassionevole

4° giorno
TEMPO DI FARSI BAMBINI

Liturgia della Parola
Lc 2,1-14

Commento
Possiamo adorare, ammirare, stupirci, sorprenderci davanti a un Dio che si fa bambino, che si fa uno di noi, che si fa silenzio, che si fa indigenza, onde assumere tutto e tutti i silenzi, e tutte le indigenze umane per trasformarle e impreziosirle.
Il mistero dell’incarnazione educa il nostro occhio a guardare, a vedere, ad ammirare. Ad andare sempre oltre il velo delle apparenze, della superficialità, delle visuali consuete e abitudinarie. A scorgere il mistero di Dio in ogni uomo, in ogni fatto non banale, in ogni parola che venga dal cuore.
L’incarnazione viene come un paradosso a scandalizzarci con questa prossimità di Dio fino a noi, con questa condivisione dei tempi del nostro nascere, delle necessità del nostro esistere, delle povertà del nostro coesistere.
Questa umanità di Dio ci scandalizza, come l’immagine del bambino deve aver scandalizzato gli ascoltatori del profeta Isaia attenti piuttosto all’affacciarsi di un forte come è quella logica delle politiche umane.
Ma in questo mistero, davanti a questo piccolo Bambino c’è l’affluire di ciò che è uscito dalle mani e dal cuore di Dio, il Primogenito di ogni creatura.

Lode a Maria
Rallegrati e gioisci, o casa del Dio increato, che da te ineffabilmente è nato; in grazia del tuo Figlio e Dio ti innalzasti luminosa, ornata di gloria, fino al vertice del cielo superno, e volando con le ali leggere dell’anima ti trasferisti nelle dimore spirituali. In tal modo, o santa Genitrice di Dio, facesti tuo e abbracciasti nell’intimo dell’anima colui che, invisibile agli sguardi del cuore, è concesso come godimento soltanto agli esseri incorporei, egli che è la splendida gloria del Dio incorruttibile.
A te lode, o puro splendore. Con uno scambio stupendo e prodigioso che tu contrattasti per noi, ha permutato ciò che è minore con un valore di massima gloria. Di questa gloria anche noi siamo diventati partecipi, perché per mezzo tuo o Madre di Dio, chiamiamo Padre il nostro Dio. Per questo noi ti cantiamo:
Tota pulchra

Preghiera
P - Dio onnipotente, il tuo Figlio vissuto con noi su questa terra ci ha indicato il farci bambini come strada sicura per riconoscerti Padre: fa’ che il tuo Spirito in noi consolidi la nostra appartenenza a te e, nel tempo del nostro vivere, impariamo a chiamarti Abba-Padre. Per Cristo nostro Signore.
T - Amen.


L’amico degli uomini ci fece avvicinare a sé, ha preso
la nostra propria morte e ci ha donato la sua propria vita.
A lui onore e gloria. Prega per noi, o Santa

5° giorno
TEMPO DI MORIRE E DI RISORGERE

Liturgia della Parola
Gv 17,1-11

Nel tempio del nostro cuore, Dio pronuncia la sua identità, ricorda la sua opera di salvezza per noi e afferma le sue esigenze a nostro riguardo.
Vederlo è leggere tutta la sua esistenza come un cammino verso la sua ora, tutti i giorni della sua vita terrena come un prologo alla sua passione, apprendere da lui l’obbedienza dalle cose che patì.
Ascoltarlo è collocare entro la sua gloria di risorto la nostra esistenza di poveri, offrire la nostra speranza di uomini resi audaci dalla forza pasquale.
Veramente la Pasqua è santa. Tutte le cose sono come all’inizio. Tute le cose sono come alla fine. Toccate dalla santità di Dio esse sono sante come lo furono dopo la Parola creatrice e come lo saranno quando Dio farà cieli nuovi e terra nuova. Ogni uomo può immergersi nella santità di Dio solo che decida di essere diverso e di esserlo secondo Cristo, vivendo del respiro di Dio.

