Karol Józef Wojtyła
(Wadowice, 18 maggio 1920 – Città del Vaticano, 2 aprile 2005) è stato il 264º papa della Chiesa cattolica.
Fu eletto papa il 16 ottobre 1978. In seguito alla causa di beatificazione, il 1 maggio 2011 è stato proclamato beato dal suo immediato successore Benedetto XVI. Il 27 aprile 2014 è stato proclamato santo da papa Francesco.
GIOVANNI XXIII

Angelo Giuseppe Roncalli (Sotto il Monte, 25 novembre 1881 – Città del Vaticano, 3 giugno 1963), è stato il 261º papa della Chiesa cattolica. Fu eletto papa il 28 ottobre 1958 e in meno di cinque anni di pontificato riuscì ad avviare il
Concilio Vaticano II, per un rinnovato impulso evangelizzatore della Chiesa Universale.
É stato beatificato da papa Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000
e poi canonizzato il 27 aprile 2014 da papa Francesco.
GIROLAMO GRILLO

Girolamo Grillo (Parghelia, 18 agosto 1930 – Odorheiu Secuiesc, 22 agosto 2016) è stato un vescovo cattolico italiano.
Fu testimone del caso della Madonnina di Civitavecchia, quando nella città laziale, dal 2 febbraio al 15 marzo 1995, una piccola statua raffigurante la Madonna, avrebbe per quattordici volte prodotto lacrime di sangue. Inizialmente scettico riguardo al fenomeno, il vescovo modificò la sua opinione quando, il 15 marzo, l'ultima delle quattordici lacrimazioni sarebbe avvenuta mentre teneva la statuetta fra le mani, raccolto in preghiera insieme ad alcuni testimoni.
GIUSEPPE CARRARO

Giuseppe Carraro (Mira, 26 giugno 1899 – Verona, 30 dicembre 1980) è stato Vescovo ausiliare di Treviso (1952-1956),
Vescovo di Vittorio Veneto (1956-1958) e
Vescovo di Verona (1958-1978) ed è sepolto nel duomo di Verona. Partecipò a tutte
le sessioni del Concilio Vaticano II e fu anche Vicepresidente per l'Italia settentrionale della Conferenza Episcopale Italiana.
Considerato un uomo di grande santità, nel 2005 fu avviato il processo diocesano
per la causa di beatificazione, che si concluse il 18 ottobre 2008 e che la
Congregazione delle cause dei santi convalidò il 26 febbraio 2010. Dopo una
momentanea sospensione, dovuta ad approfondimenti sulla reale santità della sua vita, in seguito ad accuse infamanti
ritenute non veritiere, il 16 luglio 2015, Papa Francesco confermò le sue virtù eroiche,
per cui venne dichiarato Venerabile.
GIUSEPPE COSTANZO

Giuseppe Costanzo (Riposto, 2 gennaio 1933 - ) è un arcivescovo cattolico italiano. È stato ordinato sacerdote nel giorno della solennità dell'Assunzione di Maria il 15 agosto del 1955. È stato professore di esegesi e lingue bibliche. Il 21 febbraio 1976 papa Paolo VI lo nominò vescovo ausiliare di Acireale
e fu consacrato vescovo il 4 aprile 1976. Viene nominato assistente generale dell'Azione Cattolica e manterrà questo incarico dal 22 gennaio 1978 fino al 1982. Papa Giovanni Paolo II nel 1982 lo nominò vescovo di Nola, dove per sette anni esercitò il suo ministero episcopale, fino alla promozione alla sede metropolitana di Siracusa il 7 dicembre 1989. È stato
Vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana e Vicepresidente del Convegno nazionale delle Chiese d'Italia a Palermo. Il 12 settembre 2008 papa Benedetto XVI ha accolto le dimissioni presentate per raggiunti limiti d'età ed è diventato arcivescovo emerito di Siracusa. Per sua volontà si è realizzato il completamento della costruzione del
Santuario della Madonna delle Lacrime, consacrata da papa Giovanni Paolo II il 6 novembre 1994.
GIUSEPPE MARRAZZO

Giuseppe Marrazzo (San Vito dei Normanni, 5 maggio 1917 - Messina, 30 novembre 1992)
fu un sacerdote rogazionista. Il 20 ottobre 1930, entrò nella Scuola Apostolica dei Rogazionisti del Cuore di Gesù, ad Oria (Br). Ammesso al noviziato nel 1934, si consacrò definitivamente a Signore nel 1940 e fu ordinato sacerdote tre anni dopo. Fu inizialmente assegnato al Santuario di Sant’Antonio a Messina, annesso alla casa madre dei Rogazionisti, e nel 1956 i superiori lo trasferirono a Padova, dove rimase per un anno. Rientrato a Messina, vi trascorse circa quarant’anni, interrotti da un biennio trascorso a Zagarolo (Roma) come parroco, impegnandosi specialmente nella confessione, nella cura degli infermi e nella direzione spirituale.
Uno degli elementi caratterizzanti del ministero messinese di padre Marazzo,
infatti, fu la sua particolare dedizione verso i più poveri e bisognosi. Assai di frequente visitava i degenti della vicina clinica “S.Antonio” e i ricoverati dell’ospizio “Collereale”, che allietava cantando, accompagnato dalla sua inseparabile chitarra; molti altri malati ed anziani andava a visitare a casa ed altrettanto numerose erano le famiglie in difficoltà che cercavano il suo aiuto. Per questo ottenne dall’autorità diocesana uno speciale permesso, rinnovato annualmente, per potere celebrare la messa in casa degli infermi, quando si prevedeva una lunga malattia. Grazie alle risorse dell’istituto ed alle donazioni dei fedeli, fu in grado di prestare soccorso ai tanti poveri sparsi sul territorio cittadino.
Si dedicò anche con grande amore al sacramento della confessione, ininterrottamente, diuturnamente, con una disponibilità instancabile, sorridente e dolce, che gli faceva ascoltare ogni persona come se fosse l’unica da sentire e da ascoltare in quel giorno, mentre lunghe file di altre persone aspettavano pazientemente il loro turno. Era sempre
nel suo confessionale, umile, silenzioso, accogliente, sempre col sorriso, come sulla sponda di un fiume di gente che gli passava e sostava dinnanzi ininterrottamente. Il processo diocesano della sua causa di beatificazione e canonizzazione si è svolto dal 2008 al 2015 nella diocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela. La sua “Positio super virtutibus” è stata presentata nel 2017. Dal 2014 i suoi resti mortali riposano nel Santuario di Sant’Antonio a Messina, nella stessa tomba che aveva ospitato le spoglie del fondatore dei Rogazionisti, Sant’Annibale Maria Di Francia.
GUGLIEMO GIAQUINTA

