CATEGORIA: ECUMENISMO - ORTODOSSI
TITOLO DELLA PUBBLICAZIONE: Maria nel dialogo ecumenico in Occidente


Maria nel dialogo ecumenico in Occidente
Atti del XVI Simposio Mariologico Internazionale
Edizioni Messaggero, Padova 2008.

Il volume raccoglie gli atti del XVI Simposio internazionale mariologico, organizzato dalla Pontificia Facoltà teologica Marianum sul tema “Maria nel dialogo ecumenico in Occidente” dal 2 al 5 ottobre del 2007. Gli interventi qui raccolti si presentano come un contributo all’approfondimento delle tematiche mariologiche, legate al dibattito ecumenico in Occidente con particolare attenzione alla ricezione in ambito cattolico. L'intento è quello di sottolineare come la Vergine Madre non divide, non è argomento di separazione tra le varie Chiese e che quindi bisognerebbe smetterla di vedere in Lei un elemento di contraddizione dentro le varie Chiese, ma piuttosto considerarla un segno di unità. Molti dei documenti sottoscritti dalle varie intese, sostengono che Maria deve essere onorata. Già nel 1937 ad Edimburgo, dopo l’intervento di Bulgakov, tutte le Chiese hanno aderito a questa convergenza nella lode di Maria. Oggi, i punti nodali sono l’accettazione dell’Immacolata Concezione e dell’Assunzione, dogmi sui quali si manifesta una inattesa apertura. Essi, pur non essendo espressamente contenuti nella Bibbia, non vengono più considerati contro la Bibbia, ma piuttosto conformi ad essa, dato che sottolineano in maniera eclatante che Gesù Cristo è il Salvatore di tutti, quindi anche e sopratutto di sua Madre. Emerge anche come Maria, non sia staccata dal corpo vivo della Chiesa, ma è una persona relazionale a Dio e agli uomini, capace di guidarci alla riconquista di questo fondamento antropologico, necessario alla pacifica convivenza dei popoli e fondamentale per il corretto e armonico sviluppo della famiglia umana. Malgrado ancora la presenza di grandi e gravi divergenze, i dialoghi ecumenici su Maria sono dialoghi che aprono il cuore al desiderio di venire incontro all'unità, della quale ormai nessuna comunità cristiana può fare a meno, perché solo nell'unità si diventa testimoni riconoscibili e credibili del Vangelo di Cristo. Per tutti, Maria non può essere relegata nella linea di una devozione spicciola, ma diventare davvero per tutti un esemplare nella vita della Chiesa: di come Dio sta davanti a noi e di come noi stiamo davanti a Dio. Non mancano né vengono taciuti i punti controversi, ma appaiono non come forze disgreganti, ma differenze compatibili con l’unità della fede, frutto di un "consenso differenziato". Il principio di "gerarchia nelle verità", cioè diverso rapporto con i fondamenti della fede, indicato dalla Unitatis redintegratio del Vaticano II, permette di distinguere verità prime e verità seconde (ma non secondarie) e gioca un ruolo centrale nell’ecumenismo: partendo dal Credo, che presenta Maria nel secondo articolo, è possibile trovare la sua giusta collocazione: verticale: nel disegno di Dio; orizzontale: nella comunione dei santi, nella globalità della fede cristiana.
Le prime due giornate del Simposio sono state dedicate allo studio e alla valutazione critica di tre documenti fondamentali per l’ecumenismo mariano: L’Unico Mediatore, i santi e Maria (1990), frutto del dialogo tra cattolici e protestanti negli Stati Uniti; Maria: grazia e speranza in Cristo (2004), nato invece del dialogo tra cattolici e anglicani (commissione ARCIC II), noto anche come Dichiarazione di Seattle; e Maria nel disegno di Dio e nella comunione dei santi (1997), di carattere non ufficiale, nato dal cosiddetto "gruppo di Dombes", un vero pioniere del dialogo ecumenico, nato nel 1936 per opera del sacerdote Paul Couturier. Hanno approfondito questi testi Ermanno Genre (valdese), Antonio Escudero, Serena Noceti, Giancarlo Bruni, John Flack (anglicano) e Salvatore Perrella. La terza giornata del Simposio è stata dedicata all’approfondimento di aspetti teologici e dogmatici dell’ecumenismo mariano: sono stati discussi da Carmelo Dotolo (che ha trattato il complesso tema del "consenso" e come intendere il dogma), Bernard Sesboüé (gerarchia delle verità), Cettina Militello (ricerca di nuovi linguaggi nella verità mariologica) e Gottfried Hamman (teologia e liturgia in ambito riformato). Di particolare interesse l’intervento di Dotolo, che ha sottolineato come i dogmi siano formulazioni dinamiche, aperte a un’ulteriore lettura: in questo contesto ha tentato una rilettura dei due dogmi dell’Immacolata e dell’Assunzione a partire dalla categoria dell’esodo.
 

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