Secondo i recentissimi studi del P. J. M. Hanssens S.J. {La liturgie d'Hippolyte, Orientalia Christiana Analecta,  155,  Roma  1959),  I. non sarebbe più - come comunemente è stato ammesso - un romano di nascita, vescovo, primo antipapa, come risulterebbe dai documenti. I. sarebbe oriundo egiziano, forse di Alessandria, ascritto però al cosmopolitico clero di Roma, ed ivi preposto ad una delle chiese urbane. Quantunque accanito avversario dei Papi S. Zefirino e S. Callisto, tuttavia non si spinse mai fino al punto di diventare antipapa. Più tardi egli aderì, per un paio d'anni, allo scisma di Novaziano, come riferisce S. Damaso. Riconciliato poi con la Chiesa cattolica, sembra sia morto martire nel 253 o nel 257. Di  lui, Eusebia di Cesarea, S. Girolamo e molti altri storici posteriori, citano con grandi elogi le opere, specialmente quelle esegetiche, antierotiche, omiletiche ecc.  (PG 10 e 16, 3). Parla di Maria in vari frammenti  che  ci sono pervenuti. Edizioni: (PG 10, 583-874 (frammenti) PG 16, 1017-3454 {Philosophumena); Hippolytus Werke (Griechische Christliche Schriftsteller, 1, 3, 4): I, 1: Die Kommentare zu Daniel und zum hohenlied, a cura di G. N. Ronwetsch, Lipsia 1897; I, 2: Kleinere Exegetische und Homiletische Schriften, a cura di Achelis, ivi 1897; III. Refutatio omnium haeresum, a cura di P. Wendland, ivi 1916; IV. Die Chronik, a cura di A. Rauer e R. Helm, ivi 1929 ; TUU 26-la. Ved. i testi mariani in italiano presso Rertetto, Maria nel dogma cattolico, Torino 1949, pp. 247-251.