Dalle sabbie dell'Egitto all'università di Manchester
Data: Venerdi 7 Agosto 2015, alle ore 22:46:05
Argomento: Preghiere


La scoperta della prima preghiera mariana. Un articolo del Prof. Dr. Pier Luigi Guiducci, docente di Storia della Chiesa presso il Centro Diocesano di Teologia per Laici (Istituto "Ecclesia Mater", Pontificia Università Lateranense), e presso l'Università Pontificia Salesiana.



«Sono in molti a ritenere che l’attuale preghiera dell’Ave Maria sia stata la prima orazione rivolta dai cristiani alla Madonna. Questo non è esatto. Per arrivare al testo oggi in uso è necessario transitare nel II° millennio quando alla prima parte (saluto dell’angelo ed esclamazione di Elisabetta) venne aggiunta l’invocazione: “Sancta Maria, mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae. Amen”. Nei primi secoli, ci si rivolgeva alla Vergine con brevi formule, o con una prece che dalle prime parole del testo latino venne indicata con il titolo: Sub tuum praesidium (Sotto la tua protezione). Tale preghiera, scritta in Egitto, si diffuse in oriente e in occidente attraverso diverse traduzioni. La versione originaria, però, non fu subito nota agli studiosi. Per questo motivo, qualche autore ritenne il Sub tuum praesidium un testo scritto nel Medioevo e usato, con variazioni, nelle Chiese locali. Nel 1917, però, un inglese ritrovò in Egitto un papiro in lingua greca con il testo dell’antica preghiera. Ciò dimostrò l’origine antichissima della prece. Il reperto, che è conservato nel Regno Unito, è attualmente catalogato come Papyrus Rylands 470. Questa è la sua storia.[...]»

 







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