Guglielmo Giaquinta (Noto, 25 giugno 1914 – Roma, 15 giugno 1994) è stato vescovo di Tivoli. Viene ordinato sacerdote il 18 marzo 1939. Nell'ottobre dello stesso anno inizia il
corso di diritto presso il Pontificio Ateneo Lateranense Sant'Apollinare,
dove conseguirà la laurea in "utroque iure" nell'anno accademico 1946/47. Nel 1946 è nominato promotore di giustizia e difensore del vincolo presso il Tribunale del Vicariato di Roma, dove in seguito svolgerà anche il compito di giudice.
Nel 1949, assume l'incarico di rettore della chiesa della Madonna di Loreto al Foro Traiano e di assistente diocesano della Donne di Azione cattolica
e iniziano sotto la sua guida i primi incontri del movimento da lui fondato
"Pro Sanctitate", mentre l'anno seguente, nel 1950, nascono le "Oblate Apostoliche". Nel 1962 inizia l'attività dei
"Convegni sacerdotali" e il gruppo degli "Apostolici Sodales", ispirati alla spiritualità del Cenacolo. Nel 1968 è nominato vescovo di Tivoli
e vi rimarrà fino al 1986, anno in cui rassegnerà le dimissioni per motivi
di salute. Continua la sua predicazione di esercizi spirituali e si
intensifica la sua attività di scrittore. Le sue opere più celebri sono
"L'amore è rivoluzione" del 1973, "La rivolta dei samaritani" del 1977 e "Il
Cenacolo" del 1981. Sacerdote e vescovo austero, fedelissimo alla preghiera,
sempre disponibile al dialogo, fonda la sua grande spiritualità sulla convinzione della "universale chiamata
alla santità", intesa come la risposta "massima" che la creatura umana
deve dare all'amore di
Dio. Avviato il processo per la canonizzazione, la sessione di chiusura
dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche e la fama di santità e di
segni del Servo di Dio, si è svolta venerdì 12 febbraio 2021.
Hélder Câmara

Hélder Câmara (Fortaleza, 7 febbraio 1909 – Recife, 27 agosto 1999) è stato un arcivescovo cattolico
del Brasile.
A 14 anni entra nel Seminario diocesano, diretto dai Padri Lazzaristi francesi e
il
15 agosto 1931 viene ordinato sacerdote. Diventa quindi
Assistente della Lega Professori Cattolici, insegnante al Liceo locale. Fonda la
"Gioventù Operaia Cattolica" ed il "Movimento di
Sindacalizzazione Operaia Cattolica Femminile", suscitando forte opposizione.
Il
5 giugno 1935, il Governatore lo nomina Ministro della Pubblica Istruzione dello Stato del Cearà
e agli inizi dell'anno seguente, il
16 gennaio 1936, dietro richiesta del Dipartimento Nazionale dell'Educazione si trasferisce a Rio de
Janeiro ed è incaricato dell'Istituto di ricerche in Campo Educativo. Il
7 settembre 1947 viene eletto Segretario Nazionale dell'Azione Cattolica. Nel
1950, in qualità di
Responsabile del Pellegrinaggio Nazionale del Brasile per l'Anno Santo, giunge a
Roma con centinaia di pellegrini ed ha l'opportunità di presentare a Papa Pio XII
il progetto di un organismo collegiale dell'episcopato brasiliano. Due anni
dopo, il
20 aprile 1952, viene consacrato vescovo ausiliare di Rio de Janeiro ed è nominato, all'unanimità,
Segretario Generale della Conferenza Episcopale Brasiliana. Qualche tempo dopo
riceve il titolo di Arcivescovo. Nel 1955, eletto presidente della Commissione Organizzatrice del XXIV Congresso Eucaristico
Internazionale, da inizio, a Rio de Janeiro, alla "Crociata di San Sebastiano",
per dare casa e dignità umana alle folle di baraccati della capitale. Nel 1958
rifiuta gli incarichi di Ministro dell'Educazione e di sindaco di Rio de
Janeiro, offertigli dal Presidente brasiliano, Jucelino Kubitschek. Nel
1964, papa Paolo VI, lo nomina arcivescovo della città di Recife, nel nord-est del
Brasile, una delle zone più povere del mondo. Poco dopo i militari con un colpo di Stato, depongono il
Presidente Joao Goulart ed instaurano la dittatura militare.
Per l'arcivescovo di Recife iniziano gli anni di sofferenze e persecuzioni. È
fatto oggetto di minacce di morte, di insulti, accuse e denigrazioni. Molti suoi
collaboratori, sacerdoti e laici, accusati di attività sovversive vengono
arrestati, torturati, deportati ed uccisi. Dal
1962-1965, quale padre conciliare, partecipa a tutte le quattro sessioni del Concilio Ecumenico
Vaticano II. Dal
1964 al 1994, vive gli anni più impegnativi della sua vita, un periodo ricco e fecondo di attività a livello internazionale.
Innumerevoli inviti lo portano in tutto il mondo ad annunciare il suo messaggio
di non-violenza, di giustizia e di pace e viene insignito di molti titoli
prestigiosi in molte nazioni. Il
7 luglio 1980, davanti a due milioni di persone, San Giovanni Paolo II, durante la visita a Recife, lo abbraccia chiamandolo: "Fratello dei poveri, fratello mio".
Il 27 agosto 1999 muore nella sua casetta dai muri sbrecciati per le
raffiche di mitra per intimidirlo e farlo tacere. Il 28 agosto 2014 è
iniziato il processo diocesano per la causa di beatificazione del Servo di
Dio. Il 16 dicembre 2018, chiuso il processo diocesano, tutta la
documentazione è passata alla Congregazione per le Cause dei Santi, per il
proseguo del processo.
JOSEF KENTENICH

Peter Josef Kentenich (Gymnich, 16 novembre 1885 – Schönstatt, 15 settembre 1968) è stato un presbitero pallottino tedesco, fondatore del Movimento Apostolico di Schönstatt. Il 10 febbraio 1975, nella diocesi di Treviri, è stato avviato il processo di beatificazione, proceduto a rilento a causa di diverse problematiche. L'8 luglio 2020, il vescovo di Treviri Stephan Ackermann annuncia la nomina di una nuova commissione storica per il processo di beatificazione di P. Kentenich.
Josemaría Escrivá
de Balaguer

José María Julián Mariano Escrivá Albás (Barbastro, 9 gennaio 1902 – Roma, 26 giugno 1975), è stato un presbitero spagnolo, fondatore dell'Opus Dei. È stato canonizzato nel 2002 da papa Giovanni Paolo II.
LEONE XIII

Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci
(Carpineto Romano, 2 marzo 1810 – Roma, 20 luglio 1903) è stato il 256º papa della Chiesa cattolica dal 3 marzo 1878 alla sua morte nel 1903.
Devotissimo della Vergine, fu autore di 12 diverse encicliche a
tema mariano, soprattutto dedicate alla recita del Santo
Rosario.
LORIS CAPOVILLA

