CATEGORIA: DOGMI - PADRI - TRADIZIONE
TITOLO DELLA PUBBLICAZIONE: Frammenti di Galati 4,4-5 nelle opere di Ireneo di Lione e nei suoi Contemporanei


Elio Peretto
Frammenti di Galati 4,4-5 nelle opere di Ireneo di Lione e nei suoi Contemporanei
Messaggero, Padova 2012


L'iniziale del titolo «Frammenti di Gal 4, 4-5...» è indicativo del risultato della ricerca: del testo di Paolo, ricco di contenuto e considerato nella sua interezza, gli scrittori del IIIII secolo cristiano ne hanno fatto una lettura mirata. La riflessione degli scrittori cristiani, non facilmente riducibile ad una formula sulla quale si formula la loro lettura, nel rapporto col testo paolino privilegia il lessema «nato da donna» e meno «nato sotto la legge». Una diversità di accenti: per Paolo i due lessemi espandono il loro pieno significato nella prosecuzione dell'affermazione della liberazione dal giogo della legge e dell'adozione filiale. Sono presenti altre espressioni a tinte soteriologiche, ugualmente significative e di frequente connesse ai primati del Verbo Incarnato. Per Ireneo di Lione, attorno al quale sono stati disposti, come a raggiera, gli altri scrittori, «nato da donna» esprime il realismo paolino, che «conforma» il volto di Maria in quanto donna-madre, la quale iscrive il «figlio» nella famiglia del genere umano. Tra gli altri scrittori, emerge Tertulliano, il cui approccio è di diverso tenore, non tanto per la frequenza dei riscontri, quanto per l'affacciare richiami e spiegazioni da più angolazioni delle diverse e, a volte, contrastanti tematiche che semina nei suoi scritti. L'insistita dichiarazione sulla concezione verginale del Verbo di Dio e, in contrasto, il parto non verginale sono dettati dall'urgenza di affermare, contro il docetismo valentiniano, la fisicità del corpo del Verbo di Dio, «nato da Maria».
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