CATEGORIA: DOGMI - PADRI - TRADIZIONE
TITOLO DELLA PUBBLICAZIONE: L'Immacolata Madre di Dio nel Seicento


AA.VV.
L'Immacolata Madre di Dio nel Seicento
Apporti teologici e spirituali
di Ippolito Marracci.
Atti del XIV Colloquio
Internazionale di Mariologia
(Roma, 18-21 febbraio 2004)
Edizioni AMI, Roma 2006

Il volume, edito dall’Associazione Mariologica Interdisciplinare Italiana [AMI], raccoglie gli atti del XIV Colloquio Internazionale di Mariologia, indetto dalla stessa Associazione e dedicato ad Ippolito Marracci per ricordarne il quarto centenario della nascita (1604). L’AMI organizza questi Colloqui quasi due volte all’anno e con la successiva pubblicazione degli Atti, intende compiere, a livello culturale, un’opera di divulgazione di idee, ricerche e rivisitazioni, la cui incubazione ed elaborazione avviene nella sede propria della ricerca che è l’università. Il Colloquio ha pertanto cercato di inquadrare la figura e l’opera del Marracci in una prospettiva più vasta che ha compreso la quasi totalità delle problematiche mariologiche e culturali del Seicento, sia per fornire un quadro il più possibile reale, sia per sottolineare la vastità e la consistenza degli apporti testimoniali e teologici offerti alla mariologia e soprattutto allo sviluppo del dogma dell’Immacolata Concezione da parte di questo studioso.

1. Uno sguardo al secolo XVII
Partendo dalle origini e dalle vicende storiche di alcuni componenti della famiglia Marracci, tutti dotati di grande creatività e sensibilità artistica e culturale, Luigi Mezzadri, ordinario di storia ecclesiastica alla Pontificia Università Gregoriana, ha ricostruito l’iter della comprensione del mistero di Maria e della sua Immacolata Concezione nell’epoca barocca, delineandone anche le nuove prospettive e gli orizzonti dilatati, collegati col consolidarsi del movimento mariano. L’iconografia mariana del Seicento, con i suoi significati, il suo complesso linguaggio e le discussioni teologiche ad essa collegate, sono state illustrate da Vincenzo Francia della Segreteria di Stato vaticana, mentre Salvatore Maria Perrella, professore di dogmatica alla Facoltà “Marianum”, ha orientato la riflessione sull’immagine di Maria e i diversi percorsi ermeneutici, proprio a partire dal Seicento fin quasi ai nostri giorni.

2. Ippolito Marracci
Ippolito Marracci dei Chierici Regolari della Madre di Dio, fu un grande precursore dell’era mariana, un fecondo teologo dal grande spessore culturale, dalle profonde intuizioni e, soprattutto, un indefesso difensore del dogma dell’Immacolata Concezione. Egli scrisse un impressionante numero di opere mariologiche non ancora tutte edite, attraverso le quali intese dar voce alla viva tradizione della Chiesa a riguardo della Madre del Signore. Tra le tante opere ricordiamo: Pontifices Maximi mariani (1642), Apostoli mariani (1643), Fundatores mariani (1643), Lilia mariana (1561), Purpura mariana (1654), Reges mariani (1654), Caesares mariani (1656), ecc. L’opera più consistente e più nota rimane la Biblioteca mariana alphabetico ordine digesta del 1648. Nato nel 1604 a Torcigliano di Camaiore, il Marracci morì a Roma il 19 maggio del 1675, proprio in Santa Maria in Portico in Campitelli, di cui fu più volte rettore e parroco e sede stessa del Colloquio in questione. Il rettore generale dei Chierici della Madre di Dio, Francesco Petrillo, sottolineando come la “questio” dell’Immacolata Concezione si trovasse in uno stadio di stagnazione anche a causa di una certa teologia scolastica che si ispirava al Caietano e i suoi epigoni, ha potuto mettere in chiara evidenza l’apporto teologico e testimoniale dato del Marracci allo sviluppo di questo dogma, che rimase sempre il centro primario del suo interesse teologico e culturale. Vero protagonista del movimento mariano del XVII secolo, bibliografo, pubblicista, storico e autentico promotore del culto mariano, il Marracci intuì anche il grande valore e l’importanza del sensus fidelium nello sviluppo del dogma ecclesiale, così come ha approfondito Dario Vitali docente di teologia fondamentale alla Università Gregoriana. Un aspetto particolare del legame fattivo di Marracci con la devozione popolare, è stato illustrato dal noto mariologo Stefano De Fiores, attraverso uno studio sull’opera inedita Expostulatio ad Clementen Decimi, con la quale l’autore rivendicò la necessità di una restaurazione della pia pratica della schiavitù mariana secondo il santo da Montfort, che proprio papa Clemente X aveva invece abolito.

3. La nota ecumenica
Non manca mai nei Colloqui Internazionali dell’AMI un significativo contributo da parte di eminenti esponenti delle varie Chiese. Questa volta è intervenuto John Flack, vescovo rettore del Centro Anglicano di Roma sul “Punto di vista anglicano sull’Immacolata Concezione della Beata Vergine”, un punto di vista che si esplicita su due binari: uno, di maggiore apertura verso la tradizione cattolica e, un altro, più identificabile con la rigidità della posizione protestante, fermo restando, tuttavia, in tutte e due le visioni, l’impegno del dialogo ecumenico.

Con questo Colloquio e con la pubblicazione dei relativi Atti, in definitiva, l’AMI ha continuato il lodevole tentativo intrapreso negli anni precedenti, di tradurre in un linguaggio moderno le intuizioni antiche e di cogliere i frutti seminati nei secoli passati, adatti ancora a nutrire la nostra sete di conoscenza del mistero della Vergine Madre e della sua multiforme presenza nella vita della Chiesa.

Antonino Grasso
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