Loris Francesco Capovilla (Pontelongo, 14 ottobre 1915 – Bergamo, 26 maggio 2016) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico.
Per oltre un decennio, dal 15 marzo 1953 al 3 giugno 1963, fu segretario particolare di Angelo Giuseppe Roncalli, prima quando questi
divenne patriarca di Venezia e poi dopo la sua elezione a Pontefice la sera del
28 ottobre 1958, con il nome di Giovanni XXIII, incarico che mantenne fino alla
sua morte. Il nuovo papa Paolo VI lo nomina, il 26 giugno 1967, arcivescovo metropolita di Chieti. Appena quattro anni dopo, il 25 settembre 1971, viene nominato
delegato pontificio per il santuario di Loreto, dove rimane fino al 10 dicembre 1988.
Va, quindi, ad abitare a Sotto il Monte, paese natale di papa Roncalli. Papa
Francesco lo crea cardinale il 22 febbraio 2014 a 98 anni, con il titolo di Santa Maria in Trastevere. Dal 15 aprile 2015
fino alla morte è stato il più anziano vescovo d'Italia e il quarto nel mondo.
LUCIA DOS SANTOS

Lúcia de Jesus Rosa dos Santos (Aljustrel, 28 marzo 1907 – Coimbra, 13 febbraio 2005),
suora carmelitana nel Convento di Coimbra, è stata una dei tre "pastorelli" che assistettero alle apparizioni di Maria a Fátima
nel 1917. Gli altri due veggenti, i fratelli Jacinta e Francisco Marto, cugini di suor Lucia,
sono stati proclamati santi nel 2017.
Dopo che il 13 febbraio 2008 papa Benedetto XVI concesse la dispensa dai cinque anni di attesa dalla morte,
il 28 aprile del 2008 è iniziato il processo di avvio della
causa di beatificazione di Lucia, oggi Serva di Dio.
LUIGI BOSIO

Luigi Bosio (Aversa, 10 aprile 1909 - Borgo Trento, 27 gennaio 1994) fu un
presbitero della diocesi di Verona. Venne ordinato sacerdote il 1° novembre 1931.
Dal 1932 al 1937 fu curato a Legnago, per passare poi alla chiesa di Presina,
di cui diventa primo parroco il 1° marzo 1939.
Il 9 giugno 1940 passa alla parrocchia di Belfiore, intitolata ai martiri Vito, Modesto e Crescenzia.
Tre anni dopo, il 14 giugno 1943 viene posta la prima pietra della nuova chiesa di Belfiore,
che verrà dedicata alla Natività di Gesù.
Il periodo della permanenza di don Luigi a Belfiore è segnato da una straordinaria spiritualità e sensibilità liturgica
e da un forte ed incisivo legame con tutta la comunità. L’8 marzo 1970
celebra l'ultima sua messa a Belfiore, perché viene trasferito dal Vescovo
come canonico della cattedrale di Verona, dove rimane sino alla fine della
sua vita.
La fama di santo sacerdote, già solida negli anni trascorsi nelle parrocchie della provincia, in particolare a Belfiore, si consolida definitivamente nel corso dei ventiquattro anni trascorsi
a Verona.
Muore dopo una lunga malattia che nel corso di lunghi 10 anni, gli aveva
provocato moltissima sofferenza. Il 1 dicembre 2008 viene avviato il
processo diocesano per la beatificazione che si conclude il 29 gennaio 2012,
per cui tutta la documentazione passa a Roma. Il 7 novembre 2018, Papa
Francesco riconosce le virtù eroiche del Servo di Dio e lo proclama
Venerabile.
LUIGI NOVARESE

Luigi Novarese (Casale Monferrato, 29 luglio 1914 – Rocca Priora, 20 luglio 1984) è stato un
sacerdote italiano, fondatore di diverse associazioni a favore degli ammalati.
Nel 1930
dopo una caduta, viene colpito da una gravissima forma di tubercolosi ossea,
della quale i medici non danno alcuna speranza di guarigione e, in seguito all'aggravarsi del male, viene ricoverato nel sanatorio Santa Corona di Pietra Ligure. Devotissimo
della Vergine, scrive una lettera a Filippo Rinaldi, rettor Maggiore dei Salesiani, affidandosi alle sue preghiere
a Maria Ausiliatrice. Nel maggio 1931, all'età di 17 anni, Luigi viene dimesso dall'ospedale Santa Corona completamente guarito. Dopo l’esperienza della malattia, decide di aiutare gli infermi e diventare medico. Nel 1935, però, dopo la morte della mamma, sceglie la strada del sacerdozio
ed entra nel seminario di Casale e poi prosegue nell’Almo Collegio Capranica
di Roma. Il 17 dicembre 1938 viene ordinato sacerdote a San Giovanni in Laterano. Dal 1° maggio 1942, inizia a lavorare presso la Segreteria
di Stato della Santa Sede, dove rimase fino al 1970. Il 9 aprile 1943 si laurea in Diritto canonico e nel 1945 diventa avvocato della Sacra Romana Rota. Il 17 maggio 1943 fonda la
"Lega Sacerdotale Mariana" per aiutare i preti infermi. Il 17 marzo 1947, dopo l’incontro con Elvira Myriam Psorulla, crea il
"Centro Volontari della Sofferenza", associazione con lo scopo di insegnare agli ammalati a pensare in modo nuovo se stessi e la malattia. Nel 1949 avvia “Quarto d’ora della serenità”,
un programma radiofonico della Radio Vaticana, dedicato agli ammalati. Nel 1950 fonda
il mensile "L'Ancora" e i "Silenziosi Operai della Croce", uomini e donne, sacerdoti e laici impegnati a illuminare gli ammalati sul senso cristiano del dolore e a sostenerli attraverso opere assistenziali.
Nel 1952, crea i “Fratelli e Sorelle degli ammalati” e, nello stesso anno,
dà il via alla costruzione della "Casa Cuore Immacolato di Maria” a Re, in provincia del Verbano Cusio Ossola, inaugurata il 23 maggio 1960.
Nel 1962 Giovanni XXIII gli affida l’assistenza religiosa negli ospedali italiani.
Dal 1970 al 1977 si occupa di pastorale sanitaria per la CEI. La salma riposa nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, a Roma. Nel 2010 è stato proclamato venerabile da papa Benedetto XVI e l'11 maggio 2013 è stato beatificato
nella Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma, in una cerimonia presieduta dal cardinale Tarcisio Bertone in rappresentanza di papa Francesco.
LUIGI ORIONE

Luigi Orione (Pontecurone, 23 giugno 1872 – Sanremo, 12 marzo 1940) è stato un presbitero italiano, fondatore della Piccola opera della Divina Provvidenza: è stato canonizzato da papa Giovanni Paolo II nel 2004.
MARIO FERRARO VRASAQI

