Luce Irigaray, è un'autrice laica che, in questo suo breve scritto, si confronta con la figura di Maria denunciandone una certa e persistente "dimenticanza" a tutti i livelli. Nel suo lavoro, rivolto a tutti, prescindendo dal credo religioso o estrazione culturale, l'autrice esalta l'umanità e la femminilità di Maria, capace di accogliere e dare carne al totalmente divino, custode ed espressione del più alto soffio generativo, simbolo vivente della piena umanità. É chiaro che questo libro non è un libro di devozione o compilato secondo i canoni della fede e del dogma cattolico, tuttavia può essere letto come l'accostarsi a questa figura straordinaria di Donna della quale i Vangeli attestano l'evidenza storica o il riavvicinarsi ad una realtà, spesso mitizzata, screditata, declassata, ma anche molto amata e venerata che ha segnato la nostra storia per due millenni. Appare all'autrice negativo e controproducente dimenticare o relegare in un angolo, privandola della sua straordinaria e multiforme significanza, questa incarnazione del femminile.