Il lavoro segue un metodo interdisciplinare. Da un lato legge criticamente il vissuto storico di don Tonino Bello in rapporto alla presenza spirituale della Vergine Maria (nella ricca esperienza familiare, negli anni di studio come seminarista, nella lunga parentesi come sacerdote-educatore nel Seminario di Ugento, nella breve ma fecondissima esperienza di parroco e per finire nella magistrale testimonianza dell’episcopato, compresi gli anni del dolore e della malattia); dall’altro effettua una ricognizione sui testi mariani elaborati da don Tonino, rinviando a tre fonti autorevoli: la Bibbia, il magistero ecclesiale postconciliare e alcuni maestri di spiritualità che hanno particolarmente ispirato il contributo del Pastore. Il punto di arrivo della ricerca è nell’attualità del messaggio mariano di don Tonino Bello, capace di configurare una spiritualità per i nostri giorni, in cui Maria, contemporanea di ogni uomo e di ogni donna, è una presenza che riempie di senso la vita. Don Tonino Bello non è un devoto ma un innamorato di Maria, che elegge a sua compagna di viaggio per proporla come tale a quanti intendono porsi alla sequela di Cristo nel terzo millennio.