Mario Ferraro Vrasaqi (Pallagorio, 26 maggio 1910
- Crucoli, 14 marzo 1992), fu un santo e operoso presbitero. Viene ordinato sacerdote dall’Arcivescovo Galati,
Amministratore Apostolico di Cariati, a S. Severina il 14 ottobre 1934 e
dallo stesso, agli inizi di dicembre, nominato parroco di S. Maria delle Grazie
a Cariati Marina.
Il
servo di Dio Mons. Eugenio Raffaele Faggiano, il 19 aprile 1938, lo nomina Economo
Spirituale e Curato della Parrocchia di Crucoli, piccolo paese della Calabria,
dove vivrà per circa 50 anni. Parroco passionale, rigoroso, dolcissimo, infaticabile, si è adoperato in mille modi per favorire
l’integrazione delle varie componenti del paese e rendere più accogliente ed efficiente la
parrocchia. Ha costituito l’Azione Cattolica ed ha fondato la prima Scuola Materna, sia a Crucoli che a Torretta. Ha reso la chiesa parrocchiale moderna, soffusa di un grande
decoro che sprona al raccoglimento ed alla preghiera umile e fervorosa; la prima chiesa
di Torretta è stata costruita anche grazie al suo interessamento persino per l’acquisizione
del terreno sul quale è stata edificata. Si è adoperato per l’allestimento della sala parrocchiale e per il funzionamento di significative attività di oratorio, tra le quali si ricorda
l’attivazione del cinematografo e della pratica teatrale per i giovani.
Ha istituito, inoltre, una biblioteca itinerante in tutto il territorio;
ha fondato un attivissimo Centro Mariano ed è stato determinante anche per la costruzione di una dignitosa casa canonica. Assai significativa e rilevante è stata l’attività
pubblicistica ed editoriale all’interno della quale si distingue la nascita e la conduzione
pluriennale di un giornalino mensile dal titolo “La Voce di S. Maria” che ha diffuso in tutto il
mondo, anche nell’America del Nord e nell’Argentina, il richiamo del Santuario di Manipuglia, tra i Crucolesi lontani e tra i tanti fedeli del culto della Beata
Vergine di Manipuglia. La chiesa di Manipuglia restaurata ed abbellita è stata,
grazie al suo interessamento, dichiarata “Santuario Diocesano” con
l’incoronazione della Madonna dal Vescovo di Cariati, mons. Orazio Semeraro,
il 12 maggio 1963. La sua cultura era vasta e raffinata. Le sue prediche
risultavano chiare ed interessanti sia alle persone istruite che agli
analfabeti. Riusciva a rendere semplici anche i concetti più difficili
utilizzando spesso le colorite espressioni dialettali per penetrare
all’interno della cultura e dei cuori di ciascun fedele. Era dolce ed
affabile con tutti e si sentiva particolarmente affratellato con i poveri e
con i sofferenti. Trattava tutti i confratelli con lealtà ed amore
incondizionato. Curava i rapporti con tutti i propri parrocchiani,
apprezzando meriti e qualità di ciascuno indipendentemente anche dalle
appartenenze politiche, sociali o sindacali, virtù molto rara in quei tempi
di lotta politica su tutti i fronti. È stato Sacerdote umile, dignitoso,
pieno di carità, sempre nobile, distinto, garbato, cordiale ed intelligente. Morì povero,
lasciando tutto quello che aveva edificato alla Chiesa.
MATTEO FARINA

Matteo Farina (Avellino, 19 settembre 1990 - Brindisi, 24 aprile 2009), fu un
giovane brindisino nato e cresciuto in una famiglia che gli trasmise quella fede
cristiana che viveva profondamente, introducendolo, da subito, nella vita
comunitaria della Parrocchia di “Ave Maris Stella”, alla quale Matteo rimarrà
sempre legato. Egli fu per tutti un ragazzo d’oro, con il suo entusiasmo
contagioso, la sua inconfondibile voglia di vivere, di portare gioia e serenità,
di essere, come amava definirsi, “un infiltrato di Dio tra i giovani”. I suoi
coetanei lo chiamavano “il moralizzatore”. Fu molto attivo e volitivo, praticò
diversi sport, sviluppò una forte passione per la musica, che lo spinse ad
imparare a suonare diversi strumenti e a fondare con gli amici il gruppo
musicale “No Name”. Amò tantissimo anche l’informatica
e frequentando
l’ITIS “G. Giorgi” di Brindisi, si appassionò presto alla chimica che lo portò,
dopo il biennio, a iscriversi presso l’ITIS “E. Majorana” nella sezione di
chimica industriale, seguendo il sogno di intraprendere, dopo le superiori,
gli studi di Ingegneria chimico – ambientale, così da potersi mettere al
servizio di Dio anche attraverso la tutela dell’ambiente. Vinse anche
il primo premio del concorso “Energica-mente” nella terza edizione del
progetto “Edipower per la scuola”, prova di giornalismo dedicata agli
studenti degli istituti superiori di Brindisi. Ma la sua vita sarebbe stata
presto segnata dalla sofferenza. Nel settembre 2003, al'età di 13 anni,
infatti, si presentano i primi sintomi di quel male che, per quasi sei anni,
costituirà la sua salita al Calvario: nell’ottobre 2003 affronta una
pericolosa biopsia al cervello; nel gennaio 2005 subisce un primo intervento
per asportare il tumore cerebrale, seguito da quaranta giorni di dura chemio
e radio. Nel dicembre 2007 affronta un nuovo intervento per una prima
recidiva, e nell’anno successivo compare una seconda recidiva tanto che, tra
dicembre 2008 e gennaio 2009, verrà sottoposto ad altre tre operazioni
chirurgiche, che però non gli salveranno la vita. Matteo si affida a Dio in tutto e per tutto e quando la medicina con lui si arrende, si offre per la salvezza delle anime e la conversione dei peccatori. Durante i
diversi ricoveri in clinica ed in ospedale, infatti, quasi dimentico di se stesso,
pregava per gli altri ammalati portando conforto e trasmettendo loro tutta la
dolcezza dell’amore divino. Coltiva anche un grande amore per la Madonna, che prega spesso con il rosario, la sua devozione preferita. Il processo diocesano di beatificazione è
stato aperto il 19 settembre 2016, si è concluso 24 aprile 2017 ed è stato
convalidato ufficialmente dalla Congregazione per le Cause dei Santi il 22
settembre 2017. La Congregazione ha continuato, quindi, il processo
riconoscendone l'eroicità delle virtù, per cui papa Francesco l'ha dichiarato Venerabile il 5 maggio 2020.
NATUZZA EVOLO

Fortunata Evolo, detta Natuzza
(Paravati di Mileto, 23 agosto 1924 – Paravati di Mileto, 1º
novembre 2009), è stata una mistica italiana. Nel novembre 2018 Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione
delle Cause dei Santi all'avvio del processo di beatificazione. Il 6 aprile 2019 nella spianata della Villa della Gioia a Paravati, dopo una solenne concelebrazione, con l'insediamento del tribunale diocesano, si è ufficialmente aperto
questo processo.
NAZARENO LANCIOTTI