Lode a Maria
Santa Vergine Maria che hai custodito in te, unita alla nostra natura umana, la Vita che dona l’immortalità, per cui noi, che eravamo morti, per causa di Adamo, rivivemmo nella speranza della risurrezione, intercedi per noi presso di lui.
Rallegrati Madre della Luce, Maria, dimora del sole. Gioisci tempio del Dio Verbo che hai distrutto la nostra tristezza. Esulta aurora spirituale, perché per mezzo tuo si è levato Cristo, luce dei nostri volti.
Per questo anche noi esultanti cantiamo:
Tota pulchra

Preghiera
P - O Dio nostro Padre, che nel tempo della nostra vita ci fai già pregustare la gioia della Pasqua, donaci di approfondire e vivere i misteri della redenzione perché la nostra esistenza entri nella pienezza della vita che tu hai riversato nei nostri cuori e con la forza del tuo Spirito Santo possiamo benedirti con semplicità di cuore. Per Cristo nostro Signore.
T - Amen.


Tu sei stata fedele a colui che il cielo e la terra
non possono contenere.
Tu sei diventata arca per il Creatore del cielo e della terra

6° giorno
TEMPO DEL FIGLIO

Liturgia della Parola
1Gv 1,1-4

Commento
Possiamo chiederci cosa sia davvero una sapienza in cui possiamo riconoscere i significati della sapidità, cioè della capacità di provar gusto, significato nelle cose umane e, più ancora, nelle cose divine. Possiamo trovarvi la splendida qualità della discrezione, del discernimento, della misura in ogni azione, ma anche la capacità di ricordare che i giorni sono brevi e che solo apprendendo a contare i nostri giorni, giungeremo alla sapienza del cuore.
Ma la sapienza arreca nelle sue mani una ricchezza incalcolabile: non sarà Dio stesso nella sua gloria di santità che si esprime nel progetto mirabile di una storia nuziale in cui Dio e l’umanità sono ineguali partner di un unico amore?
La Parola di Dio è la stessa sapienza che si rende esplicita; che esce dalla bocca di Dio; che si comunica con forza d’efficacia fin nel profondo dell’essere, là dove è pressoché impossibile distinguere l’anima dallo spirito; che penetra con luce illuminante là dove è la sede dei sentimenti e dei pensieri profondi: il cuore.
Questa divina Parola è il Cristo, il Verbo del Padre, visibilità sapiente dell’invisibile e ineffabile Sapienza.

Lode a Maria
Su di te, o Maria, i cherubini fanno ombra a migliaia e a migliaia, a miriadi e a miriadi. Lodano il loro Creatore, mentre questi si trova nel tuo seno. Egli si è fatto simile a noi senza cambiamento. Tu sei il vaso d’oro puro, entro il quale si nasconde la manna. È il pane della vita che scese tra noi dal cielo, e dette vita al mondo.
Tu, o Vergine saggia, portasti nel tuo seno la manna spirituale, proveniente dal Padre. Tu lo generasti senza macchia, ed egli ci dette il suo corpo e il suo sangue, vivificandoci per l’eternità.
Tu sei il candelabro d’oro puro, che sostieni la lampada di sapienza accesa in ogni tempo, cioè la luce del mondo, l’Inavvicinabile, che procede dalla luce inavvicinabile; Dio vero da Dio vero. Egli con la sua apparizione illuminò noi: noi che sedevamo nelle tenebre e nell’ombra della morte. Comunicandoci i suoi santi misteri egli ha fatto poggiare i nostri piedi sulla via della pace. E noi esultanti con te cantiamo:
Tota pulchra

Preghiera
P - Dio Padre onnipotente, che con la tua Parola hai creato l’universo e con la tua sapienza lo conservi, concedi a noi tuoi figli, di giungere alla sapienza del cuore, imparando dal tuo Figlio Unigenito che si è fatto mite e umile di cuore, illuminati dal tuo Spirito che scruta anche le nostre profondità per condurre a te il nostro essere e il nostro operare. Per Cristo, nostro Signore.
T - Amen.


