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PORTA FIDEI


Maria è la donna che Dio ha scelto per cooperare al Suo piano salvifico di inviare il Suo Figlio Gesù. Maria si dedicò tutta la sua vita, fedele alla sua vocazione di 'Madre del Figlio di Dio'. La virtù della fede gioca un ruolo vitale nel suo cammino di vita. Maria accoglie il «Verbo» nel suo grembo come un atto di fede con l'intelligenza e piena consapevolezza della sua scelta. Maria è la donna della fede per eccellenza. È per questo che «l'unione ipostatica del Figlio di Dio con la natura umana, si realizza e compie proprio in lei»1. In questo articolo, vogliamo approfondire come Maria ha vissuto le principali tappe del suo cammino di fede. Fermeremo la nostra attenzione sul racconto dell'Annunciazione (Lc 1,26-38) e vedremo come la fede vissuta da Maria al momento della sua scelta vocazionale, può aiutarci a vivere la nostra vocazione come discepoli di Cristo.

1. L'Annunciazione

Il Sommo Pontefice Benedetto XVI, nella sua Lettera Apostolica in forma di "Motu proprio" Porta fidei, con la quale si indice l'anno della fede, scrive: «Per fede Maria accolse la parola dell'Angelo e credette all'annuncio che sarebbe divenuta Madre di Dio nell'obbedienza della sua dedizione (cfr Lc 1,38)». Il racconto dell'Annunciazione sintetizza il movimento di Dio verso l'umanità e il modello della risposta umana che Maria ci offre. In questo racconto ogni parola è carica di significato profondo di una teologia della vocazione e della storia salvifica dell'umanità. Leggendo questo racconto, uno può affrontare diverse difficoltà nel capire il brano. Una delle difficoltà poste dai fedeli è quella di capire la domanda che Maria pone all'angelo (Lc 1,34). L'evangelista Luca scrive che Maria rimase 'turbata' al saluto dell'angelo, e «si domandava» che senso avesse mai quella parola (Lc 1,29). Maria posta di fronte a un messaggio assai sconvolgente dice all'angelo: «Come avverrà questo, dato che io non conosco uomo?» (Lc 1,34). Perché Maria fa questa domanda? Come interpretare questa obiezione di Maria?

2. Fatica del cuore, mancanza di fede?

La domanda che Maria pone all'angelo potrebbe darci l'impressione che Le mancasse la fede. E possibile che uno si scandalizzi di questa 'obiezione' di Maria, perché «in molti fedeli persiste ancora l'opinione (se pur vaga) che la Madonna fosse onnisciente. Ella conosceva tutto fin dal seno materno; godeva la scienza infusa ... A conforto di questa persuasione, da alcuni si invoca un sillogismo così articolato; l'ignoranza è frutto del peccato originale; perciò ella fu esente da ogni tipo di oscurità conoscitiva o nescienza. Fidandoci di tali presupposti, elaborati da un certo tipo di teologia post-tridentina, è chiaro che ... mettiamo il carro davanti ai buoi. Non è questa l'immagine che i Vangeli ci offrono di Maria. Nonostante il concepimento immacolato, Maria fu una donna che aveva bisogno di chiarezza nel capire i disegni di Dio. «Il concepimento immacolato non esime la Vergine, pur piena di grazia (cfr. Lc 1,28), dalla sua condizione terrena con tutto ciò che essa comporta di sofferenza e di opacità, di lotta interiore e di partecipazione alle passioni dell'esistenza»4. Allora, la domanda che fa Maria non è un segno di mancanza della fede, anzi lei vuole capire meglio con la sua intelligenza il progetto divino per poter collaborare con Dio al suo piano salvifico. Infatti, «ella implora luce sul "come" potrà collaborare a ciò che Dio le sta chiedendo». A. Serra interpreta le parole di Maria come una apertura verso il suo creatore: «Maria, come 'figlia di Sion', mostra di aver assimilato lo stile di fede che era proprio del suo popolo. Dio aveva educato Israele non al mutismo, bensì al dialogo illuminato e confidente, come farebbe un figlio con suo padre. Anche Maria, assunta al dialogo con Dio in un momento così nodale della storia salvifica, impiega le risorse della mente e del cuore, per offrire un assenso cosciente e responsabile al Signore che chiama». La fede di Maria svolge un ruolo decisivo in quel momento importante della sua vita. Sant'Agostino afferma: «Il Cristo è creduto ed è concepito mediante la fede. Prima si attua la venuta della fede nel cuore della Vergine, e in seguito viene la fecondità nel seno della madre». Benché Maria sia turbata al saluto dell'angelo, ella non risponde con il dubbio, ma si apre al dialogo con Dio, tramite l'angelo, e cerca di capir bene il progetto divino a lei proposto. Alla risposta dell'angelo, Maria dà il suo consenso umile e generoso, dicendo "Eccomi, sono la serva del Signore. Avvenga di me quello che hai detto" (Lc 1,38).