Nazareno Lanciotti (Roma, 3 marzo 1940 – Jauru in Brasile, 22 febbraio
2001) fu sacerdote e missionario. Dopo aver completato gli studi nel seminario di Subiaco, venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1966. Iniziò il servizio sacerdotale
a Montesacro nella parrocchia di San Giovanni Crisostomo. Nel novembre 1971
partì per il Brasile
e si stabilì nella diocesi di São Luiz de Cáceres a Jaurù, località del Mato Grosso ai confini con la Bolivia. Per trenta anni
fu un instancabile missionario, superando difficoltà e sofferenze in nome dell'amore verso Cristo e il suo Vangelo. I suoi indios erano poverissimi e sfruttati, mancavano di energia elettrica, acqua, mezzi di comunicazione e scuole. Nel 1974 creò l'ospedale più grande e attivo della regione con annessa la chiesa di "Nostra Signora del Pilar", nel quale portò avanti la missione di proteggere la vita ancor prima della nascita. Fondò la casa per anziani "Cuore Immacolato di Maria" offrendo assistenza agli infermi abbandonati. Assecondando il suo desiderio di formare laici e sacerdoti al servizio della Chiesa, iniziò nel 1978 una scuola che raccoglieva 600 bambini a cui dava anche il vitto e diede il via a un seminario minore nel 1981. La Santa Messa, la Comunione Eucaristica, la recita del Rosario erano i punti fermi della sua catechesi, che diffondeva nei frequenti viaggi attraverso il Brasile, come responsabile del Movimento Sacerdotale Mariano.
Era devotissimo della Madonna: quando vi erano particolari ricorrenze
mariane o si cantavano canzoni e inni a Maria, Madre di Dio e Madre nostra, gli
occhi gli brillavano e rimanevano fissati lontano, quasi assopiti e rapiti nella
dolce estasi del mistero della Madre Buona e Consolatrice. Egli fu anche in
prima fila nell'ostacolare i progetti di bande di malviventi, che operavano su due lati della frontiera, lungo l'asse Brasile-Bolivia, organizzavano lo spaccio della cocaina e lo sfruttamento della prostituzione. La notte dell'11 febbraio 2001 Padre Nazareno fu brutalmente aggredito da due killers che gli spararono alla nuca. Il missionario, sempre cosciente, pregò e perdonò rivelando al suo vescovo le parole sussurrategli dal killer prima di sparare: "Sono venuto per ammazzarti perché ci dai fastidio". Trasportato immediatamente in un ospedale di San Paolo del Brasile, paralizzato in tutto il corpo, ma in piena conoscenza, morì undici giorni dopo l'attentato. Il processo di beatificazione, iniziato dalla diocesi di São Luiz de Cáceres,
ha già terminato la sua fase diocesana e tutta la documentazione è stata
trasmessa a Roma per il proseguo della causa.
NUCCIA TOLOMEO

Gaetana (Nuccia) Tolomeo (Catanzaro il 10 aprile 1936 - Catanzaro, 24 gennaio 1997)
è stata una mistica calabrese. In tenera età fu colpita da paralisi progressiva e deformante; per cercare una cura fu mandata a Cuneo, da una zia. Tornata a casa, vide che suo padre non accettava la sua condizione fisica e decise di offrire tutto per la sua conversione. Diede senso alla propria vita pregando per tutti quelli che glielo chiedevano, ma anche per i giovani e i carcerati. Dal 1994 divenne anche una voce nota su «Radio Maria»: interveniva spesso al programma «Il Fratello», condotto da Federico Quaglini. Dopo la sua morte, la sua fama di santità è cresciuta tanto da condurre all’apertura della sua causa di beatificazione: la fase diocesana si è svolta dal 31 luglio 2009 al 24 gennaio 2010 presso la diocesi di Catanzaro-Squillace.
Il 6 aprile 2019 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del
decreto sulle virtù eroiche e, il 29 settembre 2020, il decreto relativo
a un miracolo ottenuto per sua intercessione, aprendo la via alla sua
beatificazione.
ORESTE BENZI

Don Oreste Benzi (San Clemente, 7 settembre 1925 – Rimini, 2 novembre 2007) è stato un presbitero e educatore italiano, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII. In seconda elementare, colpito dal modo in cui la sua maestra aveva presentato la figura del sacerdote, decise di farsi prete. Nel 1937 iniziò gli studi nel Seminario dei padri Comboniani, prima di Riccione e poi di Urbino, passando a quello di Rimini dalla quarta ginnasio e a quello di Bologna dal liceo. Ordinato sacerdote a Rimini il 29 giugno 1949, fu nominato cappellano della parrocchia di San Nicolò al Porto. In pari tempo, fu vice-assistente di Azione Cattolica e professore di Religione in vari istituti.
Nel 1968 fu nominato parroco de La Resurrezione a Rimini. Persuaso che i giovani avessero bisogno di
"un incontro simpatico con Gesù", avviò la costruzione di una casa sulle Dolomiti, dove successivamente anche i ragazzi e ragazze portatrici di handicap potessero fare vacanza con i loro coetanei. Dal primo gruppo di giovani che trascorse le vacanze con lui e i disabili nacque il primo embrione dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, i cui membri condividono interamente la vita con i più poveri, anche in terra di missione. Dal 2000 don Oreste non fu più parroco, ma intensificò i suoi viaggi e gli incontri coi giovani, con le prostitute e con gli obiettori di coscienza. Nel 2007 si trasferì alla Capanna di Betlemme, luogo di accoglienza per i senza fissa dimora. Il 27 ottobre 2012 il responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, Giovanni Ramonda, consegna al vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi,
la richiesta di avvio della Causa di canonizzazione. Il processo
diocesano si è svolto a Rimini dall’8 aprile 2014 al 23 novembre 2019.
Tutti i documenti raccolti sono stati quindi inviati alla Congregazione
delle cause dei Santi presso la Santa Sede per il proseguo della causa.
ÓSCAR
ARNULFO ROMERO

Óscar Arnulfo Romero y Galdámez (Ciudad Barrios, 15 agosto 1917 – San Salvador, 24 marzo 1980) è stato arcivescovo di San Salvador, capitale di El Salvador. A causa del suo impegno nel denunciare le violenze della dittatura militare del suo paese, fu ucciso da un sicario degli squadroni della morte, mentre stava celebrando la messa nella cappella di un ospedale. È stato proclamato santo da papa Francesco il 14 ottobre 2018.
PAISOS ATONITA DEL MONTE ATHOS