Come in nozze immacolate lo Spirito Santo abitò in te,
e la potenza dell’Altissimo ti ha coperta con la sua ombra

7° giorno
TEMPO DELLO SPIRITO

Liturgia della Parola
Giuda 13, 18-25

Commento
È il gemito dello Spirito in noi che diventa in noi voce di lode. È lui che colma i divari della nostra ignoranza, non aumentando in noi la mole delle erudizioni di cui va fiero il mondo, ma facendo fiorire la sapienza, questa ottica profonda e semplice con cui le cose vengono gustate in tutto il loro sapore.
È lui che riempie la dismisura della nostra indegnità e proclama la speranza sulla terra dove ha abbondato il peccato. È lui che siede sulle nostre rovine per insegnarci la scienza dell’amore: come si ama Dio secondo Dio oltre le goffaggini e le presunzioni della nostra fantasia; come ci si debba amare, al di là di ciò che Dio non vuole: il disprezzo di sé e l’autoglorificazione; e come occorre amare il mondo, al di là della facilità con cui lo si denigra o lo si idolatra. È lui che fa crescere sulla terra arida delle nostre colpe il fiore del pentimento e la grande oasi della sua pace, dove chi vi giunge trova l’acqua del perdono e il pane dell’amicizia con cui sono saziati tutti i salvati.
È lui che sospinge a diventare sempre più figli nel Figlio e a iscrivere nella lode eterna del Verbo ogni nostra voce di letizia.
Egli, lo Spirito, ci conduce entro le meraviglie dell’epifania della creazione, dove non solo si contemplano le cose, ma si usano con timore e rispetto, come segni di una bontà che è più alta dei monti, e fino là dove le cose visibili diventano la cifra dell’invisibile, l’immagine dell’ulteriore.

Lode a Maria
Madre di Dio, Vergine, gloriosa dimora dello Spirito Santo, nella quale il Signore dell’universo si è compiaciuto di rinnovare la nostra immagine corrotta, tu sei la gloria di tutto il creato, per te noi abbiamo la salvezza. Tu presiedi a tutti i secoli e impedisci alle tenebre di regnare ovunque: quando tu parli, il sole viene fuori dalle tue labbra, o Vergine colma di Spirito. Tra le tue braccia hai abbracciato le fiamme e hai dato latte al fuoco divoratore. Benedetto l’Illimitato che volle diventare limitato!
O Lucerna dello Spirito, tu hai accolto la pioggia celeste e fatto crescere la pianta della gioia. Alleluia. Si rallegrino cielo e terra e anche noi esultanti cantiamo:
Tota pulchra

Preghiera
P - Signore, nostro Dio, che hai mandato lo Spirito Santo nei nostri cuori e con la sua forza rinnovi ogni cosa, fa’ che il nostro cuore si dilati all’infinito perché possiamo accogliere il tuo Figlio fatto carne, che vive e regna con te per tutti i secoli dei secoli.
T - Amen.


Padre celeste che per redimere il mondo hai inviato
il tuo Unigenito, essenza increata, perché assumesse un corpo
dalla santa Vergine Maria: lei interceda presso di te

8° giorno
TEMPO DEL PADRE

Liturgia della Parola
1Gv 3, 1-3

È cosa grande che Dio parli di sé all’uomo, aprendo un varco dal fuoco del suo inconoscibile mistero; dice di sé, si rivela.
È cosa grande che Dio si scelga una nazione, assuma la causa della libertà, guidi la crescita del popolo per farlo suo strumento di grazia fra le nazioni della terra.
È cosa grande che Dio si volga alla felicità dei suoi interlocutori e dei suoi figli, a condizione che sappiano conservare bene nel cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli, nella profondità del suo mistero di trascendenza, e quaggiù sulla terra nella prova del suo mistero di accondiscendenza, di prossimità fedele, di presenza vivificante.
La benedizione di Dio è per noi la felicità e questa felicità si chiama figliolanza. Filialità che diventa in noi voce; avendo ricevuto uno spirito di figli adottivi possiamo gridare: Abbà, Padre.
Questa filialità è libertà, essendo stati liberati da uno spirito di schiavi per non ricadere nella paura.
Questa filialità diventa in noi certezza di cose: se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.