3. Ragione e cuore nell'atto di fede
Maria ha dato il suo consenso col suo intelletto e la sua volontà. Esiste un legame stretto tra la fede e la ragione nella vita di Maria, soprattutto molto ben articolata nel racconto dell'Annunciazione. «Maria riceve nello stupore l'annunzio divino. Ed è fede! Maria ricorda e connette annunzio divino e avvenimenti (cfr. Lc 2,19.51): ed è ragione». E stupenda questa armonia perfetta che esiste tra ragione e cuore nell'atto di fede. La fede non fa mai a meno della nostra intelligenza; anzi la arricchisce. Come scrive A. Serra, «La fede non appiattisce i doni di natura e di grazia che il Signore ha profuso in noi. Anzi! Essa mobilita e nobilita mente, cuore, affettività, discernimento ... E un ossequio non razionale (d'accordo!), ma ragionevole. Bando, dunque, alla cosiddetta "fede del carbonaio "!». Queste parole di A. Serra ci dimostrano la finezza intellettuale della fede di Maria. I vangeli mettono in rilievo come questi due aspetti (fede e ragione) si intrecciano in modo radicale nella vita di Maria. Così afferma Giovanni Paolo II «Nell'annunciazione, infatti, Maria si è abbandonata a Dio completamente, manifestando "l'obbedienza della fede" a colui che le parlava mediante il suo messaggero e prestando "il pieno ossequio dell'intelletto e della volontà". Ha risposto, dunque, con tutto il suo "io" umano, femminile, ed in tale risposta di fede erano contenute una perfetta cooperazione con "la grazia di Dio che previene e soccorre" ed una perfetta disponibilità all'azione dello Spirito Santo, il quale "perfeziona continuamente la fede mediante i suoi doni"».

4. Vivere il cammino di fede con Maria
Abbiamo visto in modo breve e veloce, come Maria risponde alla rivelazione di Dio nel momento dell'annunciazione. Questa sua obbedienza ci ispira a dare ascolto a Dio che si rivela nella nostra vita quotidiana in diversi modi. Come ci insegna il Concilio Vaticano II: «A Dio che rivela è dovuta l'obbedienza della fede». La vita di Maria ci insegna che tutta la vita cristiana è un itinerario di fede con gioie e sofferenze. Neppure Maria viene esentata dal percorrere una via di fede. «Maria dovette crescere nella fede, progredire nella speranza a dura prova, orientare il suo amore verginale verso Dio e verso Giuseppe di Nazareth, verso il Figlio Gesù e la comunità ecclesiale, verso gli uomini e le donne, suoi fratelli e sorelle». Maria crede alla Parola del Signore e le obbedisce con tutto il cuore e con tutta la sua volontà. Maria è la prima credente e la prima che accoglie il "Verbo" eterno del Padre.«La fede di Maria, sulla base della testimonianza apostolica della chiesa, diventa incessantemente la fede del popolo di Dio in cammino: delle persone e delle comunità, degli ambienti e delle assemblee, e infine dei vari gruppi esistenti nella chiesa. È una fede che si trasmette ad un tempo mediante la conoscenza e il cuore». Maria, la Madre di Gesù, è la nostra Madre. Ella non ci lascia orfani, ma ci accompagna nel nostro cammino di fede. Come nostro modello eccellente per seguire Cristo, si fa vicina alla Chiesa e all'umanità. Partecipa alle nostre vicende, è presente nella nostra tensione verso Dio nei momenti tristi e gioiosi. Impariamo da Lei come obbedire a Dio con tutto il cuore e con tutta la mente.

Bibliografia

KULANDAISAMY D., Maria, porta fidei: ragione e cuore nell'atto di fede, in Santa Maria Regina Martyrum,  XIV (2012), n. 2, pp. 3-8; GIOVANNI PAOLO II, Lettera Enciclica Redemptoris Mater, n. 9, in Enchiridion Vaticanum, EDB, Bologna 1989; 2 BENEDETTO XVI, Lettera in forma di Motu proprio, Porta fidei, n. 13, LEV, Città del Vaticano 2011; SERRA A., Testimonianze Evangeliche sulla fede di Maria, in TONIOLO E. (a cura di), Come vivere il cammino di fede con Maria (Fine d'anno con Maria, 8), Centro di cultura Mariana «Madre della Chiesa», Roma 1990: PONTIFICIA ACADEMIA MARIANA INTERNATIONALIS, La Madre del Signore. Memoria Presenza Speranza, LEV, Citta del Vaticano 2000; FORLAI G., Spiritualità di Maria e spiritualità mariana in Giovanni Paolo  II, in TONIOLO E. (a cura di), Il Magistero Mariano di Giovanni Paolo II Percorsi e punti salienti (Fine d'anno con Maria, 26), Centro di Cultura Mariana «Madre della Chiesa», Roma 2006; CONCILIO VATICANO II, Costituzione Dogmatica sulla Divina Rivelazione Dei Verbum, in Enchiridion Vaticanum, EDB, Bologna 1981.

VEDI ANCHE:
- FEDE
- MARIA, DONNA DI FEDE






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