Paisios Atonita del Monte Athos (Pharasa, 25 luglio 1924 – Souroti, 12 luglio 1994) è stato un monaco della Chiesa ortodossa
ed è particolarmente venerato in Grecia.
Terminato il suo servizio militare come marconista, nel 1950 spinto dal desiderio di divenire monaco si reca nel Monte Athos
ed entra come novizio nel monastero di Esphigmenou. Il 12 marzo 1956 lascia il monastero di Esphigmenou e
va in quello di Philotheou, dove qualche mese dopo prende la tonsura monastica col nome di Paisios.
Nel mese di agosto del 1958 passa nel monastero di Stomio, a Konitsa e,
quattro anni dopo, il 30 settembre 1962 viene invitato dal vescovo-igumeno
nel monastero di santa Caterina sul Sinai, dove rimane quasi un anno.
Ritornò, quindi, sul Monte Athos, dove l'11 gennaio 1966 ricevette dalle mani del suo padre spirituale, papa Tichon, il grande schima monastico. Dal 12 agosto 1968, il padre, nonostante le sue
già precarie condizioni di salute, aiutò alcuni monaci a ristrutturare il monastero di Stavronikita. Il corpo di padre Paisios è seppellito nel monastero di San Giovanni il Teologo a Sourotì, presso Salonicco, ed è meta di continui pellegrinaggi.
Il 13 gennaio 2015 padre Paisios è stato iscritto nel registro dei Santi della Chiesa
Ortodossa su approvazione del Santo Sinodo del Patriarcato Ecumenico
con questo decreto: «Oggi, martedì 13 gennaio 2015, si è riunita, sotto la presidenza di Sua Santità, il Santo Sinodo nella conferenza regolare concernente l'esame degli argomenti dell'ordine del giorno. Questo stesso Santo Sinodo ha accettato all'unanimità, su relazione del Comitato Canonico e ha registrato nell'Elenco dei santi della Chiesa ortodossa il monaco Paisios Athonita».
PAOLO COVINO

Pietro (Paolo da frate) Covino (San Giovanni Rotondo, 25 dicembre
1918 - San Giovanni Rotondo, 17 dicembre 2012) fu un frate cappuccino, molto
legato a San Pio da Pietrelcina.
Un mese dopo la nascita, la mamma Assunta portò il bambino al convento dei Cappuccini per farlo benedire da Padre Pio, che
già da quattro mesi portava impresse le stimmate nelle mani, nei piedi e nel costato. Il
Santo tracciò un segno di croce sul capo del neonato e disse alla donna: "Auguri… auguri… auguri!.....
Questo bambino sarà sacerdote!". Ignaro della profezia fatta dal Cappuccino di Pietrelcina a sua madre, dall’età di sei o sette anni
il bambino cominciò a frequentare il convento e a servire la Messa di Padre Pio. Nacque così la sua vocazione.
Il 17 settembre 1935, nel convento di Morcone, indossò l’abito cappuccino e cambiò il suo nome in fra Paolo da San Giovanni Rotondo. Dopo gli studi teologici, compiuti nel convento di Campobasso, il 21 marzo 1942, fu ordinato sacerdote nella chiesa del Sacro Cuore del capoluogo molisano.
Solo dopo la Messa di ordinazione, mamma Assunta confidò al figlio: "Ora posso morire contenta, perché si sono avverate le parole di Padre Pio"
e gli raccontò della profezia fatta dal cappuccino stigmatizzato 24 anni prima.
Divenuto sacerdote, fr. Paolo svolse il suo ministero in vari conventi: per cinque anni a Cerignola, per 17 anni a Foggia, per tre al convento di Santa Maria del Monte a Campobasso e, nel giugno del 1968, venne destinato a San Giovanni Rotondo come sacrista. Spesso serviva la Messa a Padre Pio. E servì anche l’ultima, la mattina del 22 settembre 1968, quando
il santo Cappuccino di Pietrelcina stava per svenire a causa di un collasso e fu sorretto proprio da padre Paolo
insieme a padre Giuseppe Pio da Brooklyn. Padre Paolo ebbe inoltre il privilegio di amministrare l’unzione degli infermi a Padre Pio nella notte tra il 22 ed il 23 settembre. Nella notte,
infatti, padre Paolo fu svegliato verso le due dalla voce concitata di padre Pellegrino Funicelli, che prestava assistenza notturna a Padre Pio. Corse nella cella del Cappuccino
stigmatizzato e si rese conto che stava molto male. Si recò con sollecitudine in sacrestia per
prendere l’olio degli infermi. Al ritorno chiese al superiore del Convento, padre Carmelo Di
Donato, il permesso di amministrare l’ultimo sacramento e di impartire l’assoluzione
"sub conditione"
al moribondo. Poco dopo, Padre Pio, ripetendo i nomi di Gesù e di Maria, chinò la testa e spirò. L’anno seguente padre Paolo ebbe l’incarico di cappellano all’ospedale di Larino; nel 1973 fu
trasferito a San Severo e nel 1985 tornò a San Giovanni Rotondo come cappellano
dell’infermeria provinciale, dove è rimasto fino alla fine dei suoi giorni.
Nel 1992
fra Paolo pubblicò il volume
"Ricordi e testimonianze" nel quale descrisse la vita trascorsa vicino al
santo con le stimmate.
PAOLO VI

Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini
(Concesio, 26 settembre 1897 – Castel Gandolfo, 6 agosto 1978) è stato il 262º papa della Chiesa cattolica a partire dal 21 giugno 1963 fino alla morte. Venerabile dal 20 dicembre 2012, dopo che papa Benedetto XVI ne aveva riconosciuto le virtù eroiche, è stato beatificato il 19 ottobre 2014 e proclamato santo il 14 ottobre 2018 da papa Francesco.
PAPA FRANCESCO

Jorge Mario Bergoglio, gesuita, arcivescovo di Buenos Aires, è nato nella capitale argentina il 17 dicembre 1936. Dal 1958 fa parte della Compagnia di Gesù. Laureato in filosofia e teologia, ha insegnato in diversi collegi. Il 13 dicembre 1969 è stato ordinato sacerdote. Nel 1973 ha fatto la sua professione perpetua. Dal 1973 al 1980 è stato provinciale dell'Argentina. Fra il 1980 e il 1986 è stato rettore del collegio massimo e delle Facoltà di filosofia e teologia di Villa Barilari e parroco della parrocchia del Patriarca San José, nella diocesi di San Miguel. Dal 1986 è stato in Germania e Spagna. Il 20 maggio 1992 il Papa lo ha nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires, diventandone arcivescovo nel 1998. È ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Argentina che non possono contare su un ordinario del loro rito. Gran cancelliere dell'Università cattolica argentina. È stato creato cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001. Il 13 marzo 2013, secondo giorno del conclave, fu eletto Papa, 265° Successore di Pietro, con il nome di Francesco.
PIERINA GILLI

Pierina Gilli (Montichiari, 3 agosto 1911 – Montichiari, 12 gennaio 1991) è stata
la
veggente delle apparizioni della "Rosa Mistica", iniziate con varie
modalità nel 1947.
Il 7 dicembre 2019 il luogo di culto nel luogo delle apparizioni a Fontanelle di
Montichiari, è stato proclamato ufficialmente Santuario Diocesano
della "Rosa Mistica - Madre della Chiesa" dal vescovo di
Brescia, mons. Pierantonio Tremolada.
PIETRO GHEDDO