Lode a Maria
Tu sei beata, o Maria, che sei stata un secondo cielo per Dio che apparve a te nella creazione, crebbe come uomo, soffrì la croce per tutti noi, gustò la morte e salì verso il Padre.
O Madre di Dio, tu sei beata per aver messo al mondo in modo verginale, colui davanti al quale tremano i Cherubini e i Serafini in presenza del loro Padre.
Le alture, gli abissi, e tutto ciò che vi è contenuto applaudano, cantando l’Osanna, e alzino voci di lode all’unico Dio che abbandonò i Cherubini e si scelse un grembo verginale nella Figlia di Davide.
Gloria al Padre, che fra tutti i popoli scelse la Pura, adorazione al Figlio diventato figlio della Vergine, riconoscenza allo Spirito che la scelse come sposa e in lei dimorò.
Anche noi ci uniamo alla lode celeste ed esultanti cantiamo:
Tota pulchra.

Preghiera
P - Dio onnipotente che ci dai il privilegio di chiamarti Padre e hai messo dentro di noi lo Spirito di figli adottivi, fa’ che impariamo a essere pienamente tuoi figli per mezzo del tuo unico Figlio Gesù Cristo, che vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
T - Amen.


Gloria a te, o Madre del Signore dell’universo.
Azione di grazia e onore al Padre, al Figlio e allo Spirito santo,
ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen

9° giorno
TEMPO DI NUOVO CIELO E NUOVA TERRA

Liturgia della Parola
Ap 21, 1-7

Commento
L’invisibile per il cristiano è più reale del visibile. L’invisibile è lo spazio di profondità delle cose ed è la distanza di sublimità delle cose. L’invisibile è l’anima del mondo e l’orizzonte che trascende ogni realtà mondana. L’invisibile è ciò che dà senso alla storia ed è il suo richiamo ulteriore.
Il cristiano vive nelle cose vedendo la fiamma delle cose. Il cristiano cammina nella storia come Mosè, come se vedesse l’invisibile. E nella sua professione di fede egli sa di non esprimere una figura retorica e vuota quando afferma di credere in Dio, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
L’invisibile è anche l’Origine; infatti per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla Parola di Dio, sicché da cose non visibili ha preso origine quello che si vede.
Tutto l’invisibile, nella pienezza dei tempi, si manifesta in Gesù. È la sua divinità il valore di gloria che irradia splendidamente la sua umanità nell’evento della trasfigurazione. È la bellezza increata il valore di gloria che traspare fino a suscitare suggestioni di eternità.
Così la fede nel Figlio di Dio è all’origine della vita cristiana: voi lo amate pur senza averlo visto.
Così la fede nel Risorto è l’esito di un itinerario che passa attraverso la passione, cioè attraverso una visibilità dolorosa. Ma egli trasporta con sé la nostra umanità entro la sua umanità crocifissa e gloriosa. Egli attrae come in un vortice di gloria la nostra povera storia di uomini dimentichi, violenti e presuntuosi.
Egli trascina verso il Padre ciò che dell’uomo vale e sarà trasfigurato.
Lode a Maria
Con l’adombrazione dello Spirito, o sola Santa, hai generato il Dio Verbo, che è generato dal Padre ineffabile: e si è manifestata l’unità della Trinità. Corri in nostro aiuto, santa Madre di Dio, perché nella sua seconda venuta ci doni la vita eterna.
Tu hai accolto nel tuo grembo Dio che è fuoco, e in modo inenarrabile hai generato colui che dà vita all’universo; nostra speranza e nostro rifugio, il fuoco della divinità non bruciò il tuo santo grembo: intercedi presso il Signore per la nostra salvezza.
O tempio immacolato del Dio Verbo, tu hai portato sulle tue mani il Dio dell’universo veramente incarnato. Madre di Dio, colonna di luce, nube che adombri, intercedi per noi presso di lui.
Noi ti benediciamo Vergine Immacolata che portasti nel grembo il Figlio consustanziale al Padre e al santissimo Spirito e con voci di giubilo ti innalziamo canti di lode, o immensamente benedetta tra tutte le donne:
Tota pulchra

Preghiera
P - Gloria a te, o Verbo di Dio: il tuo amore per noi ti ha spinto ad incarnarti per salvarci. Riempi i nostri cuori di riconoscenza verso di te e noi innalzeremo lode a te, al Padre tuo e al tuo santo Spirito, ora e sempre.
T - Amen.


  

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IDEATO E REALIZZATO DA ANTONINO GRASSO
DOTTORE IN S. TEOLOGIA CON SPECIALIZZAZIONE IN MARIOLOGIA
DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

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