Fin dall'antichità la rosa era considerato un simbolo di mistero. Per i primi cristiani la rosa è una espressione visiva per il paradiso (Catacombe di Callisto, III secolo), ma anche del martirio (Cipriano, Ep. 10). L'interpretazione mariana di questo simbolo risale al V secolo. Sedulio Celio è probabilmente il primo a chiamare Maria una "rosa tra le spine". (Canto Pasquale II, 28-31). Teofane il Confessore, (Monaco e Metropolita di Nicea, 845) utilizza lo stesso simbolismo per esprimere la purezza di Maria e la fragranza della sua grazia (Oktoechos del Venerdì della sesta settimana). Riferimenti mariani frequenti a “rosa” e “cespuglio di rose” sono state fatti in epoca medievale con particolare riferimento a Isaia 11,1 ("... un germoglio spunterà dal tronco di Iesse / e dalle sue radici una gemma fiorirà."). Questa tipologia è molto antica. La troviamo in Tertulliano (Adv. Judaeos , 9) e Ambrogio (Exp. Gr. Luc . II, 24). Per questi autori la radice è un riferimento alla genealogia davidica, il germoglio (Virga, cespuglio) è Maria e Cristo è il fiore (rosa). Gli autori medievali avevano una seconda fonte per il loro uso di “mistica rosa”: il versetto di Sir. 24,14 ("come una palma in Engaddi, come un cespuglio di rose in Gerico"), che fa riferimento alla fertilità di Dio in relazione alla misteriosa generazione di Cristo dal grembo di Maria. Si basa su queste tradizioni l’invocazione “Rosa Mystica” inserita nelle Litanie lauretane e, successivamente, la composizione di inni ("Es ist ein Ros ....") e opere d’arte (centro del labirinto della Cattedrale di Chartres).

Bibliografia
Tratto dal Dictionary of Mary dell’Università di Dayton in U.S.A.

VEDI ANCHE
- ES IST EIN ROS ENTSPRUNGEN