Piero Gheddo (Tronzano Vercellese, 10 marzo 1929 – Cesano Boscone, 20 dicembre 2017) è stato un missionario
del PIME, giornalista e scrittore italiano. Nel 1955, fu tra i fondatori dell'Editrice Missionaria Italiana (EMI),
nel 1963 di "Mani Tese" e nel 1987 dell'agenzia d'informazione "Asia
News". Diresse anche diverse riviste come "Mondo e Missione" dal 1959 al
1994 e "Italia Missionaria" dal 1953 al 1958. Fu figlio di Rosetta Franzi e Giovanni Gheddo,
dei quali il 30 settembre 2005 nell'Arcidiocesi di Vercelli, ha avuto
inizio il processo per la causa di beatificazione. Dei santi genitori,
la mamma morì nel 1934 di parto gemellare e di polmonite a 32 anni; il
papà morì il 17 dicembre del 1942 a 42 anni nella steppa russa, durante
la seconda Guerra Mondiale a cui aveva partecipato come capitano
d'artiglieria, per essere rimasto nell'ospedale da campo al servizio dei
feriti intrasportabili, al posto del suo sottotenente, al quale così salvò la vita.
PIO
DA PIETRELCINA

Francesco Forgione (Pietrelcina, 25 maggio 1887 – San Giovanni Rotondo, 23 settembre 1968), è stato un presbitero italiano, dell'Ordine dei frati minori cappuccini,
molto amato e venerato anche in vita da enormi folle di fedeli, ma spesso
contrastato dall'autorità della Chiesa. Il 20 settembre 2018,
P. Pio ricevette il "dono" delle stimmate "permanenti" per i successivi cinquant'anni
della sua vita.
Il 20 marzo 1983, a quasi quindici anni dalla morte, iniziò il processo diocesano per la canonizzazione. Il 21 gennaio 1990 Padre Pio venne proclamato Venerabile
Fu dichiarato Beato il 2 maggio 1999 e proclamato Santo il 16 giugno 2002 da Giovanni Paolo II.
PIO XII

Eugenio Maria Giuseppe Giovanni Pacelli
(Roma, 2 marzo 1876 – Castel Gandolfo, 9 ottobre 1958) è stato il 260º papa della Chiesa cattolica.
Il 1 novembre 1950, proclamò solennemente il dogma
dell'assunzione di Maria al cielo in anima e corpo. Nel 1990, a conclusione della prima fase di beatificazione, ha ricevuto il titolo di servo di Dio. Nel 2009, a conclusione della seconda fase, ha ricevuto il titolo di venerabile, che ne attesta l'eroicità delle virtù per la Chiesa. La causa di canonizzazione è affidata alla Compagnia di Gesù.
RAFFAELLO DELLE NOCCHE

Raffaello Delle Nocche (Marano, 19 aprile 1877 – Tricarico, 25 novembre 1960) è
stato Vescovo di Tricarico. Nel 1894 entrò nel seminario arcivescovile e,
compiuto il corso di formazione, fu ordinato sacerdote il 1º giugno 1901.
Dopo un breve periodo di ministero a Marano, il vescovo Gennaro Trama, che era
stato suo docente nel seminario di Napoli, lo chiamò a Lecce come segretario.
L'8 settembre 1915 lasciò Lecce per Molfetta, dove rimase fino al 15 settembre 1920 come rettore del seminario regionale pugliese.
Tornato a Marano, fondò il circolo femminile di Azione cattolica; fu vicario foraneo e rettore della chiesa della Santissima Annunziata. Il 28 giugno 1922 fu eletto vescovo di Tricarico
e ricevette la consacrazione episcopale a Napoli, nella chiesa di Santa Maria della Sapienza, il 25 luglio delle mani dell'arcivescovo titolare di Ancira,
Mons. Michele Zezza di Zapponeta.
Il 4 ottobre 1923 fondò a Tricarico la congregazione delle Suore Discepole di
Gesù Eucaristico, canonicamente eretta in istituto di diritto diocesano con
decreto del 14 agosto 1927, con il compito di assistere i bambini negli asili.
Le sue spoglie mortali riposano nella cattedrale di Tricarico, in un imponente monumento funebre bronzeo dell'artista Luigi Venturini.
il 25 novembre 1968, fu aperta nella cattedrale di Tricarico la prima fase della causa per la beatificazione, che prosegue presso la competente Congregazione vaticana.
Il 10 maggio 2012 è stato promulgato il Decreto che lo dichiara Venerabile.
RENÉ
LAURENTIN

René Laurentin (Tours, 19 ottobre 1917 – Parigi, 10 settembre 2017) è stato un presbitero e teologo francese. Era considerato una
massima autorità in materia di mariologia, il ramo della teologia che studia la figura della Madonna e il suo ruolo nella "storia della Salvezza".
ROBERTO BENIGNI

Roberto Remigio Benigni (Castiglion Fiorentino, 27 ottobre 1952) è un attore, comico, regista e sceneggiatore italiano.
Noto e popolare monologhista teatrale, è diventato personaggio pubblico tra i più conosciuti e apprezzati in Italia e nel mondo. Fra i numerosi riconoscimenti,
ricordiamo l'Oscar al miglior attore, conseguito nel 1999 per l'interpretazione nel film, da lui stesso diretto,
"La vita è bella", a cui seguì un Oscar al miglior film straniero per la stessa pellicola. È stato l'unico interprete maschile italiano a ricevere l'Oscar come miglior attore protagonista, recitando nel ruolo principale in un film in lingua straniera, dopo quello vinto da Anna Magnani nel 1956 e da Sophia Loren nel 1962.
Benigni si è impegnato come lettore, interprete e commentatore della Divina Commedia di Dante Alighieri, per la cui diffusione la stampa svedese ipotizzò una sua candidatura al Premio Nobel per la letteratura 2007.
SALVATORE PERRELLA

Salvatore Perrella (Napoli, 16 aprile 1952 - ) è uno dei più grandi mariologi
contemporanei ed è un frate appartenente all'Ordine dei Servi di Maria.
É stato
Preside della Pontificia Facoltà Teologia Marianum nel triennio 2011-2017, dove
è anche Docente ordinario di dogmatica e mariologia.
Presta il suo servizio accademico anche presso la Pontificia Università Antonianum e la Pontificia Facoltà Teologica Augustinianum di Roma. Dal 2000 è docente di Introduzione alla Teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Medicina e Chirurgia Agostino Gemelli di Roma. Ha inoltre insegnato mariologia presso la Pontificia Università Urbaniana, di Roma; la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna, di Bologna.
Dal marzo 2010 al gennaio 2014, con nomina del cardinal Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, è stato membro, come perito teologo, della Commissione Vaticana Internazionale in seno alla Congregazione per la Dottrina della Fede, voluta da papa Benedetto XVI in ordine al discernimento ecclesiale del "caso Medjugorje". È membro del Consiglio direttivo della Pontificia Accademia Mariana Internationalis (PAMI, Città del Vaticano) e della Associazione Mariologica Interdisciplinare Italiana (AMI, Roma), di cui ha ricoperto la carica di vice-presidente e, dal 4 settembre 2012, di presidente, succedendo nell'incarico al prof. Stefano De Fiores.
Le sue innumerevoli pubblicazioni scientifiche, frutto di partecipazioni a
convegni internazionali, nazionali e del suo insegnamento, vertono sul
magistero e sulla mariologia moderna e contemporanea. Pubblica inoltre articoli sul quotidiano della Santa Sede,
"L'Osservatore Romano" e su altre diverse riviste. Inoltre, insieme a
Stefano De Fiores e Valeria Ferrari Schiefer, ha dato alle stampe il
fondamentale "Dizionario di Mariologia" (Ed. San Paolo, Cinisello
Balsamo 2009, 1341 pp.).
SILVIO GALLI

Silvio Galli (Palazzolo Milanese,10 settembre 1927 - Chiari, 12 giugno 2012) fu religioso
salesiano. Emette la prima professione come salesiano l’11 settembre 1943 e
quella perpetua nel 1949. Dopo gli studi filosofici a Nave (BS), il tirocinio a
Varese, e gli studi di teologia, viene ordinato sacerdote il 1 luglio 1953.
Destinato alla casa di Bologna, consegue la laurea in Lettere e dal 1959 e fino al termine della vita sarà a Chiari (Brescia), dedicandosi nei primi anni all’insegnamento degli aspiranti alla vita salesiana e poi sempre più nel servizio generoso ai poveri, agli immigrati, ai carcerati, a chi ha fame, a chi non ha casa, ai tossicodipendenti, agli alcolisti, ai malati di mente, a variegate forme di povertà materiale, spirituale e morale. Nell’accoglienza di numerosissime persone esercita il ministero dell’ascolto, della consolazione, della riconciliazione e dell’esorcismo. Anima e cura la formazione dei salesiani cooperatori, dei soci dell’ADMA, degli ex-allievi e di numerosi volontari che collaborano alla sua opera caritativa. Con l’aiuto di generosi volontari e benefattori fonda il Centro di accoglienza
"Auxilium". Sempre a disposizione nell’antico chiostro quattrocentesco di San Bernardino, è stato fino all’ultimo assediato da un’umanità dolente in cerca di conforto, di consiglio e di preghiera: per tutti, senza tregua, in ogni istante della sua vita ha donato la parola giusta, l’assicurazione della preghiera, la benedizione di Maria Ausiliatrice, la consolazione dello Spirito Santo.
Conclude la sua vita terrena, circondato da una diffusa fama di santità e di segni che con gli anni va crescendo tra persone di ogni ceto sociale, che riconoscono in lui un uomo di Dio, un autentico devoto di Maria Ausiliatrice, un vero figlio di don Bosco.
Il 12 giugno 2020, si è svolta nel Duomo di Chiari l'apertura della causa di beatificazione e canonizzazione del
Servo di Dio.
STEFANO DE FIORES

Stefano De Fiores (San Luca, 2 ottobre 1933 – Catanzaro, 15 aprile 2012)
è stato un mariologo di fama internazionale, esperto conoscitore della teologia e del culto della Vergine, studioso delle apparizioni di Maria in tante parti del mondo. Ha dedicato la propria passione pastorale all’insegnamento della teologia e alla predicazione, pubblicando numerosi libri e innumerevoli articoli su temi mariologici (ha dato alle stampe ben 29 volumi di mariologia). Ha compiuto studi umanistici, filosofici e teologici presso i Missionari Monfortani, tra i quali è entrato emettendo la professione religiosa nel 1953. È stato ordinato Sacerdote nella Basilica di Loreto nel 1959, conseguendo poi la Licenza in teologia presso la Pontificia Università Lateranense e il Dottorato in teologia spirituale presso la Pontificia Università Gregoriana. Ha ricoperto vari incarichi nella sua Congregazione, come professore nello Scolasticato monfortano di Roma
e superiore della Provincia italiana. Ha insegnato varie discipline mariologiche presso la Pontificia Facoltà teologica Marianum e presso la Pontificia Università Gregoriana. Direttore del
"Collegamento Mariano Nazionale", è stato organizzatore dei convegni nazionali dei Rettori dei Santuari d’Italia e delle
"Settimane Mariane Nazionali". Nel 1979 ha fondato l’associazione "Centro
Mariano Monfortano" e nel 1990, con altri 24 soci, l’"Associazione Mariologica Interdisciplinare Italiana"
(A.M.I), di cui è stato fino alla morte presidente, e la rivista "Theotokos" per ricerche interdisciplinari di mariologia. In riconoscimento dei suoi studi di mariologia, nel 1983, in occasione del Congresso mariologico internazionale di Malta, gli viene assegnata la Medaglia della Marian Library of Dayton (Ohio – Stati Uniti d’America). Nel 1990, durante l’VIII Simposio
Internazionale Mariologico, gli è stato conferito il Premio Laurentin “Pro Ancilla Domini” da parte della Pontificia Facoltà teologica Marianum. Ha sempre tenuto vivo il proprio legame con la terra di Calabria ed in particolare con il paese natìo di San Luca, dove ha deciso di celebrare la sua prima messa, il 2 agosto 1960, e dove
è ritornato spesso, per ritrovare le origini della propria vocazione mariana nel Santuario della Madonna della Montagna di Polsi.
TERESA DI CALCUTTA

Anjezë Gonxhe Bojaxhiu,
nota semplicemente come Madre Teresa (Skopje, 26 agosto 1910 – Calcutta, 5 settembre 1997)è stata una religiosa albanese naturalizzata indiana, fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della carità.
Il suo lavoro instancabile tra le vittime della povertà di Calcutta l'ha resa una delle persone più famose al mondo e le valse numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Nobel per la Pace nel 1979. È stata proclamata beata da papa Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003 e santa da papa Francesco il 4 settembre 2016.
TONINO BELLO

Antonio Bello, meglio conosciuto come
Don Tonino (Alessano, 18 marzo 1935 – Molfetta, 20 aprile 1993), è stato un vescovo cattolico italiano.
Il 27 novembre 2007 è stato avviato il processo di beatificazione.
VITTORIO GASSMAN

Vittorio Gassman (Genova, 1º settembre 1922 – Roma, 29 giugno 2000), è stato un attore, regista, sceneggiatore e scrittore italiano, attivo in campo teatrale, cinematografico e televisivo.
Soprannominato "il Mattatore", è considerato uno dei più rappresentativi attori italiani
e viene ricordato soprattutto per grande professionalità, la versatilità e il magnetismo. Artista con profonde radici nel mondo del teatro più "impegnato", fu fondatore e direttore del Teatro d'Arte Italiano. La lunga carriera in Italia e all'estero comprende produzioni importanti, così come dozzine di divertissement che gli diedero una vasta